Le interviste
Esclusiva CalcioStyle Daniele Brogna: ”Sono curioso di De Ketelaere, la Serie A deve alzare il livello, sul Mondiale..”
Esclusiva Calcio Style – Daniele Brogna, youtuber ed influencer pugliese è intervenuto ai nostri microfoni.
Dal Milan, passando per la Serie A e i canali social, di seguito le sue dichiarazioni.
Si può capire la tua fede calcistica: sei fiducioso per questa nuova stagione, a detta di molti, deve essere la conferma del Milan?
Vincere è difficilissimo, confermarsi lo è ancor di più. La storia del Milan però insegna che, una volta raggiunto un traguardo, è obbligatorio alzare sempre di più l’asticella delle ambizioni; siamo il Milan e abbiamo l’obbligo morale di provare a conquistare subito la seconda stella in campionato.
Se dovessi scegliere uno tra Dybala, De Ketelaere e Ziyech, chi ti farebbe impazzire per il Milan di Pioli?
E, in generale, lo stallo nella trattativa tra l’Inter e Dybala ti fa sperare che il Milan possa arrivare alla ‘’Joya’’?
Parliamo di tre giocatori con grandissime qualità che di certo farebbero comodo a Mister Pioli lì sulla trequarti.
Detto ciò, nonostante la fase di stallo con l’Inter, Dybala mi sembra quello più complicato da prendere, soprattutto per un discorso legato all’ingaggio. Stesso discorso per Ziyech.
Tra i 3 comunque dico De Ketelaere: più giovane, più affamato e con ampi margini di miglioramento…
L’Inter si è ripresa Lukaku, la Juventus ha ufficializzato i colpi Pogba e Di Maria: in vista della prossima stagione, chi vedi favorita per vincere il Tricolore?
Preferisco non fare previsioni. Di certo sul mercato le dirette concorrenti galoppano e quindi mi aspetto una risposta immediata e decisa del Milan che non può star lì a guardare.
La vicenda Maldini/Massara ha rallentato un po’ tutto ma adesso serve recuperare terreno su Juve e Inter se davvero, come dichiarato dallo stesso Paolo, vogliamo conquistare la seconda stella.
I sondaggi, anche quest’anno, non ci danno per favoriti, è meglio così…
Da tifoso milanista, i rossoneri stanno facendo non poca fatica a tesserare grandi giocatori che possono fare la differenza; è in ballo anche il rinnovo di Leao. Ti preoccupa questa vicenda? Se non rinnovasse in questa sessione di mercato, lo cederesti subito?
Il limite del tetto ingaggi imposto dalla società non aiuta nel trovare giocatori di un certo livello che in altri campionati percepiscono molto di più, così come non aiuta a tenersi stretti i propri campioni che pretendono sostanziosi adeguamenti d’ingaggio.
La vicenda di Leao mi preoccupa e non poco: perderlo mi dispiacerebbe tanto, perderlo a zero mi farebbe malissimo e sarebbe una grossa batosta.
Ma voglio essere fiducioso e quindi confido nel suo rinnovo.
Con il Mondiale a novembre, sarà una Serie A frenetica: ci sarà bisogno di fare la voce grossa nelle ‘’prime’’ 15 giornate prima della pausa nazionale di due mesi?
Assolutamente sì, ecco perché bisogna affrettarsi sul fronte mercato.
Mai come quest’anno c’è l’urgenza di dover consegnare al Mister la squadra completa nel minor tempo possibile così da avere tutti a disposizione per la preparazione atletica ma soprattutto per la prima – intensissima – parte del campionato.
Nei top 5 campionati europei, i giovanissimi talenti non trovano spazio nel calcio italiano (esempi sono Daniel Maldini nel Milan oppure Miretti e Fagioli nella Juventus): ti chiedo, è mancanza di fiducia dagli allenatori, oppure la Serie A richiede giocatori affermati sin da subito?
Alla Serie A manca il coraggio di osare e di puntare sulle giovani promesse. Forse è anche colpa di noi tifosi che non abbiamo la pazienza di aspettare.
Quel che è certo è che va cambiata la mentalità a 360°: in Premier League se a 19 anni sei forte giochi subito in prima squadra mentre in Serie A se a 19 anni sei forte, vieni spedito in prestito in Serie B o C “per farti le ossa”…
Ci troviamo nell’era dell’esplosione social: alcuni influencer/youtuber stanno facendo molta strada.
Anche tu sei presente, volevo chiederti: c’è stato qualche momento in cui sei stato fiero di aver intrapreso questa strada, e ti sei accorto di essere conosciuto un po’ ovunque sul network?
Aldilà degli iscritti e delle visualizzazioni, per quel che mi riguarda la soddisfazione più grande è quella di essere fermato per strada da ragazzi con la mia stessa passione per il calcio, che mi seguono da anni e che apprezzano quel che faccio.
Le interviste
Michele Padovano da Seta (Senigallia): “Ecco cosa penso su Juve e Max”
Michele Padovano, attaccante campione d’Europa con la Juventus nell’annata 1996, sarà special guest al Ristorante Seta di San Silvestro di Senigallia (An), nelle Marche, con il suo libro “Tra la Champions e la Libertà”. Venerdì 29 marzo, a partire dalle ore 20, l’ex attaccante racconterà durante una cena a tinte bianconere la sua lunga storia personale e professionale, tra sogni calcistici ed incubi giudiziari.
Era il lontano 10 maggio 2006 quando alcune auto gli sbarrano improvvisamente la strada e agenti in borghese lo trascinano dritto in caserma. È il 31 gennaio 2023 quando giunge l’assoluzione dall’accusa di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Un volume appassionante in cui Michele Padovano riassume interminabili 17 anni di vita. Proprio come dice il suo libro, “Tra la Champions e la libertà”.
Un lungo tragitto fatto di problemi, galera, processi e arresti domiciliari, fino alla tanto attesa libertà. Padovano sarà al Ristorante Seta per svelare tutti i dettagli della sua incredibile storia. Appuntamento, dunque, nelle Marche venerdì 29 marzo. “Mi sento marchigiano d’adozione”, ci ha detto Michele Padovano, intercettato al ritorno in Italia da Malta. “Juve? Credo la società sia in linea con i programmi. Avevano chiesto a Max Allegri qualificazione Champions e valorizzazione giovani – Next Gen. Credo questi obiettivi siano stati raggiunti. Poi non lo nascondo: non è che Allegri abbia un gran gioco. Si può sempre migliorare nel gioco del calcio..”. E su Euro 2024: “Lorenzo Lucca dell’Udinese mi piace come attaccante, contento sia stato convocato da Spalletti. Il CT e questa Italia qualcosa di buono ci faranno sicuramente vedere…”. Grazie Michele per la disponibilità… Grazie a te Daniele (Bartocci) per l’attenzione.
Le interviste
Biasin: “Euro 2024? Non sottovalutate l’Italia. Su Inter e Como..”
E’ un Fabrizio Biasin bello carico e senza filtri alla vigilia di un interessante evento a tinte nerazzurre nella regione Marche. Domani sera il ristorante “La Cucina degli Angeli”, a Casette Verdini di Pollenza (Macerata), sarà ‘tempio incontrastato’ di una gustosa cena interamente a sfondo Inter. Special Guest di questa serata tutta da vivere saranno il giornalista sportivo e opinionista Fabrizio Biasin e gli ex calciatori dell’Inter Evaristo Beccalossi e Massimo Ciocci. Nell’occasione Fabrizio Biasin presenterà il suo libro “Odio il calcio”. Un interessante volume in cui Biasin descrive in maniera puntuale “drammi esistenziali costantemente segnati dal rimbalzo di un pallone”.
Alla vigilia dell’evento in terra marchigiana abbiamo scambiato quattro chiacchiere in ESCLUSIVA proprio con Fabrizio Biasin. Nativo di Como (3 luglio 1978) e tifosissimo dell’Inter non potevano mancare spunti di riflessione sul club lariano (che sogna oggi la Serie A) e sul team di Simone Inzaghi. Breve focus anche sulla Nazionale Azzurra di Luciano Spalletti, reduce dalla vittoria per 2 a 1 contro il Venezuela. Ecco l’intervista (esclusiva) integrale al “Biaso”.
Indice
FABRIZIO BIASIN SULL’INTER DI INZAGHI: “UN CALCIO DI ALTO LIVELLO. E ICARDI…”
“Domani nelle Marche cercheremo di passare una bella serata. Parleremo di calcio in modo leggero in quanto, come scrivo nel libro, il pallone è quella cosa che accompagna un po’ tutti gli italiani nel bene o nel male”. Queste le parole di Biasin ai nostri microfoni. “L’idea, dunque, è quella di vivere fino in fondo una piacevole serata, raccontandoci le nostre cose…”. Gli abbiamo chiesto, nell’occasione, se vuol lanciare un messaggio all’Inter e/o ai tifosi nerazzurri… “Personalmente non devo lanciare messaggi a nessuno – scherza Fabrizio – È l’Inter che sta lanciando messaggi rispetto a un 2024 fatto di tante belle partite e una delusione in Champions League. Passo falso che però non deve distrarre dalla mission finale ovvero dall’obiettivo annunciato di vincere lo scudetto. Il tutto giocando peraltro un calcio, come abbiamo visto, a livelli molto elevati”. Telegrafico su Mauro Icardi: “Se mi piacerebbe rivederlo in Italia? Icardi guadagna 10 milioni a stagione, è impossibile”.
FABRIZIO BIASIN SULLA NAZIONALE ITALIANA: “AGLI EUROPEI NON SAREMO I FAVORITI NUMERI UNO MA… GUAI A SOTTOVALUTARCI! DA CAPIRE SE SARA’ DIFESA A 3 O A 4”
“La Nazionale è una squadra ancora in costruzione”, commenta Biasin. “Manca poco all’inizio del campionato europeo (EURO 2024). E non abbiamo ad oggi trovato gli incastri necessari per capire se Spalletti deciderà di affrontare l’europeo con una difesa a 3 o se tornerà alla difesa a 4. L’amichevole vinta ieri per 2 a 1 (Italia-Venezuela) non ha dato certezze. Però è anche vero che era una partita da definire sperimentale. Già dal prossimo test vedremo in campo diversi titolari, ci faremo dunque un’idea più chiara in merito. Di certo sappiamo di non essere i favoriti numero uno ad Euro 2024. Ma attenzione a non sottovalutarci perché credo Luciano Spalletti abbia le chiavi per riuscire a mettere in campo una formazione competitiva”.
FABRIZIO BIASIN SUL COMO TRA SOGNO SERIE A E GABRIELLONI-GOL
“Alessandro Gabrielloni è l’idolo dei tifosi del Como, al netto che ci sono giocatori più rappresentativi”, prosegue Biasin. “Ebbene sì, non ci sono dubbi: Alessandro è l’idolo assoluto dell’intera tifoseria. E adesso, da titolare, sta provando insieme agli altri a trascinare il Como verso quel sogno chiamato Serie A. La speranza, da comasco, è quella di vivere un finale di stagione ad altissima intensità. Certamente i tifosi del Como possono essere molto felici di come sta rispondendo la squadra e della generosità di questo attaccante, Gabrielloni. Un attaccante veramente, veramente bravo”. Gli abbiamo chiesto: “Gabrielloni di Jesi (An) in Nazionale, ad oggi, è pura utopia?”. Puntuale la risposta di Biasin: “Abbastanza… Cominciamo a vedere se riesce ad arrivare in Serie A con il Como. E da quel momento potremo fare altri tipi di ragionamento. In questo momento direi che è abbastanza difficile vederlo in Nazionale…”.
IL FUTURO DELL’ALTRO ATTACCANTE MARCHIGIANO WALID CHEDDIRA: “STAGIONE INTERLOCUTORIA. OTTIMISTI NEI SUOI CONFRONTI”
Infine un commento sull’altro attaccante marchigiano, come ‘Alex’ Gabrielloni, Walid Cheddira, ex bomber del Bari (nativo di Loreto – An) oggi al Frosinone in Serie A (in prestito dal Napoli). “Pensavo potesse incidere ancora di più rispetto a quanto fatto. Questo per dire che l’anno scorso mi aveva impressionato parecchio. A mio modo di vedere aveva le chance per fare un po’ di più. In ogni modo diciamo che può essere una stagione interlocutoria, dunque continuiamo ad essere ottimisti nei confronti di Walid Cheddira”. Grazie Fabrizio… “Grazie a te Daniele” (Bartocci)
Le interviste
Milan, Ravezzani su Pioli: “Attira fastidi”
Sul futuro del Milan e più nello specifico sul futuro di Pioli, ha parlato Fabio Ravezzani direttore di TeleLombardia, ai microfoni di Milannews.
Ravezzani: “Non credo che il Milan sarebbe primo con un altro allenatore”
Dopo un ciclo di partite che ha visto i rossoneri fare 5 vittorie consecutive, arriva la sacrosanta sosta per ricaricare e riordinare le idee.
Sulla questione Pioli in particolare, ha espresso il suo pensiero Fabio Ravezzani, direttore di TeleLombardia vicinissimo alle vicende che riguardano il Milan.
Nello specifico si domanda se davvero ci siano valide alternative a Pioli e se un altro allenatore, al posto dell’attuale tecnico, sarebbe stato in grado di portare i rossoneri in testa al campionato.
Le sue parole:
“Non credo che il Milan sarebbe primo con un altro allenatore in panchina, certo qualcuno più bravo di Pioli sicuramente c’è ma il punto è se riesci ad averlo.”
“Conte è sicuramente più bravo, Thiago Motta un investimento in prospettiva rischioso, ma gli altri non sono meglio di Pioli.”
Il paragone tra Giroud e le punte delle altre big e l’impopolarità di Pioli
“Questa squadra non è cosi forte da essere penalizzata dall’allenatore, davanti c’è Giroud che 37 anni e non è Lautaro ne Osimhen, che tra l’altro ha giocato poco e male infatti il Napoli è imploso.”
“I rossoneri dopo 29 giornate hanno gli stessi punti di 2 anni fa, ma la popolarità di Pioli non è la stessa, del resto quando un tecnico arriva al quarto anno attira dei fastidi.”
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