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Higuain e Cutrone come Sheva e Inzaghi, il futuro del Milan è a due punte
Higuain e Cutrone come Sheva e Inzaghi??? Sembrerà blasfemia ma dalle parti di San Siro non si vedeva una coppia d’attacco forte e ben assortita proprio da quei tempi.
Il modulo di Berlusconi
Da anni ormai il Milan ha abbandonato l’idea di gioco Berlusconiana di giocare con il fantasista dietro le due punte e si è scelto sempre una soluzione diversa, dal 4-2-3-1 di Leonardo al 4-3-3 di Inzaghi , Allegri , Montella e Gattuso, per citarne solo alcuni dei tanti allenatori che abbiamo avuto da dopo Ancelotti .
Tutte annate deludenti e povere di trofei ….. e se la soluzione fosse ritornare al passato?

Il modulo di Gattuso
Ebbene questo inizio di stagione (e anche lo scorso anno) ha dimostrato che questo 4-3-3 è sterile e nonostante l’ingaggio di Higuain si fa fatica a concretizzare, non per colpa dell’attaccante argentino figuriamoci, ma a causa dei compagni di reparto Suso e Calhanoglu giocatori che non hanno nelle corde una vena realizzativa costante infatti difficilmente superano la quota 10 marcature stagionali.
Come si potrebbe presentare questo Milan a due punte?
Confermando il blocco difensivo si potrebbe passare a un centrocampo a quattro con mediani Biglia e Kessiè e spostare a esterni di centrocampo il turco e lo spagnolo.
Ovviamente avremmo altre alternative interessanti sulle fasce , con Bonaventura esterno di centrocampo ai tempi della Dea oppure a Laxalt che ha ricoperto quel ruolo nel Genoa.
Dall’altra parte il ritorno di Conti potrebbe essere una facile soluzione a sostituire Suso oltre che Castillejo.
Il 3-5-2
Un altra ipotesi è il 3-5-2, con la difesa a tre composta da Caladara Romagnoli Musacchio (in questo caso saremmo a corto di riserve) Centrocampo che abbasserebbe sempre Suso e Calhanoglu a esterni e i tre interni Biglia Kessiè e Bonaventura.
Voi vi starete chiedendo sicuramente come si fa con solo due punte di ruolo?
Io vi rispondo, è il caso di tenere aperte le partite fino alla fine rischiando di perderle o pareggiarle? Perché è un dato di fatto, quando giocano quei due si segna e lo si fa tanto, meglio che lo si faccia nel primo tempo piuttosto che tentare rimonte nei minuti finali rischiando di non farcela.
Come soluzioni di riserve ci sarebbero pure, si potrebbe adattare Suso seconda punta nei momenti di necessità oppure lo stesso spagnolo Castillejo che durante la partita con il Sassuolo ha dimostrato di saper giocare in quel ruolo, non dimentichiamo il solto Jolly Borini che può dare sempre il suo contributo.
Il mercato
Ricordiamo che la finestra di mercato di Gennaio non è così lontana da i nomi che stanno trapelando Ibra, Paquetà fanno pensare che il prossimo Milan sarà a due punte….
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Fiorentina, Goretti: “Non siamo squadra. I tifosi sono venuti a Reggio Emilia, noi no”
Roberto Goretti commenta a DAZN e in conferenza stampa la sconfitta della Fiorentina contro il Sassuolo, analizzando uno dei momenti più difficili della storia recente viola.
Roberto Goretti ha parlato ai microfoni di DAZN dopo Sassuolo-Fiorentina, analizzando uno dei momenti più bui e delicati della squadra viola nelle ultime settimane.
Sul momento buio:
“C’è una presa di coscienza ancora più forte della situazione – ha spiegato Vanoli –. Dopo Bergamo la società ha chiamato i nostri tifosi, ma noi no. Abbiamo dimenticato di venire in Reggio Emilia e dimostrato che non siamo squadra. Ci sono aspetti positivi, ma oggi questo non è successo. Se non si trova la chiave emotiva per risolvere il blackout, continueremo a partire male, e questo non va bene”.
Sulla partenza positiva e la mancanza di fiducia:
“Se non c’è fiducia tra compagni, collaborazione e aiuto reciproco, diventa chiaramente una situazione difficile. Bisogna ritrovare le piccole cose che, messe tutte insieme, sono determinanti. E’ ora passata di farlo”.
Fiorentina, le parole di Goretti in conferenza stampa

Momento della squadra.
“Nelle ultime partite credo di aver visto dei passi in avanti, oggi siamo tornati indietro. ogni palla buttata in area di rigore dimostrano che non c’è una sufficiente connessione e un grado di fiducia tra i giocatori, e questo dimostra che siamo obbligati a trovarla in una situazione che è difficile, molto difficile, ma è vietato mollare, è vietato cedere terreno, ma è vietato retrocedere”.
Vanoli.
“Chi fa un’analisi con un giusto spirito critico è ben accetto sempre. Più volte bisogna prendere decisioni anche drastiche, a volte decise, bisogna capire la situazione, , bisogna essere realisti e bisogna agire”.
Rigore contestato da Kean e Mandragora.
“Questa è una cosa che non mi piace e non è neanche la prima volta che la facciamo, quindi non mi piace doppiamente”.
Notizie
Lazio, Lotito denuncia minacce e pressioni: “Costretto a rivolgermi alle istituzioni”
Il presidente della Lazio presenta denuncia dopo intimidazioni, campagne diffamatorie e notizie false tese – secondo i pm – a spingerlo a cedere il club. Cinque gli indagati.
Il patron della Lazio, Claudio Lotito, rompe il silenzio e passa al contrattacco. Il presidente biancoceleste ha presentato denuncia per una serie di minacce, pressioni e false informazioni circolate via social, mail e telefonate anonime, che – secondo quanto riferito – miravano a costringerlo a vendere la società.
“Mi sono rivolto alle istituzioni perché, più volte, sono stato minacciato di morte. Ho raccontato tutto ciò che è accaduto e l’autorità giudiziaria ha poi agito di conseguenza”, ha dichiarato Lotito.
Lazio, la reazione di Lotito
Nel decreto di perquisizione, i magistrati parlano di “un disegno ampio e unitario” volto da un lato a diffondere notizie false per abbassare il valore del titolo in Borsa, e dall’altro a indurre l’azionista di maggioranza a cedere il pacchetto di controllo. Gli indagati avrebbero utilizzato i social e una testata online, “Millenovecento”, per rilanciare notizie infondate sulla presunta vendita imminente della Lazio e sull’idea attribuita a Lotito di far retrocedere volontariamente la squadra per ottenere il cosiddetto “paracadute” economico.

Diverse le segnalazioni che hanno dato il via all’inchiesta: uno striscione esposto in piazza del Parlamento con la scritta “Lotito libera la Lazio”, una telefonata con minacce di morte e varie e-mail dal contenuto offensivo. Le indagini proseguono per chiarire la portata del presunto piano di pressione ai danni del presidente biancoceleste.
Esteri
Turchia, caso scommesse in SuperLig: in manette anche calciatori di Galatasary e Fenerbahce
Nuovo scandalo scommesse nel mondo del calcio. In Turchia sono stati emessi mandati di arresto per 46 persone tra arbitri e tesserari. Tra i fermati anche calciatori di Fenerbahce e Galatasaray.
Non si ferma lo scandalo legato alle partite pilotate per le scommesse scoppiato in Turchia negli scorsi mesi. Come riportato dai media turchi, nella giornata di oggi sono stati emessi mandati di arresto per 46 persone, tra cui 29 calciatori e ex arbitri. Spiccano tra gli indagati anche alcuni tesserati dei due club più importanti della SuperLig, Fenerbahce e Galatasaray.
Si tratta di Mert Hakan Yandas, centrocampista 31enne dei gialloneri di Istanbul, e Metehan Baltac, difensore della formazione giallorossa.

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Turchia, l’inchiesta sul mondo del calcio si allarga
L’inchiesta sulle scommesse con tentativo di combine è emersa a fine ottobre dopo le indagini della procura di Istanbul in seguito alle dichiarazioni dell’ex presidente delle Federcalcio turca, Ibrahim Haciosmanoglu, secondo il quale era stato scoperto molti arbitri attivamente coinvolti in scommesse sportive. Le indagini della procura si sono concentrate inizialmente sui direttori di gara, per poi allargarsi anche verso i tesserati del club.
Il coinvolgimento di calciatori anche dei club più importanti della nazione getta ulteriore ombre sul sistema calcio della Turchia.
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