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Moviola style, i casi del dott. Sarli: la 24° giornata
Bentrovati a “Moviola style”, il consueto appuntamento con le partite di Serie A. In questo numero analizzeremo gli anticipi della 24° giornata, quattro partite e un po’ di goal da descrivere. Buon divertimento!
Gli anticipi del 24° turno di Serie A hanno visto scendere in campo la Roma contro il Genoa, l’Inter opposta al Milan nel derby della Madonnina, la Lazio corsara a Firenze e l’Atalanta che ha ospitato il Cagliari. Ecco a voi la moviola di questi quattro avvincenti match.
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Moviola style, Roma-Genoa
L a Roma frena in casa con un Genoa in emergenza e viene quindi agganciata e superata dai “cugini” laziali. La partita è avara di emozioni, un pareggio a reti bianche che serve più ai liguri che ai giallorossi. Dopo 9′ Mkhitaryan cade in area ma per l’arbitro è tutto regolare, al 14′ la prima occasione da goal è per il Genoa, Ekuban impatta di testa un cross su punizione e Rui Patricio, senza troppi patemi, toglie la palla dal sette di destra. Al 37′ sono ancora gli ospiti a farsi pericolosi, Yeboah in area riceve sui suoi piedi un pallone che la difesa aveva tentato vanamente di spazzare, scarta un avversario e conclude, palla alta di un soffio. Fine primo tempo.
Nella ripresa al 55′ risponde la Roma, Smalling incorna un cross dal fondo dell’area ma manda la palla sopra la traversa. Al 66′ Abraham calcia dal centro dell’area, un difensore mura la conclusione. Al 69′ il Genoa rimane in dieci, brutto fallo da tergo di Ostigard e rosso diretto. Al 90′ Zaniolo si mette alle spalle la difesa e calcia, la palla finisce in rete nell’angolino basso di destra e il giocatore giallorosso esulta sfilandosi la maglietta ma non ha fatto i conti con il VAR che, dopo un consulto, annulla la rete per un fallo nell’azione che ha portato al vantaggio della Roma. La partita sembra finita ma c’è ancora tempo per un altro rosso diretto, la Roma perde Zaniolo per uno stupido fallo di reazione. Termina a reti bianche la sfida dell'”Olimpico“, il Genoa respira ma è ancora in debito d’ossigeno.
Moviola style, Inter-Milan
Il derby della Madonnina, a sorpresa va al Milan che batte in rimonta l’Inter in 4′, piccola ma cruciale amnesia dei nerazzurri che perdono una partita che si era messa sui binari giusti. Passano 10′ e Dumfries sigla il vantaggio nerazzurro ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Al 26′ ancora Inter, Barella calcia di poco a lato alla destra di Maignan. Al 28′ ci riprova Dumfries, Maigan dice no senza troppi patemi. Al 35′ è Handanovic a salire sugli scudi, grande parata su una sassata di fuori di Tonali. Al 38′ Lautaro Martinez si trova un’autostrada davanti a sé e calcia un bolide spaventoso ma Maignan, con un intervento strepitoso, si distende alla sua sinistra e para. Al 38′ l’Inter passa in vantaggio, cross di Calhanoglu dalla bandierina e tiro al volo di Perisic, palla in porta per l’1-0. Fine primo tempo.
Nella ripresa il Milan si scuote e al 75′ pareggia: Giroud prova a rubare palla a centrocampo e al terzo tentativo ci riesce, scatta e scambia con Tonali che entra in area e serve Brahim Diaz sulla cui conclusione deviata si avventa il francese in scivolata, è 1-1. Passano solo 4′ e ancora Giroud ribalta il match, assist di Calabria col francese che, spalle alla porta, si gira e calcia in diagonale, a sorpresa è vantaggio Milan, 1-2. L’Inter accusa il colpo e non reagisce, al 95′ c’è ancora il tempo per un rosso diretto, bruttissimo intervento in scivolata di Theo Hernandez ed espulsione. Il derby della Madonnina è vinto dal Milan che riapre il discorso scudetto, adesso è a un solo punto dai “cugini” che però hanno una partita da recuperare. La corsa al primo posto si fa quindi più avvincenti, fino alla fine è tutto in discussione.
Moviola style, Fiorentina-Lazio
La Lazio sbanca il “Franchi” con un perentorio 0-3. Al 20′ toscani pericolosi con un colpo di testa di Arthur Cabral, Strakoscha pare centralmente con ottimi riflessi. Al 35′ velleitaria conclusione centrale di Immobile, tutto facile per il portiere della Viola. Un 1′ ancora Lazio, Terracciano dice no a Pedro respingendo perfettamente la conclusione centrale dello spagnolo. Fine prime tempo.
Nella ripresa la Lazio passa in vantaggio al 52′, perla di Zaccagni che serve Sergej Milinkovic-Savic, rasoiata nell’angolino basso di sinistra e niente da fare per Terracciano, 0-1. Al 66′ l’arbitro concede un rigore alla Fiorentina ma poi, col consulto del VAR, cambia decisione, il difensore della Lazio fa di tutto per evitare il fallo ma non fa in tempo a cambiare posizione, l’attaccante della Viola ci finisce addosso ma per il VAR è un contrasto fortuito, niente rigore. Al 70′ lancio lungo dalla difesa, Immobile addomestica il pallone sulla tre quarti e parte a razzo, azione personale conclusa con un grandissimo diagonale nell’angolino di destra, Terracciano ancora battuto per lo 0-2. All’81’ ancora un’azione personale di Immobile, cross dal fondo e Biraghi, in scivolata, è sfortunato nell’intervento, palla in porta e 0-3. All’85’ c’è ancora tempo per il rosso rifilato a Torreira, secondo giallo per proteste, era stato ammonito al 55′, Viola in dieci nel finale. All’88’ poi doppia occasione per Basic, prima Terracciano para poi il tiro del croato termina di poco a lato da buona posizione, tiro di contro balzo ma la conclusione termina di poco a lato sulla destra. La Lazio sale a 39 punti, aggancia e supera la Roma e continua la corsa per l’Europa.
Moviola style, Atalanta-Cagliari
Clamoroso a Bergamo, il Cagliari, in lotta per non retrocedere, supera l’Atalanta nel match dell’ora di pranzo e scavalca temporaneamente il Venezia portandosi, per ora, a due punti sulla zona retrocessione. L’unica azione del primo tempo è targata Atalanta, al 29′ Cragno, con una grande parata, nega il goal a Malinowsky, palla deviata sulla traversa. Nient’altro da segnalare, si va a riposo sullo 0-0.
Ripresa, al 50′ ecco che clamorosamente il Cagliari passa in vantaggio, Dalbert crossa in area e Gaston Pereiro conclude al centro della porta, tiro potente per il sorprendente 0-1 con l’approvazione del VAR. Al 52′ proteste veementi di Musso che viene espulso, rosso diretto. Al 64′ Palomino di testa pareggia, è 1-1 ma il Cagliari non molla e al 68′ torna in vantaggio ancora con Pereiro, assist in area di Bellanova e rasoterra centrale, 1-2. Non succede più nulla, l’Atalanta non reagisce al nuovo vantaggio rossoblù e il Cagliari, a caccia disperata di punti salvezza, per ora si chiama fuori, nell’attesa del Venezia, che gioca in casa contro il Napoli. Staremo a vedere come finirà, per ora il Cagliari si gode il meritato risultato e la quartultima posizione in classifica che significa salvezza.
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La risposta di Lotito a Gravina: “La FIGC non è il suo granducato personale”
Continuano le schermaglie verbali a distanza fra il presidente della Lazio Claudio Lotito e quello della FIGC Gabriele Gravina.
Le parole di Lotito su Gravina
Non si è fatta attendere troppo la replica del presidente della Lazio Claudio Lotito alle accuse del numero uno della FIGC Gabriele Gravina. Repetita iuvant: stamane vi avevamo riportato le dichiarazioni del presidente federale, rilasciate a “Il Foglio“, in cui quest’ultimo attaccava frontalmente il patron bianco celeste.
In sostanza, Gravina accusava il vulcanico patron della società capitolina di voler dettare legge all’interno del consiglio federale. Oltre ad alludere a un presunto conflitto d’interesse, dato che Lotito è al tempo stesso membro del consiglio federale e membro del consiglio della Lega Calcio.
Oltre che, ovviamente, senatore della Repubblica Italiana e Presidente della Lazio. Tempo qualche ora ed è arrivata anche la replica del diretto interessato, affidata a un’intervista concessa all’Ansa.
❝Leggo con stupore le dichiarazioni del sig. Gravina sulla mia persona, che si commentano da sole. Chiare manifestazioni di pura ostilità e scomposto rancore nei miei confronti, al fine di difendersi dalle responsabilità circa lo stato attuale del calcio in Italia che tutti gli attribuiscono. I suoi rapporti personali con alcuni presidenti non escludono il disagio e la confusione che oggi regna nel sistema calcio, condivise da tutti gli operatori che cercano, nonostante gli ostacoli posti dal sig. Gravina, di rinnovarne le regole. La mia posizione di proprietario di club, consigliere federale, consigliere di Lega e componente del Senato, ruoli peraltro acquisiti con regolari e democratiche elezioni, mi consente di avere una visione più ampia e completa dei problemi e delle soluzioni possibili per eliminare i guasti prodotti. Il mondo del calcio non chiede isolamento, ma necessita di una visione ampia delle sue varie componenti. Alle quali i miei ruoli istituzionali, attesa l’importante ed alta valenza del calcio, mi danno la possibilità di offrire un contributo fattivo, facendolo uscire da un’autonomia erroneamente intesa come ‘granducato personale’.❞
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Mourinho: “Roma? Mi dissero di andare via dopo Budapest”
L’ex tecnico della Roma, José Mourinho, è tornato a parlare del suo passato sulla panchina giallorossa, terminato a gennaio 2024 per esonero.
José Mourinho torna a parlare della sua avventura a Roma sulla panchina giallorossa. Nell’intervista rilasciata qualche giorno fa al The Telegraph, Il tecnico portoghese si è soffermato sul post finale di Europa League di Budapest dove gli fu consigliato da amici e parenti di lasciare la società giallorossa.
Mourinho ha passato due anni e mezzo nella Capitale collezionando su 138 match 68 vittorie, 30 pareggi e 40 sconfitte con una media punti pari a 1,70. Nella sua avventura giallorossa il portoghese ha portato la Roma a giocare due finali consecutive in Conference League (trionfo contro il Feyenoord) ed in Europa League (sconfitta ai rigori contro il Siviglia).
Mourinho, l’addio dopo Budapest
“I miei amici, la mia famiglia, perfino il mio agente mi dissero di andare via dopo la finale di Europa League dello scorso anno. Ma ho sentito la spinta del club, dal punto di vista emotivo, e sono andato avanti. Ho rifiutato la panchina della nazionale portoghese e anche un’offerta molto conveniente dall’Arabia Saudita per restare alla Roma”.
Scelta, quella di rimanere ai giallorossi, risultata sbagliata visto l’esonero arrivato a fine gennaio dopo aver collezionato 29 punti in 20 partite.
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