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La Fiorentina torna ad esultare: vittoria dopo quasi tre mesi!
La Fiorentina batte l’Empoli 3-1 e torna alla vittoria: il sapore dei tre punti mancava ai tifosi fiorentini da oltre due mesi e mezzo, 76 giorni per la precisione, da quel Fiorentina-Atalanta 2-0 del 30 settembre scorso. Poi una serie infinita di pareggi, con qualche sconfitta, Lazio e Juve, a fare da supporto a un momento veramente difficile. Una vittoria che rilancia la squadra in classifica, in piena bagarre zona Europa.
Ieri contro l’Empoli non è stata una partita facile, anzi. I viola, andati sotto col gol dell’empolese Krunic, sembravano davanti ad un dirupo da dove difficilmente avrebbero potuto risalire la strada. Questa volta, come a Sassuolo, però hanno dato prova di carattere, grinta e senso d’appartenza, si sono fatti forza e alla fine di una prova più che dignitosa sono riusciti, finalmente, a ribaltare la situazione e portare a casa tre punti fondamentali. Una Fiorentina che messa davanti alla disperazione del risultato ha tirato fuori il cuore!
Le note positive della partita sono state Mirallas e Lafont, oltre al Cholito che ha saputo ripetere il gol della settimana precedente. Il belga che già a Sassuolo aveva dato il pareggio insperato all’ultimo respiro, riproposto titolare da Pioli ha dato dimostrazione di energia e freschezza, trovando il gol, una bella rete, su assist di Simeone che aveva impattato sul finire del primo tempo la partita. L’esperto ex Everton ora appare sicuramente degno di una maglia da titolare nel tridente d’attacco, Pjaca dovrà tirare fuori qualcosa da dentro, come richiesto da Pioli nel prepartita, per riprendere una maglia da titolare.
Lafont è stata un’altra nota positiva della domenica: la parattissima su Caputo ad un quarto d’ora dalla fine vale la vittoria per i gigliati, la rapidità con cui è sceso a terra sul tiro ravvicinato dell’attaccante empolese è sicuramente degno di nota. Una partita che rinvigorisce il carattere del portiere francese dopo la scialba prestazione della domenica precedente.
Simeone è tornato al gol, anzi si è ripetuto. Non solo: ha fornito il bellissimo assist per Mirallas per la rete del pari. Nel mezzo tanta disponibilità e qualche altro errore tecnico, ma una partita positiva. Chissà che il periodo buio per il Cholito sia passato.
Da segnalare positivamente il tifo viola: ha sostenuto la squadra per tutta la partita, anche nei momenti di maggiore difficoltà. Il sabato precedente il derby c’era stato un incontro tra una delegazione della tifoseria e la squadra: il tifo rimarcava che il sostegno ci sarebbe sempre stato in cambio di un atteggiamento volitivo della squadra. Al termine dell’incontro non sono mancati i cori contro la Proprietà.
Polemiche in casa viola
Il post partita ha visto nascere e chiudersi un paio di polemiche. La prima è relativa a Simeone: dopo il gol l’attaccante argentino aveva esultato mettendo il dito davanti la bocca, come per zittire le critiche del pubblico. Da subito i compagni lo hanno invitato a desistere, e nel post partita anche Pioli ha chiaramente detto che preferisce altri tipi di esultanze. Simeone nel dopo gara si è scusato con tutti, la sua reazione è stata il frutto di settimane psicologicamente pesanti e ha sbagliato le modalità. Un errore da non ripetere.
Lo stesso Pioli ha lanciato una frecciatina nel post partita al pubblico, riferendosi al parterre dietro la panchina, che lo aveva fischiato al momento del cambio di Mirallas, invitando i tifosi a chiedere al belga perché lo aveva sostituito. Pioli ha voluto fare intendere che è stato lo stesso Mirallas a chiedere il cambio perché era stremato.
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Disavventura per Barak: ladri in casa durante la partita
Disavventura per Barak: i ladri avrebbero tentato di rubare nella sua casa mentre stava giocando al Franchi contro il Viktoria Plzen.
Hanno aspettato che il padrone di casa fosse fuori per intrufolarsi tra le mure domestiche. Accade troppo spesso, accade anche nel mondo del calcio.
Ieri sera durante la partita di ritorno dei Quarti di finale di Conference League tra Fiorentina e Viktoria Plzen, i ladri sono entrati in casa di Barak, che stava correndo sul prato del Franchi.
Sarebbero stati i vicini di casa ad accorgersi dei ladri entrati dalla porta finestra e avrebbero fatto in modo di mettere in fuga i due ladri, che erano a volto coperto, e chiamare il 112.
Ora gli investigatori stanno vagliando le immagini delle telecamere della videosorveglianza per rintracciare i due malviventi.
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Milan-Conte, ci siamo? Le (ultime) resistenze di Furlani
Milan-Conte, un accostamento che noi di Calcio Style scriviamo da gennaio, mese del famoso accordo di massima con l’allenatore. Vediamo le evoluzioni della situazione.
“Vediamo cosa succede”, queste le poche parole di Antonio Conte dette a un tifoso rossonero il quale una settimana fa gli aveva chiesto se vi fossero possibilità concrete di vederlo sulla panchina del Milan la prossima stagione. Avrebbe potuto rispondere diversamente, con un no comment, oppure con un’altra frase di circostanza ed invece la speranza nel leccese di una chiamata è viva più che mai. Soprattutto nel day after la sconfitta contro la Roma che è valsa l’uscita dall’Europa League.
Il treno Conte non passa tante volte, bisogna salirci. Questa è un po’ l’idea di Zlatan Ibrahimovic il quale, fin dall’inizio della sua nuova esperienza da dirigente, ha fatto il nome del tecnico leccese stringendo con lui un accordo di massima a gennaio. Le vicende poi le abbiamo seguite tutti. Un Milan che si è fortemente ripreso in campionato, l’indagine della Procura di Milano che ha di fatto rallentato l’ingresso di nuovi soci di minoranza, operazione solo rimandata e la ritrosia di Giorgio Furlani il quale preferirebbe proseguire con Pioli o con altre tipologie di tecnici maggiormente aziendalisti.
Giusto o sbagliato che sia, un ministro senza portafoglio come Ibrahimovic può lanciare l’idea, ma ci vuole il consenso dell’Amministratore Delegato e della proprietà. Gerry Cardinale ha praticamente detto a Ibra di fare quello che serve per rilanciare il Milan, dimostrazione di piena fiducia, ma c’è ancora da scardinare quell’idea comune che vede in Conte un possibile destabilizzatore dell’ambiente. L’aspetto economico in questo caso sembra essere in secondo piano.
Lo svedese riuscirà a convincere Furlani? Per la risposta, questione di poche settimane.
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Pioli, secondo posto poi Napoli: il futuro del tecnico
Pioli, una serata da dimenticare quella di ieri sera in Europa League contro la Roma. Andiamo a vedere cosa gli riserverà il futuro in base alle informazioni che abbiamo raccolto.
“Portate pazienza fino alla fine della stagione”, questo ha detto ieri sera Stefano Pioli durante la conferenza stampa che ha messo i titoli di coda alla partecipazione in Europa League. E a dire il vero, di pazienza i tifosi ne hanno sempre meno.
Ma c’è un cammino in campionato da portare avanti, un secondo posto da difendere con le unghie e coi denti e soprattutto un derby da giocare lunedì sera. Ci si aspetta una reazione decisa, sebbene i cugini interisti abbiano mille motivazioni per fare bene proprio in quella serata.
Il futuro di Pioli è praticamente già scritto, noi di Calcio Style lo sosteniamo da tempo. Non è sicuramente una partita a spostare l’ago della bilancia a favore o contro il tecnico parmense. La decisione era già stata presa e, con la gara di ieri, si è solamente fortificata l’idea tra la dirigenza di avere fatto la scelta giusta.
Ci sono buone possibilità che Pioli possa scendere al sud Italia ed accasarsi al Napoli. Nonostante De Laurentiis abbia finora fatto una corte serrata ad Antonio Conte, anche l’ego ha una certa importanza. Vedersi respinto in almeno 3 occasioni non deve di certo essere piaciuto al vulcanico presidente partenopeo il quale avrebbe deciso di puntare su Pioli.
Un allenatore ideale per ricostruire un ambiente complicato. Lo abbiamo visto con il Milan quando da zero ha saputo portare la squadra allo scudetto. Anche dal punto di vista dell’ingaggio, Pioli sarebbe decisamente più a buon mercato rispetto al leccese. Tra De Laurentiis e Pioli ci sono stati contatti diverse settimane fa. Il tecnico parmense aveva fatto capire di essere lusingato dall’interesse, tuttavia non si era pronunciato perché concentrato sulla stagione in corso. Come più volte detto, si ragionerà a bocce ferme, ma siamo certi che le cose stiano andando avanti.
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