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Calcio story Christmas edition: il finale di Premier League più incredibile di sempre
Benvenuti a Calcio story Christmas edition, speciale della nostra rubrica dedicato alle favole del calcio, quelle storie leggendarie che sanno di magia, e siccome il Natale è magico non c’è niente di meglio che trascorrerlo con queste storie incredibili, buon divertimento.
Cari ragazzi, immaginate di vivere in una città con due squadre di calcio e di poter vivere un derby, un qualcosa che è sempre attorniato da un’area magica e pieno si suspense, una partita che è sempre speciale. Provate a immedesimarvi però nel tifoso della squadra sbagliata, quella con la bacheca più povera e impolverata che non vince da oltre quarant’anni. I vostri rivali, invece, hanno vinto di tutto e di più e sono una delle squadre più forti al mondo. Ecco, provate a calarvi nella parte dei tifosi del Manchester City dei primi anni duemila, non doveva essere affatto facile. Tifare per i cityzens era davvero da sfigati ma nel calcio, si sa, il pallone è rotondo e, quando meno te l’aspetti, può succedere di tutto. Questa è la storia del finale di Premier League più incredibile di sempre, una storia davvero magica che fa sognare.
Nel 2008 il Manchester City, da anni surclassato dagli storici rivali concittadini, era stato vicino a un fallimento ma era stato salvato da un emiro che, per ripotarlo al successo, cominciò a spendere milioni su milioni.
Nella stagione 2011/12 si presenta l’occasione del riscatto, alla guida dei cityzens c’è Roberto Mancini, allenatore emergente che si era messo in luce allenando, tra le altre, l’Inter. Nel Manchester City dell’epoca c’erano grandi nomi come Dzeko, Zabaleta e Balotelli e ai nastri di partenza i cityzens, assieme all’odiato United, sono i favoriti. La stagione però inizia male, il City viene eliminato ai gironi della Champions League e la Community Shield, persa per 3-2 in rimonta proprio contro i rivali dello United con la rete al 94’ di Nani.
Una beffa, insomma, per i tifosi del Manchester City ma i minuti di recupero, in questa storia, hanno due facce della stessa medaglia. Se in quell’occasione, provate a immaginarvi le prese in giro, avevano sorriso ai rivali, nel momento più bello della Premier la sorte sarebbe stata ben diversa. Arriviamo quindi al dunque. Ultima partita della stagione, City e United sono appaiati al primo posto a 87 punti ma i primi sono avanti per scontri diretti e, soprattutto, differenza reti (+63 contro +55).
Quella giornata il City giocava in casa contro il QPR, squadra di Londra quart’ultima in classifica e a forte rischio retrocessione mentre lo United era ospite del Surdeland, squadra di media bassa classifica che non aveva più nulla da chiedere al campionato. Insomma, sulla carta, i Red Devils erano i favoriti.
Ora, provate a calarvi adesso nei panni del tifoso del City, siete a 90’ minuti e a tre punti da quella vittoria che mancava da quarantaquattro anni e stavate per raggiungerla proprio ai danni dei cugini tanto odiati, insomma una goduria pazzesca.
La partita sembrava una mera formalità, nonostante il QPR era nei bassifondi della classifica e aveva bisogno di punti, in casa e con la spinta del pubblico doveva rivelarsi una passeggiata. Ma il destino aveva in serbo ben altra sorte, la partita a un certo punto prende la piega sbagliata. Dopo 20’ il derby parallelo si sblocca in favore dello United che passa in vantaggio con Rooney, in questo momento i Red Devils sono campioni d’Inghilterra con 2 punti di vantaggio. Ma al 39’ ecco che le cose si rimettono in sesto con la rete del vantaggio City firmata da Zabaleta.
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Calcio story, Manchester City-QPR, il pazzo secondo tempo

Ma al 49’ inizia l’incubo, prima gli ospiti trovano il goal del pareggio firmato da Cissé e poi, nonostante un cartellino rosso rimediato nel frattempo per l’espulsione di Barton al 55’, passano addirittura in vantaggio al 66’ con Mackie.
Assurdo, lo stadio cade nel mutismo totale, quella partita sembra una maledizione, non è possibile che il City debba arrivare sempre dietro gli odiati rivali. Il City preme, attacca a tutto organico ma la porta sembra stregata. Insomma, segnare due goal col tempo che scorre inesorabilmente sembra molto difficile ma non impossibile.
Stanno per arrivare infatti gli ultimi minuti, quelli magici, del recupero, 5’. Al 92’ calcio d’angolo per il City, David Silva crossa in area, Dzeko stacca di testa ed è il goal del pareggio, partita chiusa? Macché!
La porta non è più stregata e ci sono ancora 3’ per provare a segnare un altro goal. Lo United intanto ha vinto la sua partita e attende buone notizia dalla città ma in casa del City lo stadio è una bolgia, il pubblico spinge i suoi beniamini come non mai. Al 94’ Aguero si spinge in avanti e cerca l’uno-due con Balotelli che però, al momento di restituire il pallone, se lo allunga troppo.
Decide allora di lanciarsi, è l’unico modo per raggiungerlo, così scivola e con la punta del piede serve Aguero, finta di corpo per saltare l’avversario e tiro della speranza sul palo del portiere. Sembra incredibile ma è goal, 3-2 e il Manchester City, dopo quarantaquattro anni, è campione d’Inghilterra. Per una volta, la beffa è dei Red Devils. Da quel momento in poi il City è diventata la squadra più forte d’Inghilterra e vinse il campionato altre tre volte ma mai nessuna può essere equiparata a quel 3-2 contro il QPR nel 2012, un’emozione incredibile da provare almeno una volta nella vita.
Questa è la favola del Manchester City, una storia davvero magica da regalare sotto l’albero a tutti gli amanti del calcio. Buona Vigilia, cari lettori.
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Bayern Monaco, chi si rivede: Davies è di nuovo disponibile 262 giorni dopo!
Alphonso Davies torna disponibile per il Bayern Monaco dopo 262 giorni: una notizia attesa da tifosi e appassionati di calcio.
Il ritorno di Alphonso Davies
Dopo un lungo stop durato ben 262 giorni, Alphonso Davies è finalmente tornato disponibile per il Bayern Monaco. L’esterno canadese, che aveva subito un grave infortunio, è stato incluso nella lista dei convocati per la partita contro il Kompany. Questo ritorno rappresenta una notizia estremamente positiva non solo per il club bavarese, ma anche per i diversi tifosi che hanno seguito con apprensione il suo percorso di recupero.
Davies, con la sua velocità e abilità tecnica, è stato un elemento chiave per il Bayern Monaco nelle stagioni passate. Il suo rientro in campo offre nuove opzioni tattiche all’allenatore e promette di riportare quel dinamismo sulla fascia che tanto era mancato durante la sua assenza.
L’impatto sul Bayern Monaco
Il rientro di Davies potrebbe avere un impatto significativo sulla stagione del Bayern Monaco. La squadra, già forte di suo, ritrova un giocatore in grado di fare la differenza in ogni partita. Con le competizioni europee che incombono e la Bundesliga che entra nel vivo, il contributo di Davies potrebbe rivelarsi cruciale per le ambizioni del club.
L’allenatore del Bayern avrà ora l’opportunità di reintegrare gradualmente il talentuoso canadese, sfruttando al meglio le sue caratteristiche per affrontare le sfide future. I tifosi possono quindi guardare con ottimismo ai prossimi impegni, sperando di vedere presto Davies in azione al massimo delle sue potenzialità.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨🇨🇦 262 days after his injury, Alphonso Davies is back available for FC Bayern!
On the bench for Kompany tonight. 🍁
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) Dec 9, 2025
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Milan, sospiro di sollievo per Leao: la situazione
Milan, lo abbiamo visto uscire ieri sera durante la gara contro il Torino e si è temuto subito il peggio. Vediamo qui di seguito le condizioni di Rafael Leao.
A caldo sembrava uno di quegli infortuni che richiedono tempo, invece la situazione sembra essere migliore rispetto al previsto.
Per Rafael Leao la risonanza ha escluso la presenza di lesioni muscolari.
Il quadro infiammatorio, perfettamente delineato e circoscritto, verrà trattato con specifiche terapie a partire da oggi pomeriggio.
L’obiettivo del Milan è quello di riavere Leao a disposizione per la semifinale della Supercoppa Italiana in programma il 18 dicembre in Arabia Saudita.
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Milan, ora Gimenez è un caso
Milan, ora l’attaccante messicano può essere catalogato sotto la voce caso. La situazione sembra non avere soluzione, vediamo qui di seguito in dettaglio.
L’esigenza di fermarsi e quel comunicato non condiviso con la proprietà. Tutto inizia da qui, un persistente problema alla caviglia che a dire del giocatore stesso lo affligge da diversi mesi.
Un mistero circa i tempi di recupero, si diceva che fosse pronto per il derby, ma allora perché questo silenzio intorno alle sue condizioni?
Massimiliano Allegri in conferenza stampa pre-Torino ha dichiarato che la caviglia è a posto.
E allora perché, se la cavilgia è a posto, Gimenez non si è quantomeno accomodato in panchina per la gara contro i granata? A maggior ragione che c’era un Pulisic in dubbio? E un Nkunku che da tempo non offre garanzie?
Tutto questo rappresenta un caso, sicuramente l’attaccante messicano non è pronto. Ma quali possono essere i motivi se, come ha detto Allegri, è guarito dall’infortunio?
In una teca per essere trasferito a gennaio, oppure si nascondono problematiche più gravi? Troppi punti interrogativi intorno al ragazzo.
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