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Milan, Zaniolo non rinnova: Maldini riaccende la fiammella
Milan, avevamo scritto in estate di un particolare interessamento di Milan e Juventus in merito all’attaccante della Roma. La situazione, a distanza di pochi mesi, pare non essere mutata.
Il Milan continua a guardare verso Roma con estrema attenzione. Uno dei maggiori pupilli di Maldini – Nicolò Zaniolo – potrebbe infatti salutare la capitale per spostarsi più a nord, sempre in Italia.
Una situazione complessa, che ricorda, ad esempio, un po’ quella di Rafael Leao dal punto di vista contrattuale. Zaniolo andrà infatti a scadenza al 30 giugno 2024, la soluzione dovrà essere trovata ora, pena la partenza sicura in estate.
Difficile ipotizzare di arrivare in estate senza un contratto. Sarebbe una sconfitta per i capitolini.
L’attività dell’agente Claudio Vigorelli è in questi giorni frenetica. L’incontro con la dirigenza della Roma non ha sortito gli effetti sperati. Ancora troppe distanze ed una convinzione a rimanere che diventa sempre più debole.
Ci saranno alcuni contatti proprio con Paolo Maldini il quale già la scorsa estate era sembrato molto interessato alle sorti del classe 1999. Da registrare anche l’interesse della Juventus la quale potrebbe però tirarsi fuori per le note vicende giudiziarie che la stanno coinvolgendo.
I rossoneri potrebbero quindi non effettuare alcun colpo a gennaio sulla fascia destra e lanciare l’attacco al giocatore in estate. Il classe 1999, lo ricordiamo, è un giocatore che piace molto allo stesso Maldini. Siamo certi che il corteggiamento proseguirà.
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La risposta di Lotito a Gravina: “La FIGC non è il suo granducato personale”
Continuano le schermaglie verbali a distanza fra il presidente della Lazio Claudio Lotito e quello della FIGC Gabriele Gravina.
Le parole di Lotito su Gravina
Non si è fatta attendere troppo la replica del presidente della Lazio Claudio Lotito alle accuse del numero uno della FIGC Gabriele Gravina. Repetita iuvant: stamane vi avevamo riportato le dichiarazioni del presidente federale, rilasciate a “Il Foglio“, in cui quest’ultimo attaccava frontalmente il patron bianco celeste.
In sostanza, Gravina accusava il vulcanico patron della società capitolina di voler dettare legge all’interno del consiglio federale. Oltre ad alludere a un presunto conflitto d’interesse, dato che Lotito è al tempo stesso membro del consiglio federale e membro del consiglio della Lega Calcio.
Oltre che, ovviamente, senatore della Repubblica Italiana e Presidente della Lazio. Tempo qualche ora ed è arrivata anche la replica del diretto interessato, affidata a un’intervista concessa all’Ansa.
❝Leggo con stupore le dichiarazioni del sig. Gravina sulla mia persona, che si commentano da sole. Chiare manifestazioni di pura ostilità e scomposto rancore nei miei confronti, al fine di difendersi dalle responsabilità circa lo stato attuale del calcio in Italia che tutti gli attribuiscono. I suoi rapporti personali con alcuni presidenti non escludono il disagio e la confusione che oggi regna nel sistema calcio, condivise da tutti gli operatori che cercano, nonostante gli ostacoli posti dal sig. Gravina, di rinnovarne le regole. La mia posizione di proprietario di club, consigliere federale, consigliere di Lega e componente del Senato, ruoli peraltro acquisiti con regolari e democratiche elezioni, mi consente di avere una visione più ampia e completa dei problemi e delle soluzioni possibili per eliminare i guasti prodotti. Il mondo del calcio non chiede isolamento, ma necessita di una visione ampia delle sue varie componenti. Alle quali i miei ruoli istituzionali, attesa l’importante ed alta valenza del calcio, mi danno la possibilità di offrire un contributo fattivo, facendolo uscire da un’autonomia erroneamente intesa come ‘granducato personale’.❞
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Mourinho: “Roma? Mi dissero di andare via dopo Budapest”
L’ex tecnico della Roma, José Mourinho, è tornato a parlare del suo passato sulla panchina giallorossa, terminato a gennaio 2024 per esonero.
José Mourinho torna a parlare della sua avventura a Roma sulla panchina giallorossa. Nell’intervista rilasciata qualche giorno fa al The Telegraph, Il tecnico portoghese si è soffermato sul post finale di Europa League di Budapest dove gli fu consigliato da amici e parenti di lasciare la società giallorossa.
Mourinho ha passato due anni e mezzo nella Capitale collezionando su 138 match 68 vittorie, 30 pareggi e 40 sconfitte con una media punti pari a 1,70. Nella sua avventura giallorossa il portoghese ha portato la Roma a giocare due finali consecutive in Conference League (trionfo contro il Feyenoord) ed in Europa League (sconfitta ai rigori contro il Siviglia).
Mourinho, l’addio dopo Budapest
“I miei amici, la mia famiglia, perfino il mio agente mi dissero di andare via dopo la finale di Europa League dello scorso anno. Ma ho sentito la spinta del club, dal punto di vista emotivo, e sono andato avanti. Ho rifiutato la panchina della nazionale portoghese e anche un’offerta molto conveniente dall’Arabia Saudita per restare alla Roma”.
Scelta, quella di rimanere ai giallorossi, risultata sbagliata visto l’esonero arrivato a fine gennaio dopo aver collezionato 29 punti in 20 partite.
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