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Bologna, è ora di riscrivere la storia

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Bologna

Dopo 51 anni, il Bologna torna a giocarsi un trofeo: il 14 maggio all’Olimpico la sfida al Milan per scrivere un nuovo capitolo della propria storia.

Il Bologna è finale di Coppa Italia. Non che ci fossero tanti dubbi, visto che i felsinei avevano già ipotecato la finale all’andata con il netto 3-0 in casa dell’Empoli. Il ritorno non ha fatto altro che confermare il grandissimo stato di forma dei rossoblù, che anche ieri hanno battuto i toscani e che il prossimo 14 maggio si giocheranno il trofeo contro il Milan. 

Una finale che il club emiliano ritrova dopo ben 51 anni, l’ultima volta era il 23 maggio 1974, quando il Bologna vinse ai rigori contro il Palermo la sua ultima Coppa Italia. 

Un traguardo storico, che conferma la bontà del lavoro di Vincenzo Italiano, capace di dare una nuova identità e nuove ambizioni a una squadra che in estate aveva salutato due colonne come Zirkzee e Calafiori.

Bologna-Empoli, Italiano

VINCENZO ITALIANO PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Bologna, testa già al campionato

L’arrivo di Italiano ha portato fiducia, gioco e compattezza. Il Bologna oggi è una squadra in cui tutti si aiutano, nessuno si risparmia, e ogni partita viene affrontata come una finale. Dopo un avvio di stagione difficile, in pochi avrebbero scommesso su una squadra che ora si trova al quarto posto in classifica, pienamente in corsa per la seconda qualificazione consecutiva in Champions League. 

Merito di un gruppo unito e di un allenatore che ha imparato dai propri errori, soprattutto quelli nelle finali: dopo le tre perse con la Fiorentina, Italiano ha un conto in sospeso con la Coppa e ora vuole scrivere una nuova storia a Bologna. La finale è conquistata, ma non c’è tempo per distrazioni: le prossime tre sfide di campionato contro Udinese, Juventus e Milan saranno decisive per il futuro europeo dei rossoblù. 

Poi, sarà il momento di pensare al grande appuntamento dell’Olimpico, per provare a riportare a casa un trofeo che manca da oltre mezzo secolo.

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Como, Yeremay promesso sposo: statistiche e scheda tecnica

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yeremay como

Il Como di Fabregas, al termine di una stagione straordinaria, è già in clima calciomercato e a breve dovrebbe chiudere per Yeremay. Ecco l’identikit.

I lariani sono pronti al primo grande colpo del prossimo calciomercato. Il primo reparto interessato da cambiamenti è l’attacco, 30 milioni di euro già sul piatto.

Como, l’identikit di Yeremay: primo colpo da 90?

Il percorso clamoroso di Nico Paz e compagni è ancora impresso negli occhi di tutti gli appassionati ma per la società lombarda è già tempo di pianificare le prossime mosse, soprattutto in ambito calciomercato.

Da settimane infatti proseguono i contatti tra il Como e il Deportivo La Coruna per il trasferimento, alla corte di Fabregas, dell’attaccante classe 2002 Yeremay Hernández.

Nato a Las Palmas, ha iniziato a praticare il calcio all’interno della cantera del club cittadino per poi passare a quella del Real Madrid e da subito ha attirato l’attenzione di diversi talent scout. L’esordio in Liga2 avviene il 17 agosto 2024, dopo una lunga trafila tra le leghe minori, con la maglia del Deportivo.

yeremay como

Fonte: profilo Instagram Yeremay https://www.instagram.com/p/DBKNS7gI-hA/

La stagione ormai conclusa è stata quella dell’esplosione per Yeremay che ha messo a referto 15 gol e 5 assist in 37 partite, conquistando le attenzioni di club anche esteri, tra cui il Como e la Juventus.

Il club lariano però è risultato più deciso e sicuro dell’ingaggio del 10 che in particolare vanta una grande tecnica individuale, unita a freddezza sotto porta e tendenza ad aiutare la squadra in fase di costruzione. Lo stile di gioco assomiglia a quello di Nico Paz ma la posizione prediletta è principalmente largo a sinistra per poi rientrare.

Un colpo da 90 per il Como che nelle prossime ore finalizzerà l’operazione pagando la clausola da 30 milioni di euro.

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Fiorentina, chi rimarrà a centrocampo?

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Mandragora

Domenica a Udine la Fiorentina si gioca l’Europa, poi sarà tempo di scelte: il centrocampo è il reparto con più incognite in vista dell’estate.

Domenica sera la Fiorentina sarà di scena a Udine per l’ultima giornata di campionato. Gli uomini di Palladino hanno ancora una speranza per qualificarsi in Europa, ma servirà una vittoria contro i bianconeri e allo stesso tempo il successo del Lecce in casa della Lazio. Una combinazione molto difficile, ma che tiene viva la tensione in casa viola. 

A prescindere però dal verdetto del campo, dopo l’ultima gara della stagione sarà tempo di pensare al futuro, in vista di un’estate che si preannuncia ricca di movimenti, soprattutto a centrocampo, il reparto che più di tutti potrebbe cambiare volto.

Milan-Fiorentina

L’ESULTANZA DI YACINE ADLI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Fiorentina, tanti nodi da sciogliere in mezzo al campo

Attualmente la mediana viola conta sette giocatori, ma quasi nessuno ha la certezza di restare. La situazione di Adli è legata al riscatto da oltre 10 milioni: se il prezzo non scenderà, tornerà al Milan. 

Simile il discorso per Fagioli: il riscatto è fissato a 13,5 milioni, ma senza Conference la Fiorentina proverà a rinegoziare la cifra. Per Cataldi, invece, ci sono buone possibilità di conferma, con il club pronto a pagare i 4 milioni pattuiti con la Lazio. 

Discorso diverso, invece, per Folorunsho, il cui riscatto dal Napoli per circa 8 milioni è ancora da valutare. Mandragora è diventato un leader, ma serve il rinnovo, visto l’attuale contratto in scadenza nel 2026. 

Richardson e Ndour hanno chiuso in crescendo: per entrambi si valuta una possibile permanenza, anche se l’ipotesi prestito non è da scartare. Sullo sfondo, anche i rientri dei giovani Bianco e Amatucci, da valutare in ritiro.

Il destino di molti centrocampisti, però, sarà legato anche alla guida tecnica: il futuro di Palladino resta in bilico, e dalle sue decisioni potrebbero passare molte scelte di mercato.

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Roma, Paredes segna al Milan e bacia lo stemma: cambiano gli scenari futuri?

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In casa Roma resta da definire il futuro di Leandro Paredes. Il prolungamento fino al 2026 non allontana definitivamente l’ipotesi dell’addio.

Fino a marzo sono stati grandi protagonisti nella rimonta in campionato della Roma, ora a -1 dal quarto posto. Eppure negli ultimi due mesi HummelsSaelemaekersParedes sono stati impiegati col contagocce dal tecnico Claudio Ranieri. Il primo ha annunciato il ritiro, gli altri due devono definire il proprio futuro: sul belga i giallorossi non hanno ancora espresso la volontà di riscattarlo o meno dal Milan, mentre per l’argentino si parla da tempo di un possibile ritorno a casa nel Boca Juniors.

Il futuro di Paredes è ancora a Roma? Il gol al Milan fa sperare i tifosi

Nell’ultima partita di campionato la Roma ha battuto 3-1 il Milan. La gara si è messa subito in discesa, con il gol di Mancini dopo 3 minuti e l’esplusione del rossonero Gimenez al ventesimo. Eppure nonostante l’uomo in più la squadra di Ranieri ha abbassato troppo la guardia e poco prima dell’intervallo ha subito il pareggio di Joao Felix, che si è ripetuto, in quanto il suo unico gol in Italia lo aveva segnato sempre ai giallorossi ma in Coppa Italia.

Roma

LEANDRO PAREDES FA IL SEGNO OK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Nella ripresa i capitolini sono entrati in campo con un altro atteggiamento ed è salito in cattedra Leandro Paredes, che a sorpresa è partito titolare dopo 4 panchine consecutive da metà aprile in poi. Al minuto 58, l’argentino ha segnato una splendida rete direttamente su calcio di punizione dalla lunga distanza: un destro micidiale che ha aggirato la barriera e sorpreso il portiere avversario Maignan.

Un gol fondamentale che ha riportato in vantaggio la Roma, che poi ha chiuso la partita nel finale con Cristante, dopo una bella parata dello stesso Maignan su El Shaarawy. Un gol che ha fatto esplodere di gioia i tifosi romanisti e lo stesso Paredes, il quale appena ha visto la palla entrare in rete non ci ha pensato due volte ed è corso sotto la Sud, dove si è lasciato andare ad un’esultanza sfrenata assieme alla curva e ha baciato lo stemma della Lupa.

Questo gesto non è passato affatto inosservato. In passato è pieno di episodi analoghi, con protagonisti calciatori che poco dopo hanno cambiato squadra. Paredes non è romano e romanista, per cui sotto questo punto di vista sarebbe anche comprensibile l’eventuale decisione di fare ritorno al Boca Juniors magari la prossima estate. Dopo il rinnovo dello scorso marzo, egli stesso ha rivelato che è presente una clausola di 3.5 milioni valida solo per il club argentino in cui è cresciuto.

Tuttavia, il numero 16 sta dimostrando amore vero e proprio verso la Capitale. Su Instagram carica stabilmente foto che lo ritraggono in primo piano con la casacca giallorossa, nominando sempre Roma e la Roma nelle didascalie. Emblematico l’ultimo post pubblicato dopo la partita contro il Diavolo. E se a tutto questo ci si aggiunge il bacio alla maglia, i tifosi hanno tutto il diritto di sognare e sperare nella permanenza del giocatore.

D’altronde è un centrocampista con caratteristiche uniche nella rosa di Ranieri: non c’è un altro palleggiatore e regista puro come lui. La situazione contrattuale dice che dopo l’ultimo prolungamento Paredes è legato alla Lupa fino al 2026. Da tempo si dice che la Roma lo abbia rinnovato solo nell’ottica di monetizzare su un’eventuale cessione in estate, evitando di perderlo a zero. Vedremo se quanto accaduto domenica scorsa potrà cambiare gli scenari futuri.

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