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Audace Cerignola, via ai Playoff al Monterisi
L’Audace Cerignola si appresta ad affrontare la Juve Stabia per il primo turno dei Playoff del Girone C di Serie C tra le mura amiche dello stadio Monterisi.
Indice
Cerignola e Juve Stabia al quarto incontro stagionale
Le due squadre si affronteranno per la quarta volta nella stagione, un intreccio che fa crescere l’attesa per il primo turno dei Playoff di Giovedi 11 Maggio alle ore 20.30.
Sarà un incontro decisivo e questa volta il più importante rispetto ai tre match disputati in precedenza. La prima sfida è stata disputata il 4 Ottobre a Castellammare di Stabia valevole per il passaggio del turno di Coppa Italia della Lega Pro dove i padroni di casa hanno avuto la meglio con un 1-0 di misura eliminando i pugliesi.
La giornata n°19 del campionato vedeva le stesse squadre affrontarsi questa volta al Monterisi di Cerignola dove i padroni di casa si sono imposti con un sontuoso 4-2 ricco di emozioni. La terza sfida è stata quella del ritorno di campionato, giocata allo stadio Menti di Castellammare di Stabia, terminata sul risultato di parità 2-2 dopo che i padroni si sono fatti rimontare il vantaggio di due reti.
Un bilancio in parità tenendo conto dei risultati tra le due squadre. Questa volta all’Audace Cerignola ci saranno due risultati su tre per ipotecare il passaggio del turno, vittoria o pareggio, in virtù del piazzamento in classifica ottenuto.
Cerignola, bello da vedere
La rosa dell’Audace Cerignola si è riuscita a schierare durante la stagione in versioni differenti. Michele Pazienza è riuscito ad improntare le sue idee ai suoi ragazzi sia per quanto riguarda la tattiva e sia per quanto riguarda la manovra di gioco.
All’inizio della stagione lo schieramento è il 4-3-3-, linea difensivo a quattro con il baricentro del centrocampo basso e due mezzali, davanti il classico tridente.
Durante il campionato, alla nona giornata contro il Taranto tra le mura di casa, Pazienza cambia e schiera la sua squadra con la difesa a tre passando al modulo 3-5-2, esterni a tutta fascia e tre centrocampisti a centrocampo con l’attacco formato dalla coppia più in forma.
I due moduli si sono alternati durante la stagione e grazie alla dinamicità della squadra si è optato anche alle varianti del 4-2-3-1 e del 3-4-3. Un Cerignola bello da vedere e capace di cambiare modulo in qualsiasi momento vantando giocatori duttili e dal valore tecnico indiscutibile.
Il goleador della squadra è Giancarlo Malcore, il bomber ha confezionato 15 centri stagionali. La fantasia, l’estro e la velocità riflettono il nome di Ismail Achik, altro miglior marcatore e vero fantasista.
Gli uomini di difesa sono Giuseppe Coccia, Alessandro Ligi, Edoardo Blondett e Luca Russo. Una difesa solida e difficile da perforare, sicuramente quella che dà più affidamento.
A centrocampo sono a disposizioni giocatori di esperienza e solidità come Raffaele Bianco, Galo Capomaggio, Christian Langella e Mattia Tascone con la zona più nevralgica del campo affidata a Miguel Angel Sainz-Maza e Michele D’Ausilio. In porta ci si affida al solito Umberto Saracco, portiere affidabile con bagaglio di esperienza non indifferente.
La stagione dell’Audace Cerignola
Promossa in Serie C dopo ben 85 anni grazie alla vittoria del campionato precedente, la squadra del presidente Nicola Grieco ha ottenuto elogi grazie alle prestazioni convincenti ed al bel gioco espresso in campo collezionando una striscia di risultati utili, l’ultima sconfitta risale al 15 Marzo nella trasferta di Picerno.
Un campionato molto positivo che vede il Cerignola piazzarsi al 5° posto della classifica alle spalle del Foggia di 1 solo punto e del Pescara a 5 lunghezze di distacco.
Quinto posto ottenuto proprio in virtù del pareggio ottenuto a Castellammare contro la Juve Stabia per 2-2 e la vittoria del Foggia contro la Turris che ha visto i satanelli sorpassare l’Audace Cerignola di 1 punto levando la possibilità ai gialloblù di partire ai Playoff direttamente dal secondo turno.
Il bilancio della stagione è di 16 vittorie, 12 pareggi e 10 sconfitte per un complessivo di 60 punti totalizzati. Le reti segnate sono state 48 e quelle subite 41. Le partite casalinghe hanno reso il Monterisi un vero fortino e che ha portato la maggior parte dei punti conquistati, 40 totali, con un bilancio di 16 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte su 19 gare disputate.
L’Audace Cerignola risulta così essere la terza miglior squadra alle spalle di Catanzaro e Crotone pertanto il fattore campo potrebbe rivalersi un fattore non indifferente per la gara contro la Juve Stabia del primo turno dei Playoff.
Focus
Derby della Mole: Juventus e Torino
La storia della rivalità tra Juventus e Torino è un derby che va oltre il calcio, la rivalità tra Juventus e Torino è molto più di una semplice sfida calcistica.
Quand’è nata la rivalità tra Juventus e Torino
Il Derby della Mole è uno degli incontri più intensi e appassionanti del calcio italiano. La rivalità tra Juventus e Torino è radicata profondamente nella storia di Torino e nel tessuto sociale della città. Questa rivalità è stata plasmata nel corso degli anni da una serie di eventi che hanno contribuito a definire l’importanza e il significato di questo derby.
Tutto ha inizio nel lontano 1906! La Juventus, fondata nel 1897, rappresenta il cuore della borghesia torinese, con una storia ricca di successi nazionali e internazionali che l’hanno resa una delle squadre più titolate al mondo. Dall’altra parte c’è il Torino, nato nel 1906 da una scissione della Juventus e divenuto il simbolo della classe operaia torinese. Questa dualità sociale ha alimentato la rivalità tra le due squadre, trasformando il derby in uno degli eventi più attesi e sentiti della stagione calcistica italiana.
La rivalità tra Juventus e Torino è molto più di una semplice sfida calcistica; è una narrazione intrecciata con la storia stessa di Torino, una città divisa tra due colori, due passioni e due tradizioni. Questo derby, conosciuto come il “Derby della Mole” in riferimento alla Mole Antonelliana che sovrasta la città, ha radici profonde che risalgono ai primi giorni del calcio italiano.
Il primo incontro ufficiale tra Juventus e Torino si è svolto il 13 gennaio 1907, con la vittoria della Juventus per 2-1. Da allora, le partite tra le due squadre sono diventate un momento di grande passione e rivalità per i tifosi.
La storia del derby è segnata da momenti di grande dramma e passione. Uno degli episodi più toccanti è quello del 4 maggio 1949, quando il Grande Torino, una squadra leggendaria che dominava il calcio italiano, scomparve in un tragico incidente aereo. Questa tragedia ha lasciato un segno indelebile nella città di Torino e ha reso il derby ancora più carico di emozioni e significati.
Negli anni successivi, la Juventus ha dominato il calcio italiano, accumulando successi nazionali e internazionali, mentre il Torino ha attraversato alti e bassi. Tuttavia, ciò non ha mai attenuato la passione e l’intensità del Derby della Mole.
Negli anni, il derby è diventato un simbolo di identità per i tifosi delle due squadre. Le strade di Torino si tingono di bianconero e granata nei giorni che precedono l’incontro, con i tifosi che si preparano per una battaglia che va ben oltre il terreno di gioco. Le partite sono caratterizzate da una tensione palpabile e da momenti di grande intensità, con gli spalti degli stadi gremiti di tifosi che sostengono con fervore le proprie squadre.
Ma la rivalità tra Juventus e Torino non si limita al calcio; si estende anche alla vita quotidiana della città. I tifosi si confrontano su ogni aspetto della vita, dal lavoro alla politica, dando vita a una rivalità che permea ogni strato della società torinese.
Nonostante le divergenze, però, c’è un elemento che accomuna i tifosi delle due squadre: l’amore per la propria città e per il calcio. Il derby rappresenta un momento di celebrazione della storia e dell’identità di Torino, un’occasione per riunirsi e condividere le proprie passioni, anche se divise da colori diversi.
In un mondo in continua evoluzione, il derby tra Juventus e Torino resta un faro di tradizione e appartenenza per la città di Torino. Una rivalità che va oltre il calcio, che racconta la storia e l’anima di una città divisa, ma unita dalla stessa passione per il gioco del pallone.
Negli ultimi decenni, il derby è diventato un momento di grande interesse non solo per i tifosi locali, ma anche per gli appassionati di calcio di tutto il mondo. Le partite sono caratterizzate da un’atmosfera carica di tensione e emozioni, con i tifosi che riempiono gli stadi di Torino per sostenere le proprie squadre.
Ogni Derby della Mole è un capitolo nella storia del calcio italiano, un momento in cui le due squadre si sfidano non solo per la vittoria, ma anche per il prestigio e l’onore della propria città. E mentre il calcio evolve e cambia nel corso del tempo, la rivalità tra Juventus e Torino rimane una costante, una parte essenziale del panorama calcistico italiano.
Calciomercato
Juventus: ecco i possibili partenti
La Juventus è già al lavoro per il proprio futuro e sembra che il direttore sportivo Cristiano Giuntoli abbia già individuato i nomi dei giocatori che potrebbero lasciare Torino nel prossimo mercato estivo.
Nomi importanti possono lasciare la Juventus
La lista dei possibili partenti include nomi importanti come Arek Milik, Moise Kean, Filip Kostic, Samuel Iling Jr, Hans Nicolussi Caviglia, Joseph Nonge e Mattia De Sciglio.
La decisione di cedere questi giocatori potrebbe essere motivata da diverse ragioni, tra cui la ricerca di un rinnovamento dell’organico, la necessità di liberare spazio salariale o semplicemente la volontà di dare nuove opportunità ad altri calciatori.
Arek Milik, attaccante polacco arrivato in estate dal Napoli, potrebbe essere uno dei primi a lasciare la Juventus se non dovesse trovare spazio nel progetto tecnico della squadra.
Moise Kean, giovane talento tornato alla Juventus dopo un periodo di prestito al PSG, potrebbe essere oggetto di interesse da parte di altri club desiderosi di garantirgli più minutaggio in campo.
Filip Kostic, esterno serbo, è stato oggetto di voci di mercato già in passato e potrebbe essere uno dei sacrificabili per finanziare nuovi arrivi o per bilanciare il budget del club.
Samuel Iling Jr., Hans Nicolussi Caviglia e Joseph Nonge sono giovani promesse che potrebbero essere ceduti in prestito per guadagnare esperienza e minutaggio in squadre di minore importanza.
Infine, Mattia De Sciglio, esterno destro, potrebbe essere destinato a un trasferimento definitivo dopo un periodo altalenante in bianconero.
Tuttavia, non resta che attendere per vedere se effettivamente questi giocatori lasceranno la Juventus a giugno o se i piani di mercato subiranno delle variazioni. L’ambiente calcistico è sempre imprevedibile e le decisioni possono cambiare in base a molteplici fattori, come le prestazioni in campo, le richieste del mercato o i cambiamenti nella dirigenza. Resta quindi da vedere come si evolveranno le trattative e quali saranno le scelte definitive della Juventus in vista della prossima stagione.
Competizioni
Juventus vs Lazio, la prima delle semifinali
La Juventus stasera alle ore 21.00 scenderà in campo all’Allianz Stadium contro la Lazio per la prima semifinale di Coppa Italia.
Ore decisive per la Juventus
La Juventus si prepara a un confronto cruciale stasera contro la Lazio, nella prima sfida delle semifinali di Coppa Italia. I bianconeri, reduce da un periodo difficile in campionato, cercheranno di riscattarsi dopo la recente sconfitta contro la squadra di Tudor. Entrambe le squadre, in una stagione contrassegnata da alti e bassi, si giocano una fetta significativa della loro stagione in questa competizione.
La Juventus, attualmente in una fase di crisi in campionato, vede nella Coppa Italia un’opportunità per ritrovare serenità e qualificarsi per una finale che potrebbe rivestire una duplice importanza. Oltre alla possibilità di sollevare un trofeo, la finale garantirebbe anche la qualificazione alla prossima Supercoppa italiana, una prospettiva che assume maggiore rilevanza dato il distanziamento dalla seconda posizione in campionato. Tuttavia, il recente confronto con la Lazio non è stato favorevole alla Juventus, alimentando apprensioni per l’incontro di stasera all’Allianz Stadium.
Il tecnico Massimiliano Allegri, consapevole della delicatezza della situazione, si è confrontato con la squadra, sottolineando l’importanza dell’unità e della coesione. Nonostante le difficoltà incontrate, il club ha ribadito la fiducia nel suo allenatore. Il match di stasera offre un’opportunità concreta di invertire il trend negativo e concentrarsi esclusivamente sulla conquista della coppa nazionale, mettendo temporaneamente da parte la corsa per un posto in Champions League.
Un raggio di speranza per la Juventus è il ritorno di Dusan Vlahovic, il cui contributo offensivo potrebbe essere determinante. La formazione vedrà probabilmente Chiesa o Yildiz al suo fianco, mentre dal recupero di giocatori come Alex Sandro e Alcaraz daranno la possibilità ad Allegri di trarre ulteriori alternative. Tuttavia, l’indisponibilità di giocatori chiave come Milik aggiunge un’ulteriore sfida alla squadra.
Dall’altra parte, la Lazio affronta la partita con un obiettivo diverso. Nonostante una campagna in Champions League, la stagione finora è stata al di sotto delle aspettative. L’obiettivo implicito è quello di ottenere un risultato positivo all’andata contro la Juventus e prepararsi per la sfida successiva contro la Roma. Le scelte di formazione potrebbero risentire di questa doppia sfida imminente.
La Lazio, guidata da Tudor, potrebbe presentarsi con diverse modifiche rispetto alla formazione abituale, con Immobile in pole position in attacco e variazioni a centrocampo. La difesa dovrebbe rimanere invariata, con il modulo a tre confermato.
In definitiva, Juventus e Lazio si preparano a un confronto determinante, con entrambe le squadre desiderose di ottenere un risultato positivo per continuare il proprio percorso nella Coppa Italia e riscattare una stagione altalenante. La partita, che verrà trasmessa in chiaro su Canale 5 ed in streaming su Sportmediaset.it, si preannuncia come un banco di prova cruciale per entrambe le squadre e i rispettivi allenatori.
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