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La Juventus di Spalletti sta facendo il rodaggio. Stile di gioco nuovo e un normale periodo di assestamento ma un problema sembra atavico e va risolto subito
La Juventus di Luciano Spalletti non ingrana. È vero che occorre dare tempo sia al tecnico juventino subentrato dopo un periodo di precedente cambiamento dopo Thiago Motta e, poi, Igor Tudor che non hanno certamente aiutato “sostanzialmente” la squadra.
L’1-1 al Franchi (contro la Fiorentina) non è stato un bel segnale ma, come ha detto lo stesso Spalletti, “[…] neanche loro [i giocatori] sono contenti della prestazione ed è una cosa che mi fa piacere. Ma dobbiamo andare in campo e giocare un calcio differente”.
Già, è richiesto un cambio di registro sia a livello tecnico, ma soprattutto mentale, da parte della rosa della Juventus altrimenti sarà impossibile risalire la classifica e raggiungere lo standard richiesto ad una società come quella bianconera.

LUCIANO SPALLETTI AMAREGGIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Cosa non ha funzionato, fino ad ora, in campo per la Juventus?
Come fare e da dove partire? Sicuramente l’attacco è la nota dolente dei bianconeri: se ieri Vlahovic ha fatto qualcosa (si è procurato il rigore poi annullato dal VAR e ha prodotto dei guizzi in campo); va anche detto che non è sufficiente poiché – a livello di finalizzazione – non è stato altrettanto incisivo.
Poi c’è la questione Yildiz: il turco era stato risparmiato dalle fatiche in Nazionale turca da Montella e avrebbe dovuto fare molto più più. Al turco, se da un lato, non si richiedono gol a profusione, dall’altro – però – ci si aspetta (vista la classe che ha) di produrre gioco e lanciare i compagni e, in questo, è stato alquanto manchevole.
Quindi la Juventus si è arrotata su se stessa e non ha prodotto quel gioco che ci si sarebbe aspettato da lei.
Poi c’è la questione Jonathan David e Lois Openda che lascia un po’ perplessi: entrambi sarebbero le naturali alternative di Vlahovic (sia in coppia tra di loro e sia di supporto al serbo) ma sono stati quasi sempre “non pervenuti” e questo, sì, che – alla lunga – potrebbe rivelarsi un gran bel problema sia per il tecnico che per la squadra juventina.
Per ora, dati numerici alla mano, appare chiaro che il vero problema è l’attacco: la Juventus ha prodotto troppo poco fino ad ora; con appena 15 gol segnati – fino ad ora – hanno fatto peggio solo la Roma e si distaccano dalle altre due big in testa alla Serie A (Inter con 26 reti e Napoli con 19 reti).
Se questo è un problema in campionato immaginiamo quanto potrebbe risultare decisivo e condizionante nelle gare europee dove si rimane in corsa se si “porta a casa il bottino” in tempi meno diluiti. Un problema, questo, che il nuovo tecnico dovrà risolvere altrimenti saranno guai!