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Milan, Alardhi esclude l’Inter dallo Stadio
Milan, come già riferito dalla nostra redazione di CalcioStyle.it, il closing per il cambio di proprietà pare definito (tanto che oggi potrebbero esserci già le firme), ma gli annunci ufficiali potrebbero slittare ad inizio settimana prossima per dare più tempo ai legali.
Una decisione assolutamente comprensibile, e spiegabile anche nell’ottica di far vivere serena la squadra in vista delle ultime 4 partite in cui tutto è ancora aperto.
Domenica ci sarà la Fiorentina di Italiano a San Siro e, alla luce della sconfitta nerazzurra a Bologna, i rossoneri hanno mantenuto il primato in classifica a +2 sui cugini.

Una situazione e un clima molto delicati che si stanno vivendo dalle parti di Milanello con Maldini e Massara che vogliono seguire da vicino i propri ragazzi per far sentire tutto il supporto della dirigenza.
I passi falsi commessi in questo campionato (vuoi per demeriti propri/errori arbitrali) non si possono più ripetere e, come affermato qualche tempo fa da Pioli stesso: ‘Bisogna imparare dai propri errori’, ed è proprio quello che i 70mila di San Siro vorranno vedere dalla propria squadra.

Intanto, emerge un primo grande obiettivo di InvestCorp: una tematica, quella dello Stadio, già affrontata dal presidente rossonero Scaroni.
Milan, Alardhi vuole uno Stadio tutto suo
Il presidente del fondo arabo del Bahrein, con l’acquisizione da circa 1 miliardo e 180 milioni di euro, intende riportare il club di Via Aldo Rossi al vertice del panorama calcistico internazionale.
E lo vuole fare a partire dalla prossima campagna acquisti: un mercato importante farà emergere sicuramente il brand Milan anche in Champions.

Aumentare i ricavi: ecco ciò che sta pensando InvestCorp, e per raggiungere questo ci sarà bisogno di un grande progetto-stadio tutto rossonero.
Tuttavia, sarebbero riflessioni diverse da quelle proferite poche settimane fa da Scaroni, il quale, parlava di un nuovo Stadio in comunanza con l’Inter.
Nel giro di un mese (a campionato finito) gli sviluppi societari saranno innumerevoli: il popolo milanista attende speranzoso.
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World Sports Summit, Crouch e quella marcatura di Maldini
Il ricordo indelebile di Milan-Liverpool torna a vivere al World Sports Summit, con Peter Crouch che riporta alla mente la finale di Istanbul.
Il ritorno di un classico: Milan-Liverpool al World Sports Summit
A distanza di 18 anni, l’epica sfida tra Milan e Liverpool torna a far parlare di sé al World Sports Summit. Durante l’evento, l’ex attaccante dei Reds, Peter Crouch, ha ricordato con un sorriso la marcatura serrata subita nella finale di Istanbul dal leggendario capitano del Milan, Paolo Maldini. La partita, che è rimasta nella storia per il suo drammatico svolgimento e la spettacolare rimonta del Liverpool, continua a suscitare emozioni e risate tra i protagonisti di allora.
L’aneddoto di Crouch e la leggenda di Maldini
Peter Crouch ha raccontato come la difesa incrollabile di Maldini abbia reso quella notte del 2005 un ricordo indelebile. L’incontro tra i due al World Sports Summit è stato l’occasione per rivivere quei momenti con leggerezza, tra aneddoti e risate. La marcatura di Maldini è ancora oggi un esempio di maestria difensiva, e il suo nome continua a essere sinonimo di eccellenza nel mondo del calcio.

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Fonte: l’account X di Schira
18 anni dopo è ancora #Milan–#Liverpool al #WorldSportsSummit con l’ex bomber dei #Reds Peter #Crouch che si lamenta della marcatura arcigna nella Finale di Istanbul da parte dell’allora capitano dell’#ACMilan Paolo #Maldini. E giù a ridere
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 30, 2025
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Figo ed Evrà intervengono al World Sports Summit
Luis Figo e Patrice Evrà si incontrano al World Sports Summit, dimostrando che amicizia e lealtà possono superare le rivalità calcistiche.
Un Incontro tra Leggende del Calcio
Luis Figo e Patrice Evrà, due icone del calcio mondiale, si sono incontrati al World Sports Summit, un evento che celebra lo sport e promuove l’amicizia tra gli atleti. Nonostante i numerosi duelli sulla fascia che li hanno visti protagonisti in passato, i due ex calciatori hanno dimostrato che il rispetto e la lealtà fuori dal campo possono prevalere sulle rivalità del passato. Questo incontro è stato un momento simbolico di come lo sport possa unire le persone, indipendentemente dalle loro differenze.
Un Nuovo Capitolo di Collaborazione
Al summit, Figo ed Evrà non erano avversari, ma compagni che condividono una passione comune per il calcio e il desiderio di usare la loro influenza per il bene comune. La loro presenza ha attirato l’attenzione dei media e dei fan, sottolineando l’importanza delle relazioni positive tra gli ex avversari. Questo evento ha messo in luce come le leggende dello sport possano essere un esempio di unità e collaborazione in un mondo spesso caratterizzato dalla competizione.
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Fonte: l’account X di Schira
Quanti duelli sulla fascia, ma amicizia e lealtà fuori dal campo. Luis #Figo e Patrice #Evrà stavolta compagni e non avversari al #WorldSportsSummit
Video
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 30, 2025
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Guarin racconta la sua lotta all’alcolismo: “Dall’inferno alla luce, un percorso di consapevolezza”
La testimonianza di Fredy Guarin, ex calciatore dell’Inter, rivela la sua lotta contro l’alcolismo e la depressione, culminata con pensieri di suicidio.
La discesa all’inferno
Fredy Guarin, ex centrocampista dell’Inter, ha attraversato un periodo di estrema solitudine e sofferenza, al culmine di una carriera calcistica segnata da successi e sfide. Guarin racconta di come le difficoltà personali e professionali lo abbiano spinto verso l’alcolismo, un rifugio temporaneo dal dolore che alla fine lo ha condotto in una spirale di autolesionismo. “Ho conosciuto le ombre della solitudine, della depressione e dell’alcolismo. Ho toccato lo spettro del suicidio. Un malessere durato anni”, confessa l’ex calciatore.
Il cammino verso la rinascita
Dopo aver toccato il fondo, Guarin ha iniziato il suo percorso di recupero, un viaggio lungo e difficile, ma che alla fine lo ha portato a riscoprire la bellezza della vita. Guarin attribuisce la sua rinascita al sostegno dei professionisti della salute mentale, al suo impegno personale e alla fede in un potere superiore. Oggi, Guarin lavora in una fondazione per aiutare coloro che, come lui, stanno lottando contro la dipendenza. “Ho vissuto quelle esperienze per poterle mettere a disposizione delle persone, per aiutare l’essere umano”, afferma Guarin.
Guarin sottolinea l’importanza di affrontare i propri problemi e accettarsi per quello che si è, compresi i propri difetti. “Siamo anche i nostri problemi”, dice. Ora, Guarin è un uomo cambiato, un uomo che ha imparato ad apprezzare le piccole cose della vita e ad amare se stesso. “Oggi Fredy Guarin sta meglio. È un uomo diverso. Sono grato per questa seconda opportunità che la vita mi ha dato”, conclude Guarin.
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Fonte: [Gianluca Di Marzio](http://gianlucadimarzio.com/).
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