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“Calcio story”: l’incredibile storia della Nazionale fantasma
“Calcio Story”, oggi raccontiamo un episodio incredibile e leggendario, l’ultima magia di Omar Sivori che lo consegnerà, insieme alla sua Nazionale, al mito perché, con un colpo di genio, riuscì dove tutti avevano fallito.
Argentina, 1973. Si stanno svolgendo le qualificazioni ai mondiali di Germania Ovest 1974 e Omar Sivori, per un breve periodo, si trova alla guida dell’Albiceleste. Ha trentotto anni, ha lasciato da cinque il calcio giocato e si trova davanti ad un compito arduo, vincere dove nessuno ci era mai riuscito: in Bolivia.
Lo stadio di La Paz è il più alto al mondo per latitudine, si trova infatti a quasi 4000 metri sul livello del mare, è l’aria è estremamente rarefatta, motivo per cui i padroni di casa, abituati rispetto agli avversari, hanno sempre vinto. Ma Sivori vuole cambiare la storia, vuole scrivere una pagina leggendaria per il calcio e soprattutto per la sua Argentina, ma per farlo serve un colpo di genio, un asso nella manica che lui cala al momento giusto. Questa è la leggendaria e incredibile storia della Nazionale fantasma.
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“Calcio Story”: la nazionale fantasma, l’ultima magia di Omar Sivori
Sivori deve riuscire dove Perdenera, il suo predecessore, aveva fallito nel 1970, qualificare l’Argentina ai Mondiali. Per farlo deve battere Paraguay e Bolivia, due avversari tra i più ostici del Sud America. Ostica è soprattutto la Bolivia, squadra che sfrutta al massimo il fattore campo.
Come poter vincere nello stadio più in alto al mondo? Come abituare i giocatori a quelle latitudini? Semplice, creando un altro undici. Avete capito bene, il trucco di Sivori fu semplicemente una seconda squadra. Una soluzione apparentemente semplice ma complessa da mettere in pratica, soprattutto da tenere nascosta.
Toccò al vice di Sivori, Miguel Ignomiriello, occuparsi dell’undici che avrebbe affrontato la Bolivia, una squadra di giocatori abitualmente non convocati che furono isolati in un altopiano al confine boliviano, a 3400 metri di quota, vivendo in una bettola di La Paz e allenandosi sfidando in amichevole improvvisate formazioni locali.
Qurantacinque giorni di isolamento con alcuni giocatori, come ad esempio Troncoso, Merlo e Lopez, i tre del River Plate, che non resistettero alle condizioni climatiche e se ne tornarono a casa. Così, mentre l’Albiceleste giocava regolarmente il torneo di qualificazione, la Nazionale fantasma si allenava nel mistero, senza giornalisti alle calcagna, nel silenzio e nel freddo, era pieno inverno, di La Quiaca.
Il trucco funzionò alla perfezione: il 23 settembre 1973, allo stadio Siles di La Paz, andò in scena Bolivia – Argentina. Dopo il pareggio rimediato in trasferta contro il Paraguay, la Nazionale fantasma era costretta a vincere. Al gruppo allenatosi ad alta quota si aggiunsero calciatori più noti quali Daniel Carnavali, Rubén Ayala, Rodolfo Tech, Angel Bargas, Daniel Tagliani e Osvaldo Cortés, arrivati poche ore prima all’aeroporto di La Paz.
La cronaca del match narra che, dopo un clamoroso errore di Kempers, la Bolivia non seppe sfruttare uno svarione difensivo di Bargas. Poi, appena passato il quarto d’ora del primo tempo, un’azione partita dai piedi di Glarìa si concluse con un tentativo di Ayala che diventò un cross per Fornari che, con uno spettacolare colpo di testa in tuffo, spiazzò il portiere boliviano. 0-1, risultato che rimase invariato fino al termine della partita, regalando all’Argentina due preziosissimi punti per la qualificazione ai Mondiali.
Alla vigilia della partenza per la Germania Ovest Sivori venne esonerato e solo uno del suo leggendario undici fantasma, Mario Kempes, fu convocato per giocare il torneo, dal quale l’Argentina tornò a mani vuote, eliminata addirittura nella fase a gironi. Sivori avrebbe potuto superare il turno? Chissà, una domanda che resterà senza risposta.
Dopo quel Mondiale, lo stadio di La Paz venne escluso dalle sedi per le qualificazioni mondiali, fatto che rende ancora più unica e immortale la leggendaria Nazionale fantasma di Sivori, una storia fantastica e unica, un’impresa dove fallirono tutti e nessuno, forse, si sarebbe potuto ripetere, un trucco del genere funziona una volta sola. Grandissimo Sivori, un nome assurto a leggenda per questa straordinaria impresa.
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Ventola e Zaccardo all’evento di Operazione Nostalgia
Nicola Ventola e Cristian Zaccardo, insieme ad Amelia, Pellissier ed Hubner hanno presentato le maglie dei raduni dei raduni Operazione Nostalgia.
Nel corso dell’evento, gli ex campioni della nostra Serie A si sono cimentati in sfide, quiz e hanno rilasciato qualche dichiarazione interessante su nazionale e mercato allenatori.
Indice
Ventola e i complimenti all’Inter
Nicola Ventola ha esaltato ai microfoni di Calciomercato.com l’Inter scudettata di Inzaghi:
“Un gioco che sinceramente penso di avere visto poche volte nella storia nerazzurra. In attacco, però, bisogna ampliare la rosa, aumentare il peso offensivo”.
Scamacca all’Europeo
Ventola, da ex attaccante, si espone sul prossimo numero 9 della Nazionale italiana all’Europeo:
“Sicuro andrei con Scamacca. Con chiunque discuta, tra cui i giocatori attuali, con cui noi parliamo, siamo d’accordo sul fatto che Scamacca sia quello che deve tirare fuori quel qualcosa in più, perché vediamo in lui caratteristiche importanti. Se continua così, di sicuro Spalletti ci penserà”.
Zaccardo sul Milan e Thiago Motta
Zaccardo si sofferma sulla situazione di Pioli e sul possibile erede al Milan:
“Conosco Pioli personalmente, è un gran signore. Come allenatore ha dato tanto al Milan, ha ancora un anno di contratto anche se sembra che le strade si possano dividere, probabilmente quest’estate, per il bene di tutti.
Nel caso dovesse andare via, l’allenatore che in questo momento sta facendo molto bene, anche se è di un’altra squadra, ma è ambito da tanti club, è Thiago Motta“.
Le date di ‘Operazione Nostalgia’
L’appuntamento con i raduni di ‘Operazione Nostalgia 2024‘ è per giorno 8 giugno a Salerno e 7 luglio a Novara.
Tantissimi gli ex campioni presenti, in attesa di ulteriori sorprese tra i convocati.
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Svolta sulla panchina, una voce clamorosa:” Conte è già del Milan”
Svolta sulla panchina rossonera? Una voce raccolta da Il Salotto del Kaiserjny lascia intendere quello da sempre scritto anche da noi di Calcio Style. Ma entriamo qui di seguito in dettaglio per spiegare la clamorosa informazione raccolta.
La questione Antonio Conte sta tenendo banco negli ambienti rossoneri, i tifosi invocano a gran voce il suo nome riconoscendo nel tecnico leccese probabilmente uno dei pochi in grado di raccogliere i cocci e portare la squadra alla vittoria durante la prossima stagione. La cocente sconfitta nel derby non ha fatto altro che acuire questa voglia di rivalsa nei confronti dei nerazzurri e la prossima stagione dovrà essere ben differente a quella attuale.
Il prossimo mercato, come scritto questa mattina, sarà di un certo livello e la priorità sarà quella di non sbagliare allenatore. Quindi, chi meglio di Conte per arrivare subito alla vittoria, mettendolo subito in condizione di fare bene?
A supportare la nostra tesi non possiamo non scrivere di una notizia rivelata da Il Salotto del Kaiserjny i quali, tramite il loro canale ufficiale Telegram, hanno raccolto una dichiarazione confidenziale di Costantino Coratti, ex collaboratore del tecnico leccese, il quale si sarebbe lasciato scappare queste parole:” Conte è già del Milan“.
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Radio Rai, lo sciopero stravolge la programmazione. Anche sul calcio
Un programma storico di Radio Rai, Tutto il calcio minuto per minuto, domani non andrà in onda. Il motivo? C’entra uno sciopero importante: anzi, due.
Domani il celebre programma radiofonico di Radio Rai, Tutto il calcio minuto per minuto, non sarà trasmesso. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, la ragione di questa assenza è da attribuire a un doppio sciopero che determinerà cambiamenti nella programmazione sia televisiva che radiofonica.
La protesta è legata alla proposta di fusione tra la redazione sportiva di Radio Rai e quella televisiva di RaiSport, coinvolgendo anche Gr Parlamento e Rai Parlamento.
Nella giornata di domani non verranno trasmesse né le partite di Serie B né quelle di Serie A, inclusi i match Juventus-Milan alle 18 e Lazio-Verona in serata. Anche la radiocronaca della Sprint della MotoGP da Jerez subirà una pausa forzata.
Sciopero Radio Rai, il punto di vista del caporedattore Filippo Corsini
Questo il commento di Filippo Corsini, caporedattore centrale: “Togliere l’informazione sportiva a Radio Rai è un fatto epocale. Noi non siamo contrari per principio alla cosa, ma chiediamo un confronto con l’azienda per capire le motivazioni. Se dobbiamo parlare di sinergie, parliamone.
Radio e Tv sono diverse, binari paralleli, negli anni noi abbiamo acquisito una storicità del nostro essere. Ora non capiamo il senso di questo cambiamento. Abbiamo sempre trasmesso tutto, dalla Serie A alle Coppe europee, dal Sei Nazioni alla F1, dalla moto al ciclismo, perché i nostri diritti costano meno e ci sono sempre stati garantiti. Sarò sempre aziendalista, ma non spegnerò io Tutto il calcio: se dobbiamo cambiare spiegateci il perché”.
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