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Milan, un mercato da 2 in pagella: le responsabilità di Cardinale
Milan, la casella acquisti, durante il mercato invernale, annovera uno zero tondo al suo interno. Tifosi preoccupati e risultati in campo deficitari. Questo il quadretto, non troppo confortante, dei rossoneri.
Nessuno avrebbe immaginato una situazione del genere, quantomeno da un mese a questa parte. Un Milan che lotterà fino alla fine per la qualificazione in Champions League, avendo di fatto abbandonato fin da ora il sogno scudetto.
Ed il mercato appena concluso non consegna di certo una situazione edificante per il cammino dei rossoneri. Zero acquisti durante la sessione invernale terminata ieri sera alle 20. Ed una sensazione di incompiuto che fa ragionare, oltre che rabbia.
E dire che l’obiettivo Nicolò Zaniolo era più vicino di quanto sembrava dall’esterno. C’era l’ok del giocatore, mancava solamente l’obbligo di riscatto. Cosa che Gerry Cardinale in maniera risoluta ha vietato.
C’era anche Aouar il quale aveva lanciato messaggi d’amore per nulla velati, ma nemmeno in questo caso si è potuto fare nulla, nonostante si liberasse a giugno a parametro zero.
E cosa dire di Dario Osorio? Sarebbe bastata una controproposta superiore di 1 milione di euro ed il giocatore avrbebe fin da subito potuto vestire maglia rossonera.
Operazioni rimandate in estate quando probabilmente la situazione potrebbe essere migliore. Ma ne siamo sicuri? Resta il fatto che l’obiettivo minimo (la qualificazione in Champions) dovrà essere centrato, pena un totale ridimensionamento dell’intero progetto e soprattutto del tesoretto a disposizione in estate.
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La risposta di Lotito a Gravina: “La FIGC non è il suo granducato personale”
Continuano le schermaglie verbali a distanza fra il presidente della Lazio Claudio Lotito e quello della FIGC Gabriele Gravina.
Le parole di Lotito su Gravina
Non si è fatta attendere troppo la replica del presidente della Lazio Claudio Lotito alle accuse del numero uno della FIGC Gabriele Gravina. Repetita iuvant: stamane vi avevamo riportato le dichiarazioni del presidente federale, rilasciate a “Il Foglio“, in cui quest’ultimo attaccava frontalmente il patron bianco celeste.
In sostanza, Gravina accusava il vulcanico patron della società capitolina di voler dettare legge all’interno del consiglio federale. Oltre ad alludere a un presunto conflitto d’interesse, dato che Lotito è al tempo stesso membro del consiglio federale e membro del consiglio della Lega Calcio.
Oltre che, ovviamente, senatore della Repubblica Italiana e Presidente della Lazio. Tempo qualche ora ed è arrivata anche la replica del diretto interessato, affidata a un’intervista concessa all’Ansa.
❝Leggo con stupore le dichiarazioni del sig. Gravina sulla mia persona, che si commentano da sole. Chiare manifestazioni di pura ostilità e scomposto rancore nei miei confronti, al fine di difendersi dalle responsabilità circa lo stato attuale del calcio in Italia che tutti gli attribuiscono. I suoi rapporti personali con alcuni presidenti non escludono il disagio e la confusione che oggi regna nel sistema calcio, condivise da tutti gli operatori che cercano, nonostante gli ostacoli posti dal sig. Gravina, di rinnovarne le regole. La mia posizione di proprietario di club, consigliere federale, consigliere di Lega e componente del Senato, ruoli peraltro acquisiti con regolari e democratiche elezioni, mi consente di avere una visione più ampia e completa dei problemi e delle soluzioni possibili per eliminare i guasti prodotti. Il mondo del calcio non chiede isolamento, ma necessita di una visione ampia delle sue varie componenti. Alle quali i miei ruoli istituzionali, attesa l’importante ed alta valenza del calcio, mi danno la possibilità di offrire un contributo fattivo, facendolo uscire da un’autonomia erroneamente intesa come ‘granducato personale’.❞
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Mourinho: “Roma? Mi dissero di andare via dopo Budapest”
L’ex tecnico della Roma, José Mourinho, è tornato a parlare del suo passato sulla panchina giallorossa, terminato a gennaio 2024 per esonero.
José Mourinho torna a parlare della sua avventura a Roma sulla panchina giallorossa. Nell’intervista rilasciata qualche giorno fa al The Telegraph, Il tecnico portoghese si è soffermato sul post finale di Europa League di Budapest dove gli fu consigliato da amici e parenti di lasciare la società giallorossa.
Mourinho ha passato due anni e mezzo nella Capitale collezionando su 138 match 68 vittorie, 30 pareggi e 40 sconfitte con una media punti pari a 1,70. Nella sua avventura giallorossa il portoghese ha portato la Roma a giocare due finali consecutive in Conference League (trionfo contro il Feyenoord) ed in Europa League (sconfitta ai rigori contro il Siviglia).
Mourinho, l’addio dopo Budapest
“I miei amici, la mia famiglia, perfino il mio agente mi dissero di andare via dopo la finale di Europa League dello scorso anno. Ma ho sentito la spinta del club, dal punto di vista emotivo, e sono andato avanti. Ho rifiutato la panchina della nazionale portoghese e anche un’offerta molto conveniente dall’Arabia Saudita per restare alla Roma”.
Scelta, quella di rimanere ai giallorossi, risultata sbagliata visto l’esonero arrivato a fine gennaio dopo aver collezionato 29 punti in 20 partite.
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