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Milan, tutto fatto per De Ketelaere: un’operazione da 30 milioni
Milan, accordo raggiunto per la cessione di De Ketelaere. Andremo qui di seguito a capire meglio le cifre della trattativa.
Non è stato facile, ma alla fine Charles De Ketelaere si sposterà a Bergamo per giocare la prossima stagione alla corte di mister Gasperini. Un’operazione non scevra da problemi, soprattutto per quanto ha riguardato gli agenti del giocatore stesso la cui volontà, dopo alcuni giorni di ritrosìe, era diventata quella di giocarsi le carte fuori Milano.
E così sarà, visite mediche lunedì. Un’ importante occasione per dimostrare che non è il timido giocatore visto la scorsa stagione con zero reti ed un assist. Ma veniamo alle cifre, De Ketelaere sarà quindi ceduto all’Atalanta con la formula del prestito oneroso a 3 milioni, riscatto fissato a 23 e bonus a favore del Milan fissati a 4 milioni. Inoltre, i rossoneri beneficeranno di una percentuale del 10% in caso di futura rivendita del giocatore.
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Milan, ma chi ha scelto Fonseca? Ora tutti a uscire dal carro (ma ci sono mai saliti?) | L’editoriale di Mauro Vigna
Milan, ormai è una gogna mediatica quella che si è scatenata intorno al nome del tecnico portoghese in odore di esonero. Ma chi realmente ha scelto questo allenatore? E chi ora difende la propria scelta?
Sulla questione allenatore noi di Calcio Style siamo stati piuttosto precisi nel seguire l’intera vicenda iniziata nei primissimi giorni di gennaio quando vi erano stati contatti con Antonio Conte.
Da lì un accordo verbale con Ibrahimovic e una serie di incontri a Milano e negli uffici della Rafaela Pimenta a Montecarlo. Sappiamo che la scelta dell’allenatore leccese divideva la dirigenza e, come da disposizioni dall’alto, si è preferito orientarsi sulla decisione collegiale, ossia un allenatore che potesse andare bene a tutti e con un costo ridotto. Grave, gravissimo errore.
Ma quindi ora chi sostiene Fonseca? La risposta nessuno, Ibrahimovic men che meno. La grave colpa della dirigenza è stata proprio quella di assoldare un tecnico per il quale nessuno provava la minima stima, se non per gli indiscussi valori umani.
E la colpa di Ibrahimovic, che si professa il boss, è stata quella di avere accettato la scelta in maniera passiva per poi immediatamente discostarsi e non seguire la squadra durante queste prime uscite.
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Breaking news Milan, buone notizie per Maignan
Breaking news Milan, come scritto nella giornata di ieri, arrivano oggi importanti conferme sullo stato di salute del portiere rossonero. Vediamole insieme nel dettaglio.
Un trauma contusivo, nulla di più per Mike Maignan il quale è uscito malconcio durante la sfida di Champions League contro il Liverpool lasciando spazio tra i pali a Torriani.
Gli esami strumentali avevano fin da subito escluso ogni tipo di lesione, tuttavia c’era apprensione e attesa in quanto il giocatore aveva male al ginocchio.
Ora il dolore sembra essere regredito e lo staff medico assicura la presenza durante la sfida contro l’Inter di domenica sera.
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Roma, Juric scelto da Lina Souloukou. Ghisolfi spingeva per un altro nome
Emergono nuovi retroscena sulla panchina della Roma. Dopo l’esonero di De Rossi, Ghisolfi ha caldeggiato un nome, ma ha dovuto accettare la scelta di Juric.
In casa Roma si respira una brutta aria e, con il recente esonero di Daniele De Rossi, sono emersi numerosi retroscena che stanno svelando le tensioni interne al club. Non solo questioni legate alle scelte di mercato, spesso non condivise dall’ex tecnico, ma anche situazioni spinose come i casi Dybala e Zalewski, di cui la società avrebbe fatto volentieri a meno.
Roma, Ghisolfi voleva Terzić
Tuttavia, l’ultimo e forse più significativo retroscena riguarda la scelta del nuovo allenatore.
Secondo quanto riportato da Nicolò Schira, la decisione di affidare la panchina giallorossa a Ivan Juric è arrivata direttamente dalla CEO Lina Souloukou, nonostante il direttore sportivo Ghisolfi avesse spinto per un altro nome.
Il ds, infatti, avrebbe preferito l’ex allenatore del Borussia Dortmund, Edin Terzić, considerato il profilo ideale per avviare un progetto duraturo e ambizioso, con l’obiettivo di riportare la Roma ai vertici del calcio italiano.
La scelta dell’ex Torino, sebbene accettata da Ghisolfi, non è stata completamente condivisa. Negli ultimi mesi, il direttore sportivo ha visto il suo ruolo ridotto, limitato a seguire principalmente le indicazioni della CEO più che ad avere libertà d’azione nella gestione della squadra.
Un ulteriore retroscena riguarda la presenza di Juric al Tardini durante la partita tra Parma e Udinese lo scorso lunedì. Questo dettaglio potrebbe suggerire che l’allenatore croato era già a conoscenza della situazione e si stava preparando per il suo nuovo incarico studiando la squadra bianconera, prossimo avversario dei giallorossi.
Resta da vedere se la scelta del tecnico croato, noto per il suo gioco più fisico che qualitativo, si rivelerà vincente. Di certo, però, la situazione evidenzia le difficoltà gestionali e la mancanza di una visione condivisa all’interno della società.
L’auspicio per i tifosi giallorossi è che queste divergenze possano risolversi presto, permettendo alla squadra di concentrarsi solo sul campo e di ritrovare quella serenità necessaria per competere ai massimi livelli.
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