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Champions League, l’Inter non ce la fa…ma l’Italia rimane protagonista | I precedenti

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UEFA

L’Inter non è riuscita nell’impresa ma la finale di ieri resterà nel gruppo delle finali giocate dai club italiani e mostra che il calcio Italiano ha un peso

Questo è il mattino successivo nel quale ci si sveglia e si rende conto che quel sogno non si è avverato e che – in realtà – la finale è stata vinta dall’avversario. Con la vittoria di ieri sfuma il sogno di Champions League dell’Inter e si consacra il grande periodo del Paris Saint-Germain.

A questo punto, a mente un po’ più lucida, si possono fare dei piccoli bilanci e si può vedere che – comunque vada – l’Italia non è fanalino di coda in una ipotetica classifica che vede il numero di Coppe dei Campioni/Champions League vinte.

Infatti, la vetta più alta d’Europa (la più ambita) è stata conquistata ben 20 volte dalla Spagna, 15 volte dall’Inghilterra, 12 volte dall’Italia, 8 volte dalla Germania e solo 2 volte dalla Francia.

E’ un’amara vittoria ma fa capire il valore intrinseco dei vari campionati (proprio quelli sono il terreno di gioco settimanale nel quale poter misurare le proprie abilità) e, quindi, comprendere il reale valore della squadra anche al di fuori di esso.

L’Inter di ieri non ha brillato e, soprattutto, non ci ha creduto abbastanza lasciandosi sconfiggere dal “contraccolpo psicologico” subìto con i primi due gol. Non vuole essere una scusa ma l’Inter ha meritato enormemente il torneo e le vittorie conquistate in precedenza per arrivare sino a lì e non deve dimenticare di far parte di una tradizione vincente in questo torneo.

Inter

LAUTARO MARTINEZ PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Ecco una carrellata storica della Champions League (prima Coppa dei Campioni), non solo Inter

Infatti, se si pensa proprio alla prima Coppa Campioni vinta dalla Grande Inter di Helenio Herrera che apre – per i nerazzurri – la strada dell’Europa e lo fa nel 1963/64 quando vincerà il primo titolo.

Un titolo che verrà ripetuto (si trattava davvero di una squadra impressionante come tenuta di gioco) nell’anno successivo – 1964/65 – e poi si dovrà fare un salto molto lungo fino alla stagione 2009/2010.

Questa è l’Inter dell’irriverente José Mourinho che riporta il club del Biscione alla vittoria e in più fa il cosiddetto triplete (premio che viene coniato in Italia proprio sui nerazzurri che vincono tre titoli di peso nella stessa stagione).

Nel frattempo, però, altre due squadre italiane si affacciano allo stesso traguardo: in pole position c’è il Milan che resterà la squadra con il numero maggiore in questa competizione e che ne vincerà ben 7. Proprio i rossoneri vinceranno la prima Coppa dei Campioni nella stagione 1962/63 e poi un’altra nella stagione 1968/69 (si parla del celebre Milan di Nereo Rocco) e poi abbiamo un salto temporale. Infatti, dobbiamo arrivare alla vittoria successiva nella cosiddetta era Sacchi (quel Milan vincerà nel 1988/89 ed 1989/90), seguirà finale vinta con Fabio Capello ma siamo al 1993/94.

Ma è nella stagione 2002/03 che si vedrà uno scontro tra due club italiani (Milan-Juventus) rispettivamente allenati da Carlo Ancelotti per quanto riguarda i rossoneri e Marcello Lippi i bianconeri; vittoria dei milanisti ai calci di rigori ed ennesimo premio consegnato a Milano. Sarà sempre con Ancelotti che, nel 2006/07, il Milan conquisterà la su ultima Champions League.

Invece, per quanto riguarda la Vecchia Signora ci furono due Coppe alzate in questo trofeo: la prima è stata frutto della tragedia dell’Heysel – era il 1984/85 – dove persero la vita 39 persone prima dell’inizio del match e, infine, la seconda finale vinta nel 1995-96; alla Juventus va, anche, il triste primato di aver perso ben sette finali in questo torneo.

Con questo viaggio nella storia del calcio europeo e delle finali di Coppa dei Campioni/Champions League abbiamo potuto celebrare grandi squadre e grandissimi allenatori ma bisogna sempre ricordarsi che la palla è tonda e che perdere non è motivo di vergogna.

 

Champions League

Champions League, i possibili accoppiamenti dei playoff e ottavi

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Champions League

Ecco un’anteprima di come potrebbe svilupparsi la fase a eliminazione diretta della Champions League, con possibili accoppiamenti per i playoff e per gli ottavi di finale.

A gennaio, le squadre europee torneranno in campo per determinare le loro posizioni nella League Phase della Champions League. Come sappiamo, le prime otto classificate accederanno direttamente agli ottavi di finale, mentre le squadre classificate dal nono al ventiquattresimo posto si scontreranno in un playoff per accedere alla fase successiva. Le squadre che si piazzano dalla venticinquesima alla trentaseiesima posizione saranno eliminate dall’Europa.

Champions League, gli accoppiamenti per i playoff

Secondo la classifica attuale, i playoff potrebbero vedere scontri tra squadre come Liverpool e Napoli o Copenaghen, Borussia Dortmund e Napoli o Copenaghen, Tottenham e PSV o Qarabag, Newcastle e PSV o Qarabag, Chelsea e Monaco o Bayer Leverkusen, Sporting Lisbona e Monaco o Bayer Leverkusen, Barcellona e Juventus o Galatasaray, e Marsiglia e Juventus o Galatasaray.

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E agli ottavi

Le squadre che sarebbero già qualificate agli ottavi includono Arsenal, Bayern Monaco, Paris Saint-Germain, Manchester City, Atalanta, Inter, Real Madrid e Atletico Madrid. Le possibili partite agli ottavi di finale potrebbero quindi essere Arsenal contro Barcellona o Marsiglia, Bayern contro Barcellona o Marsiglia, Paris Saint-Germain contro Chelsea o Sporting Lisbona, Manchester City contro Chelsea o Sporting Lisbona, Atalanta contro Tottenham o Newcastle, Inter contro Tottenham o Newcastle, Real Madrid contro Liverpool o Borussia Dortmund, e Atletico Madrid contro Liverpool o Borussia Dortmund.

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Fonte: Gianluca Di Marzio

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Champions League

Real Madrid, Rodrygo rompe il digiuno, ma non basta: i Blancos creano pochissimo

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Real Madrid

Non basta il gol iniziale di Rodrygo al Real Madrid per evitare la sconfitta casalinga contro il Manchester City. Senza Mbappé la squadra di Xabi Alonso fatica a rendersi pericolosa.

Prosegue il momento di crisi del Real Madrid. I Blancos non riescono a rialzarsi in Champions League, e vengono sconfitti al Bernabeu dal Manchester City di Guardiola. Altro passo falso casalingo per le Merengues, e la posizione di Xabi Alonso continua ad essere in bilico. Dopo un buon inizio sulla panchina del Madrid, il tecnico spagnolo non sembra in grado di incidere sulla squadra, apparsa troppo insicura sul piano del gioco. Il Real Madrid in questo momento gioca male, e al netto dei tanti campioni a disposizione, crea pochissimo.

Nella gara di ieri sera contro i Citizens spicca un dato che descrive l’attuale fragilità offensiva della squadra: tolto il gol di Rodrygo (tornato al gol dopo 32 partite a secco) del momenataneo 1-0, i Blancos non hanno effettuato altri tiri in porta. Dei 16 tiri totali, nessuno ha centrato i pali difesi da Donnarumma. C’è andato vicino Endrick nel finale, scheggiando la traversa con un colpo di testa, ma poco cambia. Un numero di tiri così basso non capitava al Real Madrid in Champions League dal 2003.

Real Madrid, sei Mbappé-dipendente?

Mbappe

La grande discriminante per la poca pericolosità del Real Madrid di ieri sera può essere facilmente ricondotta all’assenza di Kylian Mbappé. Il numero 10 dei Blancos ha dovuto saltare la gara per un problema al ginocchio sinistro. L’assenza del fuoriclasse francese ha fatto risaltare la forte dipendenza che ha sulla squadra sul piano della finalizzazione. Mbappé trasforma in gol, numeri alla mano, 1 tiro ogni 3,55 tentativi. Una media che ha aumentato dopo il poker contro l’Olympiacos, dove ha avuto una percentuale di efficacia del 66%.

Senza Mbappé, la squadra sembra non trovare altre strade per trovare la via della rete. Sembra un paradosso, visto che prima del suo arrivo in Spagna il Real Madrid aveva vinto la Champions League in scioltezza pochi mesi prima, senza avere un finalizzatore così impattante a disposizione. I vari Bellingham, Rodrygo e Vinicius sembrano non riuscire più a impattare senza di lui. Questo deficit in zona continua a condannare la squadra di Xabi Alonso, adesso chiamato a trovare la chiave nel momento più delicato se vuole rimanere ancora a lungo.

 

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Champions League

Inter, Marotta: “Sconfitta con il Liverpool ingiusta. Mercato? Valuteremo le occasioni”

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Inter

Il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta ha parlato di un risultato immeritato nella sfida contro il Liverpool e delle possibili opportunità del mercato.

Dopo la recente sconfitta contro il Liverpool, Beppe Marotta ha rilasciato dichiarazioni importanti che mettono in luce la sua visione sugli ultimi avvenimenti e le prospettive future.

Marotta ha definito il ko contro il Liverpool “immeritato”, sottolineando come la squadra abbia dimostrato una grande prestazione nonostante il risultato sfavorevole. Secondo il dirigente, l’Inter ha giocato con intensità e determinazione, elementi che sono stati riconosciuti anche dai tifosi e dagli appassionati del calcio.

Oltre a commentare la partita, Marotta ha toccato il tema del calciomercato. Ha affermato che l’Inter valuterà attentamente tutte le opportunità che si presenteranno, con l’intento di rafforzare ulteriormente la squadra.

Questo annuncio ha generato grande interesse tra i tifosi, che sperano in acquisti strategici per migliorare la rosa e competere ai massimi livelli sia in campionato che nelle competizioni europee.

Inter

Milano, Italy. 25th November 2020. Giuseppe Marotta Ceo of Fc Internazionale during Uefa Champions League Group B match between FC Internazionale and Real Madrid Fc .

Inter, le parole di Marotta

Mercato di gennaio?

Guardiamo con molta attenzione a gennaio. La dirigenza è sempre molto attenta e se ci saranno opportunità le terremo in considerazione. Ma questa rosa soddisfa il nostro programma e le esigenze dell’allenatore. Al momento non prevedo operazioni rilevanti.

Sconfitta con il Liverpool?

La sconfitta con il Liverpool lascia grande amarezza, perché è una sconfitta immeritata. La decisione arbitrale di martedì è stata avventata. Ora abbiamo due partite nel girone di Champions che saranno assolutamente importanti per noi. Il nostro obiettivo è arrivare nelle prime otto. Se ce la faremo saremo orgogliosi, altrimenti ce la giocheremo ai playoff.

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Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio

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