Focus
Napoli: gli attaccanti partenopei più costosi della storia
Dopo l’acquisto dell’olandese Noa Lang dal PSV, si è deciso di stilare una classifica sui profili del reparto offensivo più onerosi mai acquistati dal Napoli.
Il classe 1999 va ad inserirsi in uno contesto di attaccanti dalle eccellenti abilità. Da Osimhen a Lukaku passando per Raspadori e lo stesso Noa Lang scopriamo la classifica.

L’ESULTANZA DI GIACOMO RASPADORI E ROMELU LUKAKU ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli: gli attaccanti più onerosi
Con i suoi 25 milioni di euro, cifre sempre ufficiose, Noa Lang entra nella top 20 degli attaccanti partenopei più pagati. Esattamente al 9o posto. L’esterno del PSV va a riempire lo spazio lasciato dalla partenza di Khivcha Kvaratskhelia. L’investimento da 30 milioni di euro scarsi che farà di lui uno degli Orange più costosi mai sbarcati in Serie A.
Tuttavia una grande aspettativa circonda il ragazzo ormai ex PSV. Come lo era stato in precedenza per un altro profilo arrivato dal campionato olandese nella stagione 2019/20 come Hirving Lozano. In quel frangente Lozano non riuscì a dimostrare di valere tutti quei soldi. Ovviamente non si augura lo stessa sorte a Lang. Il messicano andava inoltre in quel momento ad occupare quella prima posizione (50 milioni di euro il costo del cartellino) che la stagione dopo diventerà proprietà esclusiva di Victor Osimhen.
Il nigeriano era stato prelevato dal Lille nel 2020/21 per una cifra introno ai 78 milioni di euro. A chiudere il podio un fenomeno d’aria come Gonzalo Higuain. L’argentino, prelevato dal Real Madrid nel 13/14, sbarcava in Italia per la cifra di 39 milioni di euro.
Medaglia di legno per il primo italiano della lista, ovvero Giacomo Raspadori. Il ragazzo ex Sassuolo arrivava in Campania nella stagione 23/24 per 33 milioni di euro, andando a dare più completezza offensiva alla squadra partenopea.
In un mondo, quello calcistico, dove ormai i prezzi dei cartellini subiscono notevoli rigonfiamenti, vengono alla luce profili prelevati a prezzi contenuti ma con un rendimento eccezionale. Il pensiero non può che andare a Kvaratskhelia, arrivato al Napoli per 13.3 milioni e rivenduto al Psg di Luis Enrique per circa 70 milioni di euro più bonus.
Adesso sta a Lang capire chi vuole essere: uno alla Kvara, pagato il giusto ed esploso, oppure una meteora alla Lindstrom (6o insieme a Lukaku e pagato 30 milioni).
Focus
Napoli, accadde oggi: sedicesimi di EL in extremis
Oggi, 15 anni fa, il Napoli ospitava lo Steaua Bucarest per la 6a giornata di Europa League 2010/11. Una finale per il secondo posto, decisa nei minuti finali.
La squadra di Mazzarri è terza nel suo girone di Europa League e ancora a secco di vittorie. Dopo 4 pareggi e 1 sconfitta, l’ultima partita in casa contro lo Steaua Bucarest è come una finale.
I Partenopei sono terzi nel girone a 4 punti, a -2 dal secondo posto occupato proprio dallo Steaua Bucarest. Nonostante i pareggi esterni in rimonta per 3-3 contro la squadra rumena e l’Utrecht, questa volta vincere è obbligatorio.
Napoli-Steaua Bucarest, 16 dicembre 2010

Costretto a rinunciare a Lavezzi e Gargano, Frustalupi (Mazzarri è squalificato) schiera Zuniga vicino ad Hamsik, dietro a Cavani. Spazio anche a Yebda e Vitale che giocano a centrocampo insieme a Maggio e Pazienza.
L’obiettivo dei padroni di casa è vincere per accedere ai sedicesimi di Europa League. Dunque, cercano in tutti i modi di segnare, attaccando anche con i difensori. Una scelta rischiosa, visto che lo Steaua Bucarest si rende pericoloso in contropiede in alcuni momenti della partita.
Nonostante le diverse volte entrate nell’area avversaria, i Partenopei faticano a creare particolari occasioni da gol. Il primo tiro in porta è un tiro dai 25 metri di Pazienza (33′), bloccato senza problemi di Tatarusanu.
Il primo tempo si chiude senza reti, con la squadra rumena che rischia addirittura di passare in vantaggio con un colpo di testa di Ricardo Gomes poco angolato. Nel secondo tempo, la squadra di Mazzarri parte subito in attacco, con Tatarusanu che respinge un tiro di Cavani, trovatosi a tu per tu con il portiere ex Fiorentina e Milan.
Frustalupi prova a rinforzare l’attacco, facendo entrare José Sosa per Campagnaro, e spostando Maggio in difesa: più tardi entra anche Dumitru per Yebda. Tuttavia, nonostante i diversi attaccanti in campo, i padroni di casa faticano ad essere incisivi. Le occasioni però aumentano, con Cavani che prima sfiora il gol di testa, poi colpisce il palo con un destro.
Vengono concessi 6 minuti di recupero: quando tutto sembra finito, Cavani segna di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo (90+3) e manda i Partenopei ai sedicesimi di Europa League. La squadra di Mazzarri, inoltre, è l’unica italiana a passare il turno (Juventus, Palermo e Sampdoria eliminate ai gironi).
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Napoli, ecco perché Mainoo sarebbe il colpo ideale
Emergenza totale a centrocampo ma un mercato alle porte: il Napoli guarda a gennaio e Kobbie Mainoo è sempre più una priorità per Conte.
Il Napoli, vista la grande emergenza a centrocampo, sta guardando con grande attenzione al mercato di gennaio per rinforzare l’organico. Come noto, il primo obiettivo del club partenopeo, ormai da tempo, è Kobbie Mainoo. Un corteggiamento iniziato già negli ultimi giorni d’agosto e proseguito in questi mesi, con il centrocampista che, visto il pochissimo spazio che sta trovando al Manchester United, sta spingendo con la società per trasferirsi in azzurro, dove ritroverebbe Scott McTominay e Rasmus Højlund.
Per il club partenopeo si tratterebbe del colpo ideale, non solo perché parliamo di uno dei giovani più interessanti di tutta la Premier League, ma soprattutto per ciò che Mainoo potrebbe garantire al centrocampo di Conte, attualmente in grande difficoltà.
Gli azzurri dovranno infatti fare a meno di Anguissa almeno fino a fine gennaio, di Gilmour fino a febbraio e di De Bruyne addirittura fino a marzo inoltrato. In questo contesto, l’innesto di un profilo così duttile permetterebbe di gestire meglio le rotazioni e abbassare il rischio di cali fisici.

Kobbie Mainoo of England during the International Friendly match England vs Brazil at Wembley Stadium, London, United Kingdom, 23rd March 2024
(Photo by Gareth Evans/News Images)
Kobbie Mainoo, un jolly per il Napoli di Conte
Nel 3-4-3 attuale, Mainoo rappresenterebbe una soluzione praticamente perfetta. Potrebbe agire al posto di Lobotka, sfruttando le sue doti in regia, la pulizia tecnica e la capacità di giocare sotto pressione, ma anche come alternativa a McTominay, grazie a una naturale propensione box to box che gli consente di coprire grandi porzioni di campo. La sua intelligenza tattica gli permette di interpretare più ruoli senza snaturarsi, un aspetto fondamentale in una fase così intensa della stagione.
Il valore di Mainoo, però, non si esaurirebbe con l’emergenza attuale. Con il rientro di Anguissa e degli altri infortunati, il centrocampista inglese resterebbe una risorsa di altissimo livello anche nei moduli utilizzati a inizio stagione, come il 4-3-3 o il 4-1-4-1.
Può agire da mezzala, portando equilibrio e inserimenti, da regista davanti alla difesa, e persino sulla trequarti. Nelle stagioni allo United, pur con poco spazio, ha mostrato numeri interessanti per passaggi progressivi e recuperi palla, confermando una completezza rara per la sua età.
A rendere l’operazione ancora più sostenibile è anche la formula. Il Napoli sta lavorando su un prestito, coerente con la volontà del club di non fare investimenti folli a gennaio. Da Manchester, però, si attende ancora il via libera definitivo: il Napoli vorrebbe inserire un diritto di riscatto, mentre lo United non sembra intenzionato, almeno per ora, a perdere il controllo del giocatore.
La trattativa resta aperta, ma una cosa è chiara: Mainoo sarebbe una soluzione ideale per affrontare l’emergenza e, allo stesso tempo, un investimento tecnico capace di alzare il livello del centrocampo azzurro nel medio-lungo periodo.
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Juventus, il rientro di Bremer riporta Koopmeiners a centrocampo
La Juventus accoglie di nuovo Bremer, mentre si prospetta un nuovo ruolo per Koopmeiners: ecco come possono cambiare le dinamiche nell’11 bianconero.
Il ritorno di Bremer e le nuove gerarchie
La Juventus si prepara ad accogliere nuovamente Bremer, il difensore brasiliano rientra dopo un periodo di assenza e potrebbe rivoluzionare le scelte di formazione di Spalletti. L’inserimento di Bremer non solo rafforza il reparto difensivo bianconero, ma offre anche nuove opzioni tattiche. Con la ritrovata solidità del brasiliano, il tecnico bianconero può finalmente adottare il passaggio ad una difesa a 4.
Juventus, possibile ruolo da regista per Koopmeiners

Teun Koopmeiners perplesso ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Un altro elemento di discussione è il possibile cambio di ruolo per Koopmeiners. Spalletti lo ha sempre impiegato da terzo di difesa fin qui, complice anche le tante assenze nel reparto. Il ritorno di Bremer potrebbe ritagliargli un altro ruolo. Non quello di trequartista, ma da mediano. L’olandese potrebbe insidiare Locatelli nel ruolo di regista basso.
Questa mossa da parte di Spalletti potrebbe essere una strategia per sfruttare al meglio le capacità del giocatore, adattandolo alle necessità tattiche della squadra. I fantallenatori dovranno quindi rimanere aggiornati sulle evoluzioni di questi scenari per ottimizzare le loro formazioni.
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Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio
Nella Juventus torna Bremer: “nuovo” ruolo per Koopmeiners? Scenari e gerarchie al Fantacalcio⚪️⚫️
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) Dec 15, 2025
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