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Milan-Monza 3-0, tre punti d’oro per Pioli: ingresso dolce e amaro per Okafor | Le pagelle

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Milan-Monza 3-0, Pioli torna finalmente a vincere ed a convincere in campionato schierando una formazione come al solito rattoppata a causa dei tanti infortuni. Si aggiunge anche quello di Okafor, per lui la rete del 3-0. Prima rete di un impeccabile Reijnders, raddoppia Simic. Le pagelle dei rossoneri 

Milan-Monza

Maignan 7: sicuro in ogni frangente della gara, altra parata importante che nega il gol al Monza. Si conferma un muro invalicabile

Florenzi 6,5: perde la sfida personale contro Di Gregorio, due tiri potenti magistralmente parati dal portiere avversario. Combatte e lotta da par suo, buona prova per l’ex Roma

Kjaer 6,5: al rientro dopo l’infortunio, non fa sentire la mancanza di Thiaw. Preciso in ogni intervento (dal 65’ Bartesaghi 6: non viene quasi mai impegnato, gestisce con attenzione)

Tomori 6,5: idem come sopra, sbroglia alcune matasse con semplicità. Colombo gli fa il solletico

Theo Hernandez 6,5: pericoloso sul finale, il francese spinge con costanza trovando ancora una volta un Di Gregorio attento

Reijnders 8: quando segni un gol in serpentina, sei sempre al centro del gioco ed il primo errore lo fai al minuto 82, sei di fronte ad una partita eccezionale ed assolutamente lucida

Pobega 6: poteva e doveva essere la sua partita, il destino ha voluto diverso, esce per infortunio fisico (dal 23’ Simic 7: personalità da vendere e gol su assist di Leao, cosa si vuole di più?)

Loftus-Cheek 6: gioca facile, a volte fin troppo, sebbene non sempre sia al centro del gioco (dal 65’ Bennacer 6: puntuale e propositivo)

Pulisic 6,5: peccato per la traversa con un tiro a girò spettacolare. Una costante spina nel fianco della difesa del Monza

Giroud 6: sufficienza stiracchiata grazie al perfetto assist che ha propiziato la rete di Okafor. Per il resto svolge il suo compitino senza strafare

Leao 6: fornisce su un piatto d’oro l’assist per Simic, ma si accende a sprazzi. Ha ancora bisogno di minuti nelle gambe dopo l’infortunio (65’ Okafor 7: segna e dopo pochi minuti si fa male, sfortunato. Entra al 79’ Chukwueze al posto suo, il nigeriano sembra in palla).

Pioli 7: aveva chiesto con insistenza i tre punti. Sono arrivati con una gara non perfetta, ma onesta e falcidiata dai soliti infortuni. Cambi quasi obbligati, ma coerenti e giusti. Una Vittorio che vale oro.

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Addio De Zerbi, arriva l’ufficialità del Brighton: “A lungo nei nostri ricordi”

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Brighton, De Zerbi

Tramite un comunicato diramato sul proprio sito ufficiale, il Brighton ha reso nota la rescissione consensuale del contratto di De Zerbi.

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Il saluto del Brighton a De Zerbi

Prima era ufficioso, era ora è ufficiale. Il Brighton comunica che aver rescisso, di comune accordo con il tecnico italiano, il contratto di Roberto De Zerbi. L’allenatore, assieme al suo staff, dirà addio all’East Sussex dopo la partita di domenica contro il Manchester United. Inutile per i Seagulls, rimasti senza obiettivi stagionali.

Di seguito, il comunicato del club inglese:

Brighton & Hove Albion conferma che il capo-allenatore Roberto De Zerbi lascerà il club dopo l’ultima giornata di Premier League della stagione, all’American Express Stadium contro il Manchester United.

De Zerbi, che ha firmato per il Brighton nel Settembre del 2022 in seguito al passaggio di Graham Potter al Chelsea, ha ottenuto il miglior piazzamento (il sesto posto dello scorso anno, n.d.t.) nella storia del club e lo ha portato fra le migliori sedici squadre della UEFA Europa League alla sua prima campagna europea. 

Anche Andrea Maldera, Ricard Segarra, Marcattilio Marcattilii, Vincenzo Teresa, Agostino Tibaudi, Marcello Quinto ed Enrico Venturelli lasceranno il club, mentre Andrew Crofts e Jack Stern rimarranno.❞

De Zerbi

Le parole di Tony Bloom

Di seguito le parole del proprietario del club inglese, Tony Bloom:

Roberto ha disputato due eccellenti stagioni al servizio del club. Due stagioni nel quale abbiamo toccato nuovi picchi di grandezza, non per ultima la prima campagna europea della storia del Brighton che rimarrà a lungo nella mente e nel cuore dei tifosi del Brighton.

Di comune accordo con lui, abbiamo deciso di terminare il contratto di Roberto in modo tale da prepararci alla prossima stagione con largo anticipo e per dare a Roberto tutto il tempo di considerare il proprio futuro.

Sono certo che domani i nostri tifosi daranno a Roberto e al suo staff un fantastico saluto, prima, durante e dopo il match dell’Amex, che sarebbe pienamente meritato visto il lavoro svolto qui da noi.

Allo stesso tempo, ci terrei a essere io il primo a ringraziare Roberto e i suoi uomini per il duro lavoro svolto nelle precedenti due stagioni. Siamo rimasti in buoni rapporti e auguro loro tutto il meglio per il futuro.❞

De Zerbi

L’addio di De Zerbi al Brighton

Di seguito, le parole di De Zerbi:

Lasciare il Brighton è stata una decisione triste. Sono veramente orgoglioso di ciò che i miei giocatori e il mio staff hanno raggiunto in questi due anni e ci tengono a ringraziare tutti coloro che fanno parte del gruppo, in particolare modo i nostri fantastici tifosi, per il supporto che ci hanno dato in queste due storiche stagioni.

Abbiamo concordato di terminare la mia esperienza al Brighton in modo tale da permettere a entrambi di continuare a lavorare nel miglior modo possibile, seguendo i nostri ideali, la nostra visione e i nostri valori.

Sono davvero felice di aver vissuto due anni così intensi e impegnativi in Premier League, oltre che di aver gareggiato in quattro dei tornei più importanti al mondo. Lasciare ora mi darà il tempo di prendermi una pausa e di poter riflettere sui miei piani futuri con la necessaria calma.❞

De Zerbi

Quale futuro per Roberto De Zerbi?

Due sembrano le soluzioni più probabili per il futuro di De Zerbi. La prima, nonché la più accreditata, è il datato interesse del Bayern Monaco. La società bavarese è da tempo alla ricerca di un nuovo allenatore e dopo aver incassato una serie sconfinata di no, arrivando persino a valutare l’ipotesi di far fare a Thomas Muller per anno l’allenatore-giocatore, sembrava aver individuato in ten Hag il successore ideale di Tuchel.

Stando a quanto riportato da Christian Falk, firma del noto quotidiano tedesco Bild, l’italiano sarebbe il preferito di Max Eberl: attuale direttore sportivo del Bayern. Nel suo intervento, Falk non nega l’esistenza di altri candidati (confermando, implicitamente, la pista che porterebbe all’attuale allenatore dei Red Devils) ma aggiunge che “l’assenza o meno di una clausola rescissoria non avrebbe cambiato i piani del Bayern“.

Per chi invece fa (e tanto) la differenza il fatto di non aver pagare la clausola è il Milan, che è ancora alla ricerca dell’erede di Pioli. Il favorito per la successione del tecnico emiliano dovrebbe essere Paulo Fonseca, che però è al centro di un vero e proprio duello di mercato fra i rossoneri e il Marsiglia. Il fatto che De Zerbi si sia liberato dagli oneri contrattuali che lo legavano al Brighton potrebbe essere un incentivo nella lotta a due per la panchina.

Più defilate Napoli e Juventus, con i partenopei che rimangono una pista credibile (anche se meno probabile di un eventuale approdo a Milano o in Baviera) e i bianconeri che potrebbero inserirsi (dato che De Zerbi è un vecchio pallino di Giuntoli) soltanto qualora l’accordo con Thiago Motta dovesse saltare clamorosamente.

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Milan-Conte, aria di rottura? Caos totale sul nuovo allenatore!

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Milan-Conte, da mesi ormai scriviamo di una trattativa avanzata. Fonti vicine all’ambiente del tecnico leccese ci avevano raccontato di una chiusura imminente e invece dobbiamo raccontare di una situazione piuttosto tesa.

Aria di rottura con Antonio Conte? All’apparenza sembra proprio di sì. Un fulmine a ciel sereno che ci sorprende in un momento in cui sembrava davvero tutto fatto. Veniamo ai fatti.

Sappiamo che il tecnico leccese aveva due preferenza, la Juventus e il Milan. Per giocare la Champions e rimanere vicino alla famiglia. I discorsi con Ibrahimovic sono andati avanti per diversi mesi e sicuramente l’inchiesta della Procura di Milano ha ritardato l’ingresso dei nuovi soci. Che arriveranno, ma che avranno comunque tempo fino al 31 agosto 2025, data in cui Gerry Cardinale dovrà restituire il vendor loan di circa 700 milioni comprensivi di interessi.

Su Conte c’è sempre stata una netta spaccatura all’interno della dirigenza con Furlani Moncada che si sono fin da subito opposti all’arrivo del leccese. Lo stesso allenatore ha aspettato rinunciando alle lusinghe di De Laurentiis, del Chelsea e del Bayern Monaco. Un allenatore troppo ingombrante, questa la motivazione.

Diffidiamo del fatto che Conte abbia già un accordo col Napoli. Sarebbe infatti difficile da giustificare il discorso pro-Milan fatto dal vice Stellini intervenuto a Telelombardia. Tutta una messinscena? Riteniamo di no.

Conte ha realmente aspettato il Milan fino a poche ore fa, tuttavia è lui stesso che pretende una certa coesione tra tutta la dirigenza e partire con parte di essa contro, di certo non agevolava la situazione. Ecco quindi che, da quello che ci dicono, sarebbe arrivato il no del Milan a proseguire la trattativa.

Ad oggi il nome di Paulo Fonseca trova riscontri, ma anch’egli non ha l’appoggio totale di tutta la dirigenza, soprattutto da parte di Zlatan Ibrahimovic il quale con Conte, e davanti agli stessi tifosi, ci aveva messo la faccia.

Gli stessi tifosi che si starebbero opponendo all’arrivo di Fonseca, peraltro molto spinto da Jorge Mendes il quale vorrebbe piazzare a Milano, oltre all’allenatore, anche alcuni suoi assistiti. Un Milan quindi sotto scacco di un procuratore? Cosa di cui la dirigenza ha sempre cercato di tenersi lontano? Altro dubbio.

E ancora…ci era stato detto che il Milan aveva preso l’allenatore e non vi era alcun casting aperto. Cosa che invece, se non dovesse arrivare Conte, sembra non essere vera.

Se così fosse, ci troveremmo praticamente di fronte a un caos totale, con squadre come Juventus e Napoli che andrebbero quindi a rinforzarsi, mentre ai rossoneri andrebbe un allenatore, fosse Fonseca, sicuramente preparato, na che ha mai vinto nulla di importante, curato sempre poco la fase difensiva e soprattutto ha sempre avuto un alto numero di infortunati. Ma la domanda sorge spontanea…cosa cambierebbe rispetto a Pioli?

Ad oggi non abbiamo un altro nome rispetto a Conte, in molti riferiscono di Fonseca, che piace al Marsiglia peraltro. Aspettiamo quindi gli eventi, mantenendo ancora una piccola percentuale, che cala, su Antonio Conte.

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Premio Cesarini 2024: Gabrielloni e Cormio tra i big

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gabrielloni

Da Alessandro Gabrielloni all’ex dirigente Siena Beppe Cormio: ne vedremo delle belle al Cesarini nelle Marche, che ha già celebrato le scorse ore Gabri-Gol con la Pizza in suo onore (presso locale Zia Emilia di Porto Recanati). Tanti big del mondo del Calcio e dello Sport alla Nona Edizione del Premio Cesarini, tra gli altri il CT della Nazionale Luciano Spalletti e il mitico allenatore Arrigo Sacchi. Saranno presenti anche i grandi Campioni dello Sport jesino che hanno fatto conoscere Jesi e le Marche in Italia e nel mondo. Tra questi presenti e premiati Beppe Cormio (Direttore Generale Lube Civitanova), Sergio Paolinelli (ex Calciatore), i Campioni della Scherma Stefano Cerioni ed Elisa Di Francisca, il grande portiere ex Lazio e Nazionale Luca Marchegiani, il bomber Alessandro Gabrielloni del Como neo-promosso in Serie A. Appuntamento il 27 maggio alle 16 al Teatro Pergolesi di Jesi (An) dove si terrà un Talk-Show; a seguire Cena Di Gala presso l’Hotel Federico II di Jesi. Altro jesino doc presente è lo scultore Massimo Ippoliti che da nove anni crea la Scultura del Premio Renato Cesarini.

Come ha precisato anche il Presidente del Premio Cesarini Dott. Filonzi «la serata rappresenterà un’opportunità di valorizzazione per l’intera città di Jesi sia dal punto di vista sportivo che turistico e culturale anche per la presenza di Media Nazionali, Stampa e Tv, e soprattutto per la presenza della Rai con il programma Casa Italia di Rai Italia, seguito in tutto Italia e nel mondo, che dedicherà all’interno della rubrica sportiva del programma un servizio dedicato al Premio Renato Cesarini”. A pochi giorni dall’evento il Direttore Generale Lube Civitanova Beppe Cormio ha rilasciato un’intervista esclusiva per il Premio Cesarini. Di certo nel panorama sportivo italiano, pochissimi personaggi vantano un curriculum ricco di successi come quello di Giuseppe Cormío (dal 2016 DG Lube Volley Civitanova), jesino doc, uno dei manager più vincenti dello sport internazionale (si contano 32 trofei). 69 candeline spente lo scorso 12 aprile.

Un passato importante (anche) da giornalista, unico dirigente ad aver operato in tre sport differenti: calcio, basket e, soprattutto, volley. “Sono contento e onorato di rappresentare uno sport come il volley in un’occasione così prestigiosa. La Lube ha dato tanto alla regione Marche, ma anche ricevuto tanto. Al Cesarini ci ero già  stato in veste di ospite due anni fa, partecipai a un dibattito essendo  l’unico dirigente italiano che ha diretto tre squadre di tre sport differenti: pallavolo, pallacanestro e calcio (Siena, che giocò in Serie A, ndr). Lube Civitanova fiore all’ occhiello regione Marche. “La Lube è da tantissimi anni una realtà molto importante per le Marche, rappresenta un’alternativa al calcio che da queste parti non ha mai avuto molta fortuna, se si eccettua il periodo d’oro dell’Ascoli di Costantino Rozzi”. Sulla Lube che verrà: “La prossima stagione contiamo di completare il percorso di ringiovanimento che abbiamo avviato tempo fa. Quest’anno partirà gente che ci ha dato tanto, come Zaytsev e Anzani, punteremo su giovani che speriamo confermino il loro talento. Solo un paio di giocatori della rosa che avremo sono nati prima del Duemila, gli altri tutti oltre.

Perugia e Trento partono davanti a tutti, per la Lube sarà una stagione di assestamento nella quale semineremo per il futuro. Speriamo di raccogliere i frutti nel giro di 2-3 anni. Del resto nella pallavolo i giocatori che fanno concretamente la differenza sono una quindicina, non di più, chi li ha se li tiene stretti, di conseguenza bisogna regolarsi e far crescere i giovani di qualità”. Il 27 maggio per Cormio un ritorno a casa, a Jesi: “Mi piace l’idea che questo premio prestigioso arrivi nella mia città, sebbene ci abbia vissuto pochissimo. A Jesi è legato il mio primo progetto importante, quando pescai Julio Velasco  in Sudamerica. Era il 1983. Mi emoziona tornare in un luogo dove tra l’altro sono nati tantissimi sportivi di alto livello, per una manifestazione come il Cesarini, dove ritroverò tanta gente in gamba che fa parte del mondo dello sport”.

 

Nella foto di anteprima la Pizza Gabrielloni ideata da Daniele Bartocci (giornalista di Jesi).

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