Premier League
Liverpool-Arsenal: probabili formazioni e dove vederla

Le probabili formazioni di Liverpool-Arsenal, partita valida per la 36a giornata di Premier League, in programma domenica 11 maggio alle 17:30.
Il week-end di Premier League mette di fronte la prima e la seconda della classe. Il Liverpool, matematicamente campione d’Inghilterra già da due giornate, ospita l’Arsenal, che ancora non è certo di un posto nella prossima Champions League. I Reds vengono dal ko per 3-1 in casa del Chelsea, mentre i Gunners in settimana sono stati eliminati in semifinale di Champions League dal Paris Saint-Germain.
Qui Liverpool
Nonostante il titolo già conquistato, l’allenatore Arne Slot si affida ai titolarissimi, a differenza della scorsa partita a Stamford Bridge, dove si erano viste diverse seconde linee. Alisson più di Kelleher in porta. Konaté torna dal primo minuto al posto di Quansah per formare la coppia centrale con van Dijk.
Bradley e Robertson favoriti su Alexander-Arnold e Tsimikas da terzini. In mediana scalpita Endo ma dovrebbe toccare a Gravenberch. Tornano Szboboszlai e Mac Allister come mezze ali. In attacco non si tocca Salah, in vetta alla classifica marcatori. Per gli altri due posti, Gakpo e Luis Diaz partono favoriti su Nunez e Jota.
Qui Arsenal
Ancora fuori Gabriel, Tomiyasu, Havertz e Gabriel Jesus. Sono tornati a disposizione Calafiori e Jorginho ma ancora non al 100% della condizione, per cui il tecnico Mikel Arteta non può cambiare molto rispetto alla partita di Champions. Raya tra i pali, davanti a lui la coppia centrale obbligata formata da Saliba e Kiwior.
White favorito a destra su un acciaccato Timber, dall’altra parte più Lewis-Skelly di Calafiori. A centrocampo il terzetto composto da Odegaard, Partey e Rice. Davanti Trossard può essere preferito a Martinelli sulla corsia di sinistra: confermati Saka a destra e Merino in mezzo.
Liverpool-Arsenal: probabili formazioni
Liverpool (4-3-3): Alisson; Bradley, Konaté, van Dijk, Robertson; Szoboszlai, Gravenberch, Mac Allister; Salah, Gakpo, Luis Diaz. All. Slot.
Arsenal (4-3-3): Raya; White, Saliba, Kiwior, Lewis-Skelly; Odegaard, Partey, Rice; Saka, Merino, Trossard. All. Arteta.
Liverpool-Arsenal
L’incontro di Anfield sarà trasmesso in diretta esclusiva su Sky Sport Uno, canale 201 di Sky, domani alle 17:30. La partita sarà visibile anche su Sky Go e in streaming su NOW.
Premier League
Arsenal eterno secondo: l’ultimo trionfo in Premier League

L’Arsenal è vicino a chiudere la Premier League al secondo posto per il terzo anno di fila. Per l’ultima vittoria bisogna tornare indietro di tanto.
I Gunners con Arteta si confermano una delle squadre da tenere d’occhio in Premier. Tuttavia, sembrano sempre spegnersi sul più bello, soprattutto nelle ultime stagioni.
Ad oggi, il club di Londra chiuderebbe la stagione al secondo posto per il terzo anno di fila. Il trionfo in Premier manca da troppo tempo ormai, dai tempi di Arsene Wenger.
Arsenal, l’ultima Premier League: un trionfo da imbattuti
Bisogna tornare indietro ad una delle migliori stagioni del club (2003/04), conclusa con la vittoria della Premier. Quell’Arsenal viene tutt’ora soprannominato come Gli Invincibili (The Invincibles), per il campionato vinto da imbattuto.
In panchina siede Arsene Wenger, alla sua ottava stagione alla guida del club: in campo, scendono giocatori come Seaman, Fabregas, Clichy, Van Persie, Reyes ma soprattutto Thierry Henry.
Se nelle coppe la squadra non ottiene i risultati sperati, il cammino in Premier è a dir poco perfetto: 26 vittorie, 12 pareggi, 73 gol fatti, 22 subiti e 11 punti di distacco sul Chelsea secondo.
Nonostante l’avvio di stagione con la sconfitta nella Community Shield contro il Man Utd, i Gunners si riscattano subito. Partono con 12 punti nelle prime quattro partite: le prestazioni non convincono del tutto, ma i risultati arrivano.
Uno dei motivi principali del trionfo di Henry e soci, è senza dubbio la striscia tra gennaio e marzo: 9 vittorie consecutive, tra cui una vittoria a Stamford Bridge.
Il titolo si decide matematicamente il 25 aprile 2004 alla 34a giornata nel derby contro il Tottenham. Nonostante la rimonta degli Spurs da 0-2 a 2-2 (rigore di Robbie Keane in pieno recupero), il pareggio basta a Wenger per festeggiare la vittoria del titolo.
Premier League
Manchester United, Amorim: “Non mi dimetto, ma ho delle responsabilità”

Rúben Amorim smentisce le voci di dimissioni: “Sono lontano dal dimettermi”, afferma il tecnico del Wolverhampton, respingendo i rumors.
Dichiarazioni di Amorim
Rúben Amorim, l’attuale allenatore del Wolverhampton, ha recentemente affrontato i rumors riguardanti una sua possibile uscita dal club. In una dichiarazione chiara e diretta, Amorim ha ribadito il suo impegno nei confronti della squadra, affermando: “Sono lontano dal dimettermi”. Queste parole arrivano in risposta alle speculazioni nate a seguito di una serie di risultati deludenti in Premier League.
Amorim ha sottolineato l’importanza di mantenere alti gli standard, aggiungendo che non può ignorare le prestazioni insoddisfacenti della squadra senza assumersi una parte di responsabilità. Il tecnico si è mostrato determinato a lavorare duramente per migliorare la situazione attuale.

Ruben Amorim during Liga Portugal Betclic 23/24 game between SC Farense and Sporting CP at Estadio de Sao Luis, Faro. (Maciej Rogowski)
Contesto e Reazioni
Il Wolverhampton sta attraversando un periodo complicato in campionato, e le parole di Amorim sono state accolte con attenzione da tifosi e media. La sua dichiarazione rappresenta un chiaro segnale di volontà di riscatto e di impegno verso il club. Mentre proseguono le sfide in campo, i tifosi sperano che il messaggio del tecnico possa trasmettere fiducia e determinazione alla squadra.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨 Rúben Amorim: “I am FAR from quitting”.
“What I’m saying is since I arrived here I talk about standards. I cannot see the team having these results in the Premier League and say nothing and not take responsibility”. pic.twitter.com/Ri6yqNorGP
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) May 14, 2025
Premier League
Manchester United, una grigliata in caso di vittoria Europa League

Il Manchester United, nonostante sia in finale dell’Europa League, ha deciso che in caso di vittoria non celebrerà il trofeo con la tradizionale parata.
Il Manchester United, nonostante abbia centrato la finale dell’Europa League che giocherà contro l’altra inglese il Tottenham, i dirigenti dei Red Devils hanno deciso in caso di vittoria di non celebrare il trofeo con la tradizionale parata con l’autobus, bensì con una semplice grigliata.

Christian Eriksen of Manchester United gives his team instructions during the Carabao Cup 3rd Round match Manchester United vs Barnsley at Old Trafford, Manchester, United Kingdom, 17th September 2024
(Photo by Mark Cosgrove/News Images)
Manchester United, nessuna parata in caso di vittoria dell’Europa League, semplice grigliata nel centro d’allenamento dei Red Devils
Per il Manchester United è tempo di austerity, visto la disastrosa stagione in Premier League per i Red Devils, 15° posto, il peggior piazzamento di sempre da quando la Premiership è nata nel 1992, il secondo peggiore includendo anche l’allora Prima Divisione, solo nel campionato 1973/74 fecero peggio, retrocedendo in Seconda Divisione. Neanche la conquista della finale dell’ Europa League che la vedrà di fronte all’altra inglese il Tottenham, può salvare questa disastrosa annata.
La cosa che ha destato stupore è la decisione di oggi da parte dei dirigenti dei Red Devils che in caso di vittoria nella seconda competizione europea, non ci sarà la tradizionale parata con l’autobus a due piani scoperto, che è una delle tradizioni delle squadre inglesi ( importata poi anche in Italia) di celebrare la vittoria di un trofeo. Ci sarà solo una semplice grigliata nel centro d’allenamento, così ha deciso l’azionista di maggioranza Jim Ratcliffe.
Quindi, pur essendoci una finale europea ed anche la possibilità in caso di vittoria di qualificarsi alla prossima Champions League, per i Red Devils il pessimo campionato è motivo di forte vergogna che anche un festeggiamento sarebbe solo di mascherare la pessima stagione, allora festeggiamenti ridotti al minimo forse per scuotere i giocatori per far meglio la prossima stagione.
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