Esteri
All Eyes On Me – il focus sul 7° turno di Premier League
Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della settima giornata del campionato più seguito al mondo.
Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.
Settimo turno: cade il City, gli Spurs vincono al 96′. L’Aston Villa ne fa sei a al Brighton

WOLVERHAMPTON 2-1 MANCHESTER CITY (13′ (aut.) Ruben Dias, 58′ Alvarez, 66′ Hee-Chan)

Pomeriggio negativo per i campioni in carica che inanellano la seconda sconfitta di fila in appena tre giorni. Dopo essere caduti al “St. James’ Park” in Carabao Cup complice la rete decisiva di Isak, i Citizens capitolano anche al “Molineux” in una gara sporca, decisa soprattutto da errori individuali, che costa il secondo ko nelle ultime 24 uscite di Premier League.
Kovacic ed il grande ex di turno Matheus Nunes non sono riusciti a sopperire all’imponente assenza dello squalificato Rodri, anzi: il primo gol dei padroni di casa nasce proprio da una sanguinosa palla persa dal croato all’altezza della propria metà campo. Da sottolineare anche la prova negativa di Aké, quasi mai in grado di contenere le sgasate di Pedro Neto e Semedo sulla sua fascia di competenza. Due le note positive: il primato in solitaria comunque mantenuto e la meravigliosa punizione trasformata da un Julian Alvarez sempre più trascinatore, arrivato già a quota cinque gol in stagione.
Secondo successo in campionato, invece, per i Wolves, il primo davanti al proprio pubblico, dopo lo 0-1 rifilato a domicilio all’Everton un mese fa. I lupi d’oltremanica rialzano la testa dopo la rovinosa eliminazione dalla Carabao Cup subita per mano dell’Ipswich grazie ad un Pedro Neto sugli scudi, la cui accelerazione, molto simile a quella che lo aveva portato a segnare settimana scorsa al Luton, risulta decisiva in occasione dell’autogol di Ruben Dias che sblocca la partita.
La rete decisiva, che regala il successo al Wolverhampton contro il City dopo sette ko consecutivi negli scontri diretti, è del coreano Hwang Hee-Chan sugli sviluppi di una ripartenza guidata da Semedo e rifinita da Matheus Cunha. L’esterno in maglia 11 si iscrive così al tabellino per la quarta volta in campionato.
TOTTENHAM 2-1 LIVERPOOL (36′ Son, 49’pt Gakpo, 96′ (aut.) Matip)

Vince ancora, per la quinta volta in sette uscite, il Tottenham di Postecoglu nello scontro ad alta quota con il Liverpool, risultato che agli Spurs mancava dall’ottobre 2017. Successo al cardiopalma maturato all’ultimo respiro con il cross teso di Pedro Porro tramutatosi in una sfortunata autorete di Matip reo di trafiggere uno straordinario Alisson che con tre grandi interventi aveva sopperito alla doppia inferiorità numerica concretizzatasi al 69′.
Dopo il pareggio esterno in rimonta ottenuto nel North London Derby i padroni di casa mantengono l’imbattibilità, superano in classifica i Reds, e mettono in vetrina un Son formato super, alla sesta marcatura sia in questa Premier League che contro la squadra di Klopp in carriera, perfettamente imbeccato da Richarlison pescato a sua volta da uno squarciante tracciante di Maddison in occasione del gol del primo vantaggio.
Non basta, invece, ai rossi del Merseyside una prestazione generosa, fortemente condizionata dai due cartellini rossi sventolati in faccia a Jones dopo appena 26 minuti per un’entrata sconclusionata con il piede a martello ai danni di Bissouma e a Diogo Jota dopo 69 in seguito ad un intervento in ritardo su Udogie: per il portoghese due cartellini gialli incassati in appena un minuto. Nonostante la rete in girata di Gakpo, schierato al centro dell’attacco per l’occasione, l’undici di Klopp non riesce, dunque, a bissare l’impresa di Newcastle e cade per la prima volta in campionato dopo sette successi consecutivi in tutte le competizioni.
BOURNEMOUTH 0-4 ARSENAL (17′ Saka, 44′ (rig.) Odegaard, 53′ (rig.) Havertz, 93′ White)
L’unica squadra imbattuta in campionato oltre gli Spurs è proprio l’Arsenal che cala il poker al “Vitality Stadium” contro un Bournemouth inerme dinnanzi alla potenza di fuoco dei Gunners. Gara in discesa già nel primo tempo per i ragazzi di Arteta, ancora orfani di Trossard e Martinelli e costretti a dirottare Gabriel Jesus sulla corsia mancina, che la sbloccano con il quinto gol stagionale di Saka e si mettono a distanza di sicurezza con il secondo rigore in stagione trasformato da capitan Odegaard.
Il secondo penalty del match, invece, viene realizzato da Kai Havertz alla sua prima marcatura con la nuova maglia e calorosamente festeggiato da tutto il gruppo. Nel finale trova la gloria, al contrario di uno sfortunatissimo Smith Rowe, anche il sempre presente Ben White che di testa corregge in porta la punizione calciata dall’8 norvegese. L’Arsenal dà così continuità anche al successo esterno firmato Nelson ai danni del Brentford in Carabao Cup e si proietta nella miglior condizione allo scontro diretto con il Manchester City di settimana prossima.
Prosegue, invece, il momento negativo delle Cherries, aggrappatesi a Neto per non incassare un passivo ancor più pesante. Giunta all’undicesimo ko contro i Gunners in 14 precedenti, in grado di vincere solamente nei due turni di Coppa di Lega contro Swansea e Stoke City, la squadra di Iraola ha fin qui messo a referto numeri impietosi: zero successi in campionato, cinque reti realizzate e ben quindici subite in sette uscite che fanno del Bournemouth il secondo peggior attacco e la seconda peggior difesa del torneo.
ASTON VILLA 6-1 BRIGHTON (14′, 21′, 65′ Watkins, 26′ (aut.) Estupinan, 50′ Ansu Fati, 85′ Ramsey, 97′ Douglas Luiz)

Dopo lo 0-8 rifilato dal Newcastle allo Sheffield United nella scorsa giornata, ecco un altro risultato roboante destinato a suscitare ancor più scalpore considerato l’equilibrio di valori in campo. Un 6-1 finale che vale il decimo successo interno consecutivo per i Villans in Premier League, scandito dalla tripletta di uno spietato Ollie Watkins che taglia e supera il traguardo delle 50 realizzazioni con la maglia del club di Birmingham.
L’undici di Emery rialza la testa dopo l’inaspettata eliminazione subita per mano dell’Everton in Coppa di Lega e lo fa in maniera veemente contro uno degli avversari più insidiosi ed in forma dell’ultimo periodo. Decisive per l’Aston Villa le ripartenze sprint guidate dal funambolico Diaby ed il sempreverde McGinn, schierato al posto dell’indisponibile Bailey, oltre che una difesa del Brighton davvero troppo allegra, al netto del “solo” 1,58 di xG in favore dei padroni di casa. Giusto citare anche Ramsey, spesso chiuso dalla forte concorrenza nel settore centrale del campo, al primo gol stagionale dopo i sei dello scorso anno, e Douglas Luiz, che di reti all’attivo in stagione ne ha già quattro, le altre tre erano arrivate tutte dagli undici metri.
Perde e male il Brighton di De Zerbi, assuntosi tutte le responsabilità del caso nella conferenza stampa post-match. Settimane in salita per i Seagulls, reduci da tre sconfitte nelle ultime quattro uscite in tutte le competizioni e apparsi più appannati del solito sia nell’elaborata costruzione della manovra che in fase di puro ostruzionismo dell’avversario. L’illusorio gol di Ansu Fati ad inizio ripresa, il primo con la sua nuova maglia, non è bastato ad evitare al tecnico italiano il terzo ko in tre incontri con Unai Emery e l’ottava delusione ai suoi nel testa a testa con l’Aston Villa in 14 precedenti.
WEST HAM 2-0 SHEFFIELD UNITED (24′ Bowen, 37′ Soucek)

Torna a vincere anche in campionato il West Ham di Moyes dopo le due sconfitte incassate da Liverpool e Manchester City e si piazza al settimo posto a soli tre punti dalla zona Champions. Le griffe sul quarto successo nel torneo sono le solite: Jarrod Bowen, che fa cinque in sette match, e Tomas Soucek, unico elemento della squadra ad aver messo a referto almeno un gol in tutte le competizioni.
Proprio il centrocampista ceco, dopo aver deciso la sfida di Carabao Cup contro il Lincoln, chiude la partita con largo anticipo spedendo in porta la rifinitura di Antonio scaturita dal recupero palla alto di Emerson Palmieri ed apre le porte per la rete che sblocca la partita con un tocco di prima che spiana la strada al cross di Coufal prontamente corretto in porta da Bowen.
Sesto passo falso per lo Sheffield United fanalino di coda a pari merito con il Burnley, mai entrato davvero in partita. Dopo la pioggia di gol concessa al Newcastle nella precedente giornata la squadra di Heckingbottom continua a concedere molto e creare poco. Nonostante le Blades siano la peggior difesa del torneo, l’unico ad essersi messo davvero in luce in queste prima uscite è stato l’estremo difensore Foderingham. Qualcosa, più di qualcosa continua a non andare.
NEWCASTLE 2-0 BURNLEY (14′ Almiron, 76′ (rig.) Isak)

Terzo acuto di fila in questa Premier per il Newcastle che si ricandida prepotentemente come outsider del campionato. Dopo aver eliminato il Manchester City dalla Coppa di Lega i Magpies, che non subiscono gol da cinque partite consecutive in tutte le competizioni, liquidano il Burnley con un secco 2-0 e si proiettano nel migliore dei modi alla supersfida di Champions League contro il PSG in programma domani.
L’undici di Howe, piuttosto rimaneggiato visti gli impieghi di Lascelles, Longstaff e Anderson dal primo minuto e l’infortunio occorso a Joelinton, la sblocca al 14′, dopo il grande intervento salva risultato di Pope su Amdouni, con Almiron che con il mancino disegna un meraviglioso arcobaleno dai 25 metri imprendibile per Trafford. Evidenti, invece, le responsabilità di Ramsey, reo di addormentarsi con il pallone tra i piedi concedendo la possibilità a Trippier di rubargli il tempo e mettere il moto il laterale paraguaiano. A mettere in ghiaccio il risultato ci pensa Isak aprendo il piattone destro dagli undici metri che gli vale la terza realizzazione negli ultimi tre match ufficiali.
Resta all’ultimo posto il Burnley di Kompany ma con tutt’altra consapevolezza rispetto ai coinquilini dello Sheffield. Oltre la partita da recuperare questa sera con il Luton, infatti, i Clarets mostrano una maggiore effervescenza in zona offensiva, un’idea di calcio più avanzata ed un coefficiente tecnico superiore rispetto ai diretti concorrenti per la salvezza.
MANCHESTER UNITED 0-1 CRYSTAL PALACE (25’Andersen)

Il peggior avvio della storia per il Manchester United. Mai, infatti, dalle parti di Old Trafford si erano viste quattro sconfitte nelle prime sette giornate di campionato. A certificare il disastroso avvio di campionato dei Red Devils ci pensa l’attuale decimo posto in classifica ed i soli sette gol realizzati, mai più di uno in una singola partita se non nella gara contro il Nottingham. Il 3-0 rifilato proprio alle Eagles una settimana fa in Coppa di Lega rappresenta, evidentemente, solo una dolce parentesi nell’incubo ad occhi aperti che ten Hag e i suoi stanno vivendo. Non sono bastati neanche questa volta gli acuti di Hojlund, stoppato sulla linea di porta dal salvataggio di Mitchell, Casemiro e Bruno Fernandes, prontamente sventati da un ottimo Johnstone, per avere la meglio sugli avversari.
Il Crystal Palace ottiene il suo terzo successo nelle ultime cinque uscite al “Theatre Of Dreams” grazie ad una prova caparbia del collettivo, ad una prestazione nuovamente superlativa di Johnstone che ripete quella altrettanto sopra le righe di settimana scorsa contro il Fulham, e alla mirabolante girata di prima intenzione, da puro 9, di Joachim Andersen, che di mestiere farebbe il centrale di difesa, sugli sviluppi del calcio di punizione battuto da Eze. Seconda rete in campionato per il danese che bissa quella realizzata al Brentford. Grazie a questo risultato i ragazzi di Hodgson superano in classifica proprio lo United e conquistano il nono posto.
FULHAM 0-2 CHELSEA (18′ Mudryk, 19′ Broja)

Succede tutto in un minuto a Craven Cottage dove il Chelsea ritrova il successo che in campionato mancava dal 25 agosto. La seconda vittoria in questo torneo dei ragazzi di Pochettino, che bissa quella di misura ottenuta in Carabao Cup contro il Brighton mercoledì scorso, è figlia di una prestazione finalmente convincente che evidenzia tutto, o quasi, l’enorme potenziale della rosa Blues.
A sbloccare il derby ci pensa Mudryk, alla sua prima gioia con la maglia del club londinese, abile nel convertire in gol il delicato filtrante a scavalcare i reparti di Colwill, mentre ad aumentare il divario in termini di realizzazioni è Armando Broja, alter-ego di Nicolas Jackson e reduce da un pesantissimo infortunio, che trasforma l’assist dell’ex City Palmer a sua volta messo in moto dal clamoroso errore in prima costruzione di Ream.
Il Fulham dal canto suo, prosegue nella propria striscia negativa di risultati sia nel confronto diretto con il Chelsea, solamente una vittoria in 20 precedenti, sia in campionato, in cui, numeri alla mano, risulta essere il secondo peggior attacco e la quarta peggior difesa. Certamente gli attuali otto punti nella graduatoria generale fungono da deterrente, ma la squadra di Marco Silva ha assoluta necessità di ritrovare geometrie, imprevedibilità e qualità offensive.
NOTTINGHAM FOREST 1-1 BRENTFORD (58′ Norgaard, 65′ Dominguez)

Pari con gol nell’unico match domenicale di questa giornata. Nottingham e Brentford si mantengono nella parte destra della classifica dividendosi la posta in palio al termine di un match combattuto in cui sicuramente sono le Bees ad aver qualcosa in più da recriminare in termini di occasioni da gol fallite.
Dopo due ko di fila i ragazzi di Frank non vanno oltre il pareggio, il quarto in sette uscite in campionato, al City Ground nonostante la superiorità numerica di cui hanno potuto godere dal 56′, minuto della doppia ammonizione ai danni di Niakhatè. Proprio sugli sviluppi del calcio di punizione procurato dal fallo del terzino senegalese arriva l’incornata vincente di capitan Norgaard, a cui il gol mancava dalla terza giornata della stagione 2022-23, che sembra incanalare la partita nei giusti binari. Sembra, appunto, perché dopo appena sette minuti l’ex Bologna Nico Dominguez, sempre di testa, spedisce la sfera alle spalle di Flekken in seguito ad una delle rare discese di Toffolo, siglando così la sua prima rete con la maglia del Forest.
L’undici di Cooper può dirsi soddisfatto del punto ottenuto in condizioni precarie, specie considerati i due salvataggi sulla riga di porta in sequenza di Boly e Murillo, oltre ad altri due salva-risultato in scivolata sempre del centrale ivoriano ex Wolverhampton.
EVERTON 1-2 LUTON (24′ Lockyer, 31′ Morris, 41′ Calvert-Lewin)

Prima, indimenticabile vittoria in Premier League per il Luton Town che aggancia proprio l’Everton in classifica ed esce per la prima volta dalla cosiddetta relegation zone. A Goodison Park succede tutto nei primi 45 minuti: i Toffees sprecano una grande opportunità con Garner in apertura e subiscono un doppio gancio in pieno volto targato Lockyer–Morris.
Entrambe le reti ospiti arrivano su sviluppi di calcio piazzato, calcio d’angolo il primo, calcio di punizione il secondo. Lockyer respinge, di fatto, in porta il tentativo di Young di liberare l’area dopo il pericoloso colpo di testa di Morris con annessa traversa colpita, mentre il 9 inglese, alla terza marcatura in campionato, si svincola dalla marcatura di Mykolenko ed incrocia al volo il traversone di Doughty.
La reazione dei padroni di casa è tutta racchiusa nel terzo acuto consecutivo di Calvert-Lewin, decisivo anche nel successo in Carabao Cup ai danni dell’Aston Villa, autore del primo gol casalingo stagionale dell’Everton. Il gruppo gestito da Dyche fa filotto di sconfitte interne, quattro su quattro, e ripiomba in quel baratro da cui sembrava essere uscito.
Classifica e prossimo turno
| 1 |
Manchester City |
18 | 7 | 6 | 0 | 1 | 17:5 | +12 |
| 2 |
Tottenham |
17 | 7 | 5 | 2 | 0 | 17:8 | +9 |
| 3 |
Arsenal |
17 | 7 | 5 | 2 | 0 | 15:6 | +9 |
| 4 |
Liverpool |
16 | 7 | 5 | 1 | 1 | 16:7 | +9 |
| 5 |
Aston Villa |
15 | 7 | 5 | 0 | 2 | 18:11 | +7 |
| 6 |
Brighton |
15 | 7 | 5 | 0 | 2 | 19:14 | +5 |
| 7 |
West Ham |
13 | 7 | 4 | 1 | 2 | 13:10 | +3 |
| 8 |
Newcastle United |
12 | 7 | 4 | 0 | 3 | 18:7 | +11 |
| 9 |
Crystal Palace |
11 | 7 | 3 | 2 | 2 | 7:7 | 0 |
| 10 |
Manchester United |
9 | 7 | 3 | 0 | 4 | 7:11 | -4 |
| 11 |
Chelsea |
8 | 7 | 2 | 2 | 3 | 7:8 | -1 |
| 12 |
Nottingham Forest |
8 | 7 | 2 | 2 | 3 | 8:10 | -2 |
| 13 |
Fulham |
8 | 7 | 2 | 2 | 3 | 5:12 | -7 |
| 14 |
Brentford |
7 | 7 | 1 | 4 | 2 | 10:10 | 0 |
| 15 |
Wolverhampton |
7 | 7 | 2 | 1 | 4 | 8:13 | -5 |
| 16 |
Everton |
4 | 7 | 1 | 1 | 5 | 6:12 | -6 |
| 17 |
Luton Town |
4 | 6 | 1 | 1 | 4 | 5:12 | -7 |
| 18 |
Bournemouth |
3 | 7 | 0 | 3 | 4 | 5:15 | -10 |
| 19 |
Burnley |
1 | 6 | 0 | 1 | 5 | 4:15 | -11 |
| 20 |
Sheffield United |
1 | 7 | 0 | 1 | 6 | 5:19 | -14 |
Prossimo turno:
Sabato 7 ottobre
Luton 13:30 Tottenham
Manchester United 16:00 Brentford
Burnley 16:00 Chelsea
Everton 16:00 Bournemouth
Fulham 16:00 Sheffield United
Crystal Palace 18:30 Nottingham Forest
Domenica 8 ottobre
Brighton 15:00 Liverpool
West Ham 15:00 Newcastle
Wolverhampton 15:00 Aston Villa
Arsenal 17:30 Manchester City
MLS
L’eterna magia di Messi: l’Inter Miami nella storia
Lionel Messi guida l’Inter Miami alla prima MLS Cup e diventa il calciatore più titolato della storia, confermando il suo status di leggenda vivente.
A volte il calcio riesce ancora a sorprendere, anche quando crediamo di aver visto tutto. Sabato sera, a Fort Lauderdale, Lionel Messi ha regalato un’altra di quelle serate che riscrivono la storia del calcio: ha guidato l’Inter Miami alla prima MLS Cup della sua storia, un traguardo di elevato spessore, considerando che il club statunitense di David Beckham sia stato fondato solo nel 2018.
Il 3-1 contro i Vancouver Whitecaps di Thomas Muller ha visto l’otto volte Pallone d’Oro protagonista in modo decisivo: due assist per De Paul e Allende, la giocata che ha provocato l’autogol iniziale di Ocampo e la solita capacità di illuminare la partita senza segnare. Capocannoniere del campionato con 35 reti e miglior assist-man con 24 passaggi decisivi, la Pulce continua a trascinare una squadra che ormai vive e respira attraverso il suo genio.
Il trofeo numero 48: un monumento alla carriera
Con questa vittoria, Messi raggiunge 48 trofei, diventando ufficialmente il calciatore più titolato della storia. Dai trionfi con l’Argentina al Mondiale 2022, passando per le imprese con il Barcellona e i successi recenti negli Stati Uniti, ogni trofeo è una pietra miliare di una carriera che sembra scolpita nella leggenda. Messi non è solo un vincente: è un monumento vivente del calcio, un riferimento per chiunque ami questo sport.

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Dall’Europa a Miami: una rivoluzione in rosa
Quando nel 2023 Messi ha scelto l’Inter Miami, molti pensavano che volesse solo godersi gli ultimi anni di carriera. Invece ha rivoluzionato il club. Ha portato con sé veterani come Jordi Alba, Busquets e Luis Suarez, ha attirato l’attenzione del mondo intero e ha trasformato una squadra giovane e ambiziosa in una potenza del calcio americano.
Da allora, la crescita è stata travolgente: Leagues Cup, Supporters’ Shield, Conference Cup e ora la MLS. Non solo trofei, ma numeri impressionanti: 77 gol e 44 assist in 88 partite, una media straordinaria che gli ha permesso di essere decisivo anche senza segnare in finale.
Il successo arriva dopo la delusione dell’anno scorso, quando l’Inter Miami era stata eliminata al primo turno dei Playoff nonostante una regular season da prima della classe. Una sconfitta che avrebbe potuto spegnere l’entusiasmo, ma che invece ha acceso la scintilla per il capolavoro dell’anno successivo.
Un finale che sa di gratitudine
A 38 anni, Messi continua a giocare con la leggerezza di un ragazzo e la saggezza di chi ha visto tutto. La sua MLS Cup non è solo un trofeo in più: è la conferma che la grandezza non ha età. Ogni suo tocco sembra ricordarci perché milioni di persone continuano a emozionarsi davanti a lui.
Messi non è solo un vincente: è un punto di riferimento nella storia del calcio, una figura che resterà scolpita nell’immaginario di chi ama lo sport. E per chi ha avuto la fortuna di vederlo giocare, è impossibile non sentirsi testimoni di qualcosa di straordinario.
No-one has won more trophies than Lionel Messi 🏆🔝 pic.twitter.com/MuNxRnvG57
— OneFootball (@OneFootball) December 7, 2025
Premier League
Manchester United, dilaga contro il Wolverhampton: finisce 1-4
Il Manchester United trionfa contro il Wolverhampton con un netto 1-4, dimostrando una forma smagliante e agganciando il Chelsea in classifica.
Il Manchester United ha dato spettacolo nell’ultima partita contro il Wolverhampton, vincendo con un sonoro 1-4 La squadra di Ruben Amorim ha dominato il campo, mostrando un gioco fluido e incisivo che ha lasciato pochi spazi agli avversari.
Il match ha visto una prestazione brillante da parte di diversi giocatori, rendendo difficile scegliere un solo “Man of the Match”. Tra i marcatori spunta una doppietta di Bruno Fernandes, la firma di Mbeumo e la rete di Mount.
La partita ha confermato il buon momento dei Red Devils, che continuano a lottare ai vertici della classifica.

Bruno Fernandes of Manchester United reacts to a decision during the Carabao Cup Last 16 match Manchester United vs Leicester City at Old Trafford, Manchester, United Kingdom, 30th October 2024
(Photo by Gareth Evans/News Images)
Manchester United travolgente
La partita si è svolta in un clima di grande attesa, con il Manchester United pronto a dimostrare tutta la sua forza. I gol sono stati segnati da quattro diversi giocatori, evidenziando la versatilità e la profondità della rosa.
I tifosi presenti allo stadio hanno potuto assistere a una performance entusiasmante, mentre il resto del mondo ha seguito con trepidazione la cronaca del match.
Dall’altra parte il Wolverhampton sembra essere destinato alla retrocessione, visti i 2 punti conquistati in 15 partite e l’ultimo posto che si fa sempre più pesante.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
Man United make it four vs Wolves! 4️⃣
Who’s your Man of the Match? pic.twitter.com/t5OhzjKBYN
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) December 8, 2025
Liga
Real Madrid, i Blancos crollano contro il Celta: Xabi Alonso a rischio?
Altro passo falso nella Liga per il Real Madrid. I Blancos restano in 9 e vengono sconfitti al Bernabeu dal Celta Vigo, mentre il Barcellona vola a +4.
Altro incredibile passaggio a vuoto per il Real Madrid. Nella 15° giornata di Liga i Blancos vengono clamorosamente sconfitti al Bernabeu dal Celta Vigo. Un 2-0 maturato nella ripresa, con la squadra di Xabi Alonso che chiude la gara in 9 uomini per le espulsioni di Fran Garcia e Alvaro Carreras. Merengues che continuano a perdere terreno nel confronto a distanza con il Barcellona: il Madrid scivola a -4 dai catalani, capaci di farne 5 al Real Betis.
Sconfitta che apre ufficialmente la crisi dei Blancos: 1 sola vittoria nelle ultime 5 giornate di campionato per gli uomini di Xabi Alonso, apparsi particolarmente nervosi nella serata di ieri come testimoniano le due espulsioni, entrambe arrivate a seguito di proteste. Anche dal punto di vista del gioco, dopo un’inizio di stagione promettente, adesso sembra come se la squadra rigetti le idee e quanto richiesto dal proprio allenatore.
Real Madrid che non è neanche fortunato per quanto riguarda gli infortuni, concentrati tutti in difesa. Gli spagnoli devono fare a meno di ben 7 difensori tra quelli fermi ai box (Huijsen, Carvajal, Alexander Arnold, Militao e Alaba) e gli squalificati per il prossimo turno (Carreras e Garcia).
Real Madrid, verso il match contro il Manchester City

Real Madrid che si prepara al big match di Champions contro il Manchester City in un momento molto difficile. Tanto che si inizia a parlare sempre più di una possibile separazione da Xabi Alonso. Intervenuto in conferenza stampa, il tecnico del Real si è detto rassicurato sul suo futuro: “Non ci penso. Penso alla prossima partita contro il Manchester City. Dobbiamo restare uniti e affrontare le sfide insieme. Mi sento in grado di ribaltare la situazione, la Liga è lunga e possiamo farcela”.
Secondo alcune testate spagnole, già nella gara contro gli inglesi Florentino Perez, che ha personalmente scelto di affidarsi all’ex Leverkusen al posto di Ancelotti, si aspetta una reazione.
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