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All Eyes On Me – il focus sul 17° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della diciassettesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Diciassettesimo turno: tragedia sfiorata a Bournemouth, l’Arsenal torna in vetta. Il City si fa rimontare nel finale.

All Eyes On Me

ARSENAL 2-0 BRIGHTON (53′ G. Jesus, 87′ Havertz)

Si rialza l’Arsenal dopo la sconfitta di misura al Villa Park battendo senza ammissioni di replica il Brighton e tornando da solo in vetta alla classifica.

I Gunners mettono in fila la settima vittoria interna consecutiva tra campionato e Champions League con un netto 2-0 dietro il quale si celano innumerevoli occasioni da gol sprecate. Sin dalle prime battute l’undici di Arteta, reduce dall’ininfluente pareggio europeo in casa della rivelazione stagionale Psv, dà l’impressione di avere una marcia in più costringendo il Brighton, che in questo stadio aveva vinto 0-3 lo scorso maggio, prettamente nella sua metà metà campo con un’avvolgente manovra e gli strettissimi tempi di recupero palla.

Tra i più attivi Saka, costante spina nel fianco di Milner adattato a sinistra per le ormai consuete assenze di Estupinan e Lamptey, e Odegaard, dal cui mancino si alternano traiettorie visionarie e conclusioni a fil di palo o respinte da Verbruggen. Il risultato si sblocca, però, solamente ad inizio ripresa, dopo un’altra grande opportunità cestinata da Martinelli, con il colpo di testa di Gabriel Jesus sul corner calciato da Saka e goffamente prolungato sul capo del brasiliano da Van Hecke. L’ex City ritrova così il gol che all’Emirates in Premier gli mancava dal 3 settembre.

I Seagulls, costretti a schierare nuovamente Hinshelwood sulla destra per l’infortunio occorso a Veltman al 27′, hanno solo un sussulto poco dopo l’80’ con il cross basso di Mitoma non capitalizzato da Gross a pochi passi da Raya. Davvero troppo poco per impensierire la miglior difesa del torneo, da cui parte l’azione del raddoppio che si sfoga poi in ripartenza con i tre tocchi di Odegaard, Nketiah e Havertz, bravo nel punire in diagonale Verbruggen per il suo quarto centro in campionato.

L’Arsenal ottiene, dunque, il dodicesimo successo in questa Premier fornendo una delle migliori prestazione stagionali e riesce a scavalcare il Liverpool proprio prima dello scontro al vertice con i Reds in programma sabato prossimo. L’undici di De Zerbi, reduce dall’1-0 sul Marsiglia valso il primato nel girone di Europa League, scivola al nono posto e avrà l’onere di ripartire sul campo del Crystal Palace nel prossimo turno.

LIVERPOOL 0-0 MANCHESTER UNITED

Pari senza gol a sorpresa ad Anfield nel classico del calcio d’oltremanica tra Liverpool e Manchester United. Lo 0-0 finale non rispecchia, però, l’andamento del match e, soprattutto, non rende giustizia all’enorme mole di occasioni create dai padroni di casa.

Ai Reds non bastano 34 conclusioni, di cui 8 nello specchio, per bucare Onana e riprendersi la testa della classifica, incappando, dunque, in un pareggio senza gol in casa che interrompe la striscia di sette successi interni consecutivi e quella di diciassette incontri interni di fila con gol all’attivo (l’ultima uscita senza reti ad Anfield era datata 21 gennaio 2023 contro il Chelsea).

L’undici di Klopp imprime sin da subito il proprio ritmo alla sfida insidiando la porta dei Red Devils con due traversoni avvolgenti di AlexanderArnold non tramutati in gol da Nunez e Salah e due colpi di testa da corner di Van Dijk e Konaté che esaltano i riflessi del portiere camerunense. La ripresa è un vero e proprio assedio dei rossi che ostruiscono tutte le fonti di gioco avversarie e sfrecciano a velocità doppia sulle corsie: AlexanderArnold va vicino alla gloria personale con due conclusioni che si spengono ad un palmo dal palo, mentre Salah e Luis Diaz vedono i rispettivi tentativi murati in qualche modo dalla difesa ospite.

I Red Devils si affacciano solamente due volte nell’area del Liverpool, prima con Garnacho e poi con Hojlund che occhi negli occhi spara con il piede debole sul petto di Alisson. Nel finale c’è spazio per un sospetto tocco di braccio di Shaw nel cuore dell’area e l’espulsione di Diogo Dalot per un eccesso di proteste.

I Reds restano, dunque, con l’amaro in bocca e prima dello scontro con l’Arsenal saranno di scena nei quarti di Coppa di Lega nuovamente in casa con il West Ham, gara in cui dovranno rinunciare anche a Gravenberch, il cui infortunio verrà valutato nei prossimi giorni, oltre che a Mac Allister, assente già in questa uscita.

I Red Devils, orfani di Casemiro, Mount ed Eriksen in mediana, e affidatisi nuovamente al giovane Mainoo, possono tornare a mostrare un pallido sorriso dopo l’ultimo posto ottenuto nel girone di Champions ed il 7-0 incassato nella tana del Liverpool nella scorsa stagione, ma le enormi difficoltà realizzative restano il principale problema a cui Ten Hag è chiamato urgentemente a porre rimedio.

BRENTFORD 1-2 ASTON VILLA (45′ Lewis-Potter, 77′ A. Moreno, 85′ Watkins)

L’Aston Villa passa anche sul campo del Brentford e si porta a -1 dal primo posto al termine di una gara sofferta, ma vinta da grande squadra.

I Villans approcciano in maniera analoga all’ultima trasferta di campionato disputata a Bournemouth concedendo campo e occasioni ai padroni di casa che sfiorano il vantaggio con l’ex Sampdoria Damsgaard e Wissa, entrambe fermati da due interventi super di Martinez. “El Dibu”, però, non può fare nulla al tramonto del primo tempo sulla battuta ravvicinata del 22enne LewisPotter, schierato al posto dell’infortunato Mbeumo, che scarica in porta la corta respinta della difesa ospite sul corner di Janelt per il suo primo gol in carriera in Premier League.

Le Bees iniziano meglio anche nella ripresa ancora con LewisPotter che spreca il raddoppio da posizione favorevole e Wissa che di testa non riesce a dare angolo. Il momento chiave della sfida arriva, però, al 71′ quando Mee viene espulso, tramite revisione al Var, per un intervento con il piede a martello sulla caviglia di Bailey.

L’undici di Emery sfrutta al meglio la superiorità numerica pervenendo al pareggio appena sei minuti dopo con il traversone proprio di Bailey spinto in porta da Alex Moreno, al primo centro in Premier con la maglia dei Villans, e mettendo la freccia a cinque dal 90′ con il solito Watkins, nona rete nel torneo, che di testa punisce Flekken. Nel recupero arriva il rosso anche per Kamara in seguito ad una rissa accesasi in seguito allo screzio tra Martinez e Maupay.

Prosegue la sua volata verso il paradiso, dunque, l’Aston Villa che fa 12 su 17 in campionato, mentre il Brentford, che avrebbe meritato qualcosa in più, cade per la terza volta di fronte al proprio pubblico.

MANCHESTER CITY 2-2 CRYSTAL PALACE (24′ Grealish, 54′ Lewis, 76′ Mateta, 95′ (rig.) Olise)

Il City si butta via per l’ennesima volta nel finale e viene costretto sul 2-2 da un Crystal Palace comunque tenace e lucido fino al triplice fischio.

I Citizens incassano il terzo gol stagionale nei minuti di recupero (dopo quelli con Chelsea e Tottenham) e gettano alle ortiche due punti pesanti che potrebbero costar caro nella lotta al titolo. Il dominio di 3/4 della gara frutta all’undici dii Guardiola il doppio vantaggio firmato Grealish e Lewis. Il 10 trova la via giusta per il suo terzo centro consecutivo piazzando il piattone destro sul secondo palo al 24′ sugli sviluppi di una manovra condotta da Ruben Dias e rifinita dall’imbucata di Foden, mentre il classe 2004 al 54′ spedisce in porta un pallone vagante con il collo destro che gli vale la prima gioia in carriera in Premier League.

Le Eagles vengono graziate in un’occasione da Alvarez, anche in questa sfida chiamato a fare le veci dell’assente Haaland, salvate a ripetizione dal portiere ex United Dean Henderson, che si oppone strepitosamente ai tentativi di Gvardiol, Bernardo Silva e Foden, e rimesse in partita da Mateta, bravo a spingere in porta il cross basso di Schlupp infilatosi in ripartenza nell’inspiegabilmente scoperta difesa di casa. La rete del definitivo 2-2 arriva nel recupero a maturazione di un forcing di cinque minuti su un calcio di rigore causato dall’ingenuo intervento di Foden, atto a spazzare il pallone, sulla tibia di Mateta e trasformato con freddezza da Olise, al suo secondo acuto in campionato.

Per i campioni in carica arriva, dunque, il quarto pareggio nelle ultime sei, figlio di una fragilità prima gestionale e poi difensiva che ricorda molto il primo periodo dell’era Guardiola, e nettamente in controtendenza rispetto a quanto mostrato nella seconda parte della scorsa annata.

Il City non scenderà in campo nella prossima giornata complice gli impegni nel mondiale per club e vedrà rinviata la propria partita contro il Brentford, mentre il Crystal Palace, che può ritenersi più che soddisfatto del punto strappato nonostante le assenze pesanti di Eze, Edouard e Ayew, ospiterà il Brighton nella gara d’apertura del 18° turno.

NOTTINGHAM FOREST 0-2 TOTTENHAM (47’pt Richarlison, 65′ Kulusevski)

Passa il Tottenham al City Ground nel match di apertura della 17° giornata, ottenendo con merito tre punti che lontano da casa mancavano dal 27 ottobre e alimentando le proprie speranze di insidiare le prime posizioni dopo il largo successo sul Newcastle di settimana scorsa.

L’assoluto protagonista della gara contro il Nottingham è, senza dubbio, Dejan Kulusevski, mascherato per l’occasione a causa della rottura del naso subìta dieci giorni fa contro il West Ham per una gomitata di Paquetà. Lo svedese fa il bello e il cattivo tempo sin dai primi minuti quando con due suggerimenti smarca al tiro Son, che conclude su Turner a tu per tu, ed il grande ex della gara Brennan Johnson, il cui tentativo di punta viene cancellato da un ottimo riflesso del portiere statunitense.

Nonostante i primi due tentativi andati a vuoto, l’ex Juve riesce comunque a mettere a referto l’assist nel secondo minuto di recupero del primo tempo: il suo cross pennellato si spegne sulla testa di Richarlison che prende il tempo a Turner e sigla il terzo gol nelle ultime due gare giocate, regalando ai suoi un vantaggio preziosissimo.

Il Forest, colpito nell’orgoglio, alza il ritmo nei primi minuti della ripresa, alla ricerca di una reazione alla rete incassata, ma il momento propizio si esaurisce poco prima del 60′ quando il Var annulla il pari di Elanga per posizione di offside sul cross basso di Neco Williams. Poco dopo il 60′, invece, è di nuovo Kulusevski a prendersi la scena, approfittando del rinvio errato di Turner e punendolo con il piede debole sul primo palo, chiudendo la partita e salendo a quota cinque nella classifica marcatori.

Il match prova a riaprirlo Bissouma a cui l’arbitro Gillett a venti minuti dal termine mostra il rosso diretto, dopo check al Var, per un intervento sconsiderato con la gamba alta su Yates. Sull’onda di questo episodio i padroni di casa generano due occasioni da corner che, però, si infrangono rispettivamente su Vicario e sul palo.

Gli Spurs, dunque, si portano a 33 punti in classifica, mettendo a referto un clean sheet che mancava da quasi due mesi, ma continuano a perdere pezzi, proprio quando Postecoglu iniziava a poter contare su importanti rientri: Brennan Johnson è uscito malconcio dopo un brutto colpo alla testa, Udogie salterà il prossimo turno per squalifica, considerata la quinta ammonizione rimediata, così come Bissouma, per cui i turni di stop saranno tre.

Per l’undici di Cooper, invece, arriva la quinta sconfitta nelle ultime sei con soli cinque gol realizzati. La situazione di classifica inizia a farsi preoccupante, al contrario di quanto si potesse pensare dopo i funzionali movimenti di mercato effettuati in estate.

NEWCASTLE 3-0 FULHAM (57′ Miley, 64′ Almiron, 82′ Burn)

Dopo la scottante eliminazione in Champions League maturata con l’1-2 in rimonta subìto dal Milan, il Newcastle torna a ruggire davanti al proprio pubblico rifilando un secco 3-0 al Fulham.

La chiave di volta della sfida arriva al 22′ quando Raul Jimenez rimedia un rosso diretto, mostrato dall’arbitro Barrott dopo la revisione al Var, per uno scellerato intervento a metà campo ai danni di Longstaff. Senza il proprio ariete i Cottagers, reduci da sedici reti all’attivo nelle ultime cinque gare, perdono gran parte del loro smalto offensivo e si rendono pericolosi solamente a metà della prima frazione con l’iniziativa personale di Iwobi neutralizzata da Dubravka.

La superiorità numerica detta, di fatto, i ritmi e gli equilibri della gara che con il passare dei minuti pendono fortemente dalla parte dei Magpies, che colpiscono una traversa con Gordon e passano in vantaggio al 57′ con il primo gol in carriera del 2006 Lewis Miley, a cui Howe, anche complice le numerose defezioni, sta concedendo sempre più ampio minutaggio, bravo nel tramutare in rete la serpentina di Bruno Guimaraes con un destro incrociato. Il raddoppio arriva pochi minuti dopo e consacra il ritorno al gol di Miguel Almiron, a secco in Premier dal 30 settembre, sugli sviluppi di uno scambio nello stretto tra Gordon e Longstaff, a cui segue il movimento ingannante di Wilson, mentre il tris giunge nel finale con il colpo di testa del rientrante Burn sullo splendido cross d’esterno ancora di Bruno Guimaraes.

Torna, dunque, a sorridere Howe dopo i tre ko di fila tra campionato e Champions, mettendo a referto la settima vittoria interna consecutiva in campionato, che, però, costa cara in termini di infortuni. Nel giorno dei reintegri di Burn, Longstaff e Botman, infatti, i Magpies perdono a gara in corso Schar e Joelinton (alla presenza numero 150), le cui condizioni andranno valutate nei prossimi giorni, a testimonianza dei numerosi errori commessi nella preparazione estiva, come ammesso anche dal tecnico dei bianconeri nel post-gara.

Sicuramente i due non ci saranno nel quarto di finale di Coppa di Lega contro il Chelsea in programma martedì, lo stesso impegno a cui dovrà prendere parte anche il Fulham, ospite dell’Everton nello stesso giorno.

WEST HAM 3-0 WOLVERHAMPTON (22′, 32′ Kudus, 74′ Bowen)

Dopo il 2-0 rifilato al Friburgo valso il primo posto nel girone di Europa League il West Ham sbriga con un secco 3-0 la pratica Wolverhampton riscattando i cinque gol incassati dal Fulham nell’ultimo turno.

Vittoria nel segno del solito Mohammed Kudus, di cui abbiamo tessuto le lodi anche nelle precedenti settimane, che tra il 23′ ed il 32′ indirizza definitivamente il match con una doppietta in cui racchiude gran parte del suo potenziale qualitativo. La prima rete arriva con un sinistro stretto sul primo palo da fuori area che prende in controtempo Bentley, la seconda con un destro incrociato dai 16 metri che vale il nono centro stagionale per l’ex Ajax. In entrambe i casi risultano fondamentali i suggerimenti illuminanti di Paquetà.

I Wolves abbozzano una reazione nella prima parte della ripresa, ma riescono a produrre soltanto un gol annullato a Sarabia per posizione irregolare sul cross basso di Semedo. Anche nel 3-0 che chiude definitivamente i giochi c’è lo zampino del centrocampista brasiliano ex Milan che scambia sulla trequarti con Bowen, bravo poi ad incrociare il destro per il decimo centro personale in campionato.

Con questi tre punti gli Hammers scavalcano il Brighton e tengono il passo del Newcastle in ottica sesto posto, mentre i lupi d’oltremanica, costretti ancora a rinunciare a Pedro Neto, scivolano in tredicesima posizione, figlia di un solo successo nelle ultime sei gare.

CHELSEA 2-0 SHEFFIELD UNITED (54′ Palmer, 61′ Jackson)

Torna al successo il Chelsea dopo le due sconfitte esterne rimediate contro Manchester United ed Everton, battendo per 2-0 lo Sheffield United nel segno di Palmer.

Proprio l’ex City, infatti, la sblocca ad inizio ripresa punendo da distanza ravvicinata e centrale l’incolpevole Foderingham sugli sviluppi di una delle tantissime iniziative di un altro ex Sky Blues: Raheem Sterling. Il 20 dei Blues si porta, così, a quota sei nella classifica marcatori e si rende protagonista anche in occasione del raddoppio con un assist, propiziato ancora dalla percussione di Sterling, che libera al più facile dei tap-in Nicolas Jackson, al settimo centro in questa Premier.

I blu di Londra legittimano il doppio vantaggio con ulteriori occasioni da rete, cestinate in sequenza da Gallagher, Mudryk e Disasi, lasciando le briciole ad uno Sheffield in grado di impensierire Petrovic, schierato tra i pali al posto dell’infortunato Sanchez, solamente con il doppio tentativo di Archer, sempre tra i più attivi.

Le Blades restano, quindi, l’unica squadra del torneo senza vittorie esterne, non riuscendo a dar seguito al successo di misura sul Brentford di settimana scorsa e vedendo allontanarsi il quartultimo posto a sei lunghezze, mentre l’undici di Pochettino riparte da questi tre punti con l’obiettivo di ritrovare nel periodo natalizio la continuità smarrita e tornare ad insidiare le zone nobili della classifica.

BOURNEMOUTH 1-1 LUTON (3′ Adebayo, 58′ Solanke) SOSPESA

Il match è stato sospeso al 60′ per il malore che ha colpito il capitano del Luton Tom Lockyer, su cui abbiamo fornito aggiornamenti qui.

Al momento dell’interruzione il match era fermo sull’1-1 in virtù delle reti di Adebayo per gli ospiti e Solanke per i padroni di casa, ma restano da capire le modalità di recupero che la FA deciderà di adottare. Infatti esiste una doppia possibilità: la prima prevede che si recuperi solamente l’ultima mezz’ora, mentre la seconda che venga recuperata l’intera partita.

Il regolamento della Federazione calcistica inglese, in tal senso, può venirci in soccorso: “Nel caso in cui una partita della competizione non venga giocata o venga abbandonata per cause su cui nessuno dei due club ha controllo, dovrebbe essere giocata nella sua interezza in una data da concordare di comune accordo tra i due club. e approvato dal concorso. In mancanza di tale accordo e notifica alla competizione entro [] giorni, la competizione avrà il potere di ordinare che la partita venga giocata entro una determinata data.

Ad ogni modo, considerata anche la situazione molto delicata, crediamo che la scelta finale spetterà alle squadre e che, a prescindere se si disputeranno 30 o 90 minuti, la gara verrà giocata nell’anno nuovo, considerato il calendario fittissimo che attende tutte le squadre inglesi negli ultimi giorni del 2023.

BURNLEY 0-2 EVERTON (19′ Onana, 25′ Keane)

Quarta vittoria consecutiva, la quinta nelle ultime sei, per l’Everton che espugna anche Turf Moor e si mette a distanza di sicurezza dalla zona rossa. Senza penalizzazione i Toffees sarebbero in piena lotta per l’Europa.

Per superare il Burnley la squadra di Dyche, applauditissimo dai tifosi di casa considerati i dieci anni di convivenza, di cui sette nella massima serie, impiega 25 minuti. Onana la sblocca al 19′ tramutando in gol con un colpo di testa il corner calciato da McNeil, aprendo anche il proprio conto personale in questa Premier dopo la rete in Coppa di Lega sempre contro i Clarets. Passano appena sei minuti e Michael Keane, a secco dallo scorso 3 aprile, sigla il più classico dei gol dell’ex capitalizzando l’ottima transizione interna su un calcio piazzato da metà campo, sfruttando anche il favorevole rimpallo tra Trafford e O’Shea sulla sua prima conclusione per piazzare il destro vincente.

La reazione dell’undici di Kompany è affidata ad Amdouni, a cui prima viene cancellato il tap-in da un miracoloso intervento di Godfrey e poi disinnescato il destro diretto all’incrocio da un ottimo riflesso di Pickford, e Berge che a dieci dalla fine colpisce la traversa su cui si infrangono tutte le velleità di rimonta.

La quarta affermazione senza reti concesse permette all’Everton di essere la squadra ad aver collezionato il maggior numero di clean sheet (6) e certificare il proprio status di outsider. Il Burnley, invece, resta inchiodato al penultimo posto con la panchina di Kompany sempre più scricchiolante e la speranza di recuperare al più presto Koleosho.

Classifica e prossimo turno

1

Arsenal

39 17 12 3 2 35:15 +20
2

Liverpool

38 17 11 5 1 36:15 +21
3

Aston Villa

38 17 12 2 3 37:21 +16
4

Manchester City

34 17 10 4 3 40:20 +20
5

Tottenham

33 17 10 3 4 35:23 +12
6

Newcastle

29 17 9 2 6 36:21 +15
7

Manchester United

27 17 9 1 7 18:21 -3
8

West Ham

27 17 8 3 6 29:30 -1
9  Brighton 26 17 7 5 5 33:30 +3
10 Chelsea 22 17 6 4 7 28:26 +2
11 Fulham 21 17 6 3 8 26:29 -3
12

Brentford

19 17 5 4 8 24:24 0
13

Wolverhampton

19 17 5 4 8 21:29 -8
14

Bournemouth*

19 16 5 4 7 21:30 -9
15

Crystal Palace

17 17 4 5 8 17:25 -8
16

Everton

16 17 8 2 7 22:20 +2
17

Nottingham Forest

14 17 3 5 9 17:30 -13
18

Luton Town*

9 16 2 3 11 17:32 -15
19

Burnley

8 17 2 2 13 16:36 -20
20

Sheffield United

8 17 2 2 13 12:43 -31

– Everton 10 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Giovedì 21 dicembre

Crystal Palace 21:00 Brighton

Venerdì 22 dicembre

Aston Villa 21:00 Sheffield United

Sabato 23 dicembre

Manchester City RINVIATA Brentford

West Ham 13:30 Manchester United

Tottenham 16:00 Everton

Nottingham Forest 16:00 Bournemouth

Fulham 16:00 Burnley

Luton 16:00 Newcastle

Liverpool 18:30 Arsenal

Domenica 24 dicembre

Wolverhampton 14:00 Chelsea

 

Premier League

Everton, la crisi economica continua: ecco tutti i big a rischio!

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Liverpool

Il takeover fra il fondo 777 Partners e Farhad Moshiri non è andato a buon fine e questo obbligherà l’Everton a rivenire fondi altrove.

Everton, la crisi continua: sono tutti in vendita

L’Everton ha comunicato perdite per 112 milioni di sterline durante l’ultima semestrale di bilancio, chiusa al 31 Marzo scorso. I Toffees sono una delle squadre di questa Premier League messe peggio a livello economico e potrebbe non bastare una sola cessione eccellente a scongiurare una nuova penalizzazione.

Infatti, dopo la penalità della scorsa stagione (dieci punti, poi ridotti a sei), i verdi della Mersyside si preparano a un’altra estate di grandi sacrifici economici. L’edizione odierna de il “The Sun, infatti, riporta come l’intera rosa verrebbe considerata in vendita qualora arrivassero offerte ritenute congrue al loro valore.

I principali indiziati a lasciare il club sono ovviamente, Jarrod Branthwaite e Amadou Onana. Sono i due giocatori più talentuosi della rosa e al contempo quelli più giovani, indi per cui il loro sacrificio (sebbene estremamente doloroso) potrebbe risultare salvifico per il disastroso bilancio della società inglese.

Everton

(Photo by Steve Flynn/News Images)

Niente takeover: in fumo 500 milioni di sterline

L’Everton aveva provato a far rientrare parzialmente l’emorragia concludendo un takeover da 500 milioni di sterline con il fondo 777 Capital Partners, che ha recentemente rilevato il 94,1% delle quote associative del club. Tuttavia, l’erogazione di capitali non è stata accettata e l’affare è definitivamente naufragato.

Ora gli inglesi dovranno trovare altrove i fondi necessari per chiudere in positivo (o comunque per limitare i danni) la triennale di bilancio del prossimo 30 Giugno. Per questo molti big della rosa potrebbero salutare dopo anni di onorata rappresentanza del club, come per esempio Jordan Pickford e Dominik Calvert-Lewin.

Una situazione che fa emergere ulteriori dubbi sulla stabilità del fondo che ha rilevato l’Everton dalle mani di Farhad Moshiri, storico proprietario del club. Infatti, circa un mese fa la compagnia area australiana Bonza (anch’essa di proprietà del fondo d’investimento) è entrata in amministrazione volontaria in seguito al rischio fallimento.

Una situazione che non ha impedito alla 777 Capital Partners di entrare prepotentemente nelle quote del club, ma che, dopo i 200 milioni di sterline prestati a fondo perduto negli ultimi sette mesi, pone seri dubbi sulla stabilità della “bolla” dei fondi d’investimento che stanno prendendo piede nel mondo del calcio.

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Premier League

Leicester, Kieran Maguire lancia l’allarme: “Rischia 15 punti di penalizzazione”

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Klopp

L’esperto di finanza sportivo, Kieran Maguire, ha concesso un’intervista a Football Insider in cui ha parlato anche del Leicester.

Cosa rischia il Leicester? L’analisi di Kieran Maguire

Che la situazione del Leicester sia critica lo si sapeva già. Che sia probabilmente la squadra messa peggio, fra quelle indagate dalla Premier League, anche. I tifosi delle foxes si aspettano una stangata, anche se ci sono numerosi indicatori (i proventi derivanti dal passaggio di Enzo Maresca al Chelsea, la nuova sponsorizzazione del Seagrave et similia) che possono alleggerire i 90 milioni di perdite registrate nell’ultima sessione di bilancio.

Nonostante ciò, il noto esperto di finanza sportivo Kieran Maguire ha ammonito il possibile nuovo allenatore della Blue Army sul futuro della squadra. Infatti, Maguire ha paventato uno scenario potenzialmente drammatico per il club inglese. In un’intervista rilasciata a Football Insider, Maguire ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

Il Leicester non ha commesso alcuna infrazione nella stagione appena conclusasi, perché è stato bravo a sfruttare il regolamento a suo vantaggio. Hanno argomentato che, non essendo stati un club di Premier League per tre anni consecutivi, non erano obbligati a rendere pubblico il proprio bilancio. E’ nel loro diritto farlo, ma hanno nascosto il problema anziché risolverlo. Ora dovranno affrontare il processo, parimenti a quanto faranno numerosi altri club di Premier e Championship, e starà alla Premier League cercare di risolvere la situazione il più prima possibile. Mi aspetto una risposta entro l’estate.❞

Leicester

Le possibili sanzioni: c’è il rischio di una “pena record

La previsione di Maguire è la più ottimistica fatta sinora, dato che le precedenti stime parlavano addirittura di un verdetto che non sarebbe arrivato prima dell’anno nuovo. I tempi tecnici potrebbero essere allungati dai vari ricorsi, ma nel concreto quanti punti di penalizzazione rischiano le volpi?

Stando a quanto riportato da The Telegraph, la possibile sanzione dovrebbe essere compresa fra i sei e i quindici punti di penalizzazione. Qualora dovesse verificarsi questo scenario, si tratterebbe della più grande punizione mai inflitta dalla Premier League per la violazione di norme finanziarie. 

I 30 punti tolti al Luton Town nella stagione 2008-2009, ovviamente, fanno eccezione, in quanto si trattava di una casistica diversa. Ma perché una punizione così severa? Le perdite del Leicester sono sì importanti, ma non tali da giustificare una penalità che, con ogni probabilità, renderebbe impossibile la permanenza nella massima serie inglese. La motivazione va ricercata nel comportamento tenuto nell’ultimo anno dal club.

Infatti, sebbene (come ribadito anche dallo stesso Maguire) sia legittimo per un club non più appartenente alla Premier League rifiutarsi di farle visionare i propri bilanci, questo comportamento ostruzionistico ha oltremodo indispettito i vertici della FA. Al Nottingham Forest, per esempio, fu attribuita una penalità di “soli” quattro punti”, giustificata dal fatto che “la società aveva contribuito alacremente alle indagini“.

Cosa che le foxes, invece, non hanno fatto e questo potrebbe non giocare a loro favore. C’è sempre la possibilità che la penalità venga ridotta con il tempo o dopo un ricorso, vedi il precedente dell’Everton, ma certamente non sarà facile convincere un allenatore ad accasarsi al Seagrave con una situazione del genere.

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Premier League

Manchester United, non solo Tuchel: c’è l’idea Xavi

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Calciomercato, il Barcellona di Xavi

Il Manchester United continua a cercare il successore di Erik ten Hag. Dopo Thomas Tuchel spunta anche il nome dell’ex-Barcellona Xavi.

Manchester United, idea Xavi: i dettagli

Manchester United

Photo credit should read Peter Byrne/PA Wire.

Il Manchester United continua nella ricerca dell’eventuale sostituto di Erik ten Hag. L’esonero del tecnico olandese non è ancora arrivato, in quanto la vittoria in F.A. Cup potrebbe aver alimentato qualche dubbio in più nella testa della dirigenza, ma il suo futuro sembra scritto. I Red Devils stanno valutando un’ampia gamma di nomi e sono ancora lontani dall’individuazione del profilo ideale, che potrebbe anche essere ancora l’ex-Ajax.

Negli ultimi giorni era circolato il nome di Thomas Tuchel, caldeggiato soprattutto da Fabrizio Romano, che è in orbita United da settimane. Ieri, però, la testata AS ha lanciato una clamorosa indiscrezioneLa dirigenza dei Red Devils avrebbe “contattato” Xavi, una volta appreso del suo esonero dal Barcellona. La notizia del quotidiano spagnolo è stata ripresa da numerosi media d’oltremanica, fra cui il The Sun e Sky Sports UK.

 

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