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All Eyes On Me – il focus sul 19° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della diciannovesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Diciannovesimo turno: clamoroso ribaltone dello United, il City c’è. Liverpool campione d’inverno.

All Eyes On Me

BURNLEY 0-2 LIVERPOOL (6′ Nunez, 90′ D. Jota)

Torna a vincere il Liverpool dopo i due pareggi interni con Manchester United e Arsenal, e lo fa convincendo nella trasferta di Turf Moor.

I Reds, piuttosto rimaneggiati viste le pesanti assenze tra gli altri di Tsimikas, Matip e Mac Allister, impiegano poco più di cinque minuti a sbloccare il risultato con il quinto gol in campionato di Darwin Nunez, che batte Trafford con un destro piazzato sul tocco arretrato di Gakpo. Prima e dopo lo 0-1 la gara è contraddistinta da un costante monologo degli ospiti a cui vengono annullate altre due reti, la prima a Gakpo per un fallo di Nunez e la seconda a Elliott per fuorigioco di Salah sulla conclusione, e negate le marcature di Salah ed Endo rispettivamente da traversa e Trafford.

Il Burnley batte due colpi solo nella ripresa: ci provano Gudmundsson di testa sull’iniziativa personale di Odobert e Bruun Larsen su un brutto pallone perso a metà campo da Endo, ma è troppo poco per superare Alisson, mentre Trafford ha ancora l’opportunità di mettersi in mostra sfoderando un’ottima parata di piede su Luis Diaz.

Il portiere di casa, però, non può nulla in prossimità del recupero sul tentativo mancino defilato ma chirurgico di Diogo Jota, imbeccato da Luis Diaz, che vale il definitivo 0-2 ed il cinquantesimo centro del portoghese con la maglia rossa.

Il quinto successo esterno dell’undici di Klopp in campionato coincide con il nuovo primato in solitaria ed il nono ko interno della formazione di Kompany sulle dieci gare disputate. I Clarets scinvolano, così, a -4 anche dal Luton.

ARSENAL 0-2 WEST HAM (13′ Soucek, 55′ Mavropanos)

L’Arsenal gioca e crea, il West Ham segna e vince. Questa potrebbe essere l’istantanea del match andato in scena all’Emirates. Ai Gunners non bastano il 74% di possesso palla ed i 30 tiri totali di cui 8 in porta per bucare la difesa degli Hammers.

La sfida si mette subito in salita per l’undici di Arteta dopo un’iniziale fase di studio: il cross teso di Emerson Palmieri viene letto male da Gabriel e Zinchenko che collidono lasciando la palla nella zona di Bowen che non ha problemi a servire il solissimo Soucek. Il ceco torna al gol dopo un mese e regala, così, ai suoi un vantaggio inaspettato da difendere a tutti i costi.

In effetti è quello che la formazione di Moyes fa per tutto il resto della gara, lasciando sfogare i padroni di casa, spesso pericolosi con i vari tentativi di Gabriel Jesus, Martinelli e Saka sventati da Areola nel primo tempo, ma praticamente mai glaciali sotto porta. Ad inizio ripresa si materializza la più classica legge non scritta del calcio, nonostante gli sforzi profusi l’Arsenal incassa la rete del doppio svantaggio complice il primo centro con la maglia del West Ham di Mavropanos, ex di turno che non esulta, che svetta nel cuore dell’area sul corner calciato da WardProwse.

L’assalto dei Gunners nell’ultima mezz’ora produce svariate occasioni, quasi tutte nate dal piede del sempre ispirato Odegaard, ma è una di quelle serate in cui la palla non ne vuol sapere di entrare. Nel recupero c’è gloria per Raya che respinge il rigore calciato da Benrahma, causato dal fallo dell’ex più in vetrina Rice su Emerson Palmieri.

L’Arsenal perde, dunque, partita e primato chiudendo il girone d’andata con un passivo di sette punti rispetto allo scorso anno, cadendo, per giunta, in casa per la prima volta in stagione dopo sette mesi d’imbattibilità interna.

Il West Ham, invece, incamera tre punti pesantissimi che lo portano a -3 dal quinto posto, tornando a vincere all’Emirates dopo otto anni e affermandosi come bestia nera stagionale dei Gunners considerata l’eliminazione in Coppa di Lega maturata lo scorso novembre.

MANCHESTER UNITED 3-2 ASTON VILLA (21′ McGinn, 26′ Dendoncker, 59′, 71′ Garnacho, 82′ Hojlund)

Pazzesca rimonta del Manchester United che risorge dalle proprie ceneri nella ripresa piazzando tre gol da situazione di doppio svantaggio ai danni dell’Aston Villa, proprio come accaduto nella terza giornata contro il Nottingham sempre ad Old Trafford.

Almeno per una notte il “Theatre of Dreams” torna ad essere tale per la parte rossa di Manchester grazie ad un ribaltone che potrebbe ridisegnare i confini stagionali della formazione di Ten Hag, nonostante la gara si sia messa piuttosto in salita sin dall’inizio.

In appena cinque minuti infatti, tra il 21′ e il 26′, i Villans piazzano un doppio colpo, che fa vacillare le già instabili certezze dei Red Devils, con McGinn, già match winner contro l’Arsenal, il cui cross da piazzato sorprende tutti compreso Onana, e Dendoncker, schierato dal 1′ viste le contemporanee assenze di Kamara e Tielemans, che spinge in porta la sponda aerea di Lenglet, un’altra seconda linea, sul corner di McGinn.

La reazione del Man United, reduce da quattro gare senza gol ed un solo punto conquistato nelle ultime tre partite, arriva tutta nella ripresa e viene guidata da Garnacho. L’argentino, divenuto ormai pedina insostituibile per Ten Hag, prima vede annullarsi l’1-2 per fuorigioco sul tocco di Rashford, poi, sempre su assist del 10 inglese, trova ufficialmente il gol che gli mancava da un mese, e successivamente punisce ancora Martinez, grazie anche alla deviazione di Diego Carlos, mettendo a referto la sua prima doppietta in carriera.

La rete del definitivo vantaggio matura in seguito allo straordinario salvataggio di Evans sulla linea sul tiro ravvicinato di McGinn, e porta, finalmente, la firma di Rasmus Hojlund, bravo a correggere in porta con un sinistro al volo un pallone vagante nel cuore dell’area scaturito dal corner di Bruno Fernandes. Prima gioia in campionato per il danese che scoppia praticamente in lacrime.

Grazie a questi tre punti pesantissimi, dunque, lo United, riabbracciando anche Eriksen dal 1′ dopo un mese e mezzo, scavalca il Newcastle e si prepara al meglio alla trasferta di Nottingham per chiudere il 2023.

La formazione di Emery, invece, dopo aver pareggiato all’ultimo respiro nella gara interna con lo Sheffield United perde Digne per infortunio e interrompe la propria striscia di dieci risultati utili consecutivi tra campionato e Conference.

EVERTON 1-3 MANCHESTER CITY (29′ Harrison, 53′ Foden, 64′ (rig.) Alvarez, 86′ B. Silva)

Buona la prima uscita da campioni del mondo per i ragazzi di Guardiola che espugnano Goodison Park in rimonta nonostante le assenze di Haaland e Doku e l’infortunio a gara in corso dell’ex di turno Stones.

Il Manchester City imprime la propria impronta sul match già dalle prime battute con la doppia clamorosa occasione sciupata prima da Matheus Nunes, schierato a sorpresa dal 1′, e successivamente da Julian Alvarez. Il vantaggio iniziale lo trovano, però, i padroni di casa complice un’ingenuità di Rodri che perde palla all’ingresso dell’area di rigore a favore di McNeil che pesca al centro lo smarcatissimo Harrison, al suo secondo gol in campionato.

La reazione degli ospiti non si fa attendere ed arriva puntuale con Rodri che calcia alto dal limite dell’area sugli sviluppi dell’iniziativa di Grealish, ma all’intervallo si va sull’1-0 per l’Everton. I Citizens livellano la gara all’alba della ripresa con il mancino potente e chirurgico da fuori di Foden che sorprende Pickford firmando il quinto centro in questa Premier, bissando la rete trovata nel 4-0 contro il Fluminense nella finale del Mondiale per Club.

Discorso analogo per Julian Alvarez (doppietta contro il Flu), che nove minuti dopo realizza il calcio di rigore coincidente con il vantaggio, procurato dal tocco di braccio di Onana sulla girata di Aké da corner. Gli Sky Blues continuano ad attaccare, ma si espongono ad un grande rischio poco dopo il 70′ quando CalvertLewin imbeccato da Harrison spreca il 2-2 a tu per tu con Ederson.

Passato lo spavento i blu di Manchester chiudono la sfida a quattro dal novantesimo con Bernardo Silva che sfrutta l’errato rilancio di Pickford, scavalcandolo con un dolce pallonetto.

Tre punti importanti per il Manchester City che si rimette in scia delle prime posizioni guadagnando tre punti sull’Aston Villa. I Toffees incassano la seconda sconfitta di fila e, nonostante l’ottimo cammino fin qui, si ritrovano solamente a +1 sulla zona retrocessione.

BRIGHTON 4-2 TOTTENHAM (11′ Hinshelwood, 23′ (rig.) Joao Pedro, 63′ Estupinan, 75′ (rig.) Joao Pedro, 81′ Veliz, 85′ Davies)

Partita spettacolare all’Amex Stadium tra due squadre votate all’attacco capaci di deliziare gli spettatori con uno stile di calcio fluido e spregiudicato.

Il Brighton domina la prima frazione e, dopo la super parata di Vicario su Welbeck, trova l’1-0 grazie al secondo centro in campionato del sempre più protagonista Hinshelwood che capitalizza l’ottimo assist di Joao Pedro. Proprio il brasiliano al 23′ trasforma il rigore del 2-0 causato dalla trattenuta di Kulusevski su Welbeck, spiazzando Vicario, indirizzando la sfida che prosegue con i sussulti di Milner e ancora di Joao Pedro stoppati rispettivamente dal palo e dal portiere ex Empoli, e con la rete del tris annullata a Buonanotte per fuorigioco.

Nel secondo tempo i Seagulls abbassano troppo la guardia concedendo molto campo al Tottenham che vede cancellati i due acuti di Richarlison nel primo quarto d’ora sempre causa offside. Nel momento migliore degli Spurs, però, arriva la perla di Estupinan che riceve il corner corto di Milner e scaraventa in porta un’imprendibile bordata dai 25 metri siglando il suo secondo gol in campionato dopo praticamente tre mesi di assenza. Al 75′ arriva anche il poker concretizzato ancora dagli undici metri da Joao Pedro che fa otto su otto dal dischetto in stagione scrivendo apparentemente la parola fine sulle velleità di rimonta degli ospiti.

Ospiti che, però, non mollano trovando due reti in quattro minuti con Veliz, argentino classe 2003 arrivato in estate al suo primo centro in Premier, e Davies, tornato al centro della difesa vista l’assenza di Romero, e rischiando di riaprirla definitivamente al quinto dei nove minuti di recupero assegnati con il palo colpito da Hojbjerg.

La formazione di De Zerbi arriva al giro di boa all’ottavo posto in piena corsa per la zona Europa, mentre l’undici di Postecoglu incassa la quinta sconfitta in campionato dopo tre successi di fila perdendo terreno dal quarto posto.

NEWCASTLE 1-3 NOTTINGHAM FOREST (23′ (rig.) Isak, 46’pt, 53′, 60′ Wood)

Prosegue il momento no per il Newcastle: nonostante i rientri Botman, Burn e Joelinton arriva la sesta sconfitta nelle ultime sette uscite complessive, la quarta nelle ultime cinque di Premier, per mano del Nottingham guidato da un ispiratissimo ex di turno Chris Wood.

Il match sembra mettersi bene per i Magpies che sbloccano il punteggio al 23′ con il rigore procurato e trasformato da Isak, arrivato a toccare quota otto in campionato, nonostante la grande opportunità cestinata da GibbsWhite in apertura. Proprio quell’occasione suona, a posteriori, come un campanello d’allarme per la difesa di casa che senza Pope ed un’armonia di reparto difficile da ritrovare in tempi brevi considerate le costanti defezioni, si dimostra fragile.

Il pari del Forest, infatti, arriva nel recupero del primo tempo con una transizione interna guidata da GibbsWhite, rifinita da Elanga e finalizzata a porta vuota da Wood. L’attaccante neozelandese è in giornata di grazia e lo dimostra tra il 53′ ed il 60′: per l’1-2 si inventa un contromovimento su Burn ed uno scavino su Dubravka degno del Messi versione 2015 contro il Bayern Monaco, per l’1-3 scatta sulla linea del fuorigioco sul lancio di Murillo, scarta con una facilità disarmante Dubravka e deposita la sfera in rete. Sette gol in campionato e pallone assicurato a fine partita.

La reazione della formazione di Howe è tutta nei tentativi di Miley e Isak respinti da Turner; davvero insufficiente e figlia di una sfiducia riscontrabile anche nei volti dei calciatori.

Il Newcastle torna, quindi, a perdere a St.James’ Park anche in campionato dopo quattro mesi, mentre Espirito Santo centra la prima vittoria, anche piuttosto prestigiosa, sulla panchina del Forest, ripartito dopo sei ko nelle ultime sette sfide.

CHELSEA 2-1 CRYSTAL PALACE (13′ Mudryk, 46’pt Olise, 89′ (rig.) Madueke)

Il Chelsea si prende i tre punti in extremis in uno dei tanti derby di Londra stagionali e prova a ripartire.

I Blues schierano per la prima volta dal 1′ Nkunku, tornato ormai definitivamente ad essere parte integrante della rosa, ma si ritrovano costretti a rinunciare sia a Sterling che a Palmer causa squalifica. Il primo squillo arriva dai piedi di Maatsen, ala destra per l’occasione, la cui conclusione viene salvata sulla linea da Mitchell, e il secondo, quello dell’1-0, con Mudryk che batte a rete di prima intenzione sul cross basso di Malo Gusto per il suo terzo gol in campionato.

Al tramonto di un primo tempo in modalità gestione, però, l’undici di Pochettino incassa l’1-1 complice la stoccata ravvicinata di Olise che addomestica con il petto il filtrante alto di Ayew e supera Petrovic con un sinistro secco sul primo palo. Anche il 7 delle Eagles sale a quota tre nella classifica marcatori.

La ripresa si apre con la clamorosa chance fallita da Jackson davanti a Henderson e vede ancora il senegalese protagonista ad un quarto d’ora dal termine con la sua rete annullata dal Var per un fuorigioco di partenza sul suggerimento di Thiago Silva.

Nel finale è ancora il Var a prendersi la scena richiamando l’arbitro Michael al monitor per il contatto sospetto in area tra Eze e Madueke. Il direttore di gara assegna il penalty e proprio Madueke lo trasforma mandando in visibilio Stamford Bridge.

I 25 punti ottenuti nel girone d’andata restano comunque pochi per una squadra dalle velleità del Chelsea, che spera di trovare continuità già a partire dalla trasferta di Luton del prossimo turno. Il Palace, invece, con la quinta sconfitta nelle ultime otto scivola al quindicesimo posto con soli tre punti di vantaggio sulla terzultima posizione.

BRENTFORD 1-4 WOLVERHAMPTON (13′ Lemina, 14′, 28′ Hee-Chan, 16′ Wissa, 79′ Bellegarde)

Resta agganciato al “treno delle speranze” a quota 25 punti anche il Wolverhampton che ne rifila quattro a domicilio al Brentford.

I Wolves sbloccano il punteggio al 13′ sullo stesso asse che aveva portato all’1-0 contro il Chelsea: Sarabia per Lemina. L’ex Juve incorna alle spalle di Flekken il suo quarto centro in campionato. Il raddoppio arriva un minuto dopo con lo svarione di Collins che dosa male il retropassaggio smarcando davanti alla porta Hwang HeeChan che senza difficoltà scarta il portiere e deposita in porta lo 0-2.

Le Bees provano a rientrare in partita al 16′ con l’acuto di Wissa, il quarto in questa Premier, ma al 28′ ancora il coreano sfrutta l’orrendo posizionamento della difesa avversaria sul colpo di testa dalla metà campo di Toti Gomes per riportare a due la distanza tra le squadre in termini di gol. L’11 dei Wolves taglia così il traguardo della doppia cifra.

Nella ripresa l’undici di Frank ci prova con Maupay e LewisPotter, ma ancora una volta si rende protagonista di un atto di autolesionismo. Ancora Collins sbaglia un passaggio in orizzontale regalando palla a Matheus Cunha che con un tocco smarca Bellegarde che, a sua volta, batte Flekken senza problemi.

I lupi d’oltremanica bissano, dunque, il successo della vigilia di Natale sul Chelsea e tengono il passo dei Blues e del Bournemouth. Per il Brentford, invece, arriva il quarto ko di fila, il sesto nelle ultime sette, e ora la classifica inizia a preoccupare.

BOURNEMOUTH 3-0 FULHAM (44′ Kluivert, 62′ (rig.) Solanke, 93′ Sinisterra)

Tutto troppo facile per il Bournemouth che spazza via il Fulham e si candida prepotentemente al titolo di squadra rivelazione del campionato.

Le Cherries centrano il quarto successo di fila che permette loro di insidiare concretamente la zona Europa grazie ad una prestazione dominante, impreziosita da griffe di lusso.

La prima è di Justin Kluivert, già vicino all’acuto al 30′, che capitalizza la discesa palla al piede di Scott bucando Leno sul primo palo con un potente mancino. La seconda è, ovviamente, di Solanke che arriva a dodici nella classifica marcatori trasformando il rigore causato dal maldestro intervento di Palhinha su Semenyo. La terza porta il nome di Sinisterra, a secco dallo scorso 4 novembre, che nel recupero scaglia in porta un destro imprendibile sotto la traversa.

I Cottagers non si fanno praticamente mai vivi dalle parti di Neto ripiombando nella carestia di gol che aveva contraddistinto la prima parte di stagione. L’assenza prolungata per squalifica di Raul Jimenez risulta determinante in questo senso: tre partite senza di lui, tre sconfitte senza reti all’attivo.

SHEFFIELD UNITED 2-3 LUTON (17′ Doughty, 61′ McBurnie, 69′ Ahmedhodzic, 77′ (aut.) Robinson, 81′ (aut.) Slimane)

Passa il Luton a Bramall Lane nello scontro salvezza con lo Sheffield United, a cui non resta altro che appellarsi alla sfortuna al termine di una gara in cui avrebbe meritato certamente di più.

I padroni di casa sull’onda dell’incessante tifo a favore approcciano meglio al match, producendo due opportunità importanti con McAtee e Brooks, entrambe vicini all’1-0. Il vantaggio iniziale lo trovano, invece, gli ospiti grazie all’iniziativa personale di Doughty, primo centro in carriera in Premier League, che passa con un sinistro centrale che si infila tra le gambe di Foderingham, chiamato certamente a fare di più nell’occasione.

Nella ripresa le Blades capitalizzano la mole di gioco creata e con un moto d’orgoglio la ribaltano in appena otto minuti: prima McBurnie, su assist da terra di McAtee, trova la sua terza rete in campionato con un destro in diagonale, poi Ahmedhodzic, centrale di difesa, rende vano il salvataggio sulla linea di Sambi Lokonga sul tentativo di Archer arrivando per primo sulla respinta, mettendo definitivamente fuori causa Kaminski.

Proprio quando il più sembrava fatto l’undici di Wilder, però, si fa male da solo. Robinson confeziona il primo autogol deviando nella propria porta di testa il traversone di Morris con l’intenzione di anticipare Osho, Slimane il secondo scavalcando Foderingham con un colpo di coscia atto ad intercettare un altro tentativo di cross di Morris.

Tre punti d’oro, dunque, per gli Hatters che vincono ancora dopo aver superato di misura il Newcastle nell’ultimo turno e si avvicinano sensibilmente al quartultimo posto. Grande rammarico, invece, per lo Sheffield United che con i soli nove punti raccolti nel girone d’andata difficilmente potrà sperare nella permanenza il Premier.

 

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool

42 19 12 6 1 39:16 +23
2

Arsenal

40 19 12 4 3 36:18 +18
3

Aston Villa

39 19 12 3 4 40:25 +15
4

Manchester City*

37 18 11 4 3 43:21 +22
5

Tottenham

36 19 11 3 5 39:28 +11
6

West Ham

33 19 10 3 6 33:30 +3
7

Manchester United

31 19 10 1 8 21:25 -4
8

Brighton

30 19 8 6 5 38:33 +5
9  Newcastle 29 19 9 2 8 37:25 +12
10 Chelsea 25 19 7 4 8 31:29 +2
11 Wolverhampton 25 19 7 4 8 27:31 -4
12

Bournemouth*

25 18 7 4 7 27:32 -5
13

Fulham

21 19 6 3 10 26:34 -8
14

Brentford*

19 18 5 4 9 25:28 -3
15

Crystal Palace

18 19 4 6 9 19:28 -9
16

Nottingham Forest

17 19 4 5 10 22:34 -12
17

Everton

16 19 8 2 9 24:25 -1
18

Luton Town*

15 18 4 3 11 21:34 -13
19

Burnley

11 19 3 2 14 18:38 -20
20

Sheffield United

9 19 2 3 14 15:47 -32

– Everton 10 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 30 dicembre

Luton 13:30 Chelsea

Manchester City 16:00 Sheffield United

Aston Villa 16:00 Burnley

Wolverhampton 16:00 Everton

Crystal Palace 16:00 Brentford

Nottingham Forest 18:30 Manchester United

Domenica 31 dicembre

Fulham 15:00 Arsenal

Tottenham 15:00 Bournemouth

Lunedì 1 gennaio

Liverpool 21:00 Newcastle

Martedì 2 gennaio

West Ham 20:30 Brighton

Premier League

Manchester City, Guardiola: “Dobbiamo pensare solo a noi stessi. Su Haaland…”

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Mondiale per Club, Guardiola

Il tecnico del Manchester City Pep Guardiola è intervenuto nel corso della conferenza stampa pre-gara in vista dell’impegno odierno contro il Fulham. Di seguito un estratto delle sue parole.

Le parole di Guardiola

“Tiferò United domani contro l’Arsenal? Sono un tifoso del City e l’obiettivo è battere il Fulham. Questo è tutto ciò di cui mi preoccupo.”

È la corsa al titolo più difficile?
“Il livello è lo stesso delle lotte con il Liverpool degli anni scorsi. Entrambe le squadre sono incredibili e sono state incredibili.”

Il Fulham darà fastidio?
“Siete sicuri che sarà facile? Giocano davanti ai loro tifosi, faranno di tutto per batterci, come noi faremo di tutto per batterli.”

La reazione di Haaland alla sostituzione contro i Wolves.
“Ama segnare e creare occasioni da gol come gli altri attaccanti, come tutti gli attaccanti. Da quando è arrivato il suo contributo è magnifico. Cosa si può dire?”

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Premier League

All Eyes On Me – il focus sul 36° turno di Premier League

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Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della trentaseiesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Trentaseiesimo turno: Arsenal sul velluto, cinquina City. Scatto salvezza del Forest.

All Eyes On Me

ARSENAL 3-0 BOURNEMOUTH (45′ (rig.) Saka, 70′ Trossard, 97′ Rice)

Gara senza storia all’Emirates dove l’Arsenal si sbarazza facilmente dell’insidioso, quantomeno sulla carta, Bournemouth, reduce da due successi di fila senza incassare reti.

I Gunners, invece, allungano la loro striscia di successi a quota quattro con annesso terzo clean sheet, incrementando ulteriormente la differenza reti, primo parametro da prendere in considerazione in caso di arrivo a pari punti con il Manchester City al termine del campionato. Il dominio dell’undici di Arteta appare evidente sin dalle prime battute, con Travers costretto a superarsi in un paio di occasioni, ma poi principale responsabile dell’assegnazione del calcio di rigore che sblocca il match per un fallo ai danni di Havertz lanciato a rete. Penalty poi trasformato da Saka che fa sei su sei dal dischetto e sedici nel torneo.

Nella ripresa ci pensano Trossard, al terzo centro nelle ultime quattro, e Rice, migliore in campo e a secco dallo scorso 9 marzo, a chiudere definitivamente i giochi tra il 70′ ed il 97′, assicurando all’Arsenal la ventiseiesima vittoria su trentasei match disputati che coincide con il mantenimento della prima posizione in classifica.

Nel prossimo turno i londinesi voleranno ad Old Trafford, mentre le Cherries, al nono ko esterno sui quattordici totali, dicono ufficialmente addio alle proprie chances europee.

MANCHESTER CITY 5-1 WOLVERHAMPTON (12′ (rig.), 35′, 48’pt (rig.), 54′ Haaland, 53′ Hwang Hee-Chan, 85′ J. Alvarez)

Il Manchester City risponde al tris dell’Arsenal con una sonora cinquina rifilata al Wolverhampton, vendicando il 2-1 dell’andata. Fa festa ancora Guardiola che ottiene la vittoria numero 222 in 301 gare da manager dei Citizens in Premier League, nessuno come lui.

Il tecnico spagnolo può ulteriormente sorridere perché sembra poter tornare a contare sulla miglior versione di Haaland, assoluto protagonista del match. Il norvegese cala il suo primo poker in carriera in campionato, dopo le cinque reti siglate in una singola partita contro il Lipsia nella scorsa Champions League ed il Luton nell’attuale FA Cup, con due rigori nel primo tempo, uno splendido stacco aereo sul cross di Rodri sempre nella prima frazione, ed un altrettanto meraviglioso sinistro a giro all’ingresso dell’area di rigore nella ripresa. Con queste quattro marcature l’ex Borussia Dortmund si porta a quota venticinque in classifica marcatori, allungando a più quattro sull’inseguitore più prossimo Palmer.

Gli altri due sussulti della gara portano la firma di Hwang HeeChan, bravo a sfruttare l’incertezza in uscita di Ederson, e di Julian Alvarez che raggiunge la doppia cifra realizzativa in campionato. Nella prossima giornata gli Sky Blues, ancora padroni del loro destino, faranno visita al Fulham, mentre i Wolves, al terzo stop nelle ultime quattro, ospiteranno il Crystal Palace.

LIVERPOOL 4-2 TOTTENHAM (16′ Salah, 45′ Robertson, 50′ Gakpo, 59′ Elliott, 72′ Richarlison, 77′ Son)

Dopo un aprile piuttosto cupo che ha visto sfumare sia l’obiettivo Europa League che il primo posto in campionato il Liverpool torna a sorridere con un pirotecnico 4-2 rifilato al Tottenham ad Anfield.

I Reds dominano letteralmente i primi sessanta minuti di gioco producendo un enorme quantità di occasioni concretizzandone quattro. A sbloccare il punteggio ci pensa il solito Salah, che torna a segnare su azione in campionato dopo più di un mese, bravo a finalizzare di testa l’assist di Gakpo, mentre il raddoppio è ad opera di Robertson, secondo centro consecutivo, che raccoglie la corta respinta di Vicario sul tentativo ravvicinato dell’attaccante egiziano.

Tra il 50′ ed il 59′ arrivano altri due gol: Gakpo mangia in testa a Romero sul cross di Elliott e fa 3-0, il classe 2003, invece, smarcato ancora da Salah, si inventa un pregevole mancino dalla distanza che si infila all’incrocio dei pali. Con questo assist l’ex Roma diventa il primo calciatore nella storia della Premier a mettere a referto una doppia-doppia in termini di gol ed assist per tre stagioni consecutive.

La reazione d’orgoglio degli Spurs si concretizza negli ultimi venti minuti con Richarlison, che ritrova la rete dopo due mesi, ed il solito Son, che nel finale rischia seriamente di riaprirla sfiorando il 4-3.

La formazione di Klopp blinda, così, il terzo posto prima della trasferta al Villa Park, mentre i ragazzi di Postecoglou, al quarto ko consecutivo, vedono allontanarsi sempre di più l’obiettivo Champions League.

BRIGHTON 1-0 ASTON VILLA (87′ Joao Pedro)

Il Brighton centra un successo che mancava dal 10 marzo in campionato contro il Nottingham, anche in quel caso per 1-0, superando meritatamente un Aston Villa visibilmente scosso dal 2-4 incassato nell’andata delle semifinali di Conference League per mano dell’Olympiacos.

I Seagulls tambureggiano già dai primi minuti con un Adingra davvero incontenibile che prima impensierisce Olsen, e poi smarca Gross a tu per tu con il portiere svedese che riesce ad ipnotizzarlo, ma la stoccata vincente sembra mancare, come troppe volte è capitato in questa stagione.

Stoccata che sembra arrivare a metà ripresa proprio con il centrocampista tedesco che vede, però, annullata la propria rete per un millimetrico fuorigioco sul cross teso di Joao Pedro. Discorso analogo per quanto riguarda il capitano dei Villans McGinn, reo di trovarsi di poco oltre rispetto a Dunk sul tocco di Bailey.

Alla fine l’undici di De Zerbi riesce a passare con il rigore provocato da un fallo di Konsa sull’imprendibile Adingra e ribadito in porta da Joao Pedro, a secco dal 3 febbraio anche per via dell’infortunio patito, dopo la prima respinta di Olsen.

I tre punti, probabilmente, non serviranno al Brighton per tornare in Europa, ma rappresentano comunque una boccata d’ossigeno considerando anche gli ultimi impegni da affrontare con Newcastle, Chelsea e Manchester United. La sconfitta non complica più di tanto, invece, la situazione di classifica della squadra di Emery, ancora a +7 con una partita in più sul quinto posto, a cui basterà una vittoria nelle ultime due per tornare a competere nella più importante competizione continentale.

BURNLEY 1-4 NEWCASTLE (19′ Wilson, 35′ Longstaff, 40′ B. Guimaraes, 55′ Isak, 86′ O’Shea)

Quarto successo nelle ultime cinque con annessi quattordici gol all’attivo per il Newcastle che si conferma il quarto attacco del campionato e rafforza il proprio status di contendente all’Europa.

Tutto troppo facile a Turf Moor per i Magpies che, nonostante concedano una buona opportunità a Bruun Larsen in apertura, chiudono i giochi già nel primo tempo. Apre le danze il tap-in di Wilson che ribadisce in porta la corta respinta di Muric sul destro di Isak, prosegue Longstaff, settimo centro stagionale, che tramuta in gol il cross arretrato di Murphy e sublima il tutto Bruno Guimaraes, terzo acuto nelle ultime cinque, bravo a piazzare sul primo palo l’assist di Gordon.

Ad inizio ripresa, dopo un calcio di rigore fallito, arriva anche lo 0-4 di Isak che si porta a quota venti in classifica marcatori, insidiando il secondo posto occupato da Palmer. L’1-4 di O’Shea nel finale serve solo per le statistiche.

Il Burnley, infatti, vede ampliarsi a cinque punti il distacco dal quartultimo posto e, di conseguenza, incombere su di sé lo spettro della retrocessione, mentre i ragazzi di Howe scopriranno il loro futuro tra due settimane.

CHELSEA 5-0 WEST HAM (15′ Palmer, 30′ Gallagher, 36′ Madueke, 48′, 80′ Jackson)

Il Chelsea vuole crederci fino in fondo: dopo aver sconfitto il Tottenham nella gara di recupero di giovedì la squadra di Pochettino vince, anzi stravince, un altro derby, questa volta contro il West Ham.

Incontenibili i Blues, guidati dal solito Cole Palmer che sblocca il risultato con un piattone mancino potente e preciso da centro area imprendibile per Areola, toccando quota ventuno gol in campionato, e da capitan Gallagher, tre centri e due assist nell’ultimo mese, che lascia impietrito il portiere francese con un ammirevole destro al volo con palla a scendere.

Madueke, anche per lui tre reti nell’ultimo mese, chiude i giochi già al 36′ correggendo in porta l’incornata di Thiago Silva sul corner calciato da Mudryk. Nel secondo tempo trova la gloria anche Nicolas Jackson, a cui la  marcatura doppia gli mancava dalla tripletta al Tottenham dello scorso 6 novembre, che porta le segnature dei padroni di casa a cinque e le proprie a tredici. Per il West Ham ci prova solamente Bowen, costretto ad arrendersi alla sfortuna considerate le tre traverse colpite.

Finale di campionato che si preannuncia incandescente per i blu di Londra, al contrario degli Hammers, le cui vittorie nel 2024 in campionato restano sempre tre a fronte dei diciassette match disputati, i cui gol incassati sono arrivati ad essere addirittura settanta e la cui separazione da Moyes a fine stagione appare inevitabile.

CRYSTAL PALACE 4-0 MANCHESTER UNITED (12′, 66′ Olise, 40′ Mateta, 58′ Mitchell)

Clamoroso e roboante 4-0 a Selhurst Park del Crystal Palace ai danni di un Manchester United praticamente mai sceso in campo.

Il monday night del 36° turno consacra il talento di Michael Olise che con due gol, uno più bello dell’altro, si conferma l’assoluta stella delle Eagles, oltre che un calciatore destinato a palcoscenici decisamente importanti. Sono nove i centri in campionato in appena diciassette presenze (causa infortunio) per il classe 2001 che già in estate potrebbe approdare in un top team.

Ad arrotondare il risultato ci pensano Mitchell, bravo a sfruttare una palla vagante da piazzato, e Mateta, alla quinta rete nelle ultime quattro, che si inventa un coast to coast figlio del suo grande periodo di forma.

La squadra di Ten Hag si fa viva dalle parti di Henderson solamente al quarto d’ora della ripresa con la rete annullata per fuorigioco a Casemiro, davvero troppo poco per una squadra in lotta per un posto in Europa, ora scivolata addirittura in ottava posizione.

Quarto successo nelle ultime cinque per i ragazzi di Glasner che stanno chiudendo alla grande la stagione, mentre per i Red Devils si fa sempre più dura.

BRENTFORD 0-0 FULHAM

Partita avara di emozioni al Brentford Community Stadium tra Brentford e Fulham, due squadre che non hanno più nulla da chiedere al campionato.

Nell’altro derby di Londra di giornata le occasioni si condensano quasi tutte nel primo tempo, una per parte: prima Iwobi calcia di poco alto dal limite dell’area e poi Mbeumo colpisce la traversa sugli sviluppi di un’interessante ripartenza da lui condotta. Nella ripresa c’è spazio solamente per la buona opportunità sciupata da posizione favorevole da Raul Jimenez che non riesce a trovare il proprio primo gol nel 2024.

Quarto pareggio nelle ultime sette per le Bees, dunque, mentre è il secondo consecutivo per i Cottagers che restano in tredicesima posizione.

LUTON 1-1 EVERTON (24′ (rig.) Calvert-Lewin, 31′ Adebayo)

Termina in pareggio la gara di apertura della 36° giornata a Kenilworth Road tra Luton ed Everton.

I Toffees partono meglio creando i presupposti per il vantaggio già nei primi dieci minuti di gara con McNeil e Garner poco lucidi nei pressi della porta avversaria. Vantaggio che si concretizza al 24′ con il rigore assegnato dopo revisione al Var da Robinson per una vistosa trattenuta di Mengi ai danni di Branthwaite e trasformato da CalvertLewin, al quarto centro nelle ultime cinque.

Gli Hatters riescono a reagire immediatamente ed a pervenire al pareggio dopo appena sette minuti con il rientrante Adebayo, assente dal 10 febbraio, che addomestica di petto lo spiovente di Sambi Lokonga e scarica in porta un mancino che non lascia scampo a Pickford.

Nella ripresa la squadra di Edwards ci prova, specie nel recupero, prima con Berry e poi con l’ex di turno Barkley, ma anche per via di un pizzico di sfortuna non riesce a portare a casa l’intera posta.

Con questo pari il Luton resta in vita, ma la distanza dal Nottingham quartultimo è ora di tre punti e la salvezza si fa sempre più complicata, mentre l’Everton, assicuratosi già un posto nel prossimo campionato, ottiene il quarto risultato utile consecutivo.

SHEFFIELD UNITED 1-3 NOTTINGHAM FOREST (17′ (rig.) Brereton Diaz, 27′, 65′ Hudson-Odoi, 51′ Yates)

Vittoria di capitale importanza, la prima fuori casa nel 2024, per il Nottingham Forest sul campo del già retrocesso Sheffield United che vale l’allungo a +3 sulla zona rossa.

Le Blades passano al 17′ con il rigore guadagnato e trasformato da Brereton Diaz, ma la squadra di Espirito Santo risponde dopo appena dieci minuti con un favoloso gol di HudsonOdoi che butta giù la porta con un interno destro da fuori area imprendibile per Foderingham.

Il Forest la vince nella ripresa grazie alla prima rete in carriera di Yates in Premier League e al secondo acuto di giornata di HudsonOdoi alla prima doppietta in carriera nel massimo campionato inglese che assicura ai suoi un buon margine di vantaggio sul Luton a due giornate dal termine.

Il Nottingham sarà chiamato a sfruttare questo vantaggio contro Chelsea e Burnley.

Classifica e prossimo turno

1

Arsenal

83 36 26 5 5 88:28 +60
2 Manchester City* 82 35 25 7 3 87:33 +54
3

Liverpool

78 36 23 9 4 81:38 +43
4

Aston Villa

67 36 20 7 9 73:53 +20
5

Tottenham*

60 35 18 6 11 69:58 +11
6

Newcastle*

56 35 17 5 13 78:56 +22
7

Chelsea*

54 35 15 9 11 70:59 +11
8

Manchester United*

54 35 16 6 13 52:55  -3
9 West Ham 49 36 13 10 13 56:70 -14
10 Bournemouth 48 36 13 9 14 52:63 -11
11 Brighton* 47 35 12 11 12 53:57 -4
12

Wolverhampton

46 36 13 7 16 49:60 -11
13

Fulham

44 36 12 8 16 51:55 -4
14

Crystal Palace

43 36 11 10 15 49:57 -8
15

Everton

37 36 12 9 15 38:49 -11
16

Brentford

36 36 9 9 18 52:60 -8
17

Nottingham Forest

29 36 8 9 19 45:63 -18
18

Luton Town

26 36 6 8 22 49:78 -29
19

Burnley

24 36 5 9 22 39:74 -35
20

Sheffield United

16 36 3 7 26 35:100 -65

– Everton 8 punti di penalizzazione

– Nottingham Forest 4 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 11 maggio

Fulham 13:30 Manchester City

Everton 16:00 Sheffield United

West Ham 16:00 Luton

Bournemouth 16:00 Brentford

Wolverhampton 16:00 Crystal Palace

Tottenham 16:00 Burnley

Newcastle 16:00 Brighton

Nottingham Forest 18:30 Chelsea

Domenica 12 maggio

Manchester United 17:30 Arsenal

Lunedì 13 maggio

Aston Villa 21:00 Liverpool

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Premier League

Manchester United, si riparte da Hojlund per il futuro

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Premier League, Hojlund ai tempi dell'Atalanta

Il Manchester United lavora sodo per tornare sul tetto d’Europa

Chi non ricorda i tempi della squadra guidata da un certo Sir Alex? I campioni che hanno calcato l’Old Trafford sono molti ma nell’era post-Ferguson qualcosa sembra essersi interrotto. Dopo i ventisette anni d’amore l’erede fu David Moyes che, però, durò molto poco nonostante la Supercoppa vinta. Dal 2013 sono solo sei i trofei conquistati dai Red Devils, pochi per un club glorioso come questo. La finale contro i cugini del Manchester City può dare la svolta e può aprire una piccola speranza in ottica futura. In estate è stato acquistato Rasmus Hojlund per 74 milioni di euro.

L’attaccante nato a Copenaghen si è inserito molto bene nella squadra inglese riuscendo a non sentire più di tanto l’impatto con la Premier League. Il contratto scade nel 2028 ma è inserita una clausola di opzione per il rinnovo fino al 2029. In trentotto partite ha segnato 14 gol e dispensato 2 assist, il tutto a 21 anni. Il Manchester United ripartirà proprio da lui con la consapevolezza di aver preso un ipotetico crack per il futuro, con la speranza di tornare sul tetto d’Inghilterra – prima – e d’Europa per tornare ad essere grandi come un tempo.

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