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Esclusiva CS, Mario Inter: ” Si al nuovo stadio ma non con i milanisti, Mourinho? magari. Su Lukaku…”

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Mario Inter l’interista più amato del web


” Il mio amore per l’Inter è nato prima dell’arrivo di Ronaldo

Mario inter

Possiamo definire con certezza che Mario è lo youtuber più amato e apprezzato nel Mondo Inter, sincero nella sua passione e nel suo esprimersi nei confronti della sua squadra del cuore.

Ringraziandolo anticipatamente per la cortesia concessa  e vi lascio alle sue parole.

Quando è iniziata la tua passione nel Mondo degli youtuber?

” Io ho iniziato nel 2018-19, guardavo un pò in giro e mi sono detto mah vediamo se anche io parlando un pò di Inter cosa riesco a fare e poi alla fine diciamo che è andata abbastanza bene, mi sono tolto tanti sassolini dalla scarpa, ho conosciuto  tantissime persone, calciatori dell ‘Inter e molte persone del Mondo Inter diciamo che sono andato abbastanza bene va, mi ritengo un pò fortunato su questo.”

Sicuramente aggiungerei molto apprezzato, ricordiamo di quanti utenti è composto il tuo canale?

” Ma in tutto contando tutti i miei social vengo seguito da quasi 400 mila persone.”

Quando sei diventato veramente interista? Quando hai scoperto di esserlo?

” Sono nato interista prima che arrivasse Ronaldo. Ronaldo poi mi ha fatto emozionare moltissimo, non avendo un padre e una madre che tifano una sola squadra ho dovuto scegliere da solo e da lì ho capito che la cosa più importante, per me, erano i colori neroazzurri come il cielo e la notte, quindi da lì ho detto mi piacciono questi colori e forza Inter, via!”

Quanti anni avevi?

” 12 anni. Diciamo che si dice interista si nasce per questo dicevo prima di mio padre, normalmente, un genitore dice sempre al proprio figlio di tifare quella squadra, io invece, non ho mai avuto il genitore che mi diceva tifa Inter o tifa Juve o Milan  non l’ho mai avuto, ho dovuto scegliere da solo , a me piaceva molto la Lazio, il Parma perchè all’epoca era fortissima, la Juventus di Ravanelli, di Vialli io però ho scelto l’Inter di passione proprio.”

Possiamo dire è nato il colpo di fulmine per l’Inter?

” Esatto è nato l’amore per l’ Inter i suoi colori e ne vado fiero. “

Quando hai seguito la tua prima partita allo stadio? Ti ricordi quale partita era?

” La mia prima partita è stata nel 1999 Inter – Juventus che terminò  zero a zero. “

Prima partita dunque allo Stadio di San Siro?

” Sì, mi sono molto emozionato ero nel primo anello e mi sono veramente emozionato a vedere la partita allo stadio e da lì in poi sono andato sempre.”

La partita che porti nel cuore quella che ti è piaciuta di più tra tutte?

” Nel 2010 Inter -Milan quando è stato espulso Lùcio, ricordo la parata di Jùlio Cèsar su rigore di  Ronaldinho con rete di Milito e Pandev quella per me fu il derby più bello. Ricordo anche che Mourinho voleva sostituire Pandev poi ci ripensò e gli fece battere il calcio di punizione  e segnò dando conferma dell’intuizione esatta di Mourinho un vero spettacolo.”

La partita che ricordi con più amarezza?

Inter-Schalke  quel famoso 5 -1, tra l’altro ho visto  il gol più bello della Uefa Champions di Stankovic contro Neuer da metà campo ma poi abbiamo subito 5 gol segnati da un grande Schalke dove giocavano un grande Raule, Farfan  giocatori che mi hanno stupito dal vivo era veramente una bella squadra.”

Cosa ne pensi invece dell’attuale squadra e della sua rosa?

” Molti sbagli vedo che non siamo più un gruppo unito come lo siamo stati con Antonio Conte,  c’è molto disordine  il gruppo può fare la differenza perchè alla fine secondo me la rosa più forte è proprio quella dell’Inter ma poi alla fine senza gruppo… Che poi il gruppo è forte, inteso come calciatori  ma come mentalità quest’anno siamo molto scarsi, infatti, non sembriamo un gruppo molto unito, Simone Inzaghi ha le sue difficoltà e sinceramente poteva fare molto di meglio. Vedremo come andremo avanti staremo a vedere.”

Simone Inzaghi tu lo terresti? Chi vedresti al suo posto?

” Non sono io a dover dire se deve restare Simoni Inzaghi o no piuttosto bisogna sapere  cosa vuole fare la società.  La società ha deciso di investire oppure ha intenzione di fare come con Antonio Conte e dire guarda smantelliamo la squadra? Perchè se deve smantellare la squadra mi tengo Simone Inzaghi anche perchè se tu hai l’allenatore perfetto e mi tengo Gagliardini e Bellanova non è che puoi andare chissà dove, se devo spendere 10 milioni l ‘anno per un Klopp, ad esempio, e lo devo far giocare con un Gagliardini o un Bellanova e no non va bene, bisogna vedere se la società ha intenzione di investire e prendere qualche top player finalmente tenendo anche i calciatori buoni, in quel caso, Simone Inzaghi io lo darei via lo ringrazierei e poi gli direi ciao!

Cosa ne pensi dell’ ipotetico arrivo di Simeone?

Simeone è uno che sa il fatto suo ha fatto due finali di Champions se nn vado errato. Sinceramente io lo prenderei volentieri è un guerriero, sa come funziona l’ ambiente Inter per me va benissimo, magari! Ma anche sì!”

Di Lukaku cosa ne pensi? Sei contento del suo ritorno?

” No assolutamente no per me Lukaku è una cosa che deve andare via io non lo sopporto più. Per me non è stato un bel gesto quello di andare al Chelsea dopo aver vinto lo  scudetto, fare quelle dichiarazioni e baciare la maglia del Chelsea come se gli avesse fatto schifo stare a Milano, se ne deve andare via subito chi è d’ accordo con me bene chi non è d’ accordo con me amen io accetto tutto di voi e voi dovete accettare me, per me Lukaku out.”

Mourinho

Cosa ne pensi invece delle voci che girano su Mourinho?

“Grande Mourinho, guarda ti dico la sincera verità io onestamente preferirei Simeone perchè non amo le minestre riscaldate ma se dovesse ritornare Mourinho, la lacrimuccia scapperebbe volentieri perchè Mourinho per me è il migliore allenatore del Mondo lui ha fatto vincere e ha fatto vincere tanto, il suo fatto lo sa non credo che l’Inter lo riprenda ma se dovesse arrivare lo accetto con il tutto il cuore.”

Un pensiero su questo campionato.

” Campionato disastro ma bisogna fare i complimenti al Napoli che ha saputo giocare più di tutti, la squadra più continua ed è giusto che vinca il campionato perchè inutile negarlo l’Inter è stata un disastro dalla seconda in giù stiamo facendo schifo questa è la verità.”

Si vocifera da ieri che la Juventus possa riavere i punti che le sono stati tolti di penalizzazione. meriterebbe confronto il Napoli di arrivare prima in quel caso?

” Per come la penso io sulla Juventus le possono dare anche i 15 punti ma lei come il Milan e dalle seconde in giù, inclusa l’Inter,  sono tutte allo stesso piano il campionato è già vinto dal Napoli, non cè nessuna cosa per cui la Juventus possa vincere o avvicinarsi al Napoli perchè oramai il campionato è chiuso.”

Prospettive per il prossimo anno ne hai?

“Spero di incere tutto come tutti gli anni ma di più mi piacerebbe vincere, cosa molto difficile perchè abbiamo un problema come  in Europa League, il mio sogno sarebbe vincere qualcosa in Europa che manca davvero da tanto tempo ma attualmente la vedo molto difficile, noi in Italia possiamo parlare solo di vincere nel nostro Paese e attualmente con il Milan c’è la possiamo giocare con la Juve pure e con il Napoli anche l’anno prossimo perchè De Laurentis, è un Presidente che vende i suoi pezzi da novanta da cento e bisogna vedere. Io credo sempre nella vittoria e l ‘anno prossimo punterei a vincere tutto in Italia con il sogno Champions League ma è difficilissimo.”

Sei favorevole al nuovo stadio per l’Inter?

” No. Il cuore mi dice no ma da un lato bisogna dire sì ma non con i milanisti deve essere uno stadio tutto nostro, con i nostri colori neroazzurri, tutto nostro però ripeto il cuore dice no perchè San Siro è sempre stato lo stadio più bello quello che emoziona di più però abbiamo esigenza di fare una cosa del genere e giusto fare lo stadio nuovo.”

Cambio società, sei favorevole e pensi ci sarà un cambio a breve?

” A breve secondo me ci saranno cambi, sono favorevole a un cambio,  Zhang lo ringrazio per quello che ha fatto ma non può fare secondo me il bene dell’Inter è pieno di debiti non riusciamo più a prendere un calciatore, non riusciamo più a fare niente, non entrano più grandi introiti in casa neroazzurra quindi giusto dare la società in mano ad un altro Presidente.”

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Alexandra Colasanti: “Il successo crea invidia”

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Intervista all’ex arbitro Alexandra Colasanti, ora presentatrice ed opinionista televisiva, in esclusiva per Calciostyle.it con la nostra redazione.

Di seguito le parole di Alexandra Colasanti

Alexandra Colasanti

Ciao Alexandra, partiamo da una cosa fondamentale, tu sei stata un arbitro…

“Sono stata un arbitro perché all’età di 18 anni, quindi un po’ in tarda età perché oggi gli arbitri diciamo che si avvicinano a questo ambiente intorno ai 16 o 17 anni, che credo che sia l’età giusta per fare poi un giusto iter che ti permette poi se hai i numeri e soprattutto la preparazione atletica di arrivare poi nelle divisioni alte del campionato.

Ho iniziato un po’ per ribellione e un po’ per dimostrare al capo famiglia che fossi più brava di lui ed ovviamente ho fallito (ride) come tante cose che ho provato a fare come mio padre. Sono cresciuta nel calcio perché è stato un arbitro di Serie A, soprattutto di quei tempi, secondo me, in cui la Serie A era ancora calcio-poesia, io questo ci tengo a sottolinearlo”.

Alexandra tu sei opinionista nella trasmissione “Calcissimo” di Fulvio Collovati che va in onda su TopCalcio24 ma sei anche conduttrice di una trasmissione in onda su Città Celeste TV in Roma…

“Si, in realtà Città Celeste è un ritorno a quello che era il mio passato, arbitrai una partita e da lì mi coinvolsero in una radio che era in partnership con Città Celeste che era Centro Suono Sport che era quella della Roma. Da lì passai poi a Città Celeste e tutti i Lunedì, da Settembre, ho scritto questo programma ritagliandomi questo spazio che si chiama “Il salotto di Sasha” in cui parlo di calcio. Ovviamente parlo molto di Lazio ma anche molto del campionato a 360° perché da 7 mesi ho cercato di far comprendere agli spettatori Laziali storici e veterani, che in realtà è importante vedere cosa stanno facendo le altre squadre perché il “nemico” bisogna vederlo anche da vicino per capire cosa sta facendo. Quindi il Lunedì è anche importante esaminare qual è l’andamento delle competitor”.

Tifosa della Juventus, Allegriana o no cosa pensi a fine della stagione per il discorso della panchina bianconera?

“Io sono sempre stata per 2 anni consecutivi pro-Allegri perché credo che questo allenatore sia il miglior condottiero che la Juventus possa avere in questo momento. Come consuntivo della stagione io direi che Allegri inizia questo campionato senza un mercato. Pogba si infortuna, si è puntato il dito su Allegri che lo ha voluto, però Pogba si infortuna e sceglie una terapia alternativa quindi va contro quello che gli viene consigliato dalla società Juventus e questo non lo poteva gestire Allegri. Arriva Alcaraz e si infortuna e Allegri non poteva prevedere che si infortunasse.

Allegri gestisce una squadra dove non c’è una struttura societaria, quale altra squadra in Italia senza una struttura societaria… parlo proprio della struttura che manca! C’è stato un periodo in cui le vicende della dirigenza della Juventus sono state veramente pesanti ed hanno veramente colpito in modo importante questa società ed Allegri è stato sempre lì da scudo! E poi mettiamoci anche la vicenda delle scommesse in cui si vede portar via uno dei giocatori importanti, forse uno dei più importanti del centrocampo ovvero Fagioli, che poi porta Locatelli a giocare in un altro ruolo.

Guarda caso si inizia un processo che sappiamo tutti coinvolge una serie di giocatori, però come mai ci si ferma a Fagioli, Tonali e Zaniolo e non si va più a fondo? Era per buttare il polverone sui bianconeri, perché purtroppo in questo paese, e lo continuo a sostenere, il successo crea invidia!

Di seguito il link della video-intervista integrale di Alexandra Colasanti dove parla ampiamente di Allegri, di Juventus e di tanto altro…

 

 

 

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Esclusiva CS, Graziano Campi: “Conte darebbe stabilità, a Motta servirebbe tempo. La situazione economica dell’Inter è un mistero. Su Milan-Roma…”

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Campi

Graziano Campi, giornalista, commentatore e opinionista sportivo nonché consulente per la comunicazione, ha concesso un’intervista a noi di CalcioStyle.

Indice

Le parole di Campi a CalcioStyle

campi

Di seguito, l’intervista rilasciata da Graziano Campi a CalcioStyle.

Ciao Graziano, cosa ne penseresti della possibilità di avere il prossimo anno come allenatore Conte o Thiago Motta?

Antonio Conte darebbe subito stabilità al gruppo. E’ molto esigente, ma più che accontentarlo sul mercato è necessario dargli la possibilità di gestire lo spogliatoio: cosa di cui Juventus e Napoli hanno assoluto bisogno. Thiago Motta deve portare una nuova filosofia e sistemare una difesa che Allegri non cosidera adatta per giocare a quattro dietro. Ci vuole più tempo e pazienza con lui: non so se i tifosi della Juventus ne avranno.”

Cosa pensi del futuro scudetto dell’Inter?

Non hanno avuto rivali per tutto l’anno, quindi avrebbero potuto fare di più in Coppa Italia e in Champions League. Rosico un po’, ma Juventus e Milan hanno iniziato un processo di riequilibrio finanziario di cui beneficieranno nei prossimi anni. E’ stato uno scudetto normale, caratterizzato da un dominio indiscusso dentro e fuori dal campo.”

Un giudizio sulla situazione economica dell’Inter.

E’ un grande mistero. I regolamenti attuali vanno migliorati per rispettare quella che è la filosofia del Fair Play Finanziario. Non si può dire che l’Inter bara, ma sicuramente è lecito invocare regole più stringenti per evitare una disparità competitiva. Oggi i grandi club godono di benefici che falsano la sfida rispetto ai club minori.”

Cosa deve fare il Milan per tornare competitivo?

Il Milan è già competitivo, il problema è legato agli infortuni e al bisogno di riorganizzarsi dopo un’estate con troppi cambi. Ora arriverà un nuovo centravanti, probabilmente un centrocampista e un terzino per completare la rosa che già ha recuperato Bennacer rispetto a inizio anno. Zirkzee è secondo me il giocatore giusto per portare il Milan a inseguire la seconda stella.”

Cosa pensi di De Rossi? Merita la conferma?

De Rossi merita una rosa all’altezza. La prossima stagione alcuni giocatori non ci saranno più e andranno sostituiti, ma l’ossatura della squadra è molto buona: lo dimostra questo finale di stagione. E’ poi è l’anno del Giubileo: non si sa mai che possa arrivare una sorpresa…”

Su Tudor?

Deve raddrizzare la squadra. Essere arrivato a fine stagione lo aiuta a capire quali giocatori vanno bene per il suo progetto e quali no. Sta a Lotito accontentarlo, trovando un centravanti che sostituisca degnamente Ciro Immobile. Il resto dipenderà dalle valutazioni che darà il tecnico su Pellegrini e Lazzari sugli esterni e sui trequartisti in rosa. Tenere Felipe Anderson e Zaccagni è fondamentale. Con Luis Alberto e Immobile ormai è il momento di salutarsi: la speranza è che i tifosi li salutino degnamente.”

Come vedi Manna al Napoli?

E’ alla sua prima esperienza da direttore sportivo. Avere De Laurentiis è sia un vantaggio che uno svantaggio. C’è da capire chi sarà l’allenatore, tra Conte e Italiano vedo una straordinaria differenza per il mercato. La difesa va rifatta ma centrocampo e attacco sono già a posto così, in attesa di individuare il centravanti che potrebbe sostituire Osimhen. Sempre che parta: mai dire mai nella vita.”

La Fiorentina deve ricostruire…

❞In questo finale di stagione ha perso Joe Barone e l’allenatore ha già detto che andrà via: è stata una brutta botta. Ora Conference e Coppa Italia servono per chiudere in bellezza, ma poi c’è una squadra da rifare. Vanno scelti allenatore, direttore generale e direttore sportivo: dal mio punto di vista il mercato dei viola negli ultimi tre anni è stato disastroso.”

Atalanta e Bologna invece vanno a gonfie vele…

All’Atalanta vanno fatti i complimenti per la vittoria contro il Liverpool, ma il quinto posto va ancora raggiunto e la Coppa Italia va ribaltata. Credo non ci sia nulla da toccare. Il Bologna invece dovrà fare i salti mortali per trattenere i protagonisti di questo miracolo sportivo. L’infortunio brutto di Ferguson è una tegola oggi, ma potrebbe far restare in Emilia lo scozzese anche per la prossima stagione. Zirkzee e Calafiori, come Motta, invece, andranno sostituiti degnamente. Sono sicuro che ci faranno divertire anche l’anno prossimo.”

E il Torino…

Mi auguro che il presidente faccia qualcosa di più per completare questa rosa. Alcuni giocatori sono a fine corsa e altri non hanno mai performato: il cambio di allenatore sarà fondamentale per individuare quei calciatori in grado di far fare il salto di qualità al club e riportarlo a lottare per un posto in Europa.”

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Le interviste

Cartoline dal futuro. Stefano Trillocco: “Il mio idolo? Vidal”

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Cartoline dal futuro: Stefano Trillocco del Grosseto

Oggi inauguriamo un ciclo di interviste fatte a talenti giovani, ragazzi che potrebbero fare tanta strada nel mondo del calcio. Il primo è Stefano Trillocco.

Per il ciclo di interviste Cartoline dal futuro oggi conosciamo meglio Stefano Trillocco, 18 anni, un metro e ottantotto di potenza, difensore centrale del Grosseto. Al momento è fermo per un infortunio al ginocchio ma presto tornerà a giocare nel club toscano.

Originario di Civitavecchia, frequenta l’ultimo anno delle superiori e parallelamente alla scuola porta avanti la sua carriera da giocatore di calcio professionista. Dopo aver militato nella maggior parte dei club del Lazio, Trillocco ha intrapreso una nuova avventura in Toscana.

Ha un procuratore che è tutto un programma: Franco Zavaglia, noto per essere stato il primo procuratore di Francesco Totti e l’agente di Giuseppe Giannini.

Simpatizzante juventino, è un ragazzo sicuro dei propri mezzi e con le idee chiare sul proprio futuro. Ecco che cosa ci ha raccontato.

Stefano Trillocco (Grosseto Calcio)


Descriviti.

“Sono un difensore centrale molto dotato tecnicamente e fisicamente”.

Quali sono le tue specialità, come difensore centrale?
“La marcatura a uomo: sono cattivo il giusto, senza troppi falli. Infatti raramente prendo cartellini, intervengo sempre pulito sul pallone. La dote migliore che ho sono i lanci, da 50-60 metri”.

Sei destro o sinistro?
“Sono tendenzialmente destro, ma crescendo ho imparato anche a giocare sinistro”.

Hai iniziato la tua carriera da difensore centrale?
“Io ho iniziato da difensore centrale e ho quasi sempre giocato in questo ruolo, tranne alcuni anni che ho giocato con ragazzi più grandi di due anni: a 16 anni giocavo con la Juniores del Rieti e lì giocavo anche come terzino”.

Quando hai scoperto la tua propensione per il calcio?
“Ho iniziato da piccolo, a 5-6 anni, qui a Civitavecchia. Mi aveva segnato papà, mi piaceva il calcio e fin da subito, anche perché ero un po’ più alto degli altri, mi hanno messo dietro fin da subito. Da piccolo non mi piaceva più di tanto fare il difensore, segni raramente… Poi, crescendo, ho capito che è uno dei ruoli più importanti del calcio. Mi piace prendermi questa responsabilità”.

Quindi il merito della tua passione è anche della tua famiglia.
“Ho un ricordo, da piccolino, della finale degli Europei 2012 Spagna-Italia: lì mi sono innamorato di Torres. Poi ho iniziato a giocare a pallone, vedevo tutte le partite con papà. Pure mamma è molto appassionata di calcio, e ci accompagna avanti e indietro tutti i giorni per Grosseto. E’ un sacrificio più per loro che per me, perché vado lì, gioco, mi diverto. Loro guidano, stanno in macchina tutto il pomeriggio, tutti i pomeriggi.

Mi sento di doverli ringraziare perché mi stanno appresso tutti i giorni 24 ore su 24 ore e perché qualsiasi cosa mi serva me lo fanno trovare subito. A partire dalle cure mediche quando mi faccio male a portarmi avanti e indietro tutti i giorni”.

Hai fratelli o sorelle?
“Ho una sorella più grande di 8 anni che non si occupa di calcio: fa la commercialista e il revisore legale a Roma”.

Quand’è che hai pensato che il calcio potesse essere un’opportunità lavorativa, per te?
“Da piccolo. Quando giocavo qui al DLF Civitavecchia mi è arrivata una chiamata dal Ladispoli. Avevo 14 anni. Quell’anno, forse perché ero troppo piccolo, non ci sono voluto andare. Ma è stato meglio così, visto che dopo è arrivata la chiamata della Viterbese e sono andato lì per un anno. Poi purtroppo si è bloccato tutto con il COVID”.

Come hai gestito la situazione, nel periodo del COVID?
“Andavo da solo, ogni tanto mi videochiamavo con la squadra. Quando è finito il COVID abbiamo fatto alcuni tornei e li abbiamo vinti, sempre nel Viterbese, con squadre di zona. All’epoca, alla Viterbese giocavano anche Baschirotto, Adopo… Li ho visti, loro erano grandi, io ero piccolo. Quindici, sedici anni”.

Dopo la Viterbese, com’è continuato il tuo percorso?
“Dopo è arrivata la chiamata del Rieti, e mi hanno detto di giocare nella Juniones. Io sono 2005 e giocavo con ragazzi 2003-2004. Ero un po’ scettico di andare tutti i giorni fino laggiù, ma poi quell’anno mi sono divertito molto. Ho imparato tanto sul piano caratteriale. Loro erano più grandi, io non mollavo mai e sono arrivato al passo loro, a volte superandoli. Loro mi hanno insegnato a non mollare mai“.

Quanto è importante per un giocatore molto giovane potersi confrontare con compagni più grandi ed esperti?
“Per me è stato fondamentale”.

E poi?
“Il Rieti è fallito. Così lo scorso anno sono andato a Grosseto, ci sono stato fino a dicembre-gennaio nella sezione Juniores, poi ho avuto un infortunio al ginocchio e sono tornato a Civitavecchia. Sono stato fermo 3 mesi e poi all’inizio di questa stagione sono tornato al Grosseto”.

Lo stemma del Grosseto Calcio, il club di Stefano Trillocco

Insomma: ti sei girato un po’ tutto il Lazio.
“Sì, lo scorso anno mi sono fatto anche un po’ di esperienza al Civitavecchia in Prima Squadra”.

A noi puoi dirlo: quali sono i tuoi obiettivi?
“Magari, l’anno prossimo, esordire in Prima Squadra in Serie C o Serie D. Mio padre è stato già contattato da alcune squadre. Spero di trovare una squadra di buon livello e iniziare a giochicchiare. Andare avanti con il calcio fino a… sognare”.

Posso chiederti quali squadre ti hanno cercato?
“Non lo dico per scaramanzia (ride, ndr)”.

Saresti disposto a trasferirti altrove?
“Lo sono sempre stato, anche ai tempi della Viterbese. Tranne quest’ultimo anno, perché sono in quinto e ho deciso di concludere le scuole qui”.

Andresti anche all’estero?
“Volentieri. Sognando in grande, a me piacerebbe giocare in Inghilterra. Per il clima e perché mi piacciono i campionati tecnici molto più di quelli fisici”.

In quale squadra inglese ti piacerebbe giocare, se potessi sognare in grande?
“Mi piacerebbe molto giocare all’Old Trafford con il Manchester United“.

Quali sono i tuoi giocatori preferiti?
“Da piccolino, nel mio ruolo mi è sempre piaciuto Sergio Ramos. Però il mio idolo è sempre stato Arturo Vidal“.

Dei difensori centrali della Serie A ce n’è qualcuno che ti piace?
“Quest’anno, secondo me, Bremer è molto forte fisicamente. Uno dei più forti del mondo”.

A proposito di Juventus: che chances ha quest’anno?
“Secondo me non può puntare troppo in alto, deve aspirare al terzo o quarto posto e arrivare in Champions per andare bene l’anno prossimo. Secondo me ci arriva”.

Tornando a te: cosa vedi nel tuo immediato futuro?
“Non trascuro la scuola per il calcio, ho sempre fatto tutte e due insieme senza problemi. Mi vorrei anche iscrivere all’università qui a Civitavecchia, alla Tuscia di Economia. Alle medie ho frequentato l’Istituto Tecnico Economico. Vorrei prendere una laurea in Economia Circolare come mia sorella, di cui vorrei seguire le orme”.

Come si concilia la vita di un giovane calciatore con la vita privata?
“Ormai ci sono abituato, sono 4-5 anni che faccio questa vita. Ho sempre messo in primo piano il calcio, poi c’è sempre stata la scuola. Vado abbastanza bene. La sera studio e faccio i compiti che ci danno. La famiglia la vedo sempre e quando posso esco, ho tanti amici. Conduco una vita normale”.

Quante volte a settimana ti alleni?
“Dal lunedì al giovedì. Esco da scuola, parto e torno a cena”.

Se andassi a giocare in Serie A, dove andresti a giocare?
“Adesso come adesso l’Inter è il top in Italia. Poi Juventus e Milan, indifferentemente”.

Con quale allenatore ti piacerebbe lavorare?
“In Serie A forse Thiago Motta, per il suo stile di gioco”.

Per la Juve: meglio Motta o Conte?
“Lo stile di gioco di Allegri non mi fa impazzire. Fra Conte e Thiago Motta sceglierei Conte, perché ha la carica giusta come con lo scudetto dell’Inter di qualche anno fa. Però anche Thiago Motta è un nuovo allenatore che ha le sue idee ben chiare”.

A proposito di allenatori: cosa pensi di Palladino del Monza?
“E’ un bravo allenatore. Forse un gradino sotto Thiago Motta”.

Come giudichi l’operato di De Rossi a Roma?
“Ha cambiato la squadra: perché con Mourinho non giocava. Con l’arrivo di De Rossi, soprattutto per la sua romanità e per la sua grinta, ha risvegliato tutti quanti, compreso Pellegrini. C’è un’alta probabilità che il suo contratto venga rinnovato a fine stagione”.

Roma-Milan chi la vince?
“Roma-Milan in casa della Roma dipende da come starà Leao: se sta bene non ce n’è per nessuno”.

Dimentichi il fattore Abraham.
“Anche Abraham è forte, ma prima che ritrovi la condizione si arriva all’inizio della prossima stagione. Recuperare dopo una lesione al crociato non è mai semplice”.

Chiudiamo con un quiz: l’attaccante più forte della Serie A.
Lautaro Martinez“.

Il centrocampista più forte?
Barella, che per me è molto simile a Vidal”.

Il difensore più forte?
“Bremer”.

E il portiere?
“Ce ne sono tanti in Serie A. Provedel della Lazio è fortissimo, Szczęsny è un gatto, Sommer prende raramente gol. Ma secondo me il più forte è Maignan del Milan“.

Ringraziamo Stefano per il tempo che ci ha dedicato e gli auguriamo tanta fortuna per la sua carriera.

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