Mondiali
Mondiali 2026, un torneo da record… con assenze pesantissime
Mondiali – Nonostante il nuovo format a 48 squadre, la Coppa del Mondo di Canada-USA-Messico vedrà restare a casa molte nazionali storiche e campioni di primissimo piano.
I Mondiali del 2026 saranno i più grandi di sempre: 48 partecipanti, tre Paesi ospitanti e un format completamente rinnovato. Eppure, non mancheranno assenze eccellenti. Diverse nazionali di peso non sono riuscite a qualificarsi, lasciando fuori dal torneo tanti protagonisti del calcio internazionale.
Tra le esclusioni più sorprendenti c’è la Nigeria, eliminata nei playoff africani dalla Repubblica Democratica del Congo. Nomi importanti come Victor Osimhen, Ademola Lookman, Alex Iwobi, Samuel Chukwueze o Wilfried Ndidi non prenderanno parte alla rassegna iridata.

VICTOR OSIMHEN PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Stessa sorte per il Camerun, estromesso da Capo Verde e Congo: niente Mondiale per Bryan Mbeumo, Frank Anguissa, Carlos Baleba e l’ex interista André Onana. Il percorso africano delle escluse si chiude con il Gabon, fuori agli spareggi nonostante i sette gol del veterano Pierre-Emerick Aubameyang, che vede così sfumare l’ultima possibilità di qualificarsi alla Coppa del Mondo.
Mondiali ’26 – le altre escluse
In Europa la lista dei grandi assenti non è meno pesante. La Serbia, battuta nel girone da Inghilterra e Albania, lascia fuori stelle come Dusan Vlahovic e Vanja Milinkovic-Savic. Nessun miracolo per la Georgia di Khvicha Kvaratskhelia, brillante a EURO 2024 ma lontana dal pass mondiale. Enorme delusione anche per l’Ungheria, crollata nel match decisivo contro l’Irlanda: il capitano Dominik Szoboszlai (cinque gol nelle qualificazioni) e Milos Kerkez seguiranno il torneo dalla tv.

Non ce la fa nemmeno la Slovenia: le difficoltà di Jan Oblak e l’infortunio di Benjamin Sesko hanno pesato in un percorso complicato. Stesso destino per la Grecia di Vangelis Pavlidis, ancora lontana dai livelli che nel 2004 la portarono a sorprendere l’Europa.
Fuori dal Vecchio Continente spicca anche l’assenza della Costa Rica di Keylor Navas, incapace di approfittare di un girone privo delle tre big CONCACAF, già qualificate come Paesi ospitanti.
E non è finita. I playoff europei e intercontinentali possono ancora riservare colpi di scena. Rischiano l’eliminazione la Svezia di Gyokeres e Isak, la Danimarca di Hojlund, la Turchia di Calhanoglu e Yildiz, ma anche la Slovacchia di Skriniar, la Bosnia di Dzeko, l’Ucraina di Malinovskyi e molte altre. Fuori dall’Europa, attenzione alla Giamaica di Leon Bailey, chiamata a un complicato spareggio.
Un Mondiale ampliato, quindi, ma che non potrà contare su molte delle sue stelle più attese.
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Mondiali
Brasile, Ancelotti avverte le stelle: “Per andare ai Mondiali bisogna essere al 100%. Neymar e Vinicius..”
Il commissario tecnico del Brasile Carlo Ancelotti ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Esporte Record parlando dei prossimi Mondiali.
L’Italia deve aspettare i playoff di marzo per sapere se andrà ai Mondiali in programma il prossimo giugno. Chi ci sarà sicuramente è Carlo Ancelotti, tecnico leggendario ora alla guida della nazionale brasiliana. Il commissario tecnico della Selecão ha parlato ai microfoni di Esporte Record in vista del torneo internazionale in programma in America la prossima estate. Il Brasile, in quanto nazionale più titolata, ambisce a tornare sul tetto del mondo a distanza di 24 anni dall’ultima volta.
Ancelotti ha parlato di alcuni singoli, come Neymar e Vinicius Junior, e sull’importanza di arrivare al torneo nelle migliori condizioni possibili.
Brasile, Ancelotti avverte le sue stelle

Brazil’s Neymar celebrates during the 2026 World Cup qualifier match between Brazil and Bolivia at the Olympic Stadium of Para in Belem, capital of the State of Para, Brazil, on Sept. 8, 2023.
“Per andare al Mondiale bisogna essere al 100%. Abbiamo tanti giocatori fortissimi e devo scegliere chi sta meglio. Non riguarda solo Neymar: vale anche per Vinicius. Se lui fosse al 90% preferirei convocare un altro che garantisca il 100%, perché in attacco la concorrenza è enorme. Neymar? Il suo talento è fuori discussione. Purtroppo nel periodo in cui siamo stati insieme gli infortuni gli hanno impedito di raggiungere una condizione adeguata. Siamo a novembre”.
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Nuova Caledonia, un altra sorpresa ai Mondiali?
Tra le varie sorprese in queste qualificazioni Mondiali, se ne segnala un altra: quella della Nuova Caledonia, che farà spareggi interzona contro la Giamaica.
Tra le squadre che faranno gli spareggi interzona per qualificarsi al Mondiale, spunta anche la Nuova Caledonia: nazionale che si è affiliata alla FIFA solo 20 anni fa, in piena lotta per diventare nazione indipendente.

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Nuova Caledonia, gli oceanici faranno gli spareggi contro la Giamaica, tra il sogno Mondiale e quello dell’indipedenza dalla Francia
Nel Mondiale delle incredibili sorprese, c’è sicuramente un paese che merita molta attenzione: ovvero la Nuova Caledonia, grazie alla vittoria per 3 a 0 contro Tahiti, si giocherà un posto alla prossima kermesse iridata contro la Giamaica, estromessa sorpresa da Curaçao. Una nazionale che si è affiliata alla FIFA solo 20 anni fa, ma oltre al sogno Mondiale sogna di diventare stato indipendente.
Dipendenza della Francia d’oltremare, lo scorso anno l’isola è stata travolta di una serie proteste contro il governo francese, in seguito ad una riforma elettorale che penalizzava i nativi caledoniani. La rivolta era guidata da movimenti indipendentisti, richiedendo la piena sovranità. Alla fine, il governo francese ha ristabilito l’ordine, ma ha accusato l’Azerbaigian di avere supportato il movimento indipendentista.
Ora, c’è alla livello calcistic0 di arrivare ai Mondiali, l’isola ha dati i natali un grandissimo campione come l’ex giocatore della Sampdoria e Real Madrid Cristian Karembeu, sperando che i suoi eredi arrivano in Nordamerica, Giamaica permettendo.
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Haiti, ai mondiali nel caos
La nazionale di Haiti ha compiuto un impresa storica: battendo il Nicaragua i caraibici si sono qualificati al Mondiale dopo 50 anni esatti dall’ultima volta.
La nazionale di Haiti ha compiuto un impresa storica: battendo il Nicaragua i caraibici tornano al Mondiale dopo 50 anni esatti dall’ultima volta. Un impresa incredibile in un paese sull’orlo del collasso politico-sociale-istituzionale.

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Haiti, i caraibici ai mondiali in pieno caos, un paese dovevo regnano le bande criminali piuttosto che le istituzioni statali
Questo sarà il Mondiale del sorprese, stando da quanto sta emergendo da queste qualificazioni: dalla Giordania a Curaçao, dall’Uzbekistan a Capo Verde passando per l’Algeria e il Qatar. Ma quella che praticamente è un autentico miracolo sportivo è Haiti, che battendo il Nicaragua si è qualificato alla fase finale iridata in Nordamerica nel prossimo giugno, 50 anni esatti dall’ultima volta in Germania nel 1974. Situazione al limite del paradosso, visto che stiamo parlando di un paese in cui praticamente non esistono più istituzioni statali degne di questo nome: ufficialmente il potere è nelle mani di un consiglio presidenziale transitorio nominato dall’OAS e riconosciuto dall’ONU, ma il suo potere è al massimo nel palazzo in cui sede, il paese è nella mani delle bande criminali, alcune vicine ai Tonton Macoute, la famigerata ex polizia segreta del regime di Duvalier padre e figlio.
Infatti, la storia del paese è stata molto tragica, nonostante sia la prima nazione caraibica ad ottenere l’indipedenza nel 1804, poi l’occupazione americana durata 20 anni, ben 30 anni di dittatura sanguinaria dei Duvalier, la speranza dell’umile parroco Jean Bernard Aristide e quella di René Preval, che sperava con l’integrazione bolivariana di risanare economicamente il paese. Ma dopo l’uccisione del presidente Jovenel Moise nel 2021, il paese è entrato nel caos, una situazione che ricorda tristemente la Jugoslavia degli anni 90, anch’essa qualificata a Euro ’92 nonostante il paese praticamente non esistesse più.
Comunque il calcio è fonte di riscatto, a Port au Prince è molto seguito, si spera di far bene come si fece nel 1974 in Germania, dove si tenne testa all’Italia, con Sanon che mise fine all’imbattibilità di Dino Zoff. Comunque come andrà Haiti ha già vinto, dando almeno per una sera una sensazione di normalità ad un paese che non c’è la praticamente più.
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