Focus
Arsenal, record ufficiale: Max Dowman è il più giovane di sempre a giocare in Champions League
Il calcio è fatto di storie e, ogni giorno, se ne scrivono di nuove. Questo è il caso dell’Arsenal in Champions League, che ha dato la possibilità al giovane, giovanissimo Max Dowman di debuttare nella competizione.
Nessuno ha debuttato a 15 anni e 308 giorni nella competizione. Un record che resterà imbattuto per molto tempo, o almeno questo è quello che ci si aspetta.
Nella vittoria per 0-3 contro lo Slavia Praga, i gunners hanno avuto modo ci concedere spazio a vari giocatori. Su tutto, il nome che più colpisce il pubblico è quello di Max Dowman.
La carta d’identità è stato ciò che ha fatto più scalpore: 31 dicembre 2009. Battuto il record di Moukoko ai tempi del Dortmund, a 16 anni e 18 giorni.
Non solo in Champions, ma anche in Premier League ha avuto possibilità di scendere in campo. È il secondo giocatore più giovane ad aver toccato campo nella competizione, a 15 anni e 235 giorni.
Il primo? Ethan Nwaneri, suo compagno di squadra, che esordì a 15 anni e 181 giorni contro il Brentford.

Arsenal, chi è Max Dowman?
Ha grandissima considerazione da parte di Arteta. Ala dell’Arsenal, con l’Under 18 ha realizzato 20 reti e 10 assist in 25 presenze, tutto questo a 15 anni. Ecco le parole dell’allenatore dei gunners.
“Quello che ha fatto in campo è stato: è entrato, ha preso la prima palla e ha superato gli avversari, ha iniziato a palleggiare e ha commesso fallo”, ha detto Arteta.
“Questa è personalità, questo è coraggio, e questo non si può insegnare. O lo hai o non lo hai”.
“E non importa cosa dice il suo passaporto. Se lo metti in questo contesto, è in grado di adattarsi e di fare una buona prestazione.”
“Il trasporto della palla è sempre stato il suo punto di forza”, ha detto a Sky Sports l’ex allenatore dell’accademia dell’Arsenal Temisan Williams.
“Ho avuto l’opportunità di allenare Max per tutta la stagione quando era un giocatore U11 e fin dall’inizio ho pensato: ‘Ok, c’è qualcosa di molto speciale in questo ragazzo’.”
Dowman è ora il giovane più chiacchierato d’Europa. Ha esordito in prima squadra e poi in competizioni ufficiali nel giro di poche settimane ad agosto, e ora sta portando il suo gioco in Champions League.
Tutto ciò solleva la domanda: fin dove può arrivare? E quanto velocemente?
“Champions League, Coppa del Mondo, Premier League“, dice Williams. “Ha tutte le potenzialità; ha la mentalità giusta. Mikel Arteta non lo avrebbe preso in squadra a quell’età se non l’avesse fatto.”
In Inghilterra e in particolare a Londra, sponda gunners, si parla un gran bene di questo giovane e, per come è stato descritto, ciò non sorprende affatto.
Sta nascendo una stella all’Emirates? Questo lo scopriremo prossimamente, ma le premesse sono ben più che rosee.
Focus
Napoli, accadde oggi: l’ultima di Ancelotti con i Partenopei
Oggi, 6 anni fa, il Napoli ospitava il Genk per la 6a giornata della Champions League 2019/2020. Una partita decisiva per l’accesso agli ottavi e non solo.
Siamo al 10 dicembre 2019 e la squadra Partenopea allenata da Carlo Ancelotti è in crisi nerissima. Gli azzurri non vincono tra tutte le competizioni da ottobre, e sono settimi in campionato a -17 dall’Inter capolista.
In Champions, i Partenopei sono secondi nel girone dietro al Liverpool. Per la qualificazione agli ottavi basta un pareggio in casa contro il Genk. Tuttavia, la qualificazione agli ottavi potrebbe non bastare per salvare la panchina di Ancelotti, visti i problemi fuori dal campo.
Napoli-Genk, 10 dicembre 2019

–
Ancelotti recupera Allan e Milik, entrambi fuori da qualche partita per infortunio. L’attaccante polacco gioca in attacco affiancato da Mertens, mentre il centrocampista brasiliano gioca come centrocampista centrale insieme a Fabian Ruiz. Insigne e Lozano, invece, partono dalla panchina.
I Partenopei vanno vicini al gol dopo 2 minuti, con un colpo di testa di Koulibaly che colpisce la traversa. Pochi secondi dopo, Milik approfitta di una disattenzione del portiere Vandevoordt, e mette il pallone in rete.
Poco prima della mezz’ora, l’attaccante polacco si ripete: cross basso di Di Lorenzo dalla destra, e Milik arriva prima di tutti sul pallone, battendo Vandevoordt, 2-0 (26′). A 10 minuti dall’intervallo, Vandevoordt commette un fallo su Callejon in area, rigore e cartellino giallo per il portiere belga classe 2002: dal dischetto, Milik segna la sua tripletta (37′).
Intanto, il Genk sfiora diverse volte il 3-1, con Onuachu che si divora due gol da solo davanti a Meret: in entrambi le occasioni calcia fuori. Poche emozioni nel secondo tempo, visto che la qualificazione agli ottavi dei Partenopei è ormai archiviata. Ancelotti fa entrare dalla panchina Gaetano (esordio in Champions per lui), Llorente e Lozano, al posto di Zielinski, Callejon e Milik.
I padroni di casa guadagnano un altro rigore poco prima del quarto d’ora finale di gara, con un tiro al volo di Callejon respinto con il braccio da un giocatore avversario. Visto che Milik è uscito, il rigore lo batte Mertens: il belga segna il rigore, battendo Vandevoordt con un cucchiaio.
Milik e compagni, dunque, si qualificano agli ottavi da secondi nel girone. Tuttavia, il cambio in panchina avviene lo stesso: esonerato Ancelotti, al suo posto arriva Gennaro Gattuso.
Focus
Napoli, Lukaku verso il rientro: come cambierà l’attacco?
Il Napoli ritrova Romelu Lukaku, ma ora resta da capire come Conte gestirà l’attacco con il belga e un Rasmus Højlund in grande forma.
Arrivano finalmente ottime notizie in casa Napoli sul fronte delle indisponibilità. Romelu Lukaku è infatti tornato ad allenarsi in gruppo dopo la lesione di alto grado al retto femorale della coscia sinistra rimediata nell’amichevole di agosto contro l’Olympiakos, un infortunio che l’ha tenuto fuori per quasi quattro mesi. Un rientro fondamentale non solo per Antonio Conte, ma anche per tutto lo spogliatoio, che ritrova una delle sue figure più esperte e carismatiche.
Il ritorno del belga, però, si intreccia con un’altra grande verità delle ultime settimane: il Napoli sembra aver trovato finalmente la quadra in attacco. Dopo mesi di dubbi, rotazioni e difficoltà nel trovare la formula giusta, ora la squadra ha un’identità ben definita anche grazie a un Højlund sempre più determinante.
Per questo la domanda è inevitabile: come cambierà l’attacco azzurro con il rientro di Lukaku? Conte rinuncerà al danese o proverà a far convivere i due?

Rasmus Winther Hojlund punta il dito ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, Conte guarda al futuro con un occhio al passato
Højlund sta sostituendo Lukaku in modo importante, garantendo gol, assist e una crescita evidente sia tecnica che mentale. Panchinarlo adesso, nel suo momento migliore, rischierebbe di essere controproducente.
E allora non è utopia immaginare alcune partite con un attacco a due, con Lukaku e Højlund contemporaneamente in campo. Il belga potrebbe agire più da collante, legando il gioco e aprendo spazi, mentre il danese tornerebbe ad attaccare la profondità con continuità.
In questo senso, un 3-5-2 classico potrebbe essere una soluzione, ma non va esclusa nemmeno l’idea di riproporre quel 4-2-4 visto a Bari e nei primi mesi alla Juventus, per sfruttare anche gli esterni.

LORENZO LUCCA RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lucca verso l’addio?
La pista più probabile, almeno nell’immediato, è però un’altra: Conte potrebbe scegliere l’alternanza nel ruolo di riferimento offensivo nel suo 3-4-3, sfruttando i tanti impegni delle prossime settimane per gestire minutaggi e recuperi. In questo scenario c’è però chi rischia seriamente di perdere ulteriore spazio: Lorenzo Lucca, che già ora fatica a ritagliarsi minuti e che potrebbe addirittura lasciare Napoli già a gennaio, appena sei mesi dopo il suo arrivo.
Il rientro di Lukaku rappresenta dunque una grande notizia, ma anche un nuovo rompicapo per Conte. Un problema, però, che ogni allenatore vorrebbe avere: troppa qualità e troppe soluzioni.
Focus
Milan, i numeri di Pulisic: è lui la stella al momento
Continua il momento di forma strepitoso di Pulisic con il Milan. Paragonando le sue statistiche con quelle di Leao, è lui l’uomo chiave dei rossoneri.
Pulisic continua ad essere il trascinatore dei rossoneri: la doppietta di ieri sera contro il Torino ne è la prova. E pensare che il giorno prima della partita, il calciatore statunitense era a casa con la febbre a 39°C.
I tifosi considerano Leao la stella della squadra di Allegri, e si aspettano molto da lui. Tuttavia, mettendo a confronto le statistiche del calciatore portoghese con quelle di Pulisic, è evidente chi sia la stella attualmente.
Milan, Pulisic on fire: statistiche a confronto con Leao

CHRISTIAN PULISIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Nella stagione 2024/25, Pulisic ha realizzato 11 gol e fornito altrettanti assist in Serie A, mentre in Champions League ne ha segnate 4 di reti. Inoltre, è suo il gol del momentaneo pareggio nella finale di Supercoppa Italiana, poi vinta contro l’Inter da 2-0 a 2-3. Leao, invece, nella Serie A 2024/25 ha realizzato 8 gol e e 10 assist, mentre in Champions League 3 gol e 1 assist.
Per quanto riguarda questa stagione, Pulisic è attualmente il capocannoniere della Serie A con 7 gol insieme a Lautaro Martinez. Inoltre, è a quota 2 reti in Coppa Italia. Nel frattempo, Leao ha segnato 5 gol finora in questa Serie A, e fornito 1 assist.
-
Serie A1 giorno faEcco chi potrebbe comprare la Fiorentina: il nome è clamoroso
-
Calciomercato6 giorni faMilan, problema Nkunku: offerta araba o cessione in prestito?
-
Notizie7 giorni faMilan, ancora out Gimenez: non verrà forzato il rientro | I dettagli
-
Calciomercato2 giorni faMilan, contatti Boca Juniors-Pimenta: s’ingrossa l’affare Gimenez
-
Calciomercato1 giorno faMilan, Allegri chiama Musah: ritorno a gennaio?
-
Calciomercato6 giorni faFiorentina, colpo in Premier per rilanciarsi?
-
Calciomercato5 giorni faMilan: contatto con gli agenti di Giacomo Raspadori
-
Calciomercato4 giorni faL’ex Milan Bakayoko: “Tornerò a gennaio, pronto per una nuova sfida”
