Conference League
Chelsea-Stoccarda 1997/98, quel guizzo di Zola appena entrato

Mercoledì si giocherà la finale della Conference League tra Chelsea e Betis, andiamo a rivivere la finale di Coppa delle Coppe Chelsea-Stoccarda 1997/98.
Mercoledì ci sarà la finale della Conference League tra Chelsea e Betis, andiamo rivivere la finale della Coppa delle Coppe Chelsea-Stoccarda 1997/98, decisa da un gol di Zola entrato appena da pochi minuti.

Cole Palmer of Chelsea breaks with the ball during the Carabao Cup Final match Chelsea vs Liverpool at Wembley Stadium, London, United Kingdom, 25th February 2024
(Photo by Gareth Evans/News Images)
Chelsea-Stoccarda 1997/98, trionfo Blues a Stoccolma, decisivo Zola appena entrato nel terreno dopo pochi minuti
Mercoledì si gioca la finale della Conference League, si contendono il trofeo Chelsea e Betis di Siviglia. I Blues vogliono chiudere questa stagione con un trofeo europeo, il ciò richiama agli anni ’90 e alla storica finale di Coppa delle Coppe Chelsea-Stoccarda che si giocò il 13 maggio 1998 al Rasunda Stadium di Stoccolma. Blues, guidati in campo e panchina da Gianluca Vialli, erano arrivati in finale eliminando Slovan Bratislava, Tromso, proprio il Betis ed infine il Vicenza di Guidolin, che fece sudare le proverbiali 7 camicie ai Blues per arrivare all’atto conclusivo contro lo Stoccarda.
Il Chelsea aveva una rosa che poteva imbastire ben 3 formazioni titolari, perciò Vialli era indeciso su chi schierare in attacco insieme a lui, decise di mettere in campo Tore Andrè Flo, lasciando Gianfranco Zola in panchina. Il sardo non la prese bene, il primo tempo vide un sostanziale equilibrio tra le due squadre, senza incidere troppo verso le due porte.
Nel secondo tempo, Vialli decise la mossa che avrebbe cambiato il match: fuori Flo e dentro Zola. Alla ripresa del gioco, una serie di rimpalli il pallone finì a Dennis Wise, che lanciò proprio Zola che fece secco di rabbia il portiere Wohlfahrt, 1 a 0 ed esultanza sfogando tutta la rabbia che aveva dentro.
Al fischio finale dell’arbitro italiano Braschi, iniziò la festa per i Blues e per Zola, che fu l’eroe di quella magica serata, con quel guizzo che regalò il primo trofeo europeo ai Blues dal 1971 sempre in Coppa delle Coppe contro il Real Madrid.
Conference League
Betis, ieri è finito il dominio spagnolo dopo 20 anni

La sconfitta di ieri del Betis nella finale della Conference League contro il Chelsea ha terminato il dominio spagnolo in Europa dopo 20 anni.
La sconfitta di ieri nella finale della Conference League del Betis sul Chelsea ha terminato il dominio delle squadre spagnole in Europa dopo 20 anni, iniziato con Siviglia e Barcellona nel 2006.
Betis, la sconfitta di ieri degli spagnoli nella finale della Conference League contro il Chelsea finisce il dominio spagnolo in Europa dopo 20 anni
Ieri, con la sconfitta in finale della Conference League del Betis contro il Chelsea per 4 a 1, finisce l’era del dominio spagnolo in Europa, durato praticamente per 20 anni ed iniziato con l’accoppiata Barcellona e Siviglia vincitori rispettivamente di Champions League e Coppa UEFA nel 2005/06. Inoltre, in questa stagione che si sta concludendo, il Betis era l’unica spagnola finalista nelle tre competizioni europee.
Tra i successi del club spagnoli in questi 20 anni figurano il Real Madrid con 6 successi in Champions League ( 2014, 2016,2017,2018,2022, 2024), il Barcellona con 4 successi in Champions League 2006, 2009, 2011, 2015), il Siviglia con 7 successi in Coppa UEFA/Europa League ( 2006, 2007, 2014, 2015, 2016,2020, 2023), l’Atletico Madrid con 3 successi in Europa League ( 2010, 2012, 2018) e un successo in Europa League del Villareal ( 2021).
Quindi un dominio assoluto del calcio spagnolo in Europa, che però in questa stagione nonostante il Barcellona e il Real Madrid erano le favorite per la vittoria finale, sono uscite di scena in particolare i bluagrana nella rocambolesca semifinale di ritorno contro l’Inter, o la Real Sociedad in Europa League che è uscita di scena in semifinale contro il Manchester United. Ieri la sconfitta del Betis contro il Chelsea in Conference League potrebbe aver sancito definitivamente la fine del ciclo vincente del calcio spagnolo in Europa.
Vero che è stata una stagione piena di sorprese, anche la nuova formula delle competizioni europee con l’introduzione della fase a campionato posto dei gironi all’italiano può aver influito in termini di energia, ma anche che il calcio spagnolo si è scontrato con quello italiano ed inglese, che ovviamente non sono inferiori a nessuno, vedasi Inter e Chelsea per avere ulteriori conferme.
Conference League
Chelsea, pokerissimo europeo con un cuore italiano

Con il trionfo in Conference League, il Chelsea diventa il primo club ad aver vinto tutte e cinque le competizioni UEFA per club.
Il Chelsea ieri sera ha rimontato e battuto 4-1 il Betis Siviglia nella finale di Conference League. Una vittoria, c’è da dirlo, annunciata praticamente fin dall’inizio della competizione, vista l’enorme differenza tecnica ed economica tra i Blues e qualsiasi altra squadra partecipante.
Il primo tempo della finale ha visto il Betis partire fortissimo, portandosi in vantaggio con Ezzalzouli su assist di Isco e sfiorando il raddoppio con Bartra. Ma nella ripresa la squadra di Maresca si è trasformata: prima il pareggio di Enzo Fernandez al 65’, poi il vantaggio di Jackson cinque minuti dopo, il tris firmato Sancho all’83’ e il poker definitivo di Caicedo nel recupero.
Il Chelsea spezza così un dominio lungo 24 anni: dal 2002 nessuna squadra maschile spagnola perdeva una finale UEFA contro avversarie straniere.
Un successo che permette iunoltre al Chelsea di entrare nella storia: con la conquista della Conference League, i Blues diventano la prima squadra a completare il grande slam europeo, con la vittoria di tutte e cinque le competizioni UEFA per club. Dopo Champions League, Europa League, Supercoppa UEFA e Coppa delle Coppe, ora anche la Conference trova spazio nella bacheca di Stamford Bridge.

Head Coach of Juventus Maurizio Sarri during italian soccer Serie A season 2019/20 of Juventus FC – Photo credit: Fabrizio Carabelli /LM
Chelsea, la mano italiana su cinque trionfi europei
Quello di ieri è anche il primo grande successo da allenatore per Enzo Maresca, che entra nella storia del club inglese. Ma è solo l’ultimo tassello di una tradizione ormai consolidata: quella che lega il Chelsea agli allenatori italiani. Dei nove trofei UEFA vinti dai Blues, ben cinque portano una firma azzurra.
Nel 1998 toccò a Gianluca Vialli alzare prima la Coppa delle Coppe (con gol decisivo di Zola) e poi la Supercoppa. Nel 2012 fu la volta di Roberto Di Matteo, eroe inatteso che guidò il Chelsea alla prima storica Champions. Poi Maurizio Sarri, con il netto 4-1 all’Arsenal nella finale di Europa League del 2019.
E ora Maresca, che ribalta il Betis e completa la collezione europea. Due Champions, due Europa League, due Supercoppe, due Coppe delle Coppe e ora anche la Conference.
Conference League
Chelsea, Maresca ha riportato il club ai suoi livelli: la Conference League per coronare la stagione

È stata fin qui ottima la prima stagione di Maresca sulla panchina del Chelsea: qualificazione in Champions League conquistata e finale di Conference da giocare
I Blues hanno fino a questo momento rispettato le aspettative di inizio stagione, dominando una competizione dove erano gli assoluti favoriti. Però, dalla teoria alla pratica c’è di mezzo un abisso e vanno sicuramente dati i meriti a Enzo Maresca per la grande gestione fatta delle due competizioni. In questo modo ha portato la sua squadra al 4° posto in Premier League, conquistando di diritto l’accesso in Champions League e ed è arrivata in finale di Conference League, che andrà in scena questa sera questa sera contro il Real Betis di Pellegrini.

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Chelsea, Maresca ha risanato un club allo sbando
Vedere il Chelsea in quelle posizioni di classifica e giocarsi delle finali europee può sembrare quasi scontato, ma basta guardarsi indietro di un paio di anni per capire che non lo è: fino a qualche tempo fa la società sembrava essere totalmente indipendente, comprando tantissimi giocatori a prezzi elevatissimi per poi non riuscire a valorizzarli in campo ed arrivando ad avere quasi 40 tesserati in una stagione. In panchina c’era la stessa perplessità, con un’importante somma spesa per strappare Potter dal Brighton per poi sostituirlo prima con Lampard e poi con Pochettino.
Dall’arrivo di Maresca invece, il vento è decisamente cambiato. La squadra sembra essere tornata in connessione con l’allenatore, mettendo in campo un ottimo livello di calcio e gestendo la lunghezza della rosa nel migliore dei modi.
Vanno dati dunque grandi meriti al tecnico scuola Guardiola, il quale se dovesse alzare al cielo anche la Conference League, coronerebbe un’annata di grandissimo livello, di cui forse se ne parla troppo poco.
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