Europa League
Ajax-Roma, i precedenti in Europa: l’ultima di Falcao
La Roma per i quarti di finale di Europa League ha avuto in sorteggio l’Ajax per una sfida ricca di fascino. Andata 8 aprile in Olanda, ritorno il 15 in Italia.
L’urna di Nyon ha decreto l’avversaria per i quarti di finale di Europa League, sarà l’Ajax la prossima avversaria della Roma. Un sorteggio non troppo fortunato, anche se per il momento è stato scampato il pericolo Manchester United, che potrebbe concretizzarsi in un’eventuale finale. Chi passerà il turno tra Roma e Ajax affronterà la vincente tra United e Granada.
I lancieri sono arrivati nella seconda competizione europea dopo essere arrivati terzi nel girone D di Champions League, dietro a Liverpool e Atalanta. Nei sedicesimi di E.L l’Ajax ha eliminato il Lille con un doppio 2-1, mentre negli ottavi ha eliminato lo Young Boys, con due vittorie, 3-0 in casa e 2-0 in trasferta.
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La Roma pesca l’Ajax, i pericoli olandesi
I pericoli per i giallorossi arrivano soprattutto dal reparto avanzato, il tridente composto da Neres, Tadic e Anthony può causare non pochi grattacapi alla difesa di Fonseca. Un altro elemento molto interessante, inseguito a lungo anche dai giallorossi che con Petrachi si erano spinti ad offrire 15 milioi è il centrocampista Ryan Gravenberch, centrocampista centrale, movenze alla Pogba, con un buon fiuto del gol, classe 2002.
Roma-Ajax, l’ultima partita di Falcao
Di precedenti in ambito europeo c’è solo un ottavo di Champions League della stagione 2002-03 tra Roma e Ajax, a passare il turno furono i lanceri. All’andata, all’Olimpico, fu 1-1, col di Van der Meyde per gli olandesi e di Cassano per i giallorossi. Al ritorno vittoria Ajax per 2-1 con gol di Batistuta che non bastò a pareggiare quelli di Ibrahimovic e Litmanen.
Roma-Ajax è stata anche l’ultima partita di Paulo Roberto Falcao con la maglia giallorossa. Un’amichevole del 14 giugno 1985, finì 1-1 reti di Van Het Schip e Gerolin. Dopo quella gara l’ottavo re di Roma non vestì più la maglia giallorossa.
Conference League
Le formazioni ufficiali delle “altre” di Europa e Conference League
I quarti di finale di Europa League e Conference League si chiudono stasera. Di seguito, le formazioni ufficiali delle partite delle 21:00.
Conference League, le formazioni ufficiali
Di seguito, le formazioni ufficiali di Fenerbahce-Olympiacos:
Fenerbahce (4-2-3-1): Livakovic; Kadıoğlu, Becao, Djiku, Osayi-Samuel; Fred, Yusek; Tadic, Szymanski, Kahveci, Dzeko. Allenatore: Ismail Kartal.
Olympiacos (4-2-3-1): Tzolakis; Ortega, Carmo, ntoi, Rodinei; Hezze, Chiquinho; Fortounis, Jovetic, Podence; El Kaabi. Allenatore: José Luis Mendilibar.
Di seguito, le formazioni ufficiali di PAOK-Club Brugge:
PAOK (4-2-3-1): Kotarski; Jonny, Kedziora, Koulierakis, Baba; Schwab, Meité; Despodov, Murg, Taison; Brandon. Allenatore: Razvan Lucescu.
CLUB BRUGGE (5-3-2): Jackers; Skoras, Sabbe, Ordonez, Balanta, Meijer; Vetlesen, Onyedika, Vanaken; Jutglà, Nusa. Allenatore: Nicky Hayen.
Europa League, le formazioni ufficiali
Di seguito, le formazioni ufficiali di Marsiglia-Benfica:
MARSIGLIA (4-3-3): Pau Lopez; Mbemba, Balerdi, Gigot, Soglo; Veretout, Ounahi, Veretout; Ndiaye, Aubameyang, Harit. Allenatore: Jean-Louis Gasset.
BENFICA (4-2-3-1): Trubin; Bah, Antonio Silva, Otamendi, Aursnes; Joao Neves, Florentino; Di Maria, Rafa Silva, Neres; Tengstedt. Allenatore: Roger Schmidt.
Di seguito, le formazioni ufficiali di West Ham-Bayer Leverkusen:
WEST HAM (4-3-3): Fabianski; Coufal, Zouma, Aguerd, Cresswell; Ward-Prowse, Alvarez, Soucek; Bowen, Antonio, Kudus. Allenatore: David Moyes.
BAYER LEVERKUSEN (4-2-3-1): Kovar; Stanisic, Kossounou, Tah, Hincapie; Xhaka, Palacios; Tella, Wirtz, Grimaldo; Schick. Allenatore: Xabi Alonso.
Europa League
Atalanta-Liverpool, le formazioni ufficiali
Atalanta-Liverpool è la partita che potrebbe permettere alla Dea di scrivere la storia, ma i Reds sono una squadra che non muore mai.
Atalanta-Liverpool è una partita che si è giocata solo una volta nella storia di questi due club e, nel Novembre del 2020, terminò cinque a zero per gli inglesi. Tuttavia, dell’Atalanta che venne schiantata dalla tripletta di Diogo Jota e dalle reti di Salah e Mané, non è rimasto praticamente niente.
La Dea di oggi è una squadra più matura, più consapevole: soprattutto in ambito europeo. Ha acquisito un grado di esperienza tale da potersela giocare alla pari le squadre più forti del pianeta. Perché è vero (e va messo in cima a ogni discussione sul tema per onestà intellettuale) che all’andata Klopp si è letteralmente consegnato al feroce uomo-contro-uomo di Gasperini, schierando una squadra impresentabile sia dal punto di vista tattico che dell’approccio, e facendo un turnover inspiegabile.
Se ad Alisson (infortunato) aggiungiamo le esclusioni (per scelta tecnica) di Luiz Diaz, Salah, Robertson, Alexander-Arnold (lui nemmeno subentrato nel secondo tempo, a differenza dei suoi colleghi) e Szoboszlai è facilmente intuibile il perché siamo stati messi di fronte a un Liverpool francamente irriconoscibile.
Tuttavia, al netto di tutte le aggravanti (non attenuanti) del caso, rimane il fatto che pochissime squadre sarebbero in grado di giocare una partita del genere ad Anfield. Motivo per il quale una rimonta dei Reds non è certa, ma (nonostante i soliti proclami di cialtroni e pseudo-giornalisti che purtroppo infestano la comunicazione nostrana) neppure un passaggio del turno della formazione orobica è scontato.
La speranza di Gasperini deve essere che la sua squadra non si lascia influenzare dall’eccessiva deificazione della “impresa” di Anfield, che si faccia un bagno d’umiltà (che servirebbe anche a chi fa comunicazione in questo modo) e che si renda conto che il miracolo, finora, è avvenuto soltanto a metà. L’Atalanta è a novanta minuti da un sogno, ma non può ancora iniziare a goderselo o il risveglio rischia di rivelarsi traumatico.
Atalanta-Liverpool, ecco le scelte ufficiali dei due tecnici
ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Djimsiti, Hien, Kolasinac; Zappacosta, De Roon, Ederson, Ruggeri; Koopmeiners; Miranchuk, Scamacca. Allenatore: Gian Piero Gasperini.
LIVERPOOL (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold, Konaté, Van Dijk, Robertson; Jones, MacAllister, Szoboszlai; Salah, Gakpo, Luis Diaz. Allenatore: Jurgen Klopp.
Europa League
Roma-Milan, le formazioni ufficiali
Roma-Milan decreterà quale fra queste due squadre italiane accederà alla semifinale di Europa League per poi sognare Dublino.
La notizia del giorno è che Daniele De Rossi è stato confermato sulla panchina della Roma. Il suo contratto, inizialmente semestrale e senza opzione di rinnovo, dovrà giocoforza essere rinnovato per farlo passare da semplice traghettatore a capo-allenatore a tutti gli effetti. Non si può dire che non se lo sia meritato, ma speculare sul lavoro fatto da altri e allenare davvero sono due cose diverse.
Un conto è arrivare in corso d’opera, con lo spogliatoio che rema (e remerà sempre) dalla tua parte perché non sopportava più quello che c’era prima, e un conto è preparare una stagione. De Rossi rischia di passare alla storia come un personaggio shakespeariano. E no, non parlo di William Shakespare (poeta britannico) ma di Craig Shakespare: ex-allenatore ad interim del Leicester poi promosso (anche lui) in pianta stabile.
Shakespare rilevò Claudio Ranieri (perché sì, gli ammutinamenti li subiscono anche i signori) a Febbraio e salvò la squadra senza fare nulla di eccezionale. Certo, se ci si ricorda le condizioni in cui versavano le foxes al momento del suo arrivo (a rischio retrocessione da campioni uscenti) è chiaro che portarle al 12esimo posto in Premier League e a uscire dignitosamente ai quarti di Champions (contro l’Atletico) è un ottimo risultato.
Tuttavia, il problema sta a monte e sta tutto nella forma avuta dalla squadra nella prima parte di stagione e non tanto in quella scintillante della seconda. Di questo De Rossi ne deve essere consapevole perché la Roma pre-esonero di Mourinho era troppo brutta per essere vera, idem dicasi per il Leicester pre-esonero di Ranieri. E ai tempi di social ci si mette pochissimo a deificarti ma ancor meno a farti passare da eroe a mostro, Marco Travaglio a Muschio Selvaggio ipse dixit.
Tuttavia, sarebbe ingeneroso ridurre quanto di buono fatto vedere dall’allenatore romano a un semplice lascito testamentario del suo illustre predecessore. Infatti, nonostante la giovane esperienza da allenatore, De Rossi sembra già più abile del suo più esperto collega Pioli nel leggere le partite.
Se Daniele è già certo della conferma, lo stesso non si può dire del tecnico emiliano. Il quale, salvo miracoli che passeranno inevitabilmente dal match di stasera, rischia di chiudere la propria esperienza da tecnico del Milan con una precoce eliminazione ai quarti di finale di Europa League (poco male, chiunque passi uscirà in semifinale contro il Bayer Leverkusen) e con la seconda stella alzata in faccia dai cugini dell’Inter.
Per il dispiacere di nessuno, soprattutto tra i milanisti, l’epopea di Pioli al Milan è finita e difficilmente questo finale di stagione potrà cambiare il suo futuro. Un allenatore che spesso e volentieri è stato criticato oltre i propri demeriti, ma che involontariamente rappresenta l’esempio perfetto da (non seguire) per De Rossi se quest’ultimo vorrà imporsi come l’allenatore di livello che può legittimamente ambire a diventare.
Roma-Milan, ecco le scelte ufficiali dei due tecnici
Di seguito, le formazioni ufficiali di Roma-Milan:
ROMA (4-3-3): Svilar; Celik, Smalling, Mancini, Spinazzola; Bove, Paredes, Pellegrini; El Shaarawy, Lukaku, Dybala. Allenatore: Daniele De Rossi.
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Gabbia, Tomori, T. Hernandez; Musah, Bennacer; Pulisic, Loftus-Cheek, Leao; Giroud. Allenatore: Stefano Pioli.
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