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Calciomercato Roma, ecco dove andrà Calafiori
Riccardo Calafiori, talento in forza alla Roma, potrebbe lasciare la capitale a partire da gennaio, andando a trovare maggiore minutaggio altrove.
Corsa, tecnica e tanta sfortuna, questi sono gli elementi che hanno contraddistinto la fase iniziale della carriera di Riccardo Calafiori, terzino classe 2002 cresciuto nel settore giovanile giallorosso ed ora assunto in pianta stabile con la prima squadra.
La Roma punta molto sul giovane ragazzo, il cui percorso è stato da sempre falcidiato da problemi muscolari ed infortuni, talvolta gravi ed in grado di tenerlo lontano dai prati verdi per molti mesi.
Il giovane laterale sembra finalmente star bene, anche se il suo impiego con la maglia che sin da bambino adora è scarso. Un talento ancora da sgrezzare definitivamente, delle qualità fatte intravedere per metà delle sue capacità. Mourinho, grande estimatore del ragazzo, da tempo non lo impiega costantemente, preferendogli Vina o El-Sharaawy. Inoltre, con l’ormai prossimo rientro a pieno regime di Spinazzola, proprietario indiscusso della corsia mancina capitolina, lo spazio ed il minutaggio per il giovane terzino sembra molto limitato.
Ecco perché la Roma ha seriamente preso in considerazione l’ipotesi di mandare il calciatore a giocare altrove, cercando di concedergli la possibilità di affermarsi in via definitiva per poi tornare alla base.
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Calciomercato Roma, Calafiori-Cagliari: operazione in stato avanzato

Riccardo Calafiori e la Roma potrebbero presto vedere i propri destini separarsi per via temporanea.
Il terzino classe 2002 non è felice ed appagato dell’impiego ritagliatogli in casa giallorossa, e pertanto vorrebbe andare a giocare altrove, in un organico dove il suo estro e la sua corsa sarebbero valorizzati in maniera costante.
La Roma è pronta ad accontentare il ragazzo, su cui crede fermamente. Allo stesso tempo, sa però che le doti di Riccardo non possono esprimersi nell’ambiente giallorosso, a causa della prontezza di rendimento che serve in quel ruolo.
Il Cagliari lo ha puntato, trovando anzitempo l’accordo con il ragazzo ed il suo entourage. Mancherebbe solamente l’ok di Tiago Pinto, ancora in fase di discussone con la società sarda per trovare la formula più appropriata per la trattativa.
Ciononostante, tutti gli indizi portano ad un cambio veste per Calafiori, vicinissimo al trasferimento in Sardegna nel mercato di gennaio.
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Napoli, brutte notizie: infortunio di Anguissa in Nazionale
Non arrivano buone notizie alle orecchie di Antonio Conte. Il centrocampista camerunese del Napoli Zambo Anguissa si è infortunato in Nazionale: le condizioni.
Continua il periodo grigio per la squadra partenopea, alla quale si aggiunge anche l’infortunio di uno dei migliori giocatori. Anguissa ha rimediato un problema fisico nel suo primo allenamento con il Camerun. Si è trattato di un problema a livello muscolare e si teme addirittura uno stiramento.
Il giocatore nelle prossime ore farà nuovi aggiornamenti, ma non c’è particolare ottimismo per le sue condizioni. Il camerunese sicuramente salterà i suoi impegni con la Nazionale, e potrebbe rientrare a Napoli già nella giornata di oggi.
Antonio Conte può solo incrociare le dite e sperare che l’esito degli esami non riveli un infortunio di questo tipo.

André-Frank Anguissa in azione ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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L’ex Sampdoria e Cagliari Albin Ekdal annuncia il ritiro
Una vecchia conoscenza della Serie A come Albin Ekdal annuncia il suo ritiro dal calcio giocato all’età di 36 anni, chiudendo una carriera ricca di successi e sfide.
Un addio al calcio dopo una carriera straordinaria
Albin Ekdal, centrocampista svedese noto per la sua versatilità e intelligenza tattica, ha deciso di appendere le scarpe al chiodo. La notizia del suo ritiro è stata accolta con emozione e rispetto nel mondo del calcio. Dopo aver militato in squadre prestigiose come la Juventus, il Bologna e la Sampdoria, Ekdal lascia un segno indelebile nel panorama calcistico italiano. La sua carriera è stata caratterizzata da numerosi traguardi, tra cui oltre 60 presenze con la nazionale svedese, contribuendo alla crescita e al successo del calcio svedese a livello mondiale.
L’eredità di Ekdal nel calcio moderno
La decisione di Ekdal di ritirarsi arriva dopo una lunga riflessione, dettata anche dalle sfide fisiche che ha dovuto affrontare negli ultimi anni. La sua abilità nel gestire il centrocampo e la capacità di influenzare positivamente i compagni di squadra rimarranno un esempio per le future generazioni di calciatori. Ekdal ha sempre dimostrato grande professionalità, sia dentro che fuori dal campo, guadagnandosi il rispetto di allenatori, compagni e tifosi. Il suo ritiro segna la fine di un’era, ma il suo impatto sul gioco continuerà a essere avvertito per molti anni a venire.
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Fonte: l’account X di Schira
Albin #Ekdal has announced his retirement from football as player at 36. #transfers
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Nov 10, 2025
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Serie A è il campionato più indebitato in Europa
Serie A: un analisi chiara e semplice sui club che hanno situazioni finanziarie disastrose e alcune imbarazzanti. Perdite milionarie e malagestione.

Secondo i rapporti FIGC e Deloitte il campionato Serie A ha i seguenti dati:
- Perdite aggregate ultime 3 stagioni: ~1,6 miliardi di euro
- Debito finanziario totale campionato: oltre 3,5 miliardi di euro
Da questi rapporti emerge un fatto molto particolare che sarebbe il problema principale per cui la Serie A non sia mai arrivata ai livelli della Premier League in ottica di numeri.
I club italiani spendono più di quanto guadagnano, soprattutto tra ingaggi e costi di gestione.
L’Italia ha il secondo monte ingaggi più alto d’Europa. Molti club non possiedono lo stadio, perdendo potenziali introiti da merchandising e altri tipologie di entrate collaterali. L’equilibrio dei club dipende spesso da plusvalenze o interventi delle proprietà.
Tra le big-team resistono solo il Milan e il Napoli. Il Milan si muove tra controlli sui costi e da poco ha acquisito lo stadio San siro. Il Napoli cresce in modo lento ma costante.
Mentre l’Inter sta in alto rischio sistematico, 800 milioni di debito e 85 milioni di perdite nell’ultima stagione. Anche la Roma sta in una situazione particolare, ma è sostenuta dalla proprietà.
La Lazio invece sta meglio ma è fragile e senza altri introiti la società troverà ostacoli però ha un debito molto basso.
I club italiani si può dire che hanno il vizio di pensare ad avere lo stadio di proprietà. Solo 5 squadre su 20 possiedono uno stadio.
Non avere uno stadio significa niente:
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introiti da merchandising durante le partite
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naming partnerships
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hospitality
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eventi extra-calcistici
La conclusione di questa analisi sarebbe che ridurre i costi non è scelta ma un dovere per continuare a regalare emozioni ai propri tifosi, anche valutare di creare modelli sostenibili e smetterla di sopravvivere con bilanci precari e di interventi delle proprietà.
Di Omar Benz
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