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Marsiglia, Robinio Vaz: è nata una stella?

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Olympique Marsiglia

Il ragazzo appena 18enne si è messo in mostra nella partita di ieri che ha visto il Marsiglia di Roberto De Zerbi vincere in trasferta contro il Metz. 

Il tecnico italiano, nonostante la presenza in rosa di due attaccanti esperti e di spessore come Pierre-Emerick Aubameyang e Amine Gouiri ha deciso di puntare su quello che potrebbe essere il nuovo talento sfornato dal campionato francese.

Olympique Marsiglia

Roberto De Zerbi the Brighton & Hove Albion manager applauds the fans at the end of the Emirates FA Cup Third Round match Stoke City vs Brighton and Hove Albion at Bet365 Stadium, Stoke-on-Trent, United Kingdom, 6th January 2024
(Photo by Conor Molloy/News Images)

Marsiglia: De Zerbi ci ha preso ancora?

La gestione del tecnico ex Brighton e Sassuolo sta riscuotendo buoni dividendi. Infatti, con la recente vittoria sul campo del Metz la squadra francese è balzata momentaneamente in vetta alla Ligue1 con 15 punti. Ma questa non è l’unica buona notizia portata dal tecnico italiano.

De Zerbi ha fatto partire dal 1′ minuto di gioco Robinio Vaz, classe 2007 nato a Mantes-la-Jolie, cittadina distante solamente 50 chilometri da Parigi. Il ragazzo aveva già visto il campo in precedenza, essendo stato lanciato a soli 17 anni e 11 mesi contro lo Strasburgo nella stagione appena conclusasi. Quel match per il Marsiglia non era stato vivace, per lo meno fino all’intervallo, ed era addirittura sotto nel punteggio.

Nel riposo tra un tempo e l’altro De Zerbi tenta il tutto per tutto inserendo Vaz. Il risultato? Il ragazzo diventa subito decisivo fornendo l’assist del pareggio a Greenwood. Nonostante la buona prima impressione però il giovane 2007 giocherà solo 29 minuti contro il Nizza, per essere poi rimandato nelle giovanili del Marsiglia fino alla fine della stagione.

La svolta però, per il ragazzo cresciuto nelle giovanili del Sochaux dove era stato visionato dalla dirigenza marsigliese, arriva nella stagione corrente. Robinio Vaz comincia ad avere minutaggio entrando nei finali di gara e trovando il gol, il primo nel professionismo, alla seconda giornata contro il Parsi FC. 

Per la prima presenza da titolare però deve aspettare circa due mesi, quando De Zerbi lo lancia contro il Metz. La sua partita dura 64 minuti (uscirà per via di un infortunio, unica nota dolente della serata), dove serve l’assist per il momentaneo 0-1. Sarebbe potuto arrivare anche il secondo se Gomes non avesse sbagliato a porta sguarnita un gol pressochè semplice.

Forte fisicamente e forte anche del suo metro e 85 centimetri il ragazzo francese potrebbe essere il jolly della stagione del Marsiglia e di Roberto De Zerbi per, chissà, ambire al titolo che manca dalla stagione 2009/10.

E chissà se il tecnico della Francia Deschamps non lo abbia già inserito nella lista per esordire con la Nazionale maggiore.

Meteora o nuovo talento mondiale? Al tempo la risposta.

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Como, Nico Paz meno incisivo: può essere definito un caso?

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Il Como continua a stupire anche se ormai è diventato una certezza del nostro campionato. Tra i giocatori più rappresentativi c’è Nico Paz.

L’argentino tra la scorsa stagione e quella attuale ha e sta dimostrando un talento eccezionale che probabilmente gli varrà il passaggio definitivo al Real Madrid tra qualche mese. Tuttavia dopo un inizio di campionato roboante, nelle ultime partite il suo apporto è divenuto meno decisivo del solito e si parla già di “crisi”.

Como, c’è già chi critica Nico Paz ma è impossibile definirlo “spento”

La Serie A 2025/2026 di Nico Paz è iniziata come meglio non poteva: 4 gol 4 assist nelle prime 11 partite. Prestazioni di livello superiore contro le big e giocate sempre più sorprendenti l’hanno posto sotto i riflettori di tutta Europa. Il Real Madrid sta riflettendo sul suo futuro sapendo che in estate sarà attiva la clausola da 9 milioni di euro per riportarlo alla base.

Tuttavia sembra che dopo le ultime 4 giornate di campionato il giocatore si sia completamente spento visto che contro ParmaHellas VeronaNapoli Cagliari non ha partecipato ad alcuna azione decisiva o, per meglio dire, non ha portato bonus. Tale sensazione però non trova fondamento in quanto il classe 2005 è sempre risultato tra i migliori in campo sia per quanto riguarda occasioni create (8 in totale, perciò quasi 1 a partita) che per dribbling riusciti (2 a partita) ma anche dal punto di vista delle conclusioni verso la porta (1,3 a partita).

Como

NICO PAZ SORRIDENTE PUNTA IL DITO IN ALTO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Questi numeri certificano quanto Nico Paz, nonostante fatichi a trovare la via del gol o dell’assist, contribuisca sempre attivamente e assiduamente al bel gioco del Como di Fabregas. Il tecnico spagnolo non si limita mai ad elogiare lo straordinario stile di gioco e talento dell’argentino che è anche in pianta stabile nella nazionale di Scaloni.

Quest ultimo l’ha anche convocato per l’amichevole con l’Angola insieme al compagno di squadre Perrone, segnale che indica la grande crescita dimostrata dai due giovani prospetti.

Parlare di già spentonon segna piùfuoco di paglia non è certamente ammissibile se la vittima di tali critiche è un ragazzo di 20 anni che ha saputo imporsi in Serie A già nella scorsa stagione e che si sta ripetendo anche in questa. Dopo la sosta il Como sarà chiamato a confermare quanto di buono fatto nella prima parte di stagione e Nico Paz sarà l’uomo, anche se non il solo, al quale Fabregas si affiderà per continuare a macinare punti.

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Milan, Jashari già titolare contro l’Inter? ecco cosa filtra dopo l’amichevole

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Milan

Jashari ritrova minuti nell’amichevole del Milan contro la Virtus Entella. Lo Svizzero si candida per un posto da titolare per il derby? Ecco i dettagli.

Nonostante la brutta figura rimediata dal Milan nell’ultima amichevole disputata questa mattina contro la Virtus Entella, dove i rossoneri sono usciti sconfitti 3-2 dalla squadra di Chiavari, attualmente impegnata nel campionato di Serie B, sono comunque arrivate notizie positive.

Oltre a rivedere finalmente in azione Pulisic, che ha confermato la continuità mostrata sabato sera contro il Parma questa volta è riuscito a segnare anche un gol, un’altra buona notizia riguarda Ardon Jashari. Lo svizzero infatti  dopo aver disputato solo uno spezzone di partita in Coppa Italia e aver subito un infortunio in allenamento,  ha finalmente ritrovato minuti importanti, giocando per intero l’amichevole di questa mattina.

Milan, dove giocherà Jashari?

Se Ricci ha preso il posto di Rabiot una volta infortunato, dagli indizi emersi oggi a Solbiate d’Arno (dove si è svolta la partita) sembra che Massimiliano Allegri veda Ardon Jashari nella posizione ideale occupata stabilmente da Luka Modric.

Lo svizzero, infatti, questa mattina ha giocato come mediano davanti alla difesa per 91 minuti, offrendo comunque una buona prestazione. Tuttavia, il focus del suo impiego durante la partita non era trovare una possibile alternativa al croato, quanto piuttosto valutare il recupero di Jashari, arrivato quest’estate per 40 milioni di euro, e fino ad ora visto pochissimo.

Le condizioni di Jashari

Il centrocampista svizzero tornato in panchina già contro Roma e Parma, nonostante non sia mai stato preso in considerazione nemmeno a gara in corso. non c’è dubbio che sia stato Un modo utilizzato da Allegri per cercare di accelerare il suo processo di riabilitazione facendogli così riassaporare  l’aria della partita:

Una soluzione che sembra aver dato i suoi frutti, seppur solo nella prima parte della partita, durante l’amichevole disputata questa mattina. Stando ai report della partita, la prestazione dello svizzero è stata discontinua: una prima metà giocata in maniera distinta, seguita da un secondo tempo meno brillante, in cui il giocatore ha mostrato i limiti della sua condizione, ancora lontana dal cento per cento.

Per questo motivo, al momento, appare molto remota la possibilità di vedere Jashari titolare nel derby della prossima settimana. Resta comunque viva la possibilità di schierarlo almeno a partita in corso, contando sui prossimi nove giorni utili per ritrovare piena forma.

Milan, Rabiot e Pulisic

CHRISTIAN PULISIC E ADRIEN RABIOT PERPLESSI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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Raspadori, l’eterno incompiuto che non trova il suo posto

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Italia

Raspadori fatica a imporsi: contro la Moldavia prestazione opaca e un momento complicato anche con l’Atletico Madrid. Cosa sta succedendo?

L’Italia ha vinto anche contro la Moldavia, proseguendo la striscia positiva con Gattuso, ma senza convincere. Il successo non cancella la prestazione poco convincente degli azzurri, né quella dei singoli. Tra i giocatori da cui ci si aspettava decisamente di più c’è anche Giacomo Raspadori.

L’ex Napoli ha smistato molti palloni, sì, ma a parte un paio di conclusioni non è praticamente mai riuscito a essere davvero incisivo né ad accompagnare Scamacca con continuità. Il gol in Nazionale manca dalla gara con Israele dell’8 settembre, e con la nuova coppia Retegui-Kean lo spazio rischia di ridursi ancora. La sensazione è che a Raspadori manchi sempre quel famoso “qualcosa in più” per diventare un protagonista vero, continuo, affidabile.

Raspadori

L’ESULTANZA DI GIACOMO RASPADORI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Raspadori, l’Atletico una scelta che per ora non paga

L’estate scorsa è volato in Spagna per cercare più continuità dopo anni da comprimario nel Napoli, ma all’Atletico Madrid la situazione non è cambiata. Anzi: nell’ultimo mese e mezzo ha giocato solo 12 minuti totali in campionato, mentre in Champions è rimasto in panchina contro Arsenal e Union Saint-Gilloise.

Finora ha messo insieme 1 gol e 1 assist in 9 partite: numeri che non possono soddisfarlo e che non lo aiutano a ritrovare fiducia. La concorrenza, poi, non è esattamente semplice da gestire: Griezmann e Julián Álvarez sono due fuoriclasse che inevitabilmente gli tolgono spazio e centralità. Non il contesto ideale per rilanciarsi, insomma.

Nonostante questo momento complicato, il tempo è ancora dalla sua parte. A 25 anni Raspadori resta un attaccante giovane, moderno, duttile, dotato di grande tecnica e intelligenza tattica. Ha tutte le qualità per imporsi davvero, sia all’Atletico sia in Nazionale, purché ritrovi fiducia, continuità e un contesto capace di valorizzarne le caratteristiche.

Col senno di poi, forse, lasciare l’Italia non è stata la scelta migliore. Anche perché, paradossalmente, oggi al Napoli servirebbe più che mai.

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