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Champions League

Barcellona, la rabbia di Flick: “Risultato ingiusto, l’arbitro ha favorito l’Inter”

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Barcellona

L’Inter elimina il Barcellona e si qualifica alla finale di Champions League per la seconda volta nelle ultime tre edizioni.

Apoteosi Inter. Prima Acerbi e poi Frattesi scacciano l’incubo di una rimonta che avrebbe scritto la storia del Barcellona e cancellato, con un colpo di spugna, 135 minuti giocati quasi ai limiti della perfezione.

Barcellona, le parole di Flick

Il tecnico del Barcellona, Hansi Flick, ha parlato ai microfoni di Movistar a margine della partita.

“Sono deluso, ma non con la mia squadra. Hanno provato di tutto. È quello che è. Siamo fuori, ma l’anno prossimo proveremo di nuovo a rendere felici i tifosi. Anche l’Inter sta giocando bene. E’ una grande squadra, che difende bene e che ha buoni attaccanti. Ha anche buone decisioni automatiche. Non voglio parlare troppo dell’arbitro, ma ogni decisione 50-50 è andata a suo favore. Mi dispiace.”

L’allenatore tedesco ha poi rincarato la dose nella conferenza stampa post-partita.

Delusione
“Siamo tutti delusi, abbiamo investito tanto in questa partita. Alcune decisioni da 50-50 sono andate tutte in favore dell’Inter, ma è andata così. E sono orgoglioso della mia squadra, credo che il risultato sia ingiusto e che alcune decisioni dell’arbitro siano state ottime, ma non a nostro favore. Questo è il calcio, loro hanno meritato, come i loro tifosi. Torneremo l’anno prossimo”.

Direzione arbitrale
“Ingiusta, ma non voglio parlarne troppo. Non sarebbe giusto nei confronti della mia squadra, perché hanno fatto un’ottima partita. Non voglio parlare dell’arbitro, gli ho detto quello che dovevo dirgli”.

Tifosi
“Siamo fuori dalla Champions, ma torneremo l’anno prossimo. Stasera c’è stata un’atmosfera fantastica da parte dello stadio, come anche a casa nostra. Stasera la squadra ha fatto tutto per rendere fieri i tifosi. Andiamo avanti”.

Difesa
“Sì, ovviamente potevamo fare meglio. Oggi gli attaccanti dell’Inter sono stati molto bravi, hanno tenuto palla e sono giocatori molto forti, ma anche esperti. Noi abbiamo una squadra giovane e dobbiamo migliorare, il nostro compito sarà di migliorare. Da tutti i punti di vista, sia difensivo che offensivo”.

Ciclo
“Credo che il tema questo. Non siamo alla fine del nostro viaggio, oggi abbiamo incassato una sconfitta pesante e ne siamo delusi, ma siamo pronti a ripartire in vista della prossima Champions. Credo che la squadra e i giocatori meritino questo rispetto. Ma vogliamo vincere dei titoli, ora abbiamo una partita molto dura in Liga e abbiamo tre giorni per prepararlo. Domattina possiamo essere molto orgogliosi di una partita come questa”.

Tenuta mentale
“Analizzeremo questa partita, ma questo è il calcio e non possiamo sempre vincere. Dobbiamo accettarlo, ora è finita questa partita e dobbiamo pensare alla prossima, tra pochi giorni. È più facile se vinci, ma dobbiamo farlo e avere la fame di vincere dei titoli. Voglio aggiungere qualcosa, dato anche che ho parlato dell’arbitro: voglio augurare buona fortuna all’Inter, perché hanno fatto una grande partita, e voglio augurare loro buona fortuna.”

copa del rey barcellona

Champions League

Champions League: talismano 22 maggio per le italiane

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PSG

Giornata da incorniciare per Milan, Juventus ed Inter: le tre big della Serie A hanno vinto alcune delle loro Champions League proprio il 22 di maggio.

A cadere sotto i colpi italiani il Benfica -in quel di Wembley contro i rossoneri-, l’Ajax a distanza di 33 anni nella finale giocata contro la Juventus allo stadio Olimpico e infine il Bayern Monaco, in quel 2010 che i tifosi nerazzurri ricordano molto bene. Ma andiamo per gradi.

Champions league

Milan, Italy, July 2022: The flag of A.C. Milan waving, Milan is a professional football club based in Milan, Italy: Milamn. Fabric textured background. Selective focus. 3D illustration

La prima Coppa Campioni rossonera: Milan-Benfica

La squadra di Nereo Rocco raggiunge la finalissima battendo Union Luxembourg, Ipswich Town, Galatasaray e Dundee. L’ultimo ostacolo è il Benfica di Eusebio, già campione nelle due edizioni precedenti.

Milan con: Ghezzi; David, Maldini, Trebbi; Benitez, Trapattoni; Pivatelli, Sani, Rivera; Mora; Altafini. Benfica che risponde con: Costa Pereira; Cavém, Machado, Cruz, Fernandes; Mario Coluna, Santana, Simoes; José Augusto, Torres, Eusebio.

A sbloccare il match è proprio la “Perla Nera“. In seguito alla rete sarà marcato a uomo da Trapattoni su disposizione della panchina. L’eroe di Wembley però è José Altafini. L’attaccante rossonero mette a referto una doppietta, con due ribattute a punire Costa Pereira.

Un’edizione da record per Altafini, capocannoniere con 14 gol, oltre a protagonista della finale. La rimonta del Diavolo vale il trionfo in Coppa dei Campioni. Ml Milan diventa la prima squadra italiana a conquistare il trofeo.

33 anni dopo la Champions League è bianconera

Il 22 maggio 1996, a 33 anni dal Milan di Rocco, una seconda squadra italiana vince la Coppa dei Campioni, che nel frattempo ha cambiato nome diventando Champions League. Successo ancor più pesante perchè avvenuto in “casa”, allo stadio Olimpico di Roma.

A contendersi la coppa dalle lunghe orecchie la Juventus e L’Ajax. I bianconeri di Marcello Lippi con: Peruzzi; Torricelli, Ferrara, Vierchwod, Pessotto; Deschamps, Sousa, Conte; Ravanelli, Vialli, Del Piero. Mentre gli olandesi, allenati da Louis Van Gaal rispondevano con:  Van Der Sar; Silooy, Blind, Bogarde; F. De Boer, R. De Boer, Davids, Litmanen; George, Kanu, Musampa.

Ma come ci arrivava la Juve? Per la Vecchia Signora primo posto nel girone. Dopo di che due capolavori nella fase a eliminazione diretta contro Real Madrid e Nantes. E all’Olimpico il trend continua. Ravanelli la sblocca da posizione impossibile. Prima dell’intervallo, però, il pareggio del solito Litmanen. Per il fantasista dei lanceri 9 gol in quell’edizione.

La partita si protrae fino ai rigori. La serie premia la squadra di Lippi: impeccabili i tiratori bianconeri. Strepitoso Peruzzi su Davids e Silooy. Jugovic, entrato a partita in corso, chiude i giochi e apre la festa juventina. Capitan Gianluca Vialli può alzare la coppa, la seconda juventina.

Champions League: quel 2010 indelebile per i nerazzurri

A chiudere questa giornata meravigliosa per il calcio italiano la stagione di Champions 2009/10. La cornice è il Santiago Bernabeu di Madrid. le contendenti Inter e Bayern Monaco.

I nerazzurri di Josè Mourinho con: Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu; Cambiasso, Zanetti; Eto’o, Sneijder, Pandev, Milito.  Tedeschi con: Butt; Lahm, Van Buyten, Demichelis, Badstuber; Robben, Schweinsteiger, Van Bommel, Altintop; Muller, Olic. A guidare la squadra della Baviera Louis Van Gaal.

L’Inter di Mourinho ha vissuto una stagione meravigliosa, impreziosita già dallo Scudetto, e una Coppa Italia. Dopo aver superato il girone all’ultimo respiro la compagine nerazzurra ha superato in ordine Chelsea,  Cska e Barcellona.

Come per Altafini il re di serata è il Principe Diego Milito. L’attaccante argentino si prende la scena segnando due volte, uno per tempo e restituisce la Champions League all’Inter, a distanza di 45 anni. Capitan Zanetti, schierato a centrocampo per la squalifica di Thago Motta, può sollevare la coppa alla sua 700^ presenza in nerazzurro.

Festa per tutto il popolo nerazzurro, e naturalmente per José Mourinho. L’allenatore portoghese saluta in lacrime completando il memorabile Triplete con il trofeo europeo più importante.

Dopo il Porto nel 2004 arriva la seconda Champions. Una data quella del 22 maggio da non augurare alle avversarie delle italiane. 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Champions League

Inter, la vittoria del Tottenham non porta bene: la curiosa coincidenza

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Inter

In casa Inter si sta facendo il conto alla rovescia per la finale di Champions contro il PSG del 31 maggio. La vittoria del Tottenham però non porta bene…

A Milano, sponda nerazzurra, si incomincia a pensare anche alla finale di Champions League contro il Paris Saint Germain del 31 maggio a Monaco di Baviera. L’attesa della seconda finale in tre anni sta sicuramente divorando l’intera Inter, passando dalla dirigenza ai giocatori fino ai tifosi. A non rassicurare nessuno è la vittoria dell’Europa League del Tottenham di Postecoglou.

Ma cosa c’entra l’Europa League e il club londinese con la finale in Germania della banda di Inzaghi? La storia. Infatti, ogni volta che gli Spurs hanno vinto la Coppa UEFA (oggi Europa League) una squadra italiana ha perso nello stesso anno la finale di Champions League. Due volte è successo ed in una è protagonista, in negativo, proprio l’Inter.

Inter, Dimarco

FEDERICO DIMARCO RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Due volte gli Spurs hanno vinto la Coppa UEFA. Una nel 1972 e la seconda nel 1984. La prima volta trionfarono in finale contro il Wolverhampton. Qualche giorno dopo, a Rotterdam, l’Inter di Mazzola uscì sconfitta dalla finale di Coppa dei Campioni contro l’Ajax di Cruijff.

Nel 1984 invece il Tottenham trionfò in Coppa UEFA contro l’Anderlecht. Stavolta a farne i conti fu la Roma di Falcao e Bruno Conti. Sconfitta in finale ai calci di rigore contro il Liverpool proprio tra le mura amiche dell’Olimpico: una delle pagine amare della storia del club giallorosso.

E adesso gli Spurs sono tornati a vincerla proprio quando l’Inter si giocherà la finale con il PSG. A rendere ancora più incredibile questa coincidenza è che nel 1972, quando i nerazzurri persero la coppa, la finale si giocò il 31 maggio. Come quella che aspetta la banda di Inzaghi.

Una statistica che nessun interista vorrebbe leggere a pochi giorni dalla finale di Champions

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Champions League

PSG, Hakimi: “Sono tranquillo per la Champions. Inter? Non ho sentito nessuno”

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Hakimi

Il terzino del PSG Achraf Hakimi ha commentato in una breve intervista rilasciata a Sky Sport le sue impressioni circa quella che sarà la prossima finale di Champions dove affronterà la sua ex squadra

A seguire l’intervista completa

PSG, le parole di Hakimi

FINALE DI CHAMPIONS
“Penso di essere tranquillo, faccio tutto quello che faccio ogni giorno. Ho vinto una Champions nel 2018 col Real Madrid ma ero molto giovane; ricordo che guardavo la gente con più esperienza per sapere cosa fare il giorno che sarei tornato a vivere questo momento. Ora sono tranquillo, faccio tutto con normalità”.

CONTATTI CON INTER
“Ancora no, ma con Lautaro condividiamo la stessa agenzia. Ha parlato col mio agente, ci siamo scambiati dei messaggi ma non abbiamo ancora parlato. Succederà in questi giorni. L’Inter giocherà una partita molto importante per vincere lo Scudetto, aspetterò prima di parlare con lui. Lui dovrà fare il suo lavoro per l’Inter, io per il Paris. Dobbiamo rimanere concentrati”.

DUMFRIES
“Ho visto che ha segnato tanti gol, ma in una difesa a cinque è più facile; a quattro è diverso. Denzel comunque è un grandissimo giocatore, poi mi piace che è fortissimo a segnare di testa, io sono nullo in questo fondamentale. Prenderei questo da lui”.

PSG

DENZEL DUMFRIES ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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