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Milan, vecchie glorie: il “Bisonte” Nordahl

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Gunnar Nordahl è il bomber numero uno della storia rossonera, un patrimonio importante delle varie epoche e un’icona dei primi 120 anni dell’epopea milanista.

Indice

Il “Bisonte” del Milan che ha scritto la storia della Serie A

Era il 22 gennaio del 1949 quando a Milano più di duemila tifosi si recarono in stazione, sventolando bandiere rossonere, per dare il benvenuto al ventottenne Gunnar Nordahl. Il suo acquisto fu fortemente voluto dall’allora presidente Umberto Trabattoni per completare il trio svedese più forte di sempre che passerà alla storia con il nome Gre-No-Li.
Nordahl era un centravanti dotato di passo e fisico da lottatore; un incubo per le difese avversarie. Quando prendeva la corsa era inarrestabile, travolgeva chiunque provasse a ostacolarlo. Gli avversari pur di bloccarlo si aggrappavano alla sua maglia ma lui li trascinava con sé per metri e metri. Milano gli piaceva e lui piaceva ai milanisti che erano orgogliosi di avere in squadra il più forte attaccante mai esistito.

L’esordio in rossonero di Gunnar Nordahl

Il suo esordio in rossonero avvenne il 27 gennaio 1949 in una gara di recupero all’Arena milanese tra Milan e Pro Patria. Vantaggio dei bustocchi, pareggio di Carapellese e poi un azione che segnerà l’inizio di una nuova epoca per il mondo rossonero; la resurrezione del vecchio diavolo. Gudmundsson con un lancio in profondità cerca Nordahl il quale aggancia la sfera e con un potente sinistro scaglia la palla in rete. A tutti era ormai fin troppo chiaro che sarebbe stato lui il prescelto, colui che a suoni di gol e prestazioni degne di nota avrebbe risollevato le sorti del club milanese.

I gol contro Inter e Juventus

Da buon milanista il “Bisonte” Nordahl, questo il nome affibbiatogli dai tifosi, mostrava il massimo del suo spirito combattivo nel derby cittadino entrando in rivalità con l’ungherese Nyers che vestiva la maglia dei rivali nerazzurri. In uno storico derby del 1949, conclusosi con un quattro pari, i due stranieri misero a segno una doppietta a testa ma a fine gara il giocatore più acclamato fu Gunnar.

Un’altra partita che merita menzione è quella contro la Juventus dove il Bisonte dopo aver messo a segno una tripletta costrinse il corretto Carlo Parola a un fallo da espulsione. La partita finì 7-1 e negli spogliatoi Nordahl abbracciò Parola e gli disse: “Mi dispiace tanto, ma non potevo non segnare.”

Un palmarès di tutto rispetto

Vestì la maglia rossonera fino al 1956, portando in dote due scudetti, una Coppa Latina e cinque titoli di capocannoniere del campionato italiano. Sono talmente tanti i suoi record che si potrebbe rischiare di tralasciarne qualcuno, ma uno dei tanti meritevole di menzione è il record di reti messe a segno nella stagione 1949-50: 35 gol in 37 presenze (media realizzativa a gara di 0.945).

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I campioni in rossoblu: Gigi Piras (video gol)

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Gigi Piras è stato uno dei più prolifici bomber della storia del Cagliari. Una storia gloriosa, visto che il Cagliari è l’unica squadra del sud (insieme al Napoli) ad aver vinto lo scudetto

Piras giunse a Cagliari nel 1971, vestendo la maglia rossoblu per 15 stagioni.

Tra Serie A, Serie B e Coppa Italia, ha collezionato 376 partite, nelle quali ha messo a segno 104 reti.

Fu in un certo senso l’erede dell’altro Gigi, il mito rossoblu Riva.

Vediamo insieme una carrellata dei suoi gol:

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15 giugno 1974. Il “vaffa” di Chinaglia a Valcareggi

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15 giugno 74'

Erano i Mondiali del 74′. Il 15 giugno, nella partita d’esordio, l’Italia incontra Haiti. Match rimasto nella memoria per il “vaffa” di Chinaglia, ma non solo.

15 giugno 1974: Italia-Haiti a Monaco di Baviera

L’Italia del commissario tecnico Ferruccio Valcareggi si presenta ai mondiali del 74‘ come una delle nazionali favorite, anche perché gli azzurri sono vicecampioni in carica dopo Messico 70′.

Il match d’esordio per gli Azzurri sembra a senso unico, solo una formalità, eppure resta nei ricordi per due eventi non banali. Ma iniziamo raccontando i fatti…

La partita ha luogo a Monaco di Baviera nell’Olympiastadion, queste le formazioni iniziali:

Italia: Zoff, Spinosi, Morini, Burgnich, Facchetti, Mazzola, Capello, Rivera, Benetti, Chinaglia, Riva.

Haiti: Françillon, Bayonne, Jean-Joseph, Nazaire, Auguste, Antoine, Desir, Vorbe, François, Saint-Vil, Sanon.

La partita inizia come ci si aspetta, l’Italia conferma di essere di un altro livello, e di poter avere la meglio con facilità sui centro-americani.

Tuttavia dopo i primi minuti promettenti, gli azzurri si adagiano, credendo di poter vincere la partita senza sforzi. Dunque il gioco si svolge per lo più con l’Italia che crea occasioni, ma senza riuscire a finalizzare, tant’è che si va al riposo con le porte di Zoff e Françillon che restano inviolate.

L’inizio della ripresa è il momento in cui si concretizza il primo dei fatti storici di questo incontro.

Infatti al primo minuto del secondo tempo Haiti attacca, Vorbe serve un passaggio in profondità per Emmanuel Sanon, il centravanti haitiano si trova solo al cospetto di Dino Zoff, lo supera, e mette la palla in rete. Fermato a 1142 minuti il record di imbattibilità del portierone azzurro.

Quindi al minuto 46′ l’Italia si trova in svantaggio ai mondiali contro Haiti. La nazionale di Valcareggi però è troppo più forte degli avversari, e ci pensa Rivera a rimettere in equilibrio il match. Al 52′ Mazzola crossa da destra, Chinaglia stoppa a centro area e poi lascia la palla al pallone d’oro del 69′ che insacca. Al minuto 66 arriva il vantaggio, grazie ad una autorete di Auguste, che devia un tiro di Benetti da fuori area.

Al minuto 70′ arriva il famoso “vaffa” di Chinaglia a Valcareggi in mondo-visione. Long Jhon apostrofa il ct quando decide di sostituirlo con Anastasi. Lo stesso Anastasi infine sigla il gol al 79′ che fissa il risultato sul definitivo 3-1.

Zoff, il “vaffa” di Chinaglia e il mondiale del 74′.

15 Giugno 74'

La vittoria su Haiti apre il mondiale di Germania Ovest 74′ per l’Italia. Tuttavia dopo il pareggio per 1-1 contro l’Argentina, nel secondo incontro della prima fase, gli azzurri si fermano perdendo 2-1 contro la Polonia. Il terzo match, in cui agli azzurri sarebbe bastato il pareggio per accedere alla seconda fase, sancisce invece l’eliminazione degli azzurri.

Quindi del mondiale del 1974, per l’Italia, rimango nella memoria soprattutto due cose:
– il gol di Sanon, che fissa a 1142 i minuti di imbattibilità di Dino Zoff, record ancora valido per un solo portiere. Ma battuto come record di squadra nel 2021 da Donnarumma, Sirigu, Cragno e Meret che hanno tenuto la porta azzurra illibata per 1168 minuti consecutivi in totale.
– il “vaffa” di Chinaglia a Valcareggi in mondo-visione, unico sprazzo del tanto atteso centravanti fresco campione d’Italia con la Lazio.

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Pelé, aperto al pubblico il mausoleo di O Rey

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Pelé

Aperto al pubblico il mausoleo contenente il corpo di Pelé. Si può ora far visita alla spoglia, nel cimitero verticale di Santos, nello stato di San Paolo.

Pelé, ora si può visitare il mausoleo

Pelé

Aperto al pubblico a partire da lunedì, il mausoleo dedicato a Edson Arantes do Nascimento, o meglio Pelé.

Il grande campione, leggenda del calcio mondiale, ha lasciato questo mondo lo scorso 29 dicembre 2022, all’età di 82 anni. Il ricordo di O Rei sarà per sempre nel cuore di tutti, soprattutto di chi ama il gioco del calcio.

Lunedì si è svolta una speciale cerimonia di inaugurazione, ora è possibile visitare il mausoleo. All’interno, oltre alle spoglie di Pelé, sono presenti erba artificiale con tutto intorno immagini di tifosi del Santos e suoni di applausi, come se stessimo ancora assistendo alle gesta, del tre volte campione del Mondo brasiliano, sul rettangolo verde. Inoltre sono presenti 2 statue dorate, diversi trofei, maglie e foto di Pelé in campo.

Il mausoleo occupa una area di circa 200 metri quadrati, era visitabile fino ad ora solo dai familiari, si trova nel cimitero verticale più grande al mondo. Il Memorial Necrópole Ecumenica si trova nella città di Santos, nello stato di San Paolo. La visita è gratuita, ma per recarsi a rendere omaggio a O Rei è necessario fissare un appuntamento.

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