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All Eyes On Me – il focus sul 17° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della diciassettesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Diciassettesimo turno: tragedia sfiorata a Bournemouth, l’Arsenal torna in vetta. Il City si fa rimontare nel finale.

All Eyes On Me

ARSENAL 2-0 BRIGHTON (53′ G. Jesus, 87′ Havertz)

Si rialza l’Arsenal dopo la sconfitta di misura al Villa Park battendo senza ammissioni di replica il Brighton e tornando da solo in vetta alla classifica.

I Gunners mettono in fila la settima vittoria interna consecutiva tra campionato e Champions League con un netto 2-0 dietro il quale si celano innumerevoli occasioni da gol sprecate. Sin dalle prime battute l’undici di Arteta, reduce dall’ininfluente pareggio europeo in casa della rivelazione stagionale Psv, dà l’impressione di avere una marcia in più costringendo il Brighton, che in questo stadio aveva vinto 0-3 lo scorso maggio, prettamente nella sua metà metà campo con un’avvolgente manovra e gli strettissimi tempi di recupero palla.

Tra i più attivi Saka, costante spina nel fianco di Milner adattato a sinistra per le ormai consuete assenze di Estupinan e Lamptey, e Odegaard, dal cui mancino si alternano traiettorie visionarie e conclusioni a fil di palo o respinte da Verbruggen. Il risultato si sblocca, però, solamente ad inizio ripresa, dopo un’altra grande opportunità cestinata da Martinelli, con il colpo di testa di Gabriel Jesus sul corner calciato da Saka e goffamente prolungato sul capo del brasiliano da Van Hecke. L’ex City ritrova così il gol che all’Emirates in Premier gli mancava dal 3 settembre.

I Seagulls, costretti a schierare nuovamente Hinshelwood sulla destra per l’infortunio occorso a Veltman al 27′, hanno solo un sussulto poco dopo l’80’ con il cross basso di Mitoma non capitalizzato da Gross a pochi passi da Raya. Davvero troppo poco per impensierire la miglior difesa del torneo, da cui parte l’azione del raddoppio che si sfoga poi in ripartenza con i tre tocchi di Odegaard, Nketiah e Havertz, bravo nel punire in diagonale Verbruggen per il suo quarto centro in campionato.

L’Arsenal ottiene, dunque, il dodicesimo successo in questa Premier fornendo una delle migliori prestazione stagionali e riesce a scavalcare il Liverpool proprio prima dello scontro al vertice con i Reds in programma sabato prossimo. L’undici di De Zerbi, reduce dall’1-0 sul Marsiglia valso il primato nel girone di Europa League, scivola al nono posto e avrà l’onere di ripartire sul campo del Crystal Palace nel prossimo turno.

LIVERPOOL 0-0 MANCHESTER UNITED

Pari senza gol a sorpresa ad Anfield nel classico del calcio d’oltremanica tra Liverpool e Manchester United. Lo 0-0 finale non rispecchia, però, l’andamento del match e, soprattutto, non rende giustizia all’enorme mole di occasioni create dai padroni di casa.

Ai Reds non bastano 34 conclusioni, di cui 8 nello specchio, per bucare Onana e riprendersi la testa della classifica, incappando, dunque, in un pareggio senza gol in casa che interrompe la striscia di sette successi interni consecutivi e quella di diciassette incontri interni di fila con gol all’attivo (l’ultima uscita senza reti ad Anfield era datata 21 gennaio 2023 contro il Chelsea).

L’undici di Klopp imprime sin da subito il proprio ritmo alla sfida insidiando la porta dei Red Devils con due traversoni avvolgenti di AlexanderArnold non tramutati in gol da Nunez e Salah e due colpi di testa da corner di Van Dijk e Konaté che esaltano i riflessi del portiere camerunense. La ripresa è un vero e proprio assedio dei rossi che ostruiscono tutte le fonti di gioco avversarie e sfrecciano a velocità doppia sulle corsie: AlexanderArnold va vicino alla gloria personale con due conclusioni che si spengono ad un palmo dal palo, mentre Salah e Luis Diaz vedono i rispettivi tentativi murati in qualche modo dalla difesa ospite.

I Red Devils si affacciano solamente due volte nell’area del Liverpool, prima con Garnacho e poi con Hojlund che occhi negli occhi spara con il piede debole sul petto di Alisson. Nel finale c’è spazio per un sospetto tocco di braccio di Shaw nel cuore dell’area e l’espulsione di Diogo Dalot per un eccesso di proteste.

I Reds restano, dunque, con l’amaro in bocca e prima dello scontro con l’Arsenal saranno di scena nei quarti di Coppa di Lega nuovamente in casa con il West Ham, gara in cui dovranno rinunciare anche a Gravenberch, il cui infortunio verrà valutato nei prossimi giorni, oltre che a Mac Allister, assente già in questa uscita.

I Red Devils, orfani di Casemiro, Mount ed Eriksen in mediana, e affidatisi nuovamente al giovane Mainoo, possono tornare a mostrare un pallido sorriso dopo l’ultimo posto ottenuto nel girone di Champions ed il 7-0 incassato nella tana del Liverpool nella scorsa stagione, ma le enormi difficoltà realizzative restano il principale problema a cui Ten Hag è chiamato urgentemente a porre rimedio.

BRENTFORD 1-2 ASTON VILLA (45′ Lewis-Potter, 77′ A. Moreno, 85′ Watkins)

L’Aston Villa passa anche sul campo del Brentford e si porta a -1 dal primo posto al termine di una gara sofferta, ma vinta da grande squadra.

I Villans approcciano in maniera analoga all’ultima trasferta di campionato disputata a Bournemouth concedendo campo e occasioni ai padroni di casa che sfiorano il vantaggio con l’ex Sampdoria Damsgaard e Wissa, entrambe fermati da due interventi super di Martinez. “El Dibu”, però, non può fare nulla al tramonto del primo tempo sulla battuta ravvicinata del 22enne LewisPotter, schierato al posto dell’infortunato Mbeumo, che scarica in porta la corta respinta della difesa ospite sul corner di Janelt per il suo primo gol in carriera in Premier League.

Le Bees iniziano meglio anche nella ripresa ancora con LewisPotter che spreca il raddoppio da posizione favorevole e Wissa che di testa non riesce a dare angolo. Il momento chiave della sfida arriva, però, al 71′ quando Mee viene espulso, tramite revisione al Var, per un intervento con il piede a martello sulla caviglia di Bailey.

L’undici di Emery sfrutta al meglio la superiorità numerica pervenendo al pareggio appena sei minuti dopo con il traversone proprio di Bailey spinto in porta da Alex Moreno, al primo centro in Premier con la maglia dei Villans, e mettendo la freccia a cinque dal 90′ con il solito Watkins, nona rete nel torneo, che di testa punisce Flekken. Nel recupero arriva il rosso anche per Kamara in seguito ad una rissa accesasi in seguito allo screzio tra Martinez e Maupay.

Prosegue la sua volata verso il paradiso, dunque, l’Aston Villa che fa 12 su 17 in campionato, mentre il Brentford, che avrebbe meritato qualcosa in più, cade per la terza volta di fronte al proprio pubblico.

MANCHESTER CITY 2-2 CRYSTAL PALACE (24′ Grealish, 54′ Lewis, 76′ Mateta, 95′ (rig.) Olise)

Il City si butta via per l’ennesima volta nel finale e viene costretto sul 2-2 da un Crystal Palace comunque tenace e lucido fino al triplice fischio.

I Citizens incassano il terzo gol stagionale nei minuti di recupero (dopo quelli con Chelsea e Tottenham) e gettano alle ortiche due punti pesanti che potrebbero costar caro nella lotta al titolo. Il dominio di 3/4 della gara frutta all’undici dii Guardiola il doppio vantaggio firmato Grealish e Lewis. Il 10 trova la via giusta per il suo terzo centro consecutivo piazzando il piattone destro sul secondo palo al 24′ sugli sviluppi di una manovra condotta da Ruben Dias e rifinita dall’imbucata di Foden, mentre il classe 2004 al 54′ spedisce in porta un pallone vagante con il collo destro che gli vale la prima gioia in carriera in Premier League.

Le Eagles vengono graziate in un’occasione da Alvarez, anche in questa sfida chiamato a fare le veci dell’assente Haaland, salvate a ripetizione dal portiere ex United Dean Henderson, che si oppone strepitosamente ai tentativi di Gvardiol, Bernardo Silva e Foden, e rimesse in partita da Mateta, bravo a spingere in porta il cross basso di Schlupp infilatosi in ripartenza nell’inspiegabilmente scoperta difesa di casa. La rete del definitivo 2-2 arriva nel recupero a maturazione di un forcing di cinque minuti su un calcio di rigore causato dall’ingenuo intervento di Foden, atto a spazzare il pallone, sulla tibia di Mateta e trasformato con freddezza da Olise, al suo secondo acuto in campionato.

Per i campioni in carica arriva, dunque, il quarto pareggio nelle ultime sei, figlio di una fragilità prima gestionale e poi difensiva che ricorda molto il primo periodo dell’era Guardiola, e nettamente in controtendenza rispetto a quanto mostrato nella seconda parte della scorsa annata.

Il City non scenderà in campo nella prossima giornata complice gli impegni nel mondiale per club e vedrà rinviata la propria partita contro il Brentford, mentre il Crystal Palace, che può ritenersi più che soddisfatto del punto strappato nonostante le assenze pesanti di Eze, Edouard e Ayew, ospiterà il Brighton nella gara d’apertura del 18° turno.

NOTTINGHAM FOREST 0-2 TOTTENHAM (47’pt Richarlison, 65′ Kulusevski)

Passa il Tottenham al City Ground nel match di apertura della 17° giornata, ottenendo con merito tre punti che lontano da casa mancavano dal 27 ottobre e alimentando le proprie speranze di insidiare le prime posizioni dopo il largo successo sul Newcastle di settimana scorsa.

L’assoluto protagonista della gara contro il Nottingham è, senza dubbio, Dejan Kulusevski, mascherato per l’occasione a causa della rottura del naso subìta dieci giorni fa contro il West Ham per una gomitata di Paquetà. Lo svedese fa il bello e il cattivo tempo sin dai primi minuti quando con due suggerimenti smarca al tiro Son, che conclude su Turner a tu per tu, ed il grande ex della gara Brennan Johnson, il cui tentativo di punta viene cancellato da un ottimo riflesso del portiere statunitense.

Nonostante i primi due tentativi andati a vuoto, l’ex Juve riesce comunque a mettere a referto l’assist nel secondo minuto di recupero del primo tempo: il suo cross pennellato si spegne sulla testa di Richarlison che prende il tempo a Turner e sigla il terzo gol nelle ultime due gare giocate, regalando ai suoi un vantaggio preziosissimo.

Il Forest, colpito nell’orgoglio, alza il ritmo nei primi minuti della ripresa, alla ricerca di una reazione alla rete incassata, ma il momento propizio si esaurisce poco prima del 60′ quando il Var annulla il pari di Elanga per posizione di offside sul cross basso di Neco Williams. Poco dopo il 60′, invece, è di nuovo Kulusevski a prendersi la scena, approfittando del rinvio errato di Turner e punendolo con il piede debole sul primo palo, chiudendo la partita e salendo a quota cinque nella classifica marcatori.

Il match prova a riaprirlo Bissouma a cui l’arbitro Gillett a venti minuti dal termine mostra il rosso diretto, dopo check al Var, per un intervento sconsiderato con la gamba alta su Yates. Sull’onda di questo episodio i padroni di casa generano due occasioni da corner che, però, si infrangono rispettivamente su Vicario e sul palo.

Gli Spurs, dunque, si portano a 33 punti in classifica, mettendo a referto un clean sheet che mancava da quasi due mesi, ma continuano a perdere pezzi, proprio quando Postecoglu iniziava a poter contare su importanti rientri: Brennan Johnson è uscito malconcio dopo un brutto colpo alla testa, Udogie salterà il prossimo turno per squalifica, considerata la quinta ammonizione rimediata, così come Bissouma, per cui i turni di stop saranno tre.

Per l’undici di Cooper, invece, arriva la quinta sconfitta nelle ultime sei con soli cinque gol realizzati. La situazione di classifica inizia a farsi preoccupante, al contrario di quanto si potesse pensare dopo i funzionali movimenti di mercato effettuati in estate.

NEWCASTLE 3-0 FULHAM (57′ Miley, 64′ Almiron, 82′ Burn)

Dopo la scottante eliminazione in Champions League maturata con l’1-2 in rimonta subìto dal Milan, il Newcastle torna a ruggire davanti al proprio pubblico rifilando un secco 3-0 al Fulham.

La chiave di volta della sfida arriva al 22′ quando Raul Jimenez rimedia un rosso diretto, mostrato dall’arbitro Barrott dopo la revisione al Var, per uno scellerato intervento a metà campo ai danni di Longstaff. Senza il proprio ariete i Cottagers, reduci da sedici reti all’attivo nelle ultime cinque gare, perdono gran parte del loro smalto offensivo e si rendono pericolosi solamente a metà della prima frazione con l’iniziativa personale di Iwobi neutralizzata da Dubravka.

La superiorità numerica detta, di fatto, i ritmi e gli equilibri della gara che con il passare dei minuti pendono fortemente dalla parte dei Magpies, che colpiscono una traversa con Gordon e passano in vantaggio al 57′ con il primo gol in carriera del 2006 Lewis Miley, a cui Howe, anche complice le numerose defezioni, sta concedendo sempre più ampio minutaggio, bravo nel tramutare in rete la serpentina di Bruno Guimaraes con un destro incrociato. Il raddoppio arriva pochi minuti dopo e consacra il ritorno al gol di Miguel Almiron, a secco in Premier dal 30 settembre, sugli sviluppi di uno scambio nello stretto tra Gordon e Longstaff, a cui segue il movimento ingannante di Wilson, mentre il tris giunge nel finale con il colpo di testa del rientrante Burn sullo splendido cross d’esterno ancora di Bruno Guimaraes.

Torna, dunque, a sorridere Howe dopo i tre ko di fila tra campionato e Champions, mettendo a referto la settima vittoria interna consecutiva in campionato, che, però, costa cara in termini di infortuni. Nel giorno dei reintegri di Burn, Longstaff e Botman, infatti, i Magpies perdono a gara in corso Schar e Joelinton (alla presenza numero 150), le cui condizioni andranno valutate nei prossimi giorni, a testimonianza dei numerosi errori commessi nella preparazione estiva, come ammesso anche dal tecnico dei bianconeri nel post-gara.

Sicuramente i due non ci saranno nel quarto di finale di Coppa di Lega contro il Chelsea in programma martedì, lo stesso impegno a cui dovrà prendere parte anche il Fulham, ospite dell’Everton nello stesso giorno.

WEST HAM 3-0 WOLVERHAMPTON (22′, 32′ Kudus, 74′ Bowen)

Dopo il 2-0 rifilato al Friburgo valso il primo posto nel girone di Europa League il West Ham sbriga con un secco 3-0 la pratica Wolverhampton riscattando i cinque gol incassati dal Fulham nell’ultimo turno.

Vittoria nel segno del solito Mohammed Kudus, di cui abbiamo tessuto le lodi anche nelle precedenti settimane, che tra il 23′ ed il 32′ indirizza definitivamente il match con una doppietta in cui racchiude gran parte del suo potenziale qualitativo. La prima rete arriva con un sinistro stretto sul primo palo da fuori area che prende in controtempo Bentley, la seconda con un destro incrociato dai 16 metri che vale il nono centro stagionale per l’ex Ajax. In entrambe i casi risultano fondamentali i suggerimenti illuminanti di Paquetà.

I Wolves abbozzano una reazione nella prima parte della ripresa, ma riescono a produrre soltanto un gol annullato a Sarabia per posizione irregolare sul cross basso di Semedo. Anche nel 3-0 che chiude definitivamente i giochi c’è lo zampino del centrocampista brasiliano ex Milan che scambia sulla trequarti con Bowen, bravo poi ad incrociare il destro per il decimo centro personale in campionato.

Con questi tre punti gli Hammers scavalcano il Brighton e tengono il passo del Newcastle in ottica sesto posto, mentre i lupi d’oltremanica, costretti ancora a rinunciare a Pedro Neto, scivolano in tredicesima posizione, figlia di un solo successo nelle ultime sei gare.

CHELSEA 2-0 SHEFFIELD UNITED (54′ Palmer, 61′ Jackson)

Torna al successo il Chelsea dopo le due sconfitte esterne rimediate contro Manchester United ed Everton, battendo per 2-0 lo Sheffield United nel segno di Palmer.

Proprio l’ex City, infatti, la sblocca ad inizio ripresa punendo da distanza ravvicinata e centrale l’incolpevole Foderingham sugli sviluppi di una delle tantissime iniziative di un altro ex Sky Blues: Raheem Sterling. Il 20 dei Blues si porta, così, a quota sei nella classifica marcatori e si rende protagonista anche in occasione del raddoppio con un assist, propiziato ancora dalla percussione di Sterling, che libera al più facile dei tap-in Nicolas Jackson, al settimo centro in questa Premier.

I blu di Londra legittimano il doppio vantaggio con ulteriori occasioni da rete, cestinate in sequenza da Gallagher, Mudryk e Disasi, lasciando le briciole ad uno Sheffield in grado di impensierire Petrovic, schierato tra i pali al posto dell’infortunato Sanchez, solamente con il doppio tentativo di Archer, sempre tra i più attivi.

Le Blades restano, quindi, l’unica squadra del torneo senza vittorie esterne, non riuscendo a dar seguito al successo di misura sul Brentford di settimana scorsa e vedendo allontanarsi il quartultimo posto a sei lunghezze, mentre l’undici di Pochettino riparte da questi tre punti con l’obiettivo di ritrovare nel periodo natalizio la continuità smarrita e tornare ad insidiare le zone nobili della classifica.

BOURNEMOUTH 1-1 LUTON (3′ Adebayo, 58′ Solanke) SOSPESA

Il match è stato sospeso al 60′ per il malore che ha colpito il capitano del Luton Tom Lockyer, su cui abbiamo fornito aggiornamenti qui.

Al momento dell’interruzione il match era fermo sull’1-1 in virtù delle reti di Adebayo per gli ospiti e Solanke per i padroni di casa, ma restano da capire le modalità di recupero che la FA deciderà di adottare. Infatti esiste una doppia possibilità: la prima prevede che si recuperi solamente l’ultima mezz’ora, mentre la seconda che venga recuperata l’intera partita.

Il regolamento della Federazione calcistica inglese, in tal senso, può venirci in soccorso: “Nel caso in cui una partita della competizione non venga giocata o venga abbandonata per cause su cui nessuno dei due club ha controllo, dovrebbe essere giocata nella sua interezza in una data da concordare di comune accordo tra i due club. e approvato dal concorso. In mancanza di tale accordo e notifica alla competizione entro [] giorni, la competizione avrà il potere di ordinare che la partita venga giocata entro una determinata data.

Ad ogni modo, considerata anche la situazione molto delicata, crediamo che la scelta finale spetterà alle squadre e che, a prescindere se si disputeranno 30 o 90 minuti, la gara verrà giocata nell’anno nuovo, considerato il calendario fittissimo che attende tutte le squadre inglesi negli ultimi giorni del 2023.

BURNLEY 0-2 EVERTON (19′ Onana, 25′ Keane)

Quarta vittoria consecutiva, la quinta nelle ultime sei, per l’Everton che espugna anche Turf Moor e si mette a distanza di sicurezza dalla zona rossa. Senza penalizzazione i Toffees sarebbero in piena lotta per l’Europa.

Per superare il Burnley la squadra di Dyche, applauditissimo dai tifosi di casa considerati i dieci anni di convivenza, di cui sette nella massima serie, impiega 25 minuti. Onana la sblocca al 19′ tramutando in gol con un colpo di testa il corner calciato da McNeil, aprendo anche il proprio conto personale in questa Premier dopo la rete in Coppa di Lega sempre contro i Clarets. Passano appena sei minuti e Michael Keane, a secco dallo scorso 3 aprile, sigla il più classico dei gol dell’ex capitalizzando l’ottima transizione interna su un calcio piazzato da metà campo, sfruttando anche il favorevole rimpallo tra Trafford e O’Shea sulla sua prima conclusione per piazzare il destro vincente.

La reazione dell’undici di Kompany è affidata ad Amdouni, a cui prima viene cancellato il tap-in da un miracoloso intervento di Godfrey e poi disinnescato il destro diretto all’incrocio da un ottimo riflesso di Pickford, e Berge che a dieci dalla fine colpisce la traversa su cui si infrangono tutte le velleità di rimonta.

La quarta affermazione senza reti concesse permette all’Everton di essere la squadra ad aver collezionato il maggior numero di clean sheet (6) e certificare il proprio status di outsider. Il Burnley, invece, resta inchiodato al penultimo posto con la panchina di Kompany sempre più scricchiolante e la speranza di recuperare al più presto Koleosho.

Classifica e prossimo turno

1

Arsenal

39 17 12 3 2 35:15 +20
2

Liverpool

38 17 11 5 1 36:15 +21
3

Aston Villa

38 17 12 2 3 37:21 +16
4

Manchester City

34 17 10 4 3 40:20 +20
5

Tottenham

33 17 10 3 4 35:23 +12
6

Newcastle

29 17 9 2 6 36:21 +15
7

Manchester United

27 17 9 1 7 18:21 -3
8

West Ham

27 17 8 3 6 29:30 -1
9  Brighton 26 17 7 5 5 33:30 +3
10 Chelsea 22 17 6 4 7 28:26 +2
11 Fulham 21 17 6 3 8 26:29 -3
12

Brentford

19 17 5 4 8 24:24 0
13

Wolverhampton

19 17 5 4 8 21:29 -8
14

Bournemouth*

19 16 5 4 7 21:30 -9
15

Crystal Palace

17 17 4 5 8 17:25 -8
16

Everton

16 17 8 2 7 22:20 +2
17

Nottingham Forest

14 17 3 5 9 17:30 -13
18

Luton Town*

9 16 2 3 11 17:32 -15
19

Burnley

8 17 2 2 13 16:36 -20
20

Sheffield United

8 17 2 2 13 12:43 -31

– Everton 10 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Giovedì 21 dicembre

Crystal Palace 21:00 Brighton

Venerdì 22 dicembre

Aston Villa 21:00 Sheffield United

Sabato 23 dicembre

Manchester City RINVIATA Brentford

West Ham 13:30 Manchester United

Tottenham 16:00 Everton

Nottingham Forest 16:00 Bournemouth

Fulham 16:00 Burnley

Luton 16:00 Newcastle

Liverpool 18:30 Arsenal

Domenica 24 dicembre

Wolverhampton 14:00 Chelsea

 

Premier League

All Eyes On Me – il focus sul 36° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della trentaseiesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Trentaseiesimo turno: Arsenal sul velluto, cinquina City. Scatto salvezza del Forest.

All Eyes On Me

ARSENAL 3-0 BOURNEMOUTH (45′ (rig.) Saka, 70′ Trossard, 97′ Rice)

Gara senza storia all’Emirates dove l’Arsenal si sbarazza facilmente dell’insidioso, quantomeno sulla carta, Bournemouth, reduce da due successi di fila senza incassare reti.

I Gunners, invece, allungano la loro striscia di successi a quota quattro con annesso terzo clean sheet, incrementando ulteriormente la differenza reti, primo parametro da prendere in considerazione in caso di arrivo a pari punti con il Manchester City al termine del campionato. Il dominio dell’undici di Arteta appare evidente sin dalle prime battute, con Travers costretto a superarsi in un paio di occasioni, ma poi principale responsabile dell’assegnazione del calcio di rigore che sblocca il match per un fallo ai danni di Havertz lanciato a rete. Penalty poi trasformato da Saka che fa sei su sei dal dischetto e sedici nel torneo.

Nella ripresa ci pensano Trossard, al terzo centro nelle ultime quattro, e Rice, migliore in campo e a secco dallo scorso 9 marzo, a chiudere definitivamente i giochi tra il 70′ ed il 97′, assicurando all’Arsenal la ventiseiesima vittoria su trentasei match disputati che coincide con il mantenimento della prima posizione in classifica.

Nel prossimo turno i londinesi voleranno ad Old Trafford, mentre le Cherries, al nono ko esterno sui quattordici totali, dicono ufficialmente addio alle proprie chances europee.

MANCHESTER CITY 5-1 WOLVERHAMPTON (12′ (rig.), 35′, 48’pt (rig.), 54′ Haaland, 53′ Hwang Hee-Chan, 85′ J. Alvarez)

Il Manchester City risponde al tris dell’Arsenal con una sonora cinquina rifilata al Wolverhampton, vendicando il 2-1 dell’andata. Fa festa ancora Guardiola che ottiene la vittoria numero 222 in 301 gare da manager dei Citizens in Premier League, nessuno come lui.

Il tecnico spagnolo può ulteriormente sorridere perché sembra poter tornare a contare sulla miglior versione di Haaland, assoluto protagonista del match. Il norvegese cala il suo primo poker in carriera in campionato, dopo le cinque reti siglate in una singola partita contro il Lipsia nella scorsa Champions League ed il Luton nell’attuale FA Cup, con due rigori nel primo tempo, uno splendido stacco aereo sul cross di Rodri sempre nella prima frazione, ed un altrettanto meraviglioso sinistro a giro all’ingresso dell’area di rigore nella ripresa. Con queste quattro marcature l’ex Borussia Dortmund si porta a quota venticinque in classifica marcatori, allungando a più quattro sull’inseguitore più prossimo Palmer.

Gli altri due sussulti della gara portano la firma di Hwang HeeChan, bravo a sfruttare l’incertezza in uscita di Ederson, e di Julian Alvarez che raggiunge la doppia cifra realizzativa in campionato. Nella prossima giornata gli Sky Blues, ancora padroni del loro destino, faranno visita al Fulham, mentre i Wolves, al terzo stop nelle ultime quattro, ospiteranno il Crystal Palace.

LIVERPOOL 4-2 TOTTENHAM (16′ Salah, 45′ Robertson, 50′ Gakpo, 59′ Elliott, 72′ Richarlison, 77′ Son)

Dopo un aprile piuttosto cupo che ha visto sfumare sia l’obiettivo Europa League che il primo posto in campionato il Liverpool torna a sorridere con un pirotecnico 4-2 rifilato al Tottenham ad Anfield.

I Reds dominano letteralmente i primi sessanta minuti di gioco producendo un enorme quantità di occasioni concretizzandone quattro. A sbloccare il punteggio ci pensa il solito Salah, che torna a segnare su azione in campionato dopo più di un mese, bravo a finalizzare di testa l’assist di Gakpo, mentre il raddoppio è ad opera di Robertson, secondo centro consecutivo, che raccoglie la corta respinta di Vicario sul tentativo ravvicinato dell’attaccante egiziano.

Tra il 50′ ed il 59′ arrivano altri due gol: Gakpo mangia in testa a Romero sul cross di Elliott e fa 3-0, il classe 2003, invece, smarcato ancora da Salah, si inventa un pregevole mancino dalla distanza che si infila all’incrocio dei pali. Con questo assist l’ex Roma diventa il primo calciatore nella storia della Premier a mettere a referto una doppia-doppia in termini di gol ed assist per tre stagioni consecutive.

La reazione d’orgoglio degli Spurs si concretizza negli ultimi venti minuti con Richarlison, che ritrova la rete dopo due mesi, ed il solito Son, che nel finale rischia seriamente di riaprirla sfiorando il 4-3.

La formazione di Klopp blinda, così, il terzo posto prima della trasferta al Villa Park, mentre i ragazzi di Postecoglou, al quarto ko consecutivo, vedono allontanarsi sempre di più l’obiettivo Champions League.

BRIGHTON 1-0 ASTON VILLA (87′ Joao Pedro)

Il Brighton centra un successo che mancava dal 10 marzo in campionato contro il Nottingham, anche in quel caso per 1-0, superando meritatamente un Aston Villa visibilmente scosso dal 2-4 incassato nell’andata delle semifinali di Conference League per mano dell’Olympiacos.

I Seagulls tambureggiano già dai primi minuti con un Adingra davvero incontenibile che prima impensierisce Olsen, e poi smarca Gross a tu per tu con il portiere svedese che riesce ad ipnotizzarlo, ma la stoccata vincente sembra mancare, come troppe volte è capitato in questa stagione.

Stoccata che sembra arrivare a metà ripresa proprio con il centrocampista tedesco che vede, però, annullata la propria rete per un millimetrico fuorigioco sul cross teso di Joao Pedro. Discorso analogo per quanto riguarda il capitano dei Villans McGinn, reo di trovarsi di poco oltre rispetto a Dunk sul tocco di Bailey.

Alla fine l’undici di De Zerbi riesce a passare con il rigore provocato da un fallo di Konsa sull’imprendibile Adingra e ribadito in porta da Joao Pedro, a secco dal 3 febbraio anche per via dell’infortunio patito, dopo la prima respinta di Olsen.

I tre punti, probabilmente, non serviranno al Brighton per tornare in Europa, ma rappresentano comunque una boccata d’ossigeno considerando anche gli ultimi impegni da affrontare con Newcastle, Chelsea e Manchester United. La sconfitta non complica più di tanto, invece, la situazione di classifica della squadra di Emery, ancora a +7 con una partita in più sul quinto posto, a cui basterà una vittoria nelle ultime due per tornare a competere nella più importante competizione continentale.

BURNLEY 1-4 NEWCASTLE (19′ Wilson, 35′ Longstaff, 40′ B. Guimaraes, 55′ Isak, 86′ O’Shea)

Quarto successo nelle ultime cinque con annessi quattordici gol all’attivo per il Newcastle che si conferma il quarto attacco del campionato e rafforza il proprio status di contendente all’Europa.

Tutto troppo facile a Turf Moor per i Magpies che, nonostante concedano una buona opportunità a Bruun Larsen in apertura, chiudono i giochi già nel primo tempo. Apre le danze il tap-in di Wilson che ribadisce in porta la corta respinta di Muric sul destro di Isak, prosegue Longstaff, settimo centro stagionale, che tramuta in gol il cross arretrato di Murphy e sublima il tutto Bruno Guimaraes, terzo acuto nelle ultime cinque, bravo a piazzare sul primo palo l’assist di Gordon.

Ad inizio ripresa, dopo un calcio di rigore fallito, arriva anche lo 0-4 di Isak che si porta a quota venti in classifica marcatori, insidiando il secondo posto occupato da Palmer. L’1-4 di O’Shea nel finale serve solo per le statistiche.

Il Burnley, infatti, vede ampliarsi a cinque punti il distacco dal quartultimo posto e, di conseguenza, incombere su di sé lo spettro della retrocessione, mentre i ragazzi di Howe scopriranno il loro futuro tra due settimane.

CHELSEA 5-0 WEST HAM (15′ Palmer, 30′ Gallagher, 36′ Madueke, 48′, 80′ Jackson)

Il Chelsea vuole crederci fino in fondo: dopo aver sconfitto il Tottenham nella gara di recupero di giovedì la squadra di Pochettino vince, anzi stravince, un altro derby, questa volta contro il West Ham.

Incontenibili i Blues, guidati dal solito Cole Palmer che sblocca il risultato con un piattone mancino potente e preciso da centro area imprendibile per Areola, toccando quota ventuno gol in campionato, e da capitan Gallagher, tre centri e due assist nell’ultimo mese, che lascia impietrito il portiere francese con un ammirevole destro al volo con palla a scendere.

Madueke, anche per lui tre reti nell’ultimo mese, chiude i giochi già al 36′ correggendo in porta l’incornata di Thiago Silva sul corner calciato da Mudryk. Nel secondo tempo trova la gloria anche Nicolas Jackson, a cui la  marcatura doppia gli mancava dalla tripletta al Tottenham dello scorso 6 novembre, che porta le segnature dei padroni di casa a cinque e le proprie a tredici. Per il West Ham ci prova solamente Bowen, costretto ad arrendersi alla sfortuna considerate le tre traverse colpite.

Finale di campionato che si preannuncia incandescente per i blu di Londra, al contrario degli Hammers, le cui vittorie nel 2024 in campionato restano sempre tre a fronte dei diciassette match disputati, i cui gol incassati sono arrivati ad essere addirittura settanta e la cui separazione da Moyes a fine stagione appare inevitabile.

CRYSTAL PALACE 4-0 MANCHESTER UNITED (12′, 66′ Olise, 40′ Mateta, 58′ Mitchell)

Clamoroso e roboante 4-0 a Selhurst Park del Crystal Palace ai danni di un Manchester United praticamente mai sceso in campo.

Il monday night del 36° turno consacra il talento di Michael Olise che con due gol, uno più bello dell’altro, si conferma l’assoluta stella delle Eagles, oltre che un calciatore destinato a palcoscenici decisamente importanti. Sono nove i centri in campionato in appena diciassette presenze (causa infortunio) per il classe 2001 che già in estate potrebbe approdare in un top team.

Ad arrotondare il risultato ci pensano Mitchell, bravo a sfruttare una palla vagante da piazzato, e Mateta, alla quinta rete nelle ultime quattro, che si inventa un coast to coast figlio del suo grande periodo di forma.

La squadra di Ten Hag si fa viva dalle parti di Henderson solamente al quarto d’ora della ripresa con la rete annullata per fuorigioco a Casemiro, davvero troppo poco per una squadra in lotta per un posto in Europa, ora scivolata addirittura in ottava posizione.

Quarto successo nelle ultime cinque per i ragazzi di Glasner che stanno chiudendo alla grande la stagione, mentre per i Red Devils si fa sempre più dura.

BRENTFORD 0-0 FULHAM

Partita avara di emozioni al Brentford Community Stadium tra Brentford e Fulham, due squadre che non hanno più nulla da chiedere al campionato.

Nell’altro derby di Londra di giornata le occasioni si condensano quasi tutte nel primo tempo, una per parte: prima Iwobi calcia di poco alto dal limite dell’area e poi Mbeumo colpisce la traversa sugli sviluppi di un’interessante ripartenza da lui condotta. Nella ripresa c’è spazio solamente per la buona opportunità sciupata da posizione favorevole da Raul Jimenez che non riesce a trovare il proprio primo gol nel 2024.

Quarto pareggio nelle ultime sette per le Bees, dunque, mentre è il secondo consecutivo per i Cottagers che restano in tredicesima posizione.

LUTON 1-1 EVERTON (24′ (rig.) Calvert-Lewin, 31′ Adebayo)

Termina in pareggio la gara di apertura della 36° giornata a Kenilworth Road tra Luton ed Everton.

I Toffees partono meglio creando i presupposti per il vantaggio già nei primi dieci minuti di gara con McNeil e Garner poco lucidi nei pressi della porta avversaria. Vantaggio che si concretizza al 24′ con il rigore assegnato dopo revisione al Var da Robinson per una vistosa trattenuta di Mengi ai danni di Branthwaite e trasformato da CalvertLewin, al quarto centro nelle ultime cinque.

Gli Hatters riescono a reagire immediatamente ed a pervenire al pareggio dopo appena sette minuti con il rientrante Adebayo, assente dal 10 febbraio, che addomestica di petto lo spiovente di Sambi Lokonga e scarica in porta un mancino che non lascia scampo a Pickford.

Nella ripresa la squadra di Edwards ci prova, specie nel recupero, prima con Berry e poi con l’ex di turno Barkley, ma anche per via di un pizzico di sfortuna non riesce a portare a casa l’intera posta.

Con questo pari il Luton resta in vita, ma la distanza dal Nottingham quartultimo è ora di tre punti e la salvezza si fa sempre più complicata, mentre l’Everton, assicuratosi già un posto nel prossimo campionato, ottiene il quarto risultato utile consecutivo.

SHEFFIELD UNITED 1-3 NOTTINGHAM FOREST (17′ (rig.) Brereton Diaz, 27′, 65′ Hudson-Odoi, 51′ Yates)

Vittoria di capitale importanza, la prima fuori casa nel 2024, per il Nottingham Forest sul campo del già retrocesso Sheffield United che vale l’allungo a +3 sulla zona rossa.

Le Blades passano al 17′ con il rigore guadagnato e trasformato da Brereton Diaz, ma la squadra di Espirito Santo risponde dopo appena dieci minuti con un favoloso gol di HudsonOdoi che butta giù la porta con un interno destro da fuori area imprendibile per Foderingham.

Il Forest la vince nella ripresa grazie alla prima rete in carriera di Yates in Premier League e al secondo acuto di giornata di HudsonOdoi alla prima doppietta in carriera nel massimo campionato inglese che assicura ai suoi un buon margine di vantaggio sul Luton a due giornate dal termine.

Il Nottingham sarà chiamato a sfruttare questo vantaggio contro Chelsea e Burnley.

Classifica e prossimo turno

1

Arsenal

83 36 26 5 5 88:28 +60
2 Manchester City* 82 35 25 7 3 87:33 +54
3

Liverpool

78 36 23 9 4 81:38 +43
4

Aston Villa

67 36 20 7 9 73:53 +20
5

Tottenham*

60 35 18 6 11 69:58 +11
6

Newcastle*

56 35 17 5 13 78:56 +22
7

Chelsea*

54 35 15 9 11 70:59 +11
8

Manchester United*

54 35 16 6 13 52:55  -3
9 West Ham 49 36 13 10 13 56:70 -14
10 Bournemouth 48 36 13 9 14 52:63 -11
11 Brighton* 47 35 12 11 12 53:57 -4
12

Wolverhampton

46 36 13 7 16 49:60 -11
13

Fulham

44 36 12 8 16 51:55 -4
14

Crystal Palace

43 36 11 10 15 49:57 -8
15

Everton

37 36 12 9 15 38:49 -11
16

Brentford

36 36 9 9 18 52:60 -8
17

Nottingham Forest

29 36 8 9 19 45:63 -18
18

Luton Town

26 36 6 8 22 49:78 -29
19

Burnley

24 36 5 9 22 39:74 -35
20

Sheffield United

16 36 3 7 26 35:100 -65

– Everton 8 punti di penalizzazione

– Nottingham Forest 4 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 11 maggio

Fulham 13:30 Manchester City

Everton 16:00 Sheffield United

West Ham 16:00 Luton

Bournemouth 16:00 Brentford

Wolverhampton 16:00 Crystal Palace

Tottenham 16:00 Burnley

Newcastle 16:00 Brighton

Nottingham Forest 18:30 Chelsea

Domenica 12 maggio

Manchester United 17:30 Arsenal

Lunedì 13 maggio

Aston Villa 21:00 Liverpool

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Premier League

Manchester United, si riparte da Hojlund per il futuro

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Premier League, Hojlund ai tempi dell'Atalanta

Il Manchester United lavora sodo per tornare sul tetto d’Europa

Chi non ricorda i tempi della squadra guidata da un certo Sir Alex? I campioni che hanno calcato l’Old Trafford sono molti ma nell’era post-Ferguson qualcosa sembra essersi interrotto. Dopo i ventisette anni d’amore l’erede fu David Moyes che, però, durò molto poco nonostante la Supercoppa vinta. Dal 2013 sono solo sei i trofei conquistati dai Red Devils, pochi per un club glorioso come questo. La finale contro i cugini del Manchester City può dare la svolta e può aprire una piccola speranza in ottica futura. In estate è stato acquistato Rasmus Hojlund per 74 milioni di euro.

L’attaccante nato a Copenaghen si è inserito molto bene nella squadra inglese riuscendo a non sentire più di tanto l’impatto con la Premier League. Il contratto scade nel 2028 ma è inserita una clausola di opzione per il rinnovo fino al 2029. In trentotto partite ha segnato 14 gol e dispensato 2 assist, il tutto a 21 anni. Il Manchester United ripartirà proprio da lui con la consapevolezza di aver preso un ipotetico crack per il futuro, con la speranza di tornare sul tetto d’Inghilterra – prima – e d’Europa per tornare ad essere grandi come un tempo.

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Premier League

Lopetegui, niente Milan: è fatta con il West Ham

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Milan, opzione Lopetegui

Julen Lopetegui, stando a quanto riportato oltremanica, avrebbe trovato l’accordo con il West Ham per la prossima stagione.

Lopetegui al West Ham: i dettagli

Julen Lopetegui è pronto a tornare in Inghilterra dopo la fugace esperienza semestrale al Wolverhampton.

E’ infatti di oggi la notizia secondo la quale il tecnico spagnolo avrebbe trovato un accordo per allenare il West Ham nella prossima stagione. Gli hammers saluteranno David Moyes (il cui contratto scadrà il prossimo 30 Giugno) a fine stagione e si sta muovendo oramai da settimane per individuare il profilo del suo successore.

Negli scorsi giorni sembrava fatta per l’arrivo di Ruben Amorim, con tanto di viaggio oltremanica documentato del tecnico portoghese, ma la possibilità di arrivare a un allenatore pluridecorato come l’ex-Real Madrid era un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare.

L’ostacolo principale nella trattativa che avrebbe dovuto portare l’attuale tecnico dello Sporting Lisbona a Londra sarebbe la presenza nel suo contratto di una clausola rescissoria da 15 milioni di euro.

Troppi per il West Ham, che (come confermato anche da Fabrizio Romano) avrebbe virato su profilo libero da oneri contrattuali. Lopetegui era stato accostato con forza anche al Milan, ma i dubbi in seno alla dirigenza e una protesta incomprensibile da parte della tifoseria hanno spinto il Diavolo a fare un brusco passo indietro.

Amorim, all’indomani del campionato vinto, ha fatto sapere che rimarrà il tecnico dei lusitani anche nella prossima stagione per giocare la Champions League. Invece, per quanto concerne la panchina dei rossoneri, nelle ultime ore è balzato in pole l’ex-Roma Paulo Fonseca: conteso anche dal Marsiglia.

Lopetegui

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