Condividere Home » Calciomercato » Milan, Stefano Pioli è il condottiero giusto del nuovo corso? Calciomercato Milan, Stefano Pioli è il condottiero giusto del nuovo corso? Cristiano Mezzi29/07/2023894 visualizzazioni0 Milan, Stefano Pioli è il condottiero giusto del nuovo corso? Erano giusti i dubbi di Paolo Maldini? La rivoluzione estiva che sta cambiando volto alla squadra rossonera è imponente. Otto acquisti, tutti di un certo livello. In mano ad un allenatore che non ha valorizzato l’ultima condotta da Paolo Maldini e Frederic Massara. La scorsa estate arrivarono ragazzi considerati di grande prospettiva e l’unico che si è imposto è stato Malick Thiaw. Lanciato dagli infortuni, più che da scelte tecniche. Come accadde l’anno prima a Pierre Kalulu. Gli altri si sono persi per strada. È il caso per esempio di Yacine Adli, Charles De Ketelaere, Divock Origi, Sergino Dest. Possibile sia stata tutta colpa loro ? O il tecnico non è stato capace di valorizzarli ? Dubbio che si insinua. La gestione dei giovani del vivaio è stata deficitaria. In quattro anni non è stato lanciato un prodotto del vivaio. Niente a che vedere con le gestioni di Gian Piero Gasperini e Max Allegri per esempio. LEGGI ANCHE: Milan, rimpianto Hojlund: quanto chiede l’AtalantaMilan, il florido vivaio rossonero trascurato Attenti osservatori si chiedono come sia possibile che ragazzi come Andrei Coubis, Lorenzo Colombo, Daniel Maldini, Marco Nasti, Kevin Zeroli, Andrea Bozzolan non abbiano avuto chance ? Per esempio ci si chiede che avesse in più Charles De Ketelaere di un Daniel Maldini ? L’italiano allo Spezia ha fatto gol alle corazzate milanesi, il belga ha dimostrato ampi limiti di personalità. La Juventus ha lanciato Nicolò Fagioli e Fabio Miretti, Stefano Pioli ha preferito gli usati sicuri. Un Fode Ballo-Tourè preferito alla corsa leggera e sicura di Andrea Bozzolan. Nei momenti peggiori ha adattato i più esperti in altri ruoli. Questo è uno dei limiti della gestione del tecnico. Che continua a vivere di rendita sul tricolore di un anno fa. Al quale sono seguite le defaillance in Coppa e Supercoppa Italia. Il posto in Champions League grazie alle penalità inflitte alla Juventus. Il decisionismo americano sul capo di Stefano Pioli? Nessuno lo dice, ma il mister emiliano è sotto osservazione al di là delle parole di stima espresse da Joseph Cardinale e della dirigenza. Troppo alta la posta in palio per tollerare alcuni limiti gestionali evidenti a occhio nudo. LEGGI ANCHE: Milan, Pioli scarica Leao: Wolverhampton in pole, ma non soloA cominciare dalle formazioni iniziali sbagliate, i cambi tardivi, il rapporto personale e professionale col alcuni giocatori emarginati, la scarsa attenzione verso i più giovani. Inoltre, agli americani non è piaciuta la dialettica dell’allenatore in determinati momenti. Così come non è sfuggito il fatto che la semifinale di Champions League è stata conquistata grazie a Mike Maignan. In parole povere, il tecnico emiliano è stato “salvato” dal contratto in essere. Fossero rimasti i vecchi dirigenti sarebbe arrivato un altro allenatore. Luciano Spalletti e Antonio Conte sono i primi della lista se…..l Ricevi ultime news gratuitamenteIscriviti per ricevere le ultime news sul calcio dalla nostra redazione Calcio Style. Riceverai nella tua casella email le ultime novità gratuitamente!Invalid email address Iscrivendoti accetti la nostra privacy policy visibile in pie di pagina. Non riceverai mai spam da noi, è una promessa!Grazie per esserti iscritto, benvenuto! Condividi
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