I nostri Social

Le interviste

Esclusiva CS Fabrizio Ravanelli: “Sentenza contro la Juventus ingiusta e inammissibile, Allegri sta facendo un grande risultato. Su Del Piero…””

Pubblicato

il

Ravanelli

Fabrizio Ravanelli, bandiera e bomber della Juventus, ci parla della situazione attuale della Juventus di Allegri e di Andrea Fortunato e Gianluca Vialli.

 

Benvenuto Fabrizio e grazie per la disponibilità. In questi giorni abbiamo visto, per il caso plusvalenze, che la Juventus ha depositato la sua difesa e a quanto pare sembrerebbe che i punti tolti possano essere riconsegnati e poi bisognerà aspettare gli esiti dell’indagine “Prisma”. Un tuo pensiero al riguardo di questa situazione della Società e della squadra?

“Bah, per quanto riguarda la Società credo che stia lavorando bene poi è difficile dare un giudizio da fuori, io credo che la Juventus abbia cercato prendendo anche i migliori avvocati di poter fare valere le proprie ragioni. Quindi, io credo che la Juventus come Società i è sempre distinta per la grande professionalità, per la trasparenza, per la correttezza, per l’educazione sportiva. Questa squadra e questo Club si è sempre contraddistinto non solo in Italia ma nel mondo e ha avuto sempre come binomio la correttezza e la professionalità e anche i grandi successi in campo. Quindi sono convinto che si sta operando bene e sono convinto che allo stesso tempo che la Juventus riavrà i 15 punti e questo credo sia quantomeno logico, perché quello che è stato fatto è un qualcosa di non giusto e scandaloso. Dare 15 punti di penalizzazione lo trovo assolutamente inammissibile la sentenza contro la Juventus. Poi per quanto riguarda la Juventus di oggi sul campo credo che stia recuperando in questo momento i suoi migliori giocatori. E’ ancora un po’ prematuro poter dire dove poteva arrivare questa squadra qual ora fosse stata al completo ed al 100%, però possiamo dire che nonostante le mille problematiche di inizio anno, quelle vissute in Champions League causate da diversi problemi ed anche da diversi infortuni, la Juventus si sta riprendendo alla grande! Ci auguriamo che la Juventus ci possa regalare grandi soddisfazioni in campo, come magari ci ha regalato l’ultima con il Torino con un secondo tempo fantastico e, perché no, regalarci un 2° posto in campionato e magari anche un trofeo tra Coppa Italia ed Europa League. Saranno due competizioni molto dure e molto difficili dove ci vorrà sicuramente una grandissima Juventus sotto tutti i punti di vista. Da quello caratteriale, temperamentale e a quello tecnico dove dovrà dimostrare di essere una squadra granitica nella fase difensiva e migliorare soprattutto sotto porta perché nonostante tutto la Juve crea diverse palle goal ma riesce quasi sempre a sfruttare solo il 50% di quello che crea. Quindi dovrà riuscire a migliorare sotto questo punto di vista ma sono convinto che a fine anno potremmo trarre delle somme positive!”.

Il lavoro di Massimiliano Allegri, oggi i tifosi sono un po’ divisi su questo, secondo te è un operato positivo o miglioreresti qualcosa?

Allegri

“Credo che a migliorare sia in primis Massimiliano a volerlo fare, io credo che stia lavorando veramente bene. Ci sono stati dei momenti dove anche il mister avrà avuto le sue colpe ma credo che tutti nell’arco di una stagione, dai giocatori alla Società e all’allenatore, possono avere dei momenti non dico di debolezza ma dei momenti dove non riescono magari a raggiungere il massimo della performance. Come lo è per un giocatore lo è allo stesso tempo per il mister. Io credo che se avesse l’opportunità di tornare indietro a inizio anno certe situazioni potrebbe anche correggerle per poter migliorare i risultati. Però alla base di questo credo che stia facendo un grandissimo risultato perché con i 15 punti saremmo a 50 punti se non sbaglio e i 2 punti persi e tolti in maniera scorrettissima, uso questo aggettivo perché quello che è capitato contro la Salernitana è stato qualcosa di veramente scandaloso per non usare altre parole, quindi fare un 52 punti nonostante tutto vuol dire che sta facendo un grande risultato. Semifinale in Coppa Italia, sta andando avanti in Europa League. E’ logico che quello che è successo in Champions League è da cancellare però credo che sia da cancellare soprattutto anche per mancanza degli effettivi, di giocatori, perché la Juventus non dimentichiamoci che è stata costruita sulla forza di Pogba, sulla forza di Federico Chiesa, sulla forza di certi giocatori che poi sono venuti a meno anche per problemi fisici! Quindi non credo che sia un’attenuante per lui però non ci sono sempre stati. La Juventus quando arriva nel momento topico, soprattutto agli ottavi (prima) di Champions League, arrivavamo sempre incerottati, quest’anno purtroppo ancora prima e siamo usciti dalla Champions League. Io sono ancora speranzoso che Allegri possa dare ancora tanto a questa squadra, ci credo e sono convinto che potrà regalarci delle grandi soddisfazioni da qui alla fine del campionato o quantomeno ce lo auguriamo tutti quanti”.

Da grande bomber e per tutta l’esperienza che hai avuto, avresti un consiglio da vero bomber di razza, quale tu sei, da dare a Dusan Vlahovic? Credi nelle sue potenzialità e che possa rimanere a lungo nella Juventus?

Vlahovic
“Questo non lo so perché non sono un allenatore, nel senso non sono allenatore in questo momento della Juventus e quindi non conosco benissimo i programmi della Juve per il futuro. E’ logico che per il momento Dusan Vlahovic non sta rendendo per quello che tutti quanti ci aspettavamo e credo che allo stesso tempo sia lui in primis a non essere contento anche vista l’uscita dopo la partita con il Toro. Credo che il suo viso faceva capire quanto lui non era contento, non tanto della sostituzione ma quanto magari per la sua performance. Come qualità credo che siano indiscusse, è un giocatore che ha delle grandi qualità e delle potenzialità incredibili e credo e mi auguro che lui possa rimanere più tempo possibile alla Juventus e regalarci tanti goal! E’ logico che un consiglio che gli posso dare da attaccante, visto che potrei essere anche suo padre, gli direi di stare tranquillo. Di trovare quella serenità e quella tranquillità interiore che serve nei momenti più difficili per tornare ad essere protagonista non solo in campo ma soprattutto nella fase finale degli ultimi 20m dove lui, in questo momento, trova grosse difficoltà”.

Fabrizio, c’è una semifinale di Coppa Italia contro l’Inter e questa partita contro il Friburgo. Secondo te quante possibilità ha la Juventus di centrare entrambi gli obiettivi o anche solo uno dei due?

“E’ difficile dirlo. Molto dipenderà dagli infortuni e dalla condizione fisica della squadra. Mi sembra che la squadra sia in una buona condizione fisica, ci auguriamo di recuperare tutti i giocatori e credo che non ci siano ulteriori stop per giocatori importanti. Allo stesso tempo credo che partiremo con il 50% di probabilità alla pari con l’Inter in Coppa Italia. Per quanto riguarda il Friburgo credo che la Juventus abbia leggermente un minimo vantaggio, però al di là di tutto è una squadra che è 4° nel campionato tedesco dove ci sono Bayer Monaco, Union Berlino e Borussia Dortmund che comunque stanno facendo una stagione pazzesca! Abbiamo visto che tra l’altro il Dortmund ha battuto il Chelsea in Champions League e quindi questo vuol dire che il livello del calcio tedesco si sta alzando. Il livello medio e normale delle squadre tedesche si sta alzando e quindi sarà un test molto difficile per la Juve! Quindi dico 51% per la Juventus e 49% per il Friburgo ma sarà una partita combattutissima dove saranno, ancora una volta, i dettagli a fare la differenza ma soprattutto saranno i grandi campioni a spostare gli equilibri come è successo a Nantes con Di Maria”.

Tu hai alzato la Champions League, che consiglio daresti alla Juventus per far sì che questo gap europeo possa essere colmato per un futuro in Europa?

Juventus
“Mah, il consiglio è quello di andare sempre ad acquistare i giocatori che sono in rampa di lancio e che abbiano grande talento ma soprattutto italiani! Non dimentichiamoci che noi nel ’96 abbiamo vinto la Coppa dei Campioni con 9/11 di in campo di italiani, quindi questo ti fa capire quanto sia stato forte, il 22 maggio ’96, il senso di appartenenza di quella squadra. Sarebbe stata pronta a buttarsi e gettarsi nel fuoco per quei colori bianconeri, per il proprio allenatore, e ognuno di noi avrebbe fatto qualsiasi cosa per aiutare un compagno per alzare quella coppa! Ci è tornato molte volte in mente tutti i sacrifici che avevamo fatto per poter raggiungere quel traguardo! Tutti questi elementi messi insieme oggi, ieri e domani, faranno sempre la grande differenza. Quindi, da parte mia, dico alla Juventus ed alla Società Juventus di andare sempre a cercare talenti ma italiani, poi che ci debba essere un giusto mix con giocatori che vengono dall’estero e che hanno quel senso di appartenenza e di professionalità che ha sempre contraddistinto i grandi campioni. Oggi nella Juve vediamo quel senso di appartenenza in Danilo e quindi giocatori del genere sono la fortuna degli allenatori, sono la fortuna delle Società e dei tifosi! Ci vorrà del tempo ma la Società dovrà essere brava ad andare a cercare quei talenti come oggi abbiamo dimostrato di avere, perché Iling, Fagioli, Miretti, Soulé e tanti altri ragazzi giovani potranno, in futuro, riuscire a dare quella forza e quel senso di appartenenza a questa squadra. Riformare uno zoccolo duro italiano per far sì che questa squadra possa tornare di nuovo a vincere non solo in Italia ma anche a rialzare dopo tantissimi anni la Champions League”.

Fabrizio, un pensiero particolare per tutti noi che abbiamo a cuore i nostri campioni che ormai non ci sono più. Il tuo grandissimo amico Andrea Fortunato e Gianluca Vialli. Un pensiero per queste due bandiere che ricordiamo costantemente tutte le volte che si va allo stadio.

Vialli - Fortunato
“Sembrano che siano parole di circostanza, erano due caratteri totalmente diversi. Andrea era un ragazzo intraprendente con un carattere molto forte e che aveva voglia di arrivare e spaccare il mondo! Lui aveva firmato un contratto per 4 anni alla Juventus, era nel giro della Nazionale e quindi aveva tutte le possibilità per imporsi e diventare uno dei terzini più forti d’Italia. Purtroppo la sua malattia ce lo ha portato via ma io credo che comunque da su in cielo ci osserverà e ci darà… Nonostante il tempo passa sarà sempre al fianco nostro. Io ho avuto l’opportunità di conoscerlo già nel servizio militare, abbiamo vinto un campionato del mondo insieme, ci siamo ritrovati a dividere la camera quando eravamo nel servizio militare a Napoli e poi ci siamo ritrovati a dividerla nella Juventus. C’era un rapporto veramente molto stretto. Con Gianluca Vialli ancora non dico di più ma è stato un qualcosa di incredibile! E’ stato il nostro capitano e sarà il nostro capitano anche ora e in futuro! E’ stato una persona che ci ha insegnato tante cose, ci ha insegnato veramente cosa voglia dire l’umiltà, cosa significa essere leader, cosa significa essere un capitano di una squadra. Lui è stato il vero nostro capitano della squadra! Ci ha trascinato con le sue gesta, con il suo modo di comportarsi, con i suoi modi gioiosi, con i suoi scherzi, con il suo modo di sdrammatizzare anche i momenti difficili e allo stesso tempo di farsi scivolare tutti quei “complimenti” che in certi momenti piovevano dalla critica e dai tifosi. Quindi era veramente un grande saggio e ci manca tantissimo! Ci manca tantissimo non solo come calciatore e come uomo di sport ma come uomo! Io credo che mancherà tanto alle sue due figlie e a sua moglie. Per me è stato il mio idolo, il mio simbolo. Io non mi vergogno a ridire che ho sempre cercato di emularlo in tutto e per tutto e quindi sarà sempre devoto a Gianluca Vialli! Lo ringrazierò sempre per tutta la mia vita di quello che mi ha insegnato! Rimarrà sempre un grande simbolo nel mio cuore e nella mia mente ma questo credo che apparterrà come giocatore non solo ai tifosi Juventini o della Nazionale Italiana o della Sampdoria ma rimarrà nel cuore di tutti i tifosi che amano il calcio!”.

Ultimissima domanda: secondo te, alla fine di questa stagione quando tutta questa situazione che coinvolge la Juventus sarà finita, prevedi in Società qualche cambiamento come magari l’arrivo di un grande campione in Società come Del Piero? Potebbe cambiare il CDA o credi che rimarrà tutto uguale in Società?

“Beh, queste sono domande a cui io non posso rispondere. Posso soltanto sperare che magari Alessandro Del Piero, che è stato un grande capitano e un simbolo di questa Società, possa oggi tornare a rappresentare questo Club nel miglior modo possibile. Credo che non ci sia miglior persona come Alessandro per poter rappresentare la Juventus. Poi per altri discorsi io credo che non sia all’altezza e non devo nemmeno essere così presuntuoso da poter esprimere i miei giudizi o quello che dovrebbe fare la Società perché non sono in grado. Ci saranno delle persone che sono molto più brave di me a capire chi dovrà entrare nella Società e quali saranno i ruoli di quelle persone che entreranno”.

Fabrizio un saluto per il canale Beppe Bianconero, per tutta la redazione di Calcio Style e tutti gli ascoltatori che ti stanno seguendo.

“Ciao ragazzi, vi saluto anche io con grande affetto e mi raccomando “Fino alla fine” forza Juventus! Non dimentichiamoci mai! Grazie a voi!”

Video intervista:

 

Le interviste

Cartoline dal futuro. Stefano Trillocco: “Il mio idolo? Vidal”

Pubblicato

il

Cartoline dal futuro: Stefano Trillocco del Grosseto

Oggi inauguriamo un ciclo di interviste fatte a talenti giovani, ragazzi che potrebbero fare tanta strada nel mondo del calcio. Il primo è Stefano Trillocco.

Per il ciclo di interviste Cartoline dal futuro oggi conosciamo meglio Stefano Trillocco, 18 anni, un metro e ottantotto di potenza, difensore centrale del Grosseto. Al momento è fermo per un infortunio al ginocchio ma presto tornerà a giocare nel club toscano.

Originario di Civitavecchia, frequenta l’ultimo anno delle superiori e parallelamente alla scuola porta avanti la sua carriera da giocatore di calcio professionista. Dopo aver militato nella maggior parte dei club del Lazio, Trillocco ha intrapreso una nuova avventura in Toscana.

Ha un procuratore che è tutto un programma: Franco Zavaglia, noto per essere stato il primo procuratore di Francesco Totti e l’agente di Giuseppe Giannini.

Simpatizzante juventino, è un ragazzo sicuro dei propri mezzi e con le idee chiare sul proprio futuro. Ecco che cosa ci ha raccontato.

Stefano Trillocco (Grosseto Calcio)


Descriviti.

“Sono un difensore centrale molto dotato tecnicamente e fisicamente”.

Quali sono le tue specialità, come difensore centrale?
“La marcatura a uomo: sono cattivo il giusto, senza troppi falli. Infatti raramente prendo cartellini, intervengo sempre pulito sul pallone. La dote migliore che ho sono i lanci, da 50-60 metri”.

Sei destro o sinistro?
“Sono tendenzialmente destro, ma crescendo ho imparato anche a giocare sinistro”.

Hai iniziato la tua carriera da difensore centrale?
“Io ho iniziato da difensore centrale e ho quasi sempre giocato in questo ruolo, tranne alcuni anni che ho giocato con ragazzi più grandi di due anni: a 16 anni giocavo con la Juniores del Rieti e lì giocavo anche come terzino”.

Quando hai scoperto la tua propensione per il calcio?
“Ho iniziato da piccolo, a 5-6 anni, qui a Civitavecchia. Mi aveva segnato papà, mi piaceva il calcio e fin da subito, anche perché ero un po’ più alto degli altri, mi hanno messo dietro fin da subito. Da piccolo non mi piaceva più di tanto fare il difensore, segni raramente… Poi, crescendo, ho capito che è uno dei ruoli più importanti del calcio. Mi piace prendermi questa responsabilità”.

Quindi il merito della tua passione è anche della tua famiglia.
“Ho un ricordo, da piccolino, della finale degli Europei 2012 Spagna-Italia: lì mi sono innamorato di Torres. Poi ho iniziato a giocare a pallone, vedevo tutte le partite con papà. Pure mamma è molto appassionata di calcio, e ci accompagna avanti e indietro tutti i giorni per Grosseto. E’ un sacrificio più per loro che per me, perché vado lì, gioco, mi diverto. Loro guidano, stanno in macchina tutto il pomeriggio, tutti i pomeriggi.

Mi sento di doverli ringraziare perché mi stanno appresso tutti i giorni 24 ore su 24 ore e perché qualsiasi cosa mi serva me lo fanno trovare subito. A partire dalle cure mediche quando mi faccio male a portarmi avanti e indietro tutti i giorni”.

Hai fratelli o sorelle?
“Ho una sorella più grande di 8 anni che non si occupa di calcio: fa la commercialista e il revisore legale a Roma”.

Quand’è che hai pensato che il calcio potesse essere un’opportunità lavorativa, per te?
“Da piccolo. Quando giocavo qui al DLF Civitavecchia mi è arrivata una chiamata dal Ladispoli. Avevo 14 anni. Quell’anno, forse perché ero troppo piccolo, non ci sono voluto andare. Ma è stato meglio così, visto che dopo è arrivata la chiamata della Viterbese e sono andato lì per un anno. Poi purtroppo si è bloccato tutto con il COVID”.

Come hai gestito la situazione, nel periodo del COVID?
“Andavo da solo, ogni tanto mi videochiamavo con la squadra. Quando è finito il COVID abbiamo fatto alcuni tornei e li abbiamo vinti, sempre nel Viterbese, con squadre di zona. All’epoca, alla Viterbese giocavano anche Baschirotto, Adopo… Li ho visti, loro erano grandi, io ero piccolo. Quindici, sedici anni”.

Dopo la Viterbese, com’è continuato il tuo percorso?
“Dopo è arrivata la chiamata del Rieti, e mi hanno detto di giocare nella Juniones. Io sono 2005 e giocavo con ragazzi 2003-2004. Ero un po’ scettico di andare tutti i giorni fino laggiù, ma poi quell’anno mi sono divertito molto. Ho imparato tanto sul piano caratteriale. Loro erano più grandi, io non mollavo mai e sono arrivato al passo loro, a volte superandoli. Loro mi hanno insegnato a non mollare mai“.

Quanto è importante per un giocatore molto giovane potersi confrontare con compagni più grandi ed esperti?
“Per me è stato fondamentale”.

E poi?
“Il Rieti è fallito. Così lo scorso anno sono andato a Grosseto, ci sono stato fino a dicembre-gennaio nella sezione Juniores, poi ho avuto un infortunio al ginocchio e sono tornato a Civitavecchia. Sono stato fermo 3 mesi e poi all’inizio di questa stagione sono tornato al Grosseto”.

Lo stemma del Grosseto Calcio, il club di Stefano Trillocco

Insomma: ti sei girato un po’ tutto il Lazio.
“Sì, lo scorso anno mi sono fatto anche un po’ di esperienza al Civitavecchia in Prima Squadra”.

A noi puoi dirlo: quali sono i tuoi obiettivi?
“Magari, l’anno prossimo, esordire in Prima Squadra in Serie C o Serie D. Mio padre è stato già contattato da alcune squadre. Spero di trovare una squadra di buon livello e iniziare a giochicchiare. Andare avanti con il calcio fino a… sognare”.

Posso chiederti quali squadre ti hanno cercato?
“Non lo dico per scaramanzia (ride, ndr)”.

Saresti disposto a trasferirti altrove?
“Lo sono sempre stato, anche ai tempi della Viterbese. Tranne quest’ultimo anno, perché sono in quinto e ho deciso di concludere le scuole qui”.

Andresti anche all’estero?
“Volentieri. Sognando in grande, a me piacerebbe giocare in Inghilterra. Per il clima e perché mi piacciono i campionati tecnici molto più di quelli fisici”.

In quale squadra inglese ti piacerebbe giocare, se potessi sognare in grande?
“Mi piacerebbe molto giocare all’Old Trafford con il Manchester United“.

Quali sono i tuoi giocatori preferiti?
“Da piccolino, nel mio ruolo mi è sempre piaciuto Sergio Ramos. Però il mio idolo è sempre stato Arturo Vidal“.

Dei difensori centrali della Serie A ce n’è qualcuno che ti piace?
“Quest’anno, secondo me, Bremer è molto forte fisicamente. Uno dei più forti del mondo”.

A proposito di Juventus: che chances ha quest’anno?
“Secondo me non può puntare troppo in alto, deve aspirare al terzo o quarto posto e arrivare in Champions per andare bene l’anno prossimo. Secondo me ci arriva”.

Tornando a te: cosa vedi nel tuo immediato futuro?
“Non trascuro la scuola per il calcio, ho sempre fatto tutte e due insieme senza problemi. Mi vorrei anche iscrivere all’università qui a Civitavecchia, alla Tuscia di Economia. Alle medie ho frequentato l’Istituto Tecnico Economico. Vorrei prendere una laurea in Economia Circolare come mia sorella, di cui vorrei seguire le orme”.

Come si concilia la vita di un giovane calciatore con la vita privata?
“Ormai ci sono abituato, sono 4-5 anni che faccio questa vita. Ho sempre messo in primo piano il calcio, poi c’è sempre stata la scuola. Vado abbastanza bene. La sera studio e faccio i compiti che ci danno. La famiglia la vedo sempre e quando posso esco, ho tanti amici. Conduco una vita normale”.

Quante volte a settimana ti alleni?
“Dal lunedì al giovedì. Esco da scuola, parto e torno a cena”.

Se andassi a giocare in Serie A, dove andresti a giocare?
“Adesso come adesso l’Inter è il top in Italia. Poi Juventus e Milan, indifferentemente”.

Con quale allenatore ti piacerebbe lavorare?
“In Serie A forse Thiago Motta, per il suo stile di gioco”.

Per la Juve: meglio Motta o Conte?
“Lo stile di gioco di Allegri non mi fa impazzire. Fra Conte e Thiago Motta sceglierei Conte, perché ha la carica giusta come con lo scudetto dell’Inter di qualche anno fa. Però anche Thiago Motta è un nuovo allenatore che ha le sue idee ben chiare”.

A proposito di allenatori: cosa pensi di Palladino del Monza?
“E’ un bravo allenatore. Forse un gradino sotto Thiago Motta”.

Come giudichi l’operato di De Rossi a Roma?
“Ha cambiato la squadra: perché con Mourinho non giocava. Con l’arrivo di De Rossi, soprattutto per la sua romanità e per la sua grinta, ha risvegliato tutti quanti, compreso Pellegrini. C’è un’alta probabilità che il suo contratto venga rinnovato a fine stagione”.

Roma-Milan chi la vince?
“Roma-Milan in casa della Roma dipende da come starà Leao: se sta bene non ce n’è per nessuno”.

Dimentichi il fattore Abraham.
“Anche Abraham è forte, ma prima che ritrovi la condizione si arriva all’inizio della prossima stagione. Recuperare dopo una lesione al crociato non è mai semplice”.

Chiudiamo con un quiz: l’attaccante più forte della Serie A.
Lautaro Martinez“.

Il centrocampista più forte?
Barella, che per me è molto simile a Vidal”.

Il difensore più forte?
“Bremer”.

E il portiere?
“Ce ne sono tanti in Serie A. Provedel della Lazio è fortissimo, Szczęsny è un gatto, Sommer prende raramente gol. Ma secondo me il più forte è Maignan del Milan“.

Ringraziamo Stefano per il tempo che ci ha dedicato e gli auguriamo tanta fortuna per la sua carriera.

Continua a leggere

Le interviste

ESCLUSIVA CS – Silvio Brocco: “L’obbiettivo del Pineto è valorizzare i giovani. Playoff? Sarebbe un sogno”

Pubblicato

il

Pineto

Le parole del presidente del Pineto Calcio Silvio Brocco rilasciate in esclusiva ai microfoni di Calciostyle, relative al suo club e non solo.

Pineto, le parole di Silvio Brocco

Pineto

Il presidente del Pineto Calcio, club cha attualmente milita in Serie C, Silvio Brocco ha rilasciato un’intervista esclusiva ai nostri microfoni, nella quale fa il punto della situazione relativa al suo club e non solo.

Di seguito l’intervista integrale:

Cosa si aspetta in questo finale di stagione da parte del Pineto?

“Penso che abbiamo raggiunto quello che era il primo obbiettivo cioè quello di rimanere in questa categoria e quindi mi auguro che i ragazzi con queste tre partite possano acquisire ancora dei risultati positivi tali da aggiungere eventualmente dei playoff, che sarebbe un bellissimo traguardo per una società, per una squadra che ha affrontato per la prima volta un campionato professionistico.”

 

Per quanto riguarda invece il discorso relativo alle seconde squadre, lei è favorevole a farle giocare in Italia o servirebbe un ulteriore modifica alla regolamentazione?

“Io personalmente lascerei agli organi competenti questo tipo di cose, per me non c’è nessun problema nonostante diversi club abbiano espresso opinioni contrastanti, però oggi come oggi non posso esprimere un opinione.”

 

A cosa è dovuto il fatto che alcune squadre non riescono a iscriversi ai campionati nazionali soprattutto in Serie C?

“Io personalmente so che la Lega incentiva e dà degli incentivi economici sulla base dei minutaggio, cioè ai ragazzi del proprio settore giovanile o proveniente da altre squadre. Dovrebbe forse incentivare tutto questo, perchè se si fa un discorso di spesa, di acquisizione dei giocatori con contratti un pò pesanti è ovvio che poi le società vanno poi in difficoltà.

Se invece si finalizza un pò di più a l’utilizzo dei giovani locali perchè la federazione, lo stato stesso, spende moltissimo nonché le società a livello privatistico dei campionati di ogni genere dagli esordienti, dagli allievi , dagli Juniores. Questo per dire che noi società spendiamo tantissimo dai settori giovanili.”

 

Lei è d’accordo con me se le dico che il primo passo per far rinascere il campionato italiano e portarlo ad un certo livello bisogna partire dalle strutture per quanto riguarda i settori giovanili?

“Se vogliamo avere delle categorie maggiori più ricche di calciatori italiani sarebbe bello che le società di Serie A e di Serie B attingessero di più in tutti questi settori giovanili di una marea di società che però arrivano ad un certo punto senza giovani e quindi siamo costretti a prenderli all’estero.

Dietro a questo però c’è un investimento enorme da parte delle società per curare i vari settori giovanili, però dopo i risultati non ci sono, motivo per cui andrebbe rivisto questo concetto, poi ci sono società come Perugia e Pescara che con numeri di abitanti grandi e una storia calcistica di spicco devono fare degli investimenti enormi come ad esempio la stessa Spal, ma i risultati nonostante ciò non arrivano.”

 

Per quanto riguarda il Pescara, voi siete ancora sponsor?

“Io dò una mano come sponsor, perchè negli anni ho sempre fatto questo per il Pescara Calcio e continuerò con questo visto il rapporto che abbiamo tra le società, per me è solo che un piacere.”

 

Se io fossi un presidente di un club mi consiglierebbe di investire nel calcio di oggigiorno?

“Io faccio il presidente per passione, non c’è altro se poi qualcuno confonde questo per altre cose non so che dire.”

 

Cosà farà il prossimo anno, cercherà di emergere pian piano quindi sempre con il Pineto come ha fatto fino ad ora?

“L’obbiettivo del Pineto è quello di valorizzare i ragazzi, noi ne abbiamo diversi che abbiamo acquisito anche dalle società professionistiche più alte e cercheremo di ripetere quello. L’obbiettivo finale deve essere questo qui.”

 

Le faccio una domanda personale, quale è il suo hobby nella vita privata?

“Il mio hobby prima di tutto è lo sport quindi il calcio perchè ancora gioco con il mio gruppo amatoriale, poi è da una vita che io ho il mio gruppo musicale dove sono un batterista rock degli anni 6o/70 quindi ci divertiamo con il mio gruppo a fare concerti soprattutto estivi e in beneficenza aiutando bambini con disabilità.”

Mentre per quanto riguarda il suo vero lavoro?

“Io nasco come microbiologo clinico di laboratorio e mi sono sempre occupato di microbiologia clinica e da qui ho fatto nascere un’azienda che produce sistemi per test antibiogramma per l’isolamento degli agenti patogeni. Ho potuto fare questo anche grazie all’aiuto dei miei figli con cui abbiamo creato anche una sede in Danimarca, una in America dove diffondiamo prodotti che sono diventati nel nuovo standard per l’antibiogramma, che consiste nella scelta degli antibiotici per combattere i batteri più resistenti.

Concludendo diciamo che la mia è un’azienda proiettata a far vivere questo essere su questo pianeta a differenza invece di quello che vediamo tutti i giorni.”

Continua a leggere

Le interviste

Esclusiva CS, Davide Carrieri: “Lautaro quest’anno è stato straordinario, mi piacerebbe il ritorno di Hakimi”

Pubblicato

il

Davide Carrieri Inter

L’opinionista di Calcissimo e Top Calcio Davide Carrieri ha parlato in esclusiva ai microfoni di Calciostyle, dandoci un parere sulla sua Inter e non solo.

Le parole di Davide Carrieri

Davide Carrieri Inter

Di seguito, le parole rilasciate da Davide Carrieri.

In caso di vittoria matematica dell’Inter in campionato nel giorno del derby, come festeggerà  Davide Carrieri?

Guarda questo tipo di cose qui ho paura a pregustarle, perché se poi non succedono può subentrare la delusione e qualcuno è capace di rovinarsi quello che invece non è rovinabile come una soddisfazione di uno scudetto stradominato fin ora. Per cui io personalmente non so se segnare quella data e spero che con queste ultime due gare si chiudano i giochi.

Perche infondo, parliamoci chiaro, quest’anno il Milan non è stato un avversario dell’Inter. Perché comunque il campionato finirà con 15-20 punti di vantaggio, indipendentemente dal derby. E’ sempre stata una lotta impari, con una squadra che era nettamente superiore all’altra come come valori e punti.

Io lo dico adesso. Ho goduto molto di più l’anno scorso quando li abbiamo buttata fuori dalla Champions rispetto a quanto godrei eventualmente a vincere lo scudetto tra due lunedì.

Carrieri, per quanto riguarda il contratto di Inzaghi, sei d’accordo nel rinnovarlo e continuare il progetto a lungo termine con lui ?

Sono anni che si dice che l’Inter è una società in difficoltà dal punto di vista economico, che ogni anno deve smantellare la squadra, deve ridimensionare gli obiettivi ma invece, grazie soprattutto al merito della straordinaria società e a un ottimo lavoro di allenatori e giocatori, la squadra riesce bene o male a essere competitiva.

Sinceramente non riesco a dare una sentenza netta in un senso o nell’altro, però bisogna vedere se questa politica può possa essere buona a lungo andare. Sicuramente ti dico, personalmente da tifoso penso che fin quando ci sarà questo assetto societario l’Inter sarà ai massimi livelli. Almeno in abito nazionale, poi in Europa dipende da tante cose.

Per quanto riguarda il discorso Europa, è stata semplice sfortuna o le squadre estere sono più forti rispetto a quelle italiane?

No, non credo che sia assolutamente che le squadre straniere siano più forti. Ha fatto la differenza il fatto di aver giocato il ritorno in casa e a parti invertite sarebbe magari finita in modo diverso. Questo è l’unico appunto che riesco a fare.

Per il resto è stato un doppio confronto equilibrato, poteva passare uno come poteva passare l’altro. L’epilogo dei calci di rigore è stato secondo me quello più giusto, più equo.

Secondo me l’eliminazione è dovuta al fatto che quando sei abituato a vincere in lungo e in largo tutte le partite di campionato e hai riservato un concentrazione maggiore sul campionato rispetto alla coppa, la squadra che lotta paradossalmente non è più allenata.

Per concludere, essere eliminato dall’Atletico Madrid l’ho vissuta male ma non l’ho vista come una tragedia. L’ho vissuta come un qualcosa che purtroppo poteva accadere. Al momento del sorteggio ti avrei detto 55% a 45% per l’Inter e purtroppo per noi ha prevalso quel 45%.

Un parere sulle parole dette da Sacchi relative all’ Inter?

Ovviamente tutte le parole degli addetti ai lavori del mondo del calcio meritano rispetto, però penso che il rispetto debba venire anche da chi rilascia certe dichiarazioni. Perché va bene tutto, va bene che sei stato un’icona del Milan, che sei rimasto un pò più legato al Milan, ma credo che, dopo che hai visto lo sviluppo della stagione per tutto l’anno, Sacchi dovrebbe riconoscere i meriti dell’Inter. L’Inter è stata in testa al campionato dall’ inizio alla fine e a volte gli addetti ai lavori entrano in sfere non di loro competenza.

Il fatto che l’Inter abbia barato non spetta a nessun allenatore dirlo, perché ci sono degli organi che sono lì proprio per vigilare  e se non hanno trovato niente di irregolare loro non vedo perché gli addetti ai lavori debbano ficcare il naso in questioni di non loro competenza.

In base alla stagione fatta dall’Inter, chi è stato più importante: Lautaro o Calhanoğlu?

Di istinto mi verrebbe da dire Lautaro per un discorso relativo ai gol, perché in questa stagione i due attaccanti Lautaro e Thuram hanno tirato la carretta per 7 mesi. Infatti ci sta che adesso abbiano un mese di black out, ma tante partite comunque te le hanno fatte vincere loro.

Per quanto riguarda Calhanoğlu, è stata sicuramente la più grande scoperta del triennio. In quel ruolo lì l’ha provato con un anno di ritardo, ma nonostante ciò gli ha trovato una collocazione ideale.

Lo ha provato in quella posizione per la prima volta in una partita contro il Barcellona con risultati soddisfacenti, perché abbiamo vinto quella partita 1-0 con gol dello stesso calciatore turco e da lì è cresciuto sempre di più trovando una fattura che non aveva mai avuto negli anni precedenti. Però se devo risponderti secco alla domanda ti dico Lautaro.

Se mi dovessi dire un nome nome, anche non facilmente raggiungibile, per rinforzare l’inter?

Se ti dovessi dire un nome a me personalmente piacerebbe molto il ritorno di Hakimi, perchè secondo me è uno che sarebbe voluto veramente rimanere ed è stato praticamente convinto a fare le valigie per ragioni economiche. Per cui mi piacerebbe tanto rivederlo con la maglia nerazzurra.

Perchè l’unico anno che è stato da noi ha coinciso con lo scudetto di Conte. Non abbiamo neanche potuto goderci le sue prestazioni perché era l’anno del Covid con gli stadi chiusi, quindi mi piacerebbe moltissimo vederlo dal vivo con la nostra maglia.

Continua a leggere

Ultime Notizie

Vlahovic Vlahovic
Serie A10 minuti fa

Juventus, la stagione altalenante di Vlahovic

Visualizzazioni: 39 La Juventus ha creduto molto in Dusan Vlahovic L’acquisto del centravanti serbo è stato accolto con molto entusiasmo...

ibrahimovic ibrahimovic
Serie A30 minuti fa

Ibrahimovic frizioni con Vergine: cosa succede?

Visualizzazioni: 259 Sembra che Zlatan Ibrahimovic stia puntando a una rivoluzione nel settore giovanile del Milan, prendendo ispirazione dal famoso...

Roma, Ndicka Roma, Ndicka
Serie A50 minuti fa

Roma, le novità sul rientro in campo di Ndicka

Visualizzazioni: 173 Roma, dopo lo spavento per il malore di Ndicka, ieri sera il giocatore è rientrato a Roma. Ora...

Juventus Juventus
Serie A1 ora fa

Juventus, la forza arriva dalla difesa

Visualizzazioni: 273 La Juventus non va oltre lo 0 a 0 contro il Torino Le parole di Massimiliano Allegri sembrano...

VINICIUS VINICIUS
Liga2 ore fa

Liga, cambiano i valori economici delle squadre

Visualizzazioni: 153 La Liga sta volgendo al termine con un Real Madrid lanciato verso la conquista del titolo Stando ai...

Serie A2 ore fa

Atalanta – Hellas Verona 2-2, la Dea si butta via ed è solo pari I Le pagelle orobiche

Visualizzazioni: 171 Atalanta-Hellas Verona 2-2, avanti di due gol, la Dea subisce il prepotente ritorno dei gialloblù, che alla fine...

Milan, Pioli - Depositphotos Milan, Pioli - Depositphotos
Serie A2 ore fa

Milan, capitolo allenatore: a sorpresa un nome dalla Germania

Visualizzazioni: 869 Milan, il dibattito sul successore di Stefano Pioli in panchina è aperto: nelle ultime ore ha fatto capolino...

Juventus, Rabiot - Depositphotos Juventus, Rabiot - Depositphotos
Calciomercato2 ore fa

Juventus, il futuro di Rabiot ancora incerto

Visualizzazioni: 260 La Juventus non riesce a vincere nel derby della Mole Lo zero a zero sta stretto ai tifosi...

Serie B2 ore fa

Cosenza, non c’è due senza tre: Tutino vuole allungare la striscia del gol

Visualizzazioni: 175 Cosenza, Gennaro Tutino e’ in grande forma e vuole scalare ancora di più la classifica cannonieri. La salvezza...

Serie B3 ore fa

Serie B, secondo posto: Como chiama e Venezia risponde | La Cremonese perde terreno

Visualizzazioni: 189 Serie B, continua più viva che mai la lotta per conquistare il secondo posto in classifica, che vuol...

Le Squadre

le più cliccate