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Milan, Sansone si propone da Bologna
Il Milan è primo in Campionato dopo la sconfitta dell’Inter nel recupero di ieri sera contro il Bologna. Nel post gara arriva una dichiarazione inaspettata.
Il Milan di Stefano Pioli, dopo i recuperi di ieri, è ufficialmente primo in classifica. L’inaspettata sconfitta dei cugini nerazzurri da la certezza del un vantaggio di 2 punti in Campionato. Finalmente la classifica ha eliminato quasi tutti gli asterischi dalla classifica generale. L’unico recupero che manca al momento è quello tra Salernitana e Venezia, che interessa la zona retrocessione.
Il Bologna ha affrontato l’Inter senza timore. Dopo essere andato in svantaggio nei primi minuti non si è scomposto, trovando il pareggio al 28′. Arnautović insacca di testa il cross perfetto di Barrow che supera l’incolpevole Radu. I nerazzurri, durante tutto il match, avrebbero potuto chiudere la partita in diverse occassioni. Ma l’imprecisione dei suoi tiratori e la prestazione superlativa della difesa rossoblu non lo hanno permesso.
Arriviamo così al momento clou della partita, il goal del vantaggio degli Emiliani. Perišić passa una palla veloce, che rimbalza, verso Radu. Sansone va in pressione verso il portiere che pasticcia non riuscendo a colpire bene la palla. Il centrocampista rossoblu così ne approfitta ed insacca da pochi passi.
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Sansone chiama il Milan

E’ proprio Sansone a presentarsi ai microfoni di Sky Sport nel post partita, rilasciando dichiarazioni inaspettate verso il Milan. Il man of the match di Bologna – Inter spiega perché è andato su quella palla che ha portato al goal. “Bisogna sempre crederci, anche sulle palle dove non pensi di poter fare goal. Ci sono andato e l’ho buttata dentro.”
Il centrocampista risponde in merito all’importanza di questa vittoria e dei pareggi con Milan e Juventus. “E’ una bella gratificazione. Fare bene contro le grandi ce lo siamo posti come obbiettivo ad inizio stagione. Ci stiamo riuscendo.”
Sulla carica data da Siniša Mihajlović prima della partita invece si esprime così: “Oggi ci ha caricato prima della partita tramite video. Noi facciamo il nostro lavoro e diamo sempre tutto. Ci ha detto che bisognava giocare la partita e vincerla.”
Il giornalista gli ricorda che l’Inter è la sua vittima preferita e del suo tifo per il Milan da piccolo. Con questo goal ha fatto un grande favore ai rossoneri, ecco sorridendo la sua risposta: “Bhe io spero che Maldini o qualcuno del Milan mi chiami. Almeno un grazie od un prestito l’anno prossimo. Così potrò giocare la Champions.”
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World Sports Summit, Crouch e quella marcatura di Maldini
Il ricordo indelebile di Milan-Liverpool torna a vivere al World Sports Summit, con Peter Crouch che riporta alla mente la finale di Istanbul.
Il ritorno di un classico: Milan-Liverpool al World Sports Summit
A distanza di 18 anni, l’epica sfida tra Milan e Liverpool torna a far parlare di sé al World Sports Summit. Durante l’evento, l’ex attaccante dei Reds, Peter Crouch, ha ricordato con un sorriso la marcatura serrata subita nella finale di Istanbul dal leggendario capitano del Milan, Paolo Maldini. La partita, che è rimasta nella storia per il suo drammatico svolgimento e la spettacolare rimonta del Liverpool, continua a suscitare emozioni e risate tra i protagonisti di allora.
L’aneddoto di Crouch e la leggenda di Maldini
Peter Crouch ha raccontato come la difesa incrollabile di Maldini abbia reso quella notte del 2005 un ricordo indelebile. L’incontro tra i due al World Sports Summit è stato l’occasione per rivivere quei momenti con leggerezza, tra aneddoti e risate. La marcatura di Maldini è ancora oggi un esempio di maestria difensiva, e il suo nome continua a essere sinonimo di eccellenza nel mondo del calcio.

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Fonte: l’account X di Schira
18 anni dopo è ancora #Milan–#Liverpool al #WorldSportsSummit con l’ex bomber dei #Reds Peter #Crouch che si lamenta della marcatura arcigna nella Finale di Istanbul da parte dell’allora capitano dell’#ACMilan Paolo #Maldini. E giù a ridere
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 30, 2025
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Figo ed Evrà intervengono al World Sports Summit
Luis Figo e Patrice Evrà si incontrano al World Sports Summit, dimostrando che amicizia e lealtà possono superare le rivalità calcistiche.
Un Incontro tra Leggende del Calcio
Luis Figo e Patrice Evrà, due icone del calcio mondiale, si sono incontrati al World Sports Summit, un evento che celebra lo sport e promuove l’amicizia tra gli atleti. Nonostante i numerosi duelli sulla fascia che li hanno visti protagonisti in passato, i due ex calciatori hanno dimostrato che il rispetto e la lealtà fuori dal campo possono prevalere sulle rivalità del passato. Questo incontro è stato un momento simbolico di come lo sport possa unire le persone, indipendentemente dalle loro differenze.
Un Nuovo Capitolo di Collaborazione
Al summit, Figo ed Evrà non erano avversari, ma compagni che condividono una passione comune per il calcio e il desiderio di usare la loro influenza per il bene comune. La loro presenza ha attirato l’attenzione dei media e dei fan, sottolineando l’importanza delle relazioni positive tra gli ex avversari. Questo evento ha messo in luce come le leggende dello sport possano essere un esempio di unità e collaborazione in un mondo spesso caratterizzato dalla competizione.
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Fonte: l’account X di Schira
Quanti duelli sulla fascia, ma amicizia e lealtà fuori dal campo. Luis #Figo e Patrice #Evrà stavolta compagni e non avversari al #WorldSportsSummit
Video
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 30, 2025
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Guarin racconta la sua lotta all’alcolismo: “Dall’inferno alla luce, un percorso di consapevolezza”
La testimonianza di Fredy Guarin, ex calciatore dell’Inter, rivela la sua lotta contro l’alcolismo e la depressione, culminata con pensieri di suicidio.
La discesa all’inferno
Fredy Guarin, ex centrocampista dell’Inter, ha attraversato un periodo di estrema solitudine e sofferenza, al culmine di una carriera calcistica segnata da successi e sfide. Guarin racconta di come le difficoltà personali e professionali lo abbiano spinto verso l’alcolismo, un rifugio temporaneo dal dolore che alla fine lo ha condotto in una spirale di autolesionismo. “Ho conosciuto le ombre della solitudine, della depressione e dell’alcolismo. Ho toccato lo spettro del suicidio. Un malessere durato anni”, confessa l’ex calciatore.
Il cammino verso la rinascita
Dopo aver toccato il fondo, Guarin ha iniziato il suo percorso di recupero, un viaggio lungo e difficile, ma che alla fine lo ha portato a riscoprire la bellezza della vita. Guarin attribuisce la sua rinascita al sostegno dei professionisti della salute mentale, al suo impegno personale e alla fede in un potere superiore. Oggi, Guarin lavora in una fondazione per aiutare coloro che, come lui, stanno lottando contro la dipendenza. “Ho vissuto quelle esperienze per poterle mettere a disposizione delle persone, per aiutare l’essere umano”, afferma Guarin.
Guarin sottolinea l’importanza di affrontare i propri problemi e accettarsi per quello che si è, compresi i propri difetti. “Siamo anche i nostri problemi”, dice. Ora, Guarin è un uomo cambiato, un uomo che ha imparato ad apprezzare le piccole cose della vita e ad amare se stesso. “Oggi Fredy Guarin sta meglio. È un uomo diverso. Sono grato per questa seconda opportunità che la vita mi ha dato”, conclude Guarin.
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Fonte: [Gianluca Di Marzio](http://gianlucadimarzio.com/).
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