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Moviola style, i casi del dott. Sarli| Le partite del pomeriggio della 24° giornata
Si è giocata la ventiquattresima giornata di campionato, tre partite con pochi goal ma tante emozioni. Vediamo insieme quali gare si sono disputate e i risultati, buon divertimento cari lettori.
Il 24° turno di campionato ha visto il Bologna scendere in campo contro l’Empoli, rivelazione in fase calante, la Sampdoria ospitare e travolgere il Sassuolo e il Napoli sbancare il “Penzo” di Venezia. Ecco la moviola di queste tre partite.
Indice
Moviola style, Bologna-Empoli
L’Empoli è la rivelazione del Campionato ma ultimamente è in fase calante, tre sconfitte e un pari nelle ultime quattro giornate, Coppa Italia compresa. A Bologna i felsinei impattano 0-0 contro i toscani e rimangono a -1 da loro con 28 punti. Gli unici brividi del primo tempo sono del Bologna, prima la traversa colpita da Arnautovic con una sassata da venticinque metri e poi un gran tiro al volo dopo un rimbalzo effettuato da Orsolini, ottimi i riflessi di Vicario. Fine primo tempo, risultato che non si sblocca.
Ripresa, al 68′ si sveglia l’Empoli con Verre, riceve un passaggio millimetrico in area e calcia, palla di poco a lato alla sinistra di Skorupsky. Al 76′ l’occasione più grossa per i toscani, Di Francesco calcia dal limite ma trova solo il palo destro. Si può dire che si è giocato un tempo per parte con un punto ciascuno, partita poco brillante ma comunque emozionante, un punto che non scontenta nessuno anche s’é poco utile ad entrambe.
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Moviola style, Sampdoria-Sassuolo
La Sampdoria travolge 4-0 uno spento Sassuolo e si issa a quota 23 punti a +6 sulla zona retrocessione, una boccata d’ossigeno per i doriani col Sassuolo che rimane fermo a metà classifica. Al 5′ Candreva la sblocca con un tiro basso e potente, al 7′ ci prova Gabbiadini ma Consigli è attento, subito dopo Sensi si ritrova un rimbalzo sui piedi e calcia, palla in rete sulla destra, raddoppio Samp. Al 15′ Falcone para un colpo di testa di Ferrari, al 15′ un difensore respinge sulla linea una botta di Berardi, al 17′ Consigli dice no a Caputo con una gran parata distendendosi alla sua sinistra. Al 27′ Traore va giù in area ma per l’arbitro è tutto regolare, al 43′ il VAR non concede il penalty alla Samp. Fine primo tempo, due goal e tante emozioni.
Ripresa, al 49′ Candreva calcia di poco a lato, la Samp continua a fare la partita ma al 53′ la grande occasione capita al Sassuolo sui piedi di Traore che si porta a spasso tutta la difesa ma calcia largo sulla destra. Al 63′ punizione di Candreva, Conti la devia in porta, terza marcatura doriana, il VAR convalida. Al 66′ un’altra punizione, stavolta di Berardi dal limite, trova i guantoni di Falcone. al 67′ un difensore in scivolata devia la botta di Candreva che aveva ricevuto il tiro in corsa e calciato di prima intenzione. Al 72′ Berardi calcia largo a sinistra, al 77′ torna a farsi vivo il Sassuolo, Raspadori si fa ipnotizzare da Falcone. Al 90′ Consigli interviene in scivolata ma commette fallo, è rigore e Candreva trasforma con un cucchiaio, 4-0 e fine dei giochi, vittoria rotonda e fondamentale per la Sampdoria che adesso respira.
Moviola style, Venezia-Napoli
Il Napoli sbanca il “Penzo” con un secco 0-2, inguaiando il Venezia che ora, complice la vittoria del Cagliari, scivola in piena zona retrocessione. Dopo 5′ Osimhen viene murato dalla difesa, al 21′ Lezzerini para una conclusione centrale di Insigne. Al 24′, nel giro di un minuto, vengono colpite due traverse, un per parte con Politano ed Ebuehi, al 28′ Osimhen colpisce il palo destro da due passi. Al 31′ miracolo del portiere partenopeo su Okereke, al 38′ il Napoli ci prova con Fabian Ruiz, palla di poco fuori sulla sinistra. Primo tempo ricco di emozioni ma privo di goal, si va al riposo a reti inviolate.
Ripresa, al 59′ il Napoli la sblocca con un’incornata di Osimhen su cross di Politano e fino al 90′ non succede più nulla. Nei 10′ di recupero prima ci prova Di Lorenzo sugli sviluppi di un corner, palla di poco fuori sulla sinistra, poi al 92′ Lezzerini respinge una conclusione di Petagna. Al 95′ fallaccio di Ebuehi, rosso diretto e Venezia in dieci, al 99′ Henry ha sulla testa la palla del pari ma Ospina è attento e para. Al 100′ Lezzerini nega la gioia del goal a Mertens poi, a tempo abbondantemente scaduto, il Napoli raddoppia con Petagna che, da dentro l’area, raccoglie un rimbalzo e segna. Triplice fischio, il Napoli vince 2-0 e continua ad inseguire il Milan.
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Assemblea ECA, Al-Khelaifi: “La Superlega non esiste”
All’Assemblea ECA (European Club Association) svoltasi ieri a Madrid ha presenziato il presidente Nasser Al-Khelaïfi, noto per essere anche il presidente del PSG.
Il presidente Nasser Al-Khelaïfi ha parlato della situazione dell’ECA. che sta attraversando una fase di grande espansione e conta oggi oltre 600 club affiliati grazie all’arrivo di 266 squadre aggiuntive in questa stagione.
Queste le parole di Al-Khelaïfi a tale proposito: “È un momento fantastico a causa della nostra rapida espansione e della nostra evoluzione positiva. Questo dimostra che l’ECA è un’organizzazione dinamica, democratica, rappresentativa e inclusiva.
Quando sono diventato presidente dell’ECA, c’erano 174 club… ora siamo 610. L’unità è la forza dell’ECA, che è completamente diversa dal precedente G-14”.
Il presidente ne ha approfittato anche per polemizzare sulla Superlega. Queste le sue parole: “La porta è sempre aperta per quei club che non sono nell’ECA. La Superlega non esiste. Quindi, quando se ne renderanno conto, saranno i benvenuti a tornare (l’allusione è soprattutto al Barcellona, ndr).
Abbiamo giocato contro di loro nei quarti di finale della Champions League, la migliore competizione per club al mondo. È la migliore competizione, il miglior sistema che abbiamo. Non sono davvero contenti, ma ancora una volta ci giocano perché sanno che è importante.
Sanno che è la competizione principale. Spero che quindi ne siate consapevoli. Sanno che la porta è sempre aperta. Siamo in contatto congiunto con la FIFA e l’UEFA”. I club che ancora sostengono convintamente il progetto della Superlega sono, in particolare, il Barcellona e Real Madrid.
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Milan, così non va: esci dalla mediocrità! | L’editoriale di Mauro Vigna
Milan, già dal titolo si può capire di che tenore (senz’altro duro) è il taglio di questo articolo. Non si può sprecare un’altra stagione.
Parlare con mesi di anticipo a volte può dare delle soddisfazioni, in quanto, spesso si viene smentiti. Ed è quello che spero vivamente accada. Perché altrimenti dovremo nuovamente assistere a un anno, il prossimo, sotto il segno della mediocrità.
Mediocrità, parola ricorrente durante questa stagione, basti vedere alcuni elementi in rosa. Che vanno cambiati, o meglio, vanno sostituiti con rinforzi qualitativamente superiori. Iniziamo da Calabria, bravo bello educato e con un cuore grande così, ma vederlo capitano di una squadra come il Milan appare, scusatemi, una bestemmia. Sapete vero di cosa stiamo parlando? Del Milan, squadra che ha alzato al cielo 7 Champions. Giusto per ricordarlo.
Una squadra che per due anni non è stata in grado di trovare un vice Theo Hernandez facendo giocare al suo posto terzini destri, difensori centrali e facendo il segno della croce in settimana augurandogli lunga vita calcistica.
Un centrocampo inesistente, caratterizzato da giocatori bravissimi ad accarezzare il pallone, un po’ meno a picchiare. Quanto servirebbe un Kessiè qualsiasi. E quanto servirebbe una punta centrale che non avesse 38 anni, con tutto il rispetto per Giroud, un ex campione, ma che da marzo in avanti deve giocare con l’ossigeno perché non ha un vero e proprio sostituto.
Quindi che si fa? Con Pioli a fine ciclo ci si trova praticamente a maggio senza avere deciso un allenatore e con gli altri club che stanno praticamente prendendosi i migliori attaccanti, lasciando a noi – forse – qualche briciola per quando decideremo di fare mercato.
Capitolo allenatore. Da qui capiremo se aspettarci un altro campionato mediocre, oppure no. Antonio Conte avrebbe permesso di alzare l’asticella, ma un Van Bommel, brava persona eh, ha pure pianto quando se ne è andato, pensate possa rappresentare la scelta giusta? Uno che ha la stessa esperienza di Palladino che almeno ha allenato in Serie A? Uno che ha subìto le stesse reti di Pioli, ma in Belgio? Giovane, parla 5 lingue, ma a noi serve uno con gli attributi che sappia strigliare Leao quando passeggia come fosse in Via Montenapoleone a Milano, durante un derby.
Ripeto, se sarò smentito sarò felice. In realtà è quello che voglio, essere smentito coi fatti. Con uno come Conte in panchina, con Gyokeres in attacco, magari uno come Amrabat in mediana, Buongiorno o Scalvini in difesa. Un forte terzino destro. E poi ne parliamo. Altrimenti…la solità mediocrità.
Questa deve essere la stagione della svolta, non serve molto. L’ossatura della squadra c’è, servono 4-5 rinforzi di qualità nei posti giusti. È un allenatore con le palle quadrate.
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La risposta di Lotito a Gravina: “La FIGC non è il suo granducato personale”
Continuano le schermaglie verbali a distanza fra il presidente della Lazio Claudio Lotito e quello della FIGC Gabriele Gravina.
Le parole di Lotito su Gravina
Non si è fatta attendere troppo la replica del presidente della Lazio Claudio Lotito alle accuse del numero uno della FIGC Gabriele Gravina. Repetita iuvant: stamane vi avevamo riportato le dichiarazioni del presidente federale, rilasciate a “Il Foglio“, in cui quest’ultimo attaccava frontalmente il patron bianco celeste.
In sostanza, Gravina accusava il vulcanico patron della società capitolina di voler dettare legge all’interno del consiglio federale. Oltre ad alludere a un presunto conflitto d’interesse, dato che Lotito è al tempo stesso membro del consiglio federale e membro del consiglio della Lega Calcio.
Oltre che, ovviamente, senatore della Repubblica Italiana e Presidente della Lazio. Tempo qualche ora ed è arrivata anche la replica del diretto interessato, affidata a un’intervista concessa all’Ansa.
❝Leggo con stupore le dichiarazioni del sig. Gravina sulla mia persona, che si commentano da sole. Chiare manifestazioni di pura ostilità e scomposto rancore nei miei confronti, al fine di difendersi dalle responsabilità circa lo stato attuale del calcio in Italia che tutti gli attribuiscono. I suoi rapporti personali con alcuni presidenti non escludono il disagio e la confusione che oggi regna nel sistema calcio, condivise da tutti gli operatori che cercano, nonostante gli ostacoli posti dal sig. Gravina, di rinnovarne le regole. La mia posizione di proprietario di club, consigliere federale, consigliere di Lega e componente del Senato, ruoli peraltro acquisiti con regolari e democratiche elezioni, mi consente di avere una visione più ampia e completa dei problemi e delle soluzioni possibili per eliminare i guasti prodotti. Il mondo del calcio non chiede isolamento, ma necessita di una visione ampia delle sue varie componenti. Alle quali i miei ruoli istituzionali, attesa l’importante ed alta valenza del calcio, mi danno la possibilità di offrire un contributo fattivo, facendolo uscire da un’autonomia erroneamente intesa come ‘granducato personale’.❞
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