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Premier League, All Eyes On Me – il focus sul 28° turno 2024-25

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Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 28°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Ventottesimo turno: “No Surprises”

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IL LIVERPOOL FA SUO LO SCONTRO TESTA-CODA

Seppur con maggiori difficoltà rispetto alle aspettative il Liverpool fa proprio lo scontro testa-coda con il Southampton, mettendo a referto la terza rimonta stagionale in campionato dopo aver concesso il primo gol della sfida.

I Reds, reduci dal soffertissimo e immeritato 0-1 ottenuto negli ottavi d’andata di Champions League in casa del PSG, si confermano, infatti, non al top della condizione anche nel match contro i Saints, creando tanto, vero, specie con Nunez, Gravenberch e Jones, ma concedendo anche molto, con Alisson costretto agli straordinari in più di una circostanza. Proprio il portiere brasiliano, eroe al “Parc des Princes”, la combina grossa insieme a Van Dijk nel recupero del primo tempo andando con scarsa decisione su un pallone vagante in area e permettendo a Smallbone di approfittarne per siglare il suo primo gol in carriera in Premier League e l’inaspettato 0-1.

Nella ripresa i Reds tornano in campo decisamente più concentrati e affamati attaccando con veemenza la porta di Ramsdale, costretto a capitolare al 51′ sotto il colpo di Nunez, quinto centro in campionato, a cui basta spingere in porta il cross basso di Luis Diaz dalla sinistra. L’attaccante uruguaiano si ritaglia un ruolo da protagonista anche quattro minuti più tardi, nel 2-1, anticipando furbescamente in area Smallbone prima di lasciarsi colpire dal centrocampista ospite costringendo il direttore di gara Smith a decretare il calcio di rigore, poi trasformato dal solito Salah.

In seguito al vantaggio i padroni di casa abbassano nuovamente la guardia e ci vuole il miglior Alisson per negare il 2-2 ad Archer, che mette apprensione a tutto l’impianto. Apprensione che svanisce definitivamente all’88’ quando Smith, tramite Var, assegna un altro penalty alla formazione di Slot per un ingenuo tocco di braccio di Sugawara in area: Salah ancora una volta si conferma implacabile spiazzando Ramsdale, facendo 27 in questo campionato, 44 sommando gli assist (eguagliato il record di Henry e Haaland in 38 partite, quello di Shearer e Cole dista ancora tre lunghezze, seppur messo a referto in 42 gare di campionato). Inoltre l’egiziano con questa doppietta aggancia Aguero al quinto posto della classifica marcatori all-time della Premier League a quota 184, e con 243 diventa il terzo top scorer nella storia del club del Merseyside alle spalle di Hunt e Rush.

I ragazzi di Slot centrano, dunque, la 21esima vittoria nel torneo volando a 70 punti con un margine siderale sull’Arsenal primo inseguitore, lo stesso che separa il Southampton, alla sconfitta numero 23, dalla salvezza.

L’ARSENAL FRENA DI NUOVO, HUDSON-ODOI STENDE IL CITY

Nel giorno della panchina numero 200 in Premier League di Arteta l’Arsenal non riesce ad andare oltre l’1-1 a Old Trafford collezionando il secondo pareggio consecutivo in campionato dopo l’incredibile 1-7 rifilato in Champions al PSV.

Nella prima frazione prevale l’attenzione difensiva e la poca volontà da parte di entrambe di prendersi dei rischi con o senza palla. I tentativi dei Gunners risultano sporadici e poco incisivi, prima con Merino e poi con Trossard che da fuori non inquadrano lo specchio, mentre quelli del Manchester United decisamente nulli, quantomeno fino al recupero. Nel secondo minuto di extra-time, infatti, Bruno Fernandes estrae dal cilindro un calcio di punizione diretto in porta dai 25 metri abbondanti, il secondo nelle ultime tre giornate dopo quello con l’Everton, battendo Raya per il suo settimo centro in campionato. Il capitano portoghese diventa, così, il primo calciatore del club mancuniano negli ultimi 10 anni a segnare più di un piazzato diretto in una singola annata, arrivando a essere coinvolto direttamente in 25 o più gol per la terza stagione consecutiva (solo Salah e Haaland ci erano riusciti).

La ripresa si apre sull’onda lunga degli ultimi minuti di primo tempo con i padroni di casa che vanno sensibilmente vicini al raddoppio con Mazraoui, su cui Raya si inventa una clamorosa parata, e Zirkzee a cui non riesce completamente la correzione di tacco su un pallone vagante in area. Nel frattempo gli ospiti riaccolgono in campo Martinelli che rileva Nwaneri e al 74′, proprio a culmine del momento migliore degli avversari, acciuffano il pari grazie alla bordata dal limite di interno destro di Rice, smarcato al tiro dalla bella progressione di Timber, che bacia il palo interno e si infila alle spalle dell’incolpevole Onana. Secondo acuto in campionato per l’ex West Ham.

Proprio Rice si rivela nuovamente protagonista nel finale rimediando allo svarione di Merino sulla propria trequarti con una scivolata salvifica su Hojlund solo davanti al portiere, al pari di Martinelli e Bruno Fernandes che nel recupero cestinano il match point: il primo calciando alto incredibilmente alto sulla corta respinta di Onana in seguito al tiro di Odegaard, il secondo costringendo Raya al doppio miracolo con allegato salvataggio sulla linea.

Pari giusto che non serve a nessuna delle due, con i Gunners che scivolano a -15 dal Liverpool capolista e i Red Devils, attesi giovedì dal ritorno degli ottavi di Europa League con la Real Sociedad dopo l’1-1 in trasferta, che restano nella parte destra della classifica.

Successo di misura dall’enorme peso specifico per il Nottingham che torna a vincere in campionato dopo più di un mese imponendosi su un Manchester City al nono k.o. nel torneo (era successo solamente nel 2019-20, stagione conclusa comunque al secondo posto).

Il match nel complesso risulta simile a quello tra il Forest e l’Arsenal terminato 0-0 nell’ultimo turno, con poche occasioni da gol e tanta densità portata a centrocampo da entrambe le squadre. Nella prima frazione sono i Citizens, reduci dal 3-1 in rimonta sul Plymouth negli ottavi di FA Cup, a provarci con maggiore insistenza, prima con il diagonale di destro di Haaland terminato di poco a lato in apertura e successivamente con la botta da fuori di Nico Gonzalez infrantasi sul palo esterno. La prima conclusione dei padroni di casa arriva, invece, al 39′ con Gibbs-White che non riesce, comunque, a impensierire Ederson.

Nella ripresa l’inerzia del match cambia con la squadra di Espirito Santo che sembra averne di più sia dal punto di vista di energia residua sia da quello attitudinale. Il primo campanello d’allarme per gli ospiti arriva dopo pochi minuti con la conclusione al volo di Dominguez bloccata da Ederson; sensazione di pericolo che si acuisce intorno al 65′ quando lo stesso portiere brasiliano devia sul palo con la punta delle dita il destro a giro di Hudson-Odoi. Gli Sky Blues provano a rispondere con il tiro di poco alto dal limite del neo-entrato De Bruyne, ma si fanno trovare scopertissimi all’83’ sul panoramico cambio di campo di Gibbs-White che pesca sulla destra Hudson-Odoi che, a sua volta, punta Gvardiol, se la sposta sul destro e batte Ederson con una conclusione beffarda e inaspettata sul primo palo, firmando il suo quinto centro in campionato.

Nel finale spazio alla conclusione da fuori, sugli sviluppi di un angolo, da parte di Kovacic che termina a lato di nulla, facendo salire a quota 12 i clean sheet stagionali di Matz Sels (il record in una singola annata per un portiere del Nottingham è di 13, fissato da Mark Crossley nel 1995), ma soprattutto permettendo ai Tricky Trees di riportarsi a +4 proprio sul Manchester City primo inseguitore, battendolo per la prima volta in Premier League dal 1995, stagione terminata al terzo posto, posizione occupata anche nell’attuale classifica.

Espirito Santo, reduce dalla sofferta vittoria ai rigori con l’Ipswich negli ottavi di FA Cup e da appena 4 punti nelle ultime 5 giornate, batte, dunque, Guardiola per la quarta volta in carriera (solo Klopp con 5 ha ottenuto più successi contro il tecnico catalano).

IL CHELSEA TORNA QUARTO, (WEST HAM-NEWCASTLE)

Terzo successo di fila, considerando anche l’1-2 inferto al Copenaghen negli ottavi di finale d’andata di Conference League, per il Chelsea che torna al quarto posto grazie al tanto sofferto quanto prezioso 1-0 sul Leicester.

La gara si apre subito con un contatto sospetto in area di rigore delle Foxes tra Thomas e Palmer, giudicato regolare dal direttore di gara Robinson, al contrario di quello tra Kristiansen e Sancho al 22′ che porta l’arbitro ad assegnare il penalty. Dal dischetto va, ovviamente, Palmer che, però, vede il suo tiro respinto da Hermansen in calcio d’angolo: primo errore in carriera dal dischetto del numero 20 al tredicesimo tentativo (ora solo Yaya Touré con 11 e Raul Jimenez con 10 hanno il 100% di realizzazione dagli 11 metri nella storia della Premier League).

In seguito al rigore sbagliato i Blues sbandano e rischiano di andare sotto in seguito all’inguardabile uscita sul cross di Justin da parte di Sanchez, tornato titolare, che per poco non provoca l’autogol di Adarabioyo, salvato dalla traversa. In apertura di ripresa sono ancora gli ospiti ad andare vicini al vantaggio con la girata di Vardy sul primo palo che, questa volta, trova attento Sanchez, ma al 60′ sono i Blues a mettere la freccia grazie al secondo centro consecutivo, il quarto totale nel torneo, di Cucurella che batte Hermansen con un poderoso sinistro da fuori area diretto all’angolino.

Dopo l’1-0 accade poco o nulla, se non nel recupero con Enzo Fernandez che fallisce il 2-0 calciando addosso all’estremo difensore ospite, ma non compromettendo i tre punti, di fondamentale importanza ai fini della classifica. Quinta sconfitta di seguito, invece, per il Leicester di Van Nistelrooy, al dodicesimo k.o. nelle sue prime quindici uscite (80% di sconfitte, secondo solo a McCarthy del Sunderland con l’84% e Martin del Southampton con l’81% nella storia della Premier League).

Tre punti dal forte retrogusto europeo per il Newcastle che espugna di misura il London Stadium nel monday night.

Dopo quaranta secondi circa, però, è il West Ham ad andare sensibilmente vicino al vantaggio con il solito inserimento sul cross di Kudus da parte di Soucek che non inquadra la porta da pochi passi. La reazione dei Magpies arriva intorno al 20′ attraverso la girata nel cuore dell’area di Barnes, neutralizzata da un riflesso felino di Areola, che si ripete qualche minuto più tardi sul colpo di testa di Burn.

La formazione di Howe sblocca la sfida nella ripresa, non prima, però, di un altro super intervento di Areola, fenomenale nello sventare il tentativo di autogol da parte di Kilman sul cross teso di Murphy. L’autore della rete decisiva è Bruno Guimaraes, al terzo centro in campionato, che da centravanti mette dentro in allungo il cross di Barnes.

Il Newcastle non concede praticamente più nulla centrando il quattordicesimo successo in campionato che gli permette di agganciare il Manchester City al quinto posto, mentre gli Hammers tornano a perdere dopo due successi consecutivi.

PARI PIROTECNICO TRA TOTTENHAM E BOURNEMOUTH, IL BRIGHTON PASSA AL 98′

Pareggio con tanti gol come da pronostico tra Tottenham e Bournemouth al termine di una gara che esalta pregi e difetti di entrambe.

L’errore in apertura di Romero alza immediatamente il termometro della sfida, costringendo al miracolo Vicario sul tentativo ravvicinato del rientrante dal 1′ Evanilson. L’ex portiere dell’Empoli si vede costretto a ripetersi qualche minuto dopo sulla frustata di testa di Tavernier, lasciando comunque la netta sensazione che le Cherries possano segnare da un momento all’altro. Sensazione confermata al 42′ quando gli Spurs si fanno, tanto per cambiare, trovare scoperti sulla destra lasciando un’autostrada a Kerkez che si fa tutta la fascia prima di sfoderare un bellissimo cross chiuso sul secondo palo in “estirada” proprio da Tavernier che sale a quota tre in classifica marcatori.

A riemergere meglio dagli spogliatoi sono nuovamente gli ospiti che metterebbero a referto il raddoppio con Kluivert al termine di una fantastica ripartenza, se non fosse per l’offside a inizio azione ancora di Tavernier, ravvisato in seguito a revisione Var. L’episodio a favore scuote, seppur parzialmente il Tottenham, che batte un colpo verso la porta di Kepa con Son, il cui destro a giro dal limite sbatte sulla faccia esterna del palo prima di perdersi sul fondo. Al 65′, a compimento di un tangibile predominio, arriva lo 0-2 con lo splendido tocco sotto di Evanilson, pescato dall’imbucata di Kluivert, che, dopo aver segnato anche nell’ottavo di FA Cup poi vinto ai rigori con il Wolverhampton, fa lo stesso anche di fronte al suo predecessore Solanke, mettendo apparentemente in ghiaccio il risultato.

La formazione di Postecoglou, infatti, rientra in gara due minuti più tardi in maniera casuale e fortunosa grazie al cross dalla trequarti di Sarr che si trasforma in un arcobaleno letto male da Kepa, costretto ad arrendersi dopo l’impatto del pallone sul palo interno. Lo stesso portiere spagnolo, in seguito a un clamoroso legno colpito da Kluivert in ripartenza, ritarda i tempi di uscita bassa sulla traccia verticale disegnata da Maddison, stendendo Son in area e concedendo il penalty, poi trasformato dallo stesso coreano, a secco dal 15 gennaio e al settimo centro nel torneo.

Dopo l’1-0 incassato in casa dell’AZ nell’andata degli ottavi di Europa League il Tottenham, dunque, completa la 26esima rimonta da due gol di svantaggio della propria storia (solo il Manchester United ne ha messe a referto di più, 30) conquistando un punto più utile per il morale che per la classifica. Grandi rimpianti, invece, per il Bournemouth, che torna a far punti dopo due sconfitte di fila, restando in piena corsa per l’Europa.

Quarta vittoria consecutiva, la sesta considerando anche quelle con Chelsea e Newcastle in FA Cup, per il Brighton che riesce ad avere la meglio sulla sirena sul sempre insidioso Fulham.

I Seagulls, con il vento in poppa dopo lo stoico successo maturato ai supplementari contro i Magpies nello scorso weekend valso l’accesso ai quarti della coppa nazionale, approcciano meglio alla gara creando i presupposti per il vantaggio prima con Minteh e poi con Joao Pedro, entrambi neutralizzati da due attenti interventi di Leno. A mettere la freccia al 35′, però, sono i Cottagers al primo tiro verso la porta avversaria: Raul Jimenez addomestica con il petto il cross di Iwobi per poi trasformarlo in rete con una secca battuta di mancino che perfora Verbruggen sul primo palo, arrivando a tagliare il traguardo della doppia cifra dopo cinque stagioni.

Nonostante il duro colpo incassato i padroni di casa riescono a rialzare immediatamente la testa, nel vero senso della parola dato che Van Hecke mette nel sacco il piazzato dalla trequarti di Ayari proprio grazie a una svettata realizzando il suo primo gol in carriera in Premier League e riscattando l’errata lettura in occasione dello 0-1.

Nella ripresa la formazione di Hurzeler prosegue sull’onda lunga del primo tempo creando e trovando per ben due volte il 2-1, ricevendo in entrambi i casi, però, la delusione dell’annullamento per le posizioni irregolari di Minteh e Adingra. Proprio quando la sfida sembrava arenarsi sull’1-1 Joao Pedro si avventa su un pallone vagante in area di rigore anticipando Reed che arriva in ritardo e lo colpisce costringendo il direttore di gara Barrott ad assegnare il penalty, trasformato dallo stesso brasiliano, al terzo centro consecutivo, che permette ai suoi di accorciare notevolmente sulla zona Europa.

Dopo quasi due mesi torna a perdere in trasferta, invece, il Fulham dopo il sensazionale trionfo ai rigori a Old Trafford in FA Cup.

WATKINS FIRMA IL SUCCESSO DEL VILLA, PALACE DI MISURA. UN PUNTO A TESTA PER WOLVERHAMPTON ED EVERTON

Terzo successo consecutivo, considerando il 2-0 in FA Cup con il Cardiff e l’1-3 con il Club Brugge nell’andata degli ottavi di Champions League, per l’Aston Villa che supera di misura il Brentford a domicilio.

La formazione di Emery, sempre con gli acquisti di gennaio pronti a subentrare e praticamente mai schierati dal 1′, aggredisce la gara per buona parte del primo tempo, seppur senza fortuna. Vani, infatti, i tentativi di Ramsey, destro deviato di poco a lato, Mings, zampata centrale sul piazzato di Tielemans, e dello stesso belga, il cui colpo di testa viene salvato sulla linea di porta da Pinnock. I Villans concretizzano la mole di opportunità create in apertura di ripresa grazie alla ripartenza condotta e finalizzata dal grande ex della sfida Watkins che sigla lo 0-1 con un potente destro sotto le gambe di Flekken, salendo a quxsota 13 in questo campionato e 6 contro la sua ex squadra (solamente contro il Brighton, 7, ne ha fatti di più).

Tre minuti più tardi è ancora l’11 ospite a rendersi protagonista con un assist per lo 0-2 di Rogers, poi annullato per fuorigioco millimetrico proprio di Watkins a inizio azione. In seguito a questo episodio le Bees mettono la testa fuori dal guscio, colpendo un palo con Lewis-Potter e costringendo Olsen a due interventi importanti su Schade e Wissa, non riuscendo, però, a scongiurare la quinta sconfitta interna nelle ultime sei gare disputate: impensabile dopo il grande inizio di stagione casalingo.

Il Villa, invece, torna a sorridere dopo il pesante 4-1 incassato dal Crystal Palace nell’ultimo turno, portandosi a -2 dalla zona Champions.

Dopo il 3-1 rifilato al Millwall negli ottavi di FA Cup il Crystal Palace ottiene un’altra vittoria, la quarta di fila in tutte le competizioni, superando, seppur a fatica, l’Ipswich.

Le Eagles provano a sbloccare il punteggio già nelle prime battute con Nketiah, schierato al posto dell’infortunato Mateta, murato da Palmer nell’uno contro uno, ed Eze, schermato sul più bello dal tempestivo recupero di Greaves, ma devono aggrapparsi alla bella parata di Henderson sul tentativo di Enciso per restare a galla. Gli ospiti si rendono pericolosi anche a inizio ripresa, questa volta con Delap, neutralizzato ancora da Henderson, ma rischiano grosso prima sul cross di Eze deviato sul palo e poi sul clamoroso errore di Davis che spiana la strada a Munoz, fermato nuovamente da un super intervento di Palmer.

Il minuto decisivo è, però, l’82’ quando Sarr approfitta di un rimpallo vinto dall’ex Lazio Kamada al limite per incunearsi in area di rigore e superare Palmer con un pregevole tocco sotto che vale il suo settimo centro in campionato, oltre ai tre punti per il Palace che scavalca il Brentford piazzandosi all’undicesimo posto. Terza sconfitta consecutiva, invece, per il Tractor Boys, penultimi e ancora senza vittorie in Premier League nel 2025.

 

Pareggio al Molineux tra Wolverhampton, al quinto totale in campionato, ed Everton, al terzo consecutivo, il quarto nelle ultime cinque, che allunga a otto la propria striscia di gare senza sconfitta.

I Toffees generano la prima opportunità da gol della sfida con la bella girata di Doucouré neutralizzata da José , salvo poi prestare il fianco alle pericolosissime conclusioni da fuori di Ait Nouri e Bellegarde, terminate di un soffio a lato prima della mezz’ora. Gli ospiti riescono comunque a mettere la freccia al 33′ grazie al recupero palla alto di Lindstrom che mette in moto Harrison, bravo a finalizzare con un mancino incrociato dal limite con annessa leggera deviazione di Doherty, aprendo finalmente il conto personale in questo campionato.

La reazione dei Wolves è, però, immediata: sette minuti più tardi, infatti, Munetsi, acquistato dal Reims nell’ultimo giorno di mercato invernale, capitalizza la bell’imbucata di Bellegarde per siglare il suo primo gol in carriera in Premier League rimettendo le cose a posto per i padroni di casa. Nella ripresa è l’Everton ad andare più vicino ai tre punti con Beto e Alcaraz che non sfruttano a dovere due ghiotte opportunità, permettendo al Wolverhampton di allungare a +6 sulla zona rossa.

Top & Flop

TOP

Scarpa d'oro

1) Mohamed Salah – Altra doppietta, seppur di rigore, per cementificare ulteriormente il proprio status e quello del Liverpool in vetta alla classifica. I numeri irreali dell’egiziano continuano ad andare di pari passo con quelli della squadra.

2) Callum Hudson-Odoi – L’ex Chelsea si rivela il match winner dello scontro diretto che rimanda il City a -4 e rinsalda la posizione e le ambizioni del Forest. Il peso specifico del suo gol è incalcolabile, come la portata del lavoro svolto sin qui da Espirito Santo.

3) Declan Rice – Le stigmate di salvatore dell’Arsenal a Old Trafford se le guadagna attraverso una prestazione super condita dal gol del pari e dal decisivo salvataggio su Hojlund, solo davanti a Raya. La mega spesa fatta dal club londinese per strapparlo al West Ham continua a dare i propri frutti.

FLOP

ederson manchester city

1) Kepa – Le principali responsabilità per il 2-2 finale con il Tottenham sono da attribuire al portiere spagnolo che sbaglia sia la lettura del tiro-cross di Sarr che i tempi di uscita su Son, provocando il rigore. I due punti persi dal Bournemouth potrebbero costare cari alla corsa all’Europa.

2) Ederson – Se intorno al 60′ aveva calato una parata degna della sua miglior versione, lo stesso non si può dire in occasione del gol subìto, quando si fa incredibilmente beffare sul primo palo dal tiro di Hudson-Odoi. Ennesima macchia stagionale per l’estremo difensore brasiliano.

3) Cole Palmer – L’istantanea del suo periodo no è certamente il rigore sbagliato che, per sua fortuna, non pregiudica la vittoria del Chelsea contro il Leicester. La speranza, per il bene del calcio, è che torni sui propri standard al più presto.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool*

70 29 21 7 1 69:27 +42
2 Arsenal 55 28 15 10 3 52:24 +28
3

Nottingham Forest

51 28 15 6 7 45:33 +12
4 Chelsea 49 28 14 7 7 53:36 +17
5

Manchester City

47 28 14 5 9 53:38 +15
6

Newcastle

47 28 14 5 9 47:38 +9
7

Brighton

46 28 12 10 6 46:40  +6
8 Aston Villa* 45 29 12 9 8 41:45  -4
9 Bournemouth 44 28 12 8 8 47:34 +13
10 Fulham 42 28 11 9 8 41:38 +3
11 Crystal Palace 39 28 10 9 9 36:33 +3
12

Brentford

38 28 11 5 12 48:44 +4
13

Tottenham

34 28 10 4 14 55:41 +14
14 Manchester United 34 28 9 7 12 34:40 -6
15

Everton

33 28 7 12 9 31:35 -4
16

West Ham

33 28 9 6 13 32:48 -16
17

Wolverhampton

23 28 6 5 17 38:57 -19
18

Ipswich Town

17 28 3 8 17 26:58 -32
19

Leicester

17 28 4 5 19 25:62 -37
20

Southampton

9 28 2 3 23 20:68 -48

*Una partita in più

Prossimo turno:

Sabato 15 marzo

Everton 16:00 West Ham

Southampton 16:00 Wolverhampton

Ipswich 16:00 Nottingham Forest

Manchester City 16:00 Brighton

Bournemouth 18:30 Brentford

Domenica 16 marzo

Arsenal 14:30 Chelsea

Fulham 14:30 Tottenham

Leicester 20:00 Manchester United

Mercoledì 16 aprile

Newcastle 20:30 Crystal Palace

Premier League

Bournemouth-Chelsea, probabili formazioni e dove vederla

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Premier League

Bournemouth-Chelsea è una partita della 15a giornata di Premier League. Il calcio d’inizio è previsto sabato 6 dicembre al Vitality Stadium.

Dopo la sconfitta nel turno infrasettimanale contro il Leeds, il Chelsea vuole riscattarsi e provare a rimettere pressione sull’Arsenal capolista (gli uomini di Maresca sono quarti, attualmente a -9 dalla vetta). Ad affrontare i Blues c’è un Bournemouth in difficoltà che non vince dal 26 ottobre (2-0 contro il Nottingham Forest) e che vuole evitare la terza sconfitta consecutiva, dopo quelle contro il Sunderland e l’Everton.

Qui Bournemouth

Dopo un ottimo inizio di stagione, la squadra di Iraola ha ottenuto un solo punto in 5 partite, scivolando dal secondo al quattordicesimo posto. Semenyo e compagni vogliono tornare alla vittoria per provare a rientrare tra le prime 10 e riavvicinarsi alla zona Europa. Sono diversi gli indisponibili per il Bournemouth: non ci sarà Christie per infortunio, mentre Cook e Adams sono fuori per squalifica. Verso la titolarità, invece, Petrovic, Senesi, Tavernier, Semenyo, Kluivert ed Evanilson.

Qui Chelsea

Bournemouth-Chelsea

Gli uomini di Maresca vogliono provare a rientrare nella lotta per il titolo dopo la pesante sconfitta per 3-1 in casa del Leeds. Una vittoria contro il Bournemouth sarebbe fondamentale anche in vista dell’insidiosa trasferta di Champions League contro l’Atalanta martedì sera. E’ ancora fuori per squalifica Caicedo dopo l’espulsione contro l’Arsenal, mentre Lavia e Colwill sono fuori per infortunio. Maresca dovrebbe schierare dal primo minuto Robert Sanchez, Gusto, Cucurella, James, Enzo Fernandez, Palmer e Joao Pedro.

Probabili formazioni

Bournemouth (4-2-3-1): Petrovic; Truffert, Diakitè, Senesi, Smith; Tavernier, Scott; Semenyo, Kluivert, Brooks; Evanilson. All. Areola

Chelsea (4-2-3-1): Robert Sanchez; Gusto, Fofana, Chalobah, Cucurella; James, Enzo Fernandez; Pedro Neto, Palmer, Garnacho; Joao Pedro. All. Maresca

Dove vedere Bournemouth-Chelsea

La partita Bournemouth-Chelsea sarà trasmessa in diretta su SKY ed in streaming su NOW TV con fischio d’inizio alle 16 (ora italiana).

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Premier League

Liverpool, Isak: “Mi aspetto sempre di migliorare”

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Liverpool

L’attaccante del Liverpool, Alexander Isak, risponde alle critiche con determinazione: “Voglio fare di più e non ho bisogno di conferme esterne”

Liverpool, le dichiarazioni di Isak

Alexander Isak, l’attaccante svedese, ha recentemente rilasciato un’intervista a Sky in cui ha sottolineato la sua determinazione a migliorare le sue prestazioni. Isak ha dichiarato: “Mi aspetto di fare molto di più. Lo penso sempre, anche quando faccio davvero bene”. Queste parole riflettono la mentalità di un giocatore che, nonostante i successi già ottenuti, è sempre alla ricerca di nuovi traguardi.

Isak ha continuato dicendo: “Voglio di più, quindi non è un problema per me. Sono il primo a sapere quando faccio bene e quando non faccio bene. Non ho bisogno che qualcuno me lo dica”. Questa affermazione mette in luce l’autoconsapevolezza e la fiducia nei propri mezzi che caratterizzano il giovane talento.

Liverpool

L’Impatto sul Calciomercato

Le parole di Isak non solo evidenziano la sua determinazione, ma potrebbero avere ripercussioni sul calciomercato. Un giocatore di tale calibro, con una mentalità così forte, diventa un obiettivo ambito per molti club. La sua capacità di autovalutazione e il desiderio di migliorare costantemente sono qualità che molti allenatori cercano nei loro giocatori.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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Premier League

Liverpool, Slot: “Isak è un investimento a lungo termine, non temporaneo”

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Liverpool

Liverpool – Arne Slot ribadisce: Alexander Isak è un pilastro del futuro del nostro club, come testimoniano i sei anni di contratto firmati.

Arne Slot e il futuro di Alexander Isak

Il tecnico del Liverpool Arne Slot ha recentemente chiarito la situazione contrattuale di Alexander Isak, uno dei talenti più promettenti del calcio europeo. Durante una conferenza stampa, Slot ha dichiarato: “Abbiamo firmato Alexander Isak per sei anni, non per tre mesi”. Questa affermazione sottolinea l’importanza del giovane attaccante nel progetto a lungo termine del club. La strategia è chiara: costruire una squadra competitiva attorno a giocatori di talento come Isak, garantendo stabilità e continuità.

Un impegno a lungo termine col Liverpool

L’accordo di sei anni non è solo un formale documento, ma rappresenta un impegno concreto verso il futuro. Isak, con le sue prestazioni sul campo, ha già dimostrato di essere un elemento chiave per la squadra. La fiducia del club nei suoi confronti è ben riposta, considerando le sue capacità tecniche e la sua visione di gioco. Potrebbe emergere come uno dei protagonisti principali nel panorama calcistico internazionale nei prossimi anni.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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