Mondiali
Curaçao, ai mondiali senza essere sovrani
A Kingston si è scritta la storia: Curaçao pareggiando 0 a 0 con la Giamaica si è qualificata ai mondiali, prima nazione non stato sovrano che va ai mondiali.
A Kingston si è fatta la storia: Curaçao si è qualificata ai mondiali nordamericani del prossimo anno pareggiando 0 a 0 contro la Giamaica, l’isola caraibica è diventata la prima nazionale calcistica di uno stato non sovrano che si è qualificato alla fase iridata: un miracolo targato Dick Advocaat, il mitico tecnico olandese.

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Curaçao, miracolo: l’isola caraibica va ai mondiali, prima nazione non stato sovrano che parteciperà alla kermesse iridata
E’ il Mondiale delle sorprese, nazioni che fino solo 10 anni fa mai avrebbero ipotizzato di essere alla fase finale della più importante competizione calcistica, dalla Giordania passando a Capo Verde fino all’Uzbekistan. Ma la sorpresa vera viene dai caraibi, dove la Nazionale di Curaçao, isola nei pressi delle coste del Venezuela che si è qualificata alla fase finale della kermesse iridata Nordamericana grazie al pareggio per 0 a 0 contro la Giamaica. I caraibici entrano nella storia del calcio come prima nazionale qualificarsi al mondiale senza essere un paese sovrano, infatti l’isola è diretta dipendenza del Regno dei Paesi Bassi, sino al 2010 faceva parte delle Antille Olandesi, entità costituente la monarchia olandese.
Questo miracolo sportivo è targato da un CT che un nome di grande spessore: Dick Advocaat, mitico CT dell’Olanda degli anni ’90, che dopo aver vinto tutto in patria ha deciso di sposare la causa di quest’isola, portandola giocare contro Brasile ed Argentina. Davvero come vincere una Champions League o un Mondiale stesso, ma comunque dietro c’è un progetto targato Gilbert Martina, presidente della locale Federcalcio, che dedica la qualificazione tutti gli abitanti dell’isola ma anche chi risiede all’estero.
Davvero il mondo sta cambiando non solo dal punto di vista geopolitico ma anche dal punto di vista calcistico, il sud del mondo ormai non è più solo un appendice di Sudamerica ed Europa ma ora recita un ruolo da protagonista, come la favola di Curaçao lo ha insegnato.
Mondiali
Brasile, Ancelotti avverte le stelle: “Per andare ai Mondiali bisogna essere al 100%. Neymar e Vinicius..”
Il commissario tecnico del Brasile Carlo Ancelotti ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Esporte Record parlando dei prossimi Mondiali.
L’Italia deve aspettare i playoff di marzo per sapere se andrà ai Mondiali in programma il prossimo giugno. Chi ci sarà sicuramente è Carlo Ancelotti, tecnico leggendario ora alla guida della nazionale brasiliana. Il commissario tecnico della Selecão ha parlato ai microfoni di Esporte Record in vista del torneo internazionale in programma in America la prossima estate. Il Brasile, in quanto nazionale più titolata, ambisce a tornare sul tetto del mondo a distanza di 24 anni dall’ultima volta.
Ancelotti ha parlato di alcuni singoli, come Neymar e Vinicius Junior, e sull’importanza di arrivare al torneo nelle migliori condizioni possibili.
Brasile, Ancelotti avverte le sue stelle

Brazil’s Neymar celebrates during the 2026 World Cup qualifier match between Brazil and Bolivia at the Olympic Stadium of Para in Belem, capital of the State of Para, Brazil, on Sept. 8, 2023.
“Per andare al Mondiale bisogna essere al 100%. Abbiamo tanti giocatori fortissimi e devo scegliere chi sta meglio. Non riguarda solo Neymar: vale anche per Vinicius. Se lui fosse al 90% preferirei convocare un altro che garantisca il 100%, perché in attacco la concorrenza è enorme. Neymar? Il suo talento è fuori discussione. Purtroppo nel periodo in cui siamo stati insieme gli infortuni gli hanno impedito di raggiungere una condizione adeguata. Siamo a novembre”.
Mondiali
Nuova Caledonia, un altra sorpresa ai Mondiali?
Tra le varie sorprese in queste qualificazioni Mondiali, se ne segnala un altra: quella della Nuova Caledonia, che farà spareggi interzona contro la Giamaica.
Tra le squadre che faranno gli spareggi interzona per qualificarsi al Mondiale, spunta anche la Nuova Caledonia: nazionale che si è affiliata alla FIFA solo 20 anni fa, in piena lotta per diventare nazione indipendente.

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Nuova Caledonia, gli oceanici faranno gli spareggi contro la Giamaica, tra il sogno Mondiale e quello dell’indipedenza dalla Francia
Nel Mondiale delle incredibili sorprese, c’è sicuramente un paese che merita molta attenzione: ovvero la Nuova Caledonia, grazie alla vittoria per 3 a 0 contro Tahiti, si giocherà un posto alla prossima kermesse iridata contro la Giamaica, estromessa sorpresa da Curaçao. Una nazionale che si è affiliata alla FIFA solo 20 anni fa, ma oltre al sogno Mondiale sogna di diventare stato indipendente.
Dipendenza della Francia d’oltremare, lo scorso anno l’isola è stata travolta di una serie proteste contro il governo francese, in seguito ad una riforma elettorale che penalizzava i nativi caledoniani. La rivolta era guidata da movimenti indipendentisti, richiedendo la piena sovranità. Alla fine, il governo francese ha ristabilito l’ordine, ma ha accusato l’Azerbaigian di avere supportato il movimento indipendentista.
Ora, c’è alla livello calcistic0 di arrivare ai Mondiali, l’isola ha dati i natali un grandissimo campione come l’ex giocatore della Sampdoria e Real Madrid Cristian Karembeu, sperando che i suoi eredi arrivano in Nordamerica, Giamaica permettendo.
Mondiali
Haiti, ai mondiali nel caos
La nazionale di Haiti ha compiuto un impresa storica: battendo il Nicaragua i caraibici si sono qualificati al Mondiale dopo 50 anni esatti dall’ultima volta.
La nazionale di Haiti ha compiuto un impresa storica: battendo il Nicaragua i caraibici tornano al Mondiale dopo 50 anni esatti dall’ultima volta. Un impresa incredibile in un paese sull’orlo del collasso politico-sociale-istituzionale.

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Haiti, i caraibici ai mondiali in pieno caos, un paese dovevo regnano le bande criminali piuttosto che le istituzioni statali
Questo sarà il Mondiale del sorprese, stando da quanto sta emergendo da queste qualificazioni: dalla Giordania a Curaçao, dall’Uzbekistan a Capo Verde passando per l’Algeria e il Qatar. Ma quella che praticamente è un autentico miracolo sportivo è Haiti, che battendo il Nicaragua si è qualificato alla fase finale iridata in Nordamerica nel prossimo giugno, 50 anni esatti dall’ultima volta in Germania nel 1974. Situazione al limite del paradosso, visto che stiamo parlando di un paese in cui praticamente non esistono più istituzioni statali degne di questo nome: ufficialmente il potere è nelle mani di un consiglio presidenziale transitorio nominato dall’OAS e riconosciuto dall’ONU, ma il suo potere è al massimo nel palazzo in cui sede, il paese è nella mani delle bande criminali, alcune vicine ai Tonton Macoute, la famigerata ex polizia segreta del regime di Duvalier padre e figlio.
Infatti, la storia del paese è stata molto tragica, nonostante sia la prima nazione caraibica ad ottenere l’indipedenza nel 1804, poi l’occupazione americana durata 20 anni, ben 30 anni di dittatura sanguinaria dei Duvalier, la speranza dell’umile parroco Jean Bernard Aristide e quella di René Preval, che sperava con l’integrazione bolivariana di risanare economicamente il paese. Ma dopo l’uccisione del presidente Jovenel Moise nel 2021, il paese è entrato nel caos, una situazione che ricorda tristemente la Jugoslavia degli anni 90, anch’essa qualificata a Euro ’92 nonostante il paese praticamente non esistesse più.
Comunque il calcio è fonte di riscatto, a Port au Prince è molto seguito, si spera di far bene come si fece nel 1974 in Germania, dove si tenne testa all’Italia, con Sanon che mise fine all’imbattibilità di Dino Zoff. Comunque come andrà Haiti ha già vinto, dando almeno per una sera una sensazione di normalità ad un paese che non c’è la praticamente più.
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