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Premier League

Everton, ridotta da 10 a 6 punti la penalizzazione

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Secondo quanto emerso nelle ultime ore l’Everton ha vinto parzialmente il ricorso presentato contro i 10 punti di penalizzazione.

Everton-penalizzazione, la situazione

Everton

Secondo quanto emerso nelle ultime ore ci sono ottime notizie per l’Everton, il club inglese è riuscito a vincere parzialmente il ricorso presentato contro i 10 punti di penalizzazione.

Il club inglese era stato sanzionato da una commissione indipendente il 17 novembre per violazione delle regole sul Fair Play finanziario imposte dal campionato inglese e ha presentato ricorso contro la decisione con un’udienza durata tre giorni, che si è conclusa all’inizio di febbraio.

Nella giornata odierna è arrivata l’udienza che ha portato la penalizzazione da 10 a 6 punti, portando così il club di mister Dyche a 25 punti i Toffees  portandosi cosi a più cinque sulla terzultima posizione occupata attualmente da Luton Town.

Premier League

Qualcosa si è rotto nel Liverpool di Klopp

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Il surreale alterco fra Salah e Klopp, che non se le sono mandate a dire in mondo visione, è solo la punta dell’iceberg dei problemi del Liverpool.

Klopp, che autogol comunicativo!

Quasi mai è una buona idea per un allenatore è una buona idea ammettere pubblicamente di aver sbagliato in qualcosa. Un comportamento sicuramente apprezzabile da fuori, ma che inevitabilmente porta a dei riverberi interni. José Mourinho, per esempio, è stato spesso critica per la sua dialettica assertiva, alla pervicace ricerca di un nemico esterno, ma ci sarà un motivo se i più scafati in comunicazione fan tutti così.

Ora non che Klopp sia un pessimo comunicatore. Anzi, tutt’altro. Ma probabilmente ha ragione Rooney quando dice afferma che il tecnico teutonico ha sbagliato clamorosamente i tempi per annunciare il suo addio.

Sapere che il tuo allenatore a fine anno andrà via è un’arma a doppio taglio, poiché da un lato “giustifica” i giocatori a guadarsi intorno e dall’altra crea pressioni ulteriori poiché uno come Klopp non può non lasciare in grande stile.

Liverpool

(Photo by Mark Cosgrove/News Images)

Il Liverpool ha sfiduciato Klopp?

Il pomo della discordia è stata la disastrosa gestione del doppio quarto di finale di Europa League contro l’Atalanta, che ha visto il Liverpool (da stra-favorito) subire un’umiliante lezione di calcio ad Anfield dalla mediocre squadra di Gasperini.

Da lì il mea culpa pubblico di Klopp, che ha avuto l’effetto collaterale di abbattere ulteriormente il morale di una squadra già colpito da un’altra eliminazione: quella nei quarti di F.A. Cup per mano degli acerrimi rivali del Manchester United.

Quindi un’altra uscita a vuoto, dopo la sconfitta interna con il Crystal Palace, dove il tedesco ha gettato la spugna e affermato che i Reds fossero fuori dalla corsa al titolo. Klopp ha condannato la sua squadra prima ancora che fosse la matematica a farlo ed evidentemente più di qualcuno nello spogliatoio non gliel’ha perdonato.

La sensazione diffusa nell’ambiente Reds è che Klopp sia effettivamente responsabile del mancato passaggio del turno in Europa, dato che nella gara d’andata ha tenuto fuori addirittura cinque titolari e tutti di alto livello. Una situazione che, mista alla consapevolezza che l’ex-Dortmund lascerà a fine stagione, ha portato lo spogliatoio del Liverpool a delegittimare colui che sino a poco prima era il loro condottiero.

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Premier League

Bowen, dal record di Di Canio all’Europeo: nuova vita da “centravanti”

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Erano almeno vent’anni che il West Ham non aveva un centravanti da “venti gol” stagionali, ma lo ha trovato in Jarrod Bowen.

Bowen come Sheringham e Di Canio

Ai miei tempi si usava la locuzione “centravanti da venti gol” per indicare l’attaccante prolifico, quello con i crismi da grande squadra. Venti era il benchmark ideale, più che altro convenzionale, su cui veniva fissata l’asticella della competitività per i centravanti.

Poi chiaramente i tempi sono cambiati. I difensori sono peggiorati (perché non gli si gli insegna più a difendere ma solo a giocare il pallone) e allora è diventato più facile, anche per punte di medio livello, arrivare a quel bottino di gol nell’arco di una stagione.

Regola che sembra non valere per il West Ham, che solo negli ultimi anni (grazie allo straordinario lavoro di David Moyes) è riuscito a passare da squadra la cui massima aspirazione era una salvezza tranquilla a realtà consolidata della Premier League.

Infatti, erano più di vent’anni che un attaccante del West Ham non segnava almeno 16 gol in Premier League. L’ultimo fu Paolo Di Canio nella stagione 1999-2000. A frantumare questo record è stato Jarrod Bowen, che sta completando la sua evoluzione grazie al nuovo ruolo che Moyes gli ha ritagliato.

Infatti, per via dell’infortunio di Antonio, quest’anno il tecnico inglese lo ha provato a lungo nel ruolo di centravanti. E Bowen, esaltato dal calcio proposto dalla squadra più verticale d’Inghilterra, ha ripagato il suo allenatore con un bottino stagionale che parla chiaro: 20 gol e 10 assist per il top performer degli hammers.

Il West Ham non aveva un attaccante in grado di arrivare a venti reti stagionali (fra tutte le competizioni) dalla stagione 2004-2005, quella della premiata ditta Teddy Sheringham e Marlon Harewood. E chissà che questa nuova funzione da esterno-centravanti, unita a dei numeri realizzativi obiettivamente straordinari, non possa rafforzare la sua candidatura per gli Europei che si terranno questa estate in Germania.

Bowen

David Moyes manager of West Ham United during the Premier League match West Ham United vs Manchester United at London Stadium, London, United Kingdom, 23rd December 2023
(Photo by Mark Cosgrove/News Images)

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Premier League

Pochettino: “Ridicolo e difficile da accettare”

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Tottenham, Pochettino

Il Chelsea vede una clamorosa vittoria in rimonta contro l’Aston Villa sfumare all’ultimo respiro e Mauricio Pochettino si infuria.

Pochettino

Pochettino

Mauricio Pochettino durissimo dopo il goal vittoria annullato a Disasi al 95′ contro l’Aston Villa.

E proprio per questo motivo, il Chelsea vede sfumare all’ultimo respiro una clamorosa vittoria (in rimonta) contro i The Villans.

Il tecnico argentino (al termine del match) punta il dito contro la direzione arbitrale, ma soprattutto contro un VAR da cui è nata la decisione di non convalidare la rete che avrebbe consentito ai Blues di incamerare 3 punti importantissimi ai fini della classifica.

Le parole di Pochettino

Ai microfoni di ‘TNT Sports’, Pochettino si esprime così:

“Fa male perché il VAR ha danneggiato il calcio inglese e penso che i giocatori del Villa e i loro tifosi non abbiano capito perché il goal sia stato annullato. L’arbitro è stato incredibile, è ridicolo. È difficile da accettare”.

La motivazione della rete annullata

Al 95′, sul risultato di 2-2, Disasi di testa realizza il goal del 2-3 capitalizzando un cross da sinistra di Badiashile.

L’arbitro Craig Pawson, dopo aver consultato il VAR, ha annullato la rete ravvisando un fallo dell’ex Monaco di Diogo Carlos nel liberarsi per disegnare il traversone.

Una spinta leggera giudicata irregolare e che ha mandato su tutte le furie calciatori dei londinesi, staff tecnico e appunto Pochettino.

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