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Khedira: “Ancelotti? Una persona straordinaria. Sulla Juve…”
Sami Khedira, ex centrocampista di Juventus e Real Madrid ha raccontato la sua nuova vita in un’intervista a La Gazzetta dello Sport.
Khedira, oggi 37enne, ha concesso un’intervista a La Gazzetta dello Sport dove ha raccontato la sua vita dopo il ritiro. Tra l’impegno come opinionista televisivo e il ruolo di imprenditore, Khedira ha commentato la situazione attuale della sua ex squadra, la Juventus, reduce da una pesante sconfitta contro lo Stoccarda. L’ex campione tedesco ha evidenziato le difficoltà dei bianconeri, auspicando un pronto riscatto per la squadra che ha fatto parte della sua carriera.
Non è mancato, inoltre, un suggerimento al Milan in vista della prossima sfida di Champions League contro il Real Madrid. Conosce bene entrambe le squadre e ha sottolineato l’importanza di un approccio tattico disciplinato e della gestione dei momenti chiave della partita per affrontare al meglio i campioni spagnoli. Khedira, insomma, dimostra di mantenere viva la sua passione per il calcio, anche se con una prospettiva diversa, arricchendo di analisi ed esperienza il suo ruolo nel mondo sportivo e imprenditoriale.
Khedira: “Non mi aspettavo una Juve così in difficoltà”
A seguire le parole di Khedira.
CALCIO
“Mi piace avere la conoscenza necessaria per la televisione o per gli incontri con presidenti e club. A volte nel fine settimana arrivo a vedere 6-8 partite per studiare diversi tipi di calcio e conoscere giocatori […] Sono aperto a nuove avventure. Non cerco una società dove essere una figurina o una mascotte, voglio portare conoscenze ed esperienza. È questione di ruolo, di persone e di club. E del momento giusto”.
IL CAFFÈ
“Prima di arrivare a Torino preferivo il cappuccino o il latte macchiato, l’espresso era troppo forte per me. Alla Juventus, però, ho visto Bonucci, Chiellini e Buffon berlo sempre, dopo pranzo. Lo trovavo un rito elegante: ho comprato la macchina del caffè a casa e mi sono appassionato. Non ne bevo tanti, per via del mio cuore, ma di qualità. Poi, come voi sapete, all’estero è difficile trovare un buon espresso: o è troppo caldo, o è troppo freddo, o è annacquato”.
IMPRENDITORE
“Sì, so che molti iniziano a “fare affari” quando sono in attività: non giudico, ma per me se sei un calciatore di alto livello non hai tempo per concentrarti su altro. Giochi ogni tre giorni, ti alleni, viaggi. Da imprenditore devi investire molte energie: in attività non sarei riuscito a incontrare persone, vedere clienti, viaggiare… La qualità ereditata dal calcio? La costanza. Ci sono tanti inconvenienti e cose di cui preoccuparsi, dalle fatture alle materie prime che possono arrivare in ritardo. E a volte bisogna ripartire dopo una delusione. Il calcio è uguale, perché puoi perdere o infortunarti, ma poi devi dare il massimo anche nei giorni storti. E poi la comunicazione: era fondamentale in campo e fuori, con compagni e allenatori, con i media e i giornalisti. Ora è lo stesso, dai clienti ai soci. Non è un copia-incolla dal passato, ma un riutilizzo delle capacità sviluppate nel tempo”.
LA NUOVA AVVENTURA
“Ho spedito delle gift box ad alcuni ex compagni per ricevere pareri: tutti molto soddisfatti. L’aspetto più difficile? “Convincere le persone, non basta aprire lo shop online. Non stiamo solo producendo caffè, stiamo raccontando una storia. All’inizio è stata dura trovare la strategia, come nel calcio: parti con il 4-4-2, ma poi devi passare al 4-3-2-1. Non per questo ci snaturiamo: il prodotto è di qualità come la produzione, è un marchio “di lusso” e puntiamo sempre in alto. A Stoccarda c’è soprattutto caffè lungo o americano: i miei genitori si lamentano che quello chiamato “Torino” è troppo forte per loro. A Madrid è tipico il “cortado”, un macchiato con più latte, quindi abbiamo scelto una variante più cremosa. Per Torino abbiamo optato per un sapore forte con un sentore di cioccolato, pensato come ristretto o espresso. E infine Berlino, una città che come tutto il nord Europa non apprezza un gusto forte. Io preferisco un tipo di caffè, ma devo capire anche quello degli altri”.
ANCELOTTI
“Splende ovunque. Non è successo a Napoli che probabilmente non era il posto giusto per lui: come Sarri, davvero capace ma non adatto alla Juventus e ai suoi calciatori, per personalità o attitudine. Ancelotti è speciale, lo si vedeva già al Milan di Pirlo, Kakà e Gattuso. Sa come parlare alle persone, sa ciò che vuole ma non ti controlla dicendo ciò che devi fare, nemmeno nella vita privata. Come Ferguson, ti rende molto più forte a livello mentale, un campione. Guarda Vinicius: salta l’uomo e segna, ma è Ancelotti che gli ha dato la mentalità vincente, da Pallone d’Oro”.

UN RICORDO
“A fine 2013 mi sono infortunato gravemente e lui (Ancelotti, ndr) mi ha chiamato dopo l’operazione chiedendomi com’era andato l’intervento. “Recupera, ti aspetto per la finale di Champions League”. Io l’ho presa come una battuta visto che mancavano sei mesi, ma lui non stava scherzando e per giorni ha continuato a telefonarmi nonostante i suoi impegni. Alla fine mi ha davvero schierato titolare in finale! Gli ho spiegato che ero soltanto al 70%, ma lui ha risposto: “Mi fido, ho bisogno di te, mi serve la tua personalità”. È davvero speciale, si prende sempre cura di te e per questo è uno degli allenatori più vincenti della storia”.
REAL-MILAN
“L’ho vissuta alla prima stagione in Spagna, contro il Milan di Ronaldinho e Ibrahimovic. Il Bernabeu non ti concede errori e lo racconta la partita contro lo Stoccarda: i tedeschi hanno fatto meglio per 75 minuti, poi ha vinto 3-1 il Real. E con il Borussia Dortmund? Da 0-2 a 5-2. Loro non hanno bisogno di dominare per 90 minuti, ti stendono con le folate. Non so se è lo stadio, la storia, i calciatori o la combinazione di tutto. Il Milan deve restare concentrato per tutta la partita, resistere e rimanere compatto negli inevitabili momenti di difficoltà. E al Bernabeu non puoi difenderti e basta, devi attaccare e giocare in avanti: il Milan ha qualità, ma non deve mai pensare di avere sotto controllo il Real Madrid, perché se lo pensi allora sei battuto”.
JUVE-STOCCARDA
“Non mi aspettavo di vedere una Juventus costretta a difendersi tutto il tempo. Lo Stoccarda è una buona squadra che fa possesso palla, ma ha anche dei punti deboli. Serviva ripartire, serviva più coraggio”.
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Juventus, si pensa a blindare il futuro: i termini del rinnovo
Juventus e Yildiz a un passo dal rinnovo: Comolli pronto a offrire fino a 6 milioni per blindare il talento turco nel progetto bianconero.
La Juventus si prepara a una settimana decisiva sul fronte del mercato interno: sarà tempo di rivedere il rinnovo contrattuale di Kenan Yildiz, una delle giovani stelle più luminose della rosa bianconera.
Secondo le ultime indiscrezioni, la dirigenza juventina è pronta a rilanciare l’offerta fino a “6 milioni” di euro a stagione, bonus inclusi, per convincere il talento turco a prolungare il proprio legame con il club fino al 2030.
La proposta economica rappresenterebbe un netto incremento rispetto all’attuale stipendio e si colloca nella fascia alta della rosa, indice della volontà di Comolli di “blindare” Yildiz nel progetto bianconero.
Sullo sfondo restano però le sirene europee: le big di Premier League e il Real Madrid continuano a monitorare la situazione, pronte ad approfittare di una mancata intesa.
Con le parti che insistono sul tavolo delle trattative e la famiglia del giocatore a Torino per discutere i dettagli, questa settimana potrebbe rivelarsi decisiva per il futuro di Yildiz alla Continassa.
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Serie A, squalifica 15ª giornata non incide su Supercoppa
I giocatori di Inter, Napoli, Milan e Bologna potranno partecipare alla Supercoppa anche se squalificati nella 15ª giornata di Serie A.
Serie A e Supercoppa: una nuova regola in arrivo
Una novità importante sta emergendo nel mondo del calcio italiano. Gli appassionati di Serie A potrebbero presto vedere una modifica regolamentare che riguarda la partecipazione alla Supercoppa Italiana. Secondo quanto riportato da Gianluca Di Marzio, i giocatori di Inter, Napoli, Milan e Bologna, se dovessero ricevere una squalifica durante la 15ª giornata di campionato, avranno comunque la possibilità di scendere in campo per la Supercoppa. Questo cambio regolamentare potrebbe influenzare significativamente le strategie delle squadre e la gestione dei cartellini durante la stagione.
Implicazioni per le squadre e il campionato
Questa decisione solleva diverse questioni sui potenziali vantaggi competitivi. Le squadre coinvolte avranno la possibilità di schierare i loro migliori giocatori in una competizione che spesso determina il momentum della stagione successiva. Inoltre, questo cambiamento potrebbe anche portare a un allentamento della tensione per i giocatori durante le partite cruciali della Serie A, sapendo che una squalifica non pregiudicherebbe la loro partecipazione alla Supercoppa.
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Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio.
Serie A, in caso di squalifica nella 15ª giornata, i giocatori di Inter, Napoli, Milan e Bologna potranno giocare regolarmente la Supercoppa
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) Dec 12, 2025
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Juventus, Tardelli: “Squadra apatico, salvo solo questi tre giocatori…”
L’ex attaccante della Juventus, Marco Tardelli, ha criticato aspramente la Vecchia Signora, in un’intervista concessa al quotidiano La Stampa.

KENAN YILDIZ RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus, le parole di Tardelli
La Juve di Tardelli: un’analisi critica
Marco Tardelli, leggendario ex calciatore italiano, ha espresso il suo parere sulla situazione attuale della Juventus in un’intervista a La Stampa. Secondo Tardelli, la squadra bianconera sta attraversando un periodo di apatia, evidenziando una mancanza di energia e determinazione nelle recenti prestazioni. Nonostante la critica feroce, Tardelli ha individuato alcune note positive in due giovani talenti: Kenan Yildiz e Francisco Conceicao.
Yildiz, descritto da Tardelli come un “fuoriclasse”, ha dimostrato di avere un potenziale straordinario, anche se non ha ancora assunto il ruolo di leader all’interno della squadra. D’altra parte, Conceicao è stato lodato per la sua vivacità e capacità di apportare un contributo significativo in campo. Tardelli ha inoltre elogiato Weston McKennie per la sua continuità e affidabilità, soprattutto nei momenti di difficoltà.
Giovani promesse e veterani affidabili
L’analisi di Tardelli mette in luce come la Juventus possa contare su un mix di giovani promesse e giocatori esperti che possono fare la differenza. Il contributo di Yildiz e Conceicao potrebbe essere fondamentale per il futuro della squadra, mentre McKennie continua a rappresentare una certezza, sia in termini di prestazioni che di professionalità.
Queste osservazioni potrebbero suggerire una direzione per la Juventus, che potrebbe focalizzarsi sullo sviluppo e valorizzazione dei giovani talenti, affiancandoli a giocatori esperti per risalire la china e tornare competitiva ai massimi livelli.
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Fonte: l’account X di Schira.
Marco #Tardelli a LaStampa: “Questa #Juve è apatica. Uniche note positive sono #Yildiz che è un fuoriclasse anche se non ancora un leader e #Conceicao che con la sua vivacità dà sempre qualcosa in più. #McKennie nelle difficoltà non tradisce, è sempre continuo anche in zona-gol”
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 12, 2025
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