Champions League
Napoli: ora tocca al PSG
Mercoledì 24 Ottobre al Parco dei Principi di Parigi il Napoli sfiderà il Paris Saint Germain in occasione del terzo turno della fase a gironi della Champions League.Lo farà da primo in classifica grazie ai 4 punti sommati contro la Stella Rossa (0-0) e alla vittoria sul Liverpool (1-0 ).
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Il PSG
Se la squadra azzurra realizzerà la stessa stupenda performance offerta al San Paolo contro i reds, si potrà assistere davvero ad un grande incontro.Il PSG incute timore, essendo una della candidate alla vittoria finale grazie ad una rosa del valore di circa 820 milioni di euro.Il reparto più temibile dei parigini è sicuramente l’attacco, che si può definire stellare, contando su MBappè ( fresco campione del mondo e candidato al pallone d’oro), Cavani e Neymar.
La squadra di Tuchel annovera campioni anche nelle altre zone di campo, basti pensare a i vari Marquinhos, Thiago Silva, Rabiot, Meunier, Verratti ecc. Però, se proprio si vuol cercare un punto debole nella squadra del presidente Al-Khelaifi, si può sottolineare che la difesa forse non è proprio all’altezza degli altri due reparti; come dimostrano i tre gol subìti dal Liverpool nel primo turno di Champions.
La partita si giocherà a Parigi, anche se molti napoletani saranno presenti tra quelli che vivono in Francia e quelli che arriveranno nella Ville Lumière da Napoli, complici gli ottimi rapporti tra le due tifoserie.
Il Napoli
La squadra di Ancelotti , vista la prestazione contro il Liverpool, non parte battuta in partenza; ma è ovvio che si tratta di una partita difficilissima.Però gli azzurri sono reduci da un trend positivo fatto di tre convincenti vittorie consecutive e avendo mantenuto la porta inviolata.Sembrano aver assorbito completamente il nuovo modulo di Ancelotti ( 4-4-2), ed ostentano sicurezza e qualità.
Inoltre il turn-over sistematicamente attuato dal tecnico, ha giovato a tutti i giocatori ed ha dato alla squadra fiducia nei propri mezzi.C’è il dubbio circa la presenza di Insigne, fermo ai box per un affaticamento muscolare, ma si ha la sensazione che alla fine il campione partenopeo sarà della partita.
Chiaramente la rosa del PSG è nettamente superiore a quella azzurra, ma il Napoli ha già dimostrato che giocando con compattezza, concentrazione ed umiltà, può spuntarla contro qualunque avversario.
Inoltre le alchimie tattiche di Ancelotti saranno come sempre decisive, avendo egli già vinto la Champions per ben tre volte e conoscendo alla perfezione le caratteristiche di questo torneo, e quelle dei propri giocatori.
Combine
C’è un fattore non trascurabile inoltre di cui tener conto: in occasione dell’ultimo turno il PSG ha battuto nettamente (6-1) la mediocre Stella Rossa
Sono emerse voci piuttosto attendibili circa una presunta combine che avrebbero visto come protagonista un dirigente della compagine serba.
Pare che questa persona avesse scommesso ben cinque milioni sulla sconfitta della propria squadra con cinque gol di scarto, cosa poi effettivamente avvenuta.Se tutto ciò fosse confermato, le sanzioni sia per i parigini che per i serbi sarebbero gravissime , a vantaggio di Napoli e Liverpool.
La partita
Tornando al match di Mercoledì , pur sapendo di non partire con i favori del pronostico (anzi), il Napoli va a Parigi sapendo che con la propria forza, l’esperienza del proprio allenatore e magari un pizzico di fortuna, potrebbe anche regalare ai propri fans un’altra splendida sorpresa.
Champions League
Champions League, il nuovo format incuriosisce
La Champions League della prossima stagione promette sorprese importanti
Il nuovo format della massima competizione europea porta con sè molte novità importanti, a partire dalla prima fase che sarà a campionato. Ogni squadra dovrà giocare otto partite: quattro in casa e quattro in trasferta. La novità più importante – oltre al numero di incontri – è proprio quella di dover affrontare una sola squadra senza obbligo di andata e ritorno. Le partite saranno suddivise in maniera molto semplice: due contro compagini della prima fascia, due contro quelle di seconda, due contro quelle di terza e due contro quelle di quarta. Le prime otto accederanno direttamente agli ottavi di finale.
Dal nono posto al sedicesimo si affronteranno in una sorta di spareggio che decereterà le altre otto squadre qualificate agli ottavi di finale, da qui il format rimane lo stesso che conosciamo. Andata e ritorno fino alla finale unica che si disputerà il 31 maggio 2025 all’Allianz Arena di Monaco. Nessuna retrocessione in Europa League per le squadre partecipanti.
Champions League
Guardiola: “La Champions l’abbiamo vinta grazie a Lukaku”
Tornato a parlare di Champions League dopo l’eliminazione contro il Real Madrid di Ancelotti, nonostante un’ottima prestazione, leggiamo le parole di Guardiola
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Guardiola, sogno Champions sfumato
A volte il calcio è strano. E non sempre vince chi gioca meglio. Così è successo in occasione del ritorno dei quarti di finale di Champions League a Pep Guardiola e il suo Manchester City, caduti ai rigori sotto i colpi del solito Carlo Ancelotti e del Real Madrid. Questo mette fine al sogno di realizzare il Treble, o Triplete, come lo chiamano gli spagnoli. Restano ancora la FA Cup e la Premier League da portare a casa. Ma, nel frattempo, il tecnico spagnolo, ha voluto fare un curioso parallelismo ricordando la finale contro l’Inter della scorsa stagione.
La gratitudine di Guardiola
Non ha nulla da recriminare Guardiola. Né nulla per cui rimproverare i suoi giocatori. Anzi, per loro solo parole di gratitudine. Ecco cosa ha detto ai suoi: “Dopo la gara col Real ho ringraziato i miei calciatori. Siamo stati noi stessi più di sempre ma non è bastato. Per me la cosa più difficile non è alzare il trofeo, bensì essere lì per 6-7 anni di fila a lottare per vincere qualcosa. Questa è la cosa più difficile”.
La sfortuna di oggi e la fortuna di un anno fa
Guardiola ha sottolineato come tutti i tifosi e gli addetti ai lavori oggi dicano che il Manchester City avrebbe meritato il passaggio del turno. Tuttavia, il mister, sempre molto onesto intellettualmente, ha voluto fare una piccola e curiosa precisazione, in merito al concetto di fortuna. Ecco le sue parole: “Abbiamo perso l’ultima gara col Real dopo essere stati davvero bravi. Mentre con l’Inter abbiamo vinto la Champions con Lukaku che da tre metri, ripeto tre metri dalla linea di porta, da solo, ha colpito in pieno Ederson, il nostro portiere. Lì tutti hanno detto che il City era bravo, mentre col Real abbiamo fatto meglio senza però riuscire a segnare. Contano i dettagli, nel calcio è così e va accettato”.
Champions League
Real Madrid, Bellingham elogia Ancelotti: “È la nostra più grande forza”
Al termine della lotteria dei rigori, Jude Bellingham, stella nascente del Real Madrid ha parlato del match contro il Manchester City.
Jude Bellingham, asso del Real Madrid, al termine della gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Manchester City ha rilasciato una breve intervista ai microfoni di TNT Sports soffermandosi sul match dell’Etihad.
Nonostante il fuoriclasse inglese non abbia particolarmente brillato i Blancos sono riusciti a strappare il pass per la semifinale dopo un tesa gara, terminata con la lotteria dei rigori.
Sulla strada del Real Madrid verso la conquista della 15° Coppa dalle grandi orecchie ci sarà il Bayern Monaco, il quale ha fatto fuori l’Arsenal di Arteta con il risultato finale di 3-2.
Real Madrid, le parole di Bellingham
“È un sollievo perché abbiamo messo tutte le nostre energie. Sarebbe stato tremendo se all’improvviso ci avessero portato via la qualificazione. Bisognava lavorare davvero duro per batterli, vincere la partita è stata una ricompensa enorme. È davvero incredibile, momenti come questo sono magici ed è solo grazie alla mentalità e alla cura dei dettagli, come i rigori: i ragazzi hanno mantenuto la calma, è qualcosa di magico. È stato bellissimo; mio fratello era qui ed era la prima volta che mi vedeva giocare per il Real, ne sono davvero orgoglioso”.
Il fuoriclasse si è soffermato poi su Carlo Ancelotti:
“Non avrei mai potuto immaginare come sarebbe iniziata la mia storia con il Real Madrid. Sono orgoglioso di essere qui e spero che possa continuare a lungo. La nostra più grande forza è che il nostro allenatore trova il modo di darci libertà. È la calma fatta persona: l’ho sorpreso a sbadigliare prima della partita e gli ho chiesto se era stanco, mi ha risposto: ‘Vai ed emozionami!”.
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