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Konsel: “Ecco cosa c’è da sapere sul Salisburgo. Per la Roma non sarà facile”
Michael Konsel ha difeso la porta della Roma tra il 1997 e il 1999. Il portiere austriaco è ancora molto legato alla piazza romana e anche i tifosi hanno un ottimo ricordo di lui.
Konsel è stato intervistato dal sito www.vocegiallorossa.it per parlare del Salisburgo, prossimo avversario della Roma in Europa League e che domina il campionato austriaco.
Ecco le sue parole:
A Febbraio la Roma affronterà il Salisburgo nei playoff di Europa League. Tu che la conosci bene, cosa puoi dirci sulla squadra austriaca?
” Hanno una squadra molto giovane, seguono lo stile Red Bull. Giocano un calcio molto fisico ed offensivo. Incarnano proprio lo stile Red Bull, creato da Mateschitz, puntano moltissimo sui giovani e propongono un calcio propositivo. A Salisburgo c’è un bell’ambiente per fare calcio. Il Salisburgo è arrivato alla sosta del campionato da primo in classifica, ma quest’anno ha fatto un po’ più fatica rispetto alle passate stagioni. Lo Sturm Graz infatti è più vicino. Alla fine, però, penso vincerà sempre il Salisburgo. Sarebbe un gran risultato perché sarebbe il decimo campionato consecutivo”.
In Germania il Lipsia, altro club della Red Bull, non è apprezzato dalle altre tifoserie per la sua mancanza di storia. Come è visto il Salisburgo in Austria?
“Inizialmente non era ben visto, come il Lipsia. Era una società nata dal nulla, senza storia, fondata solo sui soldi. Adesso invece però è accettato ed è una squadra affermata. Non ci sono problemi”.
Come vedi i playoff contro la Roma?
“Il Salisburgo è una squadra che può mettere in difficoltà la Roma, credo saranno due partite molto complicate. C’è chi ha esultato questo sorteggio, ma non sono sfide scontate.
Loro non mollano mai, ci provano fino alla fine e come ho detto giocano un calcio coraggioso.
Poi la Roma soffre le squadre aggressive. Un altro fattore importante sarà lo stadio.
In casa i tifosi sono molto presenti e danno una grande spinta. Inizialmente non c’erano molti tifosi, ma ora il tifo è sempre molto presente e dà un grande sostegno alla squadra. Una carta a favore della Roma è che giocherà il ritorno in casa, come è successo al Milan in Champions League.
All’andata in Austria il Milan ha fatto fatica e ha pareggiato 1-1, poi al ritorno a San Siro ha vinto abbastanza facilmente. Secondo me ha vinto il Milan perché ha dimostrato di essere una squadra con più esperienza e questo potrebbe aiutare anche la Roma. La differenza la può fare l’esperienza, come l’ha fatta contro il Milan”.
Quali sono i giocatori più pericolosi del Salisburgo?
“Okafor è un attaccante svizzero molto forte, molto rapido. Adamu anche è un attaccante austriaco, sta iniziando a giocare anche con la Nazionale austriaca. Poi c’è Šeško, è un grande talento.
Qui crescono tantissimi buoni talenti, ma la squadra non riesce ad andare tanto avanti in Europa perché appena un giovane fa bene viene venduto.
Questa è la mentalità della società, nel bene e nel male. Con questo approccio hanno già guadagnato molto e da lì sono passati tantissimi campioni, Mané e Haaland solo per citarne due”.
Da ex numero uno, un giudizio sul portiere del Salisburgo?
“Philipp Köhn è un grande talento. Contro il Chelsea ha fatto una grandissima partita e in generale in Champions League ha fatto bene. È giovane ma ha esperienza ed è un portiere affidabile”.
Austria e Italia non sono in Qatar per il Mondiale, quale Nazionale seguirai con più interesse?
“Io tifo per il Brasile perché non ci sono l’Austria e l’Italia. Tifo Brasile perché ho giocato con tanti brasiliani a Roma come Aldair, Cafu e Zago. Tifo Brasile per stare vicino a loro
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Djokovic al World Sports Summit di Dubai: “I miei idoli erano Sampras, Kobe Bryant e Alberto Tomba. Da bambino amavo giocare a calcio”
Novak Djokovic, campione del Tennis e grande appassionato di calcio, rivela i suoi idoli di infanzia al World Sports Summit di Dubai, tra cui Pete Sampras, Kobe Bryant e Alberto Tomba.
Djokovic: Un Viaggio tra Tennis e Altri Sport
Durante il prestigioso World Sports Summit di Dubai, Novak Djokovic ha condiviso con il pubblico i nomi dei suoi idoli sportivi. Tra questi, spiccano leggende come Pete Sampras nel tennis, Kobe Bryant nel basket e Alberto Tomba nello sci. Djokovic ha sottolineato come queste figure abbiano influenzato la sua carriera e ispirato il suo percorso nel mondo del tennis. “Ero un grande fan di Sampras, Bryant e Tomba, i più grandi nei loro sport”, ha affermato il campione serbo.
Un Amore per il Calcio
Oltre a parlare dei suoi idoli, Djokovic ha rivelato un dettaglio inaspettato circa la sua infanzia: la passione per il calcio. “Se non fossi diventato un tennista, cosa avrei fatto? Da bambino, amavo anche giocare a calcio”, ha confessato. Questa dichiarazione ha suscitato interesse tra gli appassionati di sport, evidenziando la versatilità e i molteplici interessi di Djokovic al di là dei campi da tennis.
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Fonte: l’account X di Schira
Novak #Djokovic to #WorldSportsSummit in Dubai: “My idols were Pete #Sampras, Kobe #Bryant and Alberto #Tomba: they were the greatest in their sports and I supported them as a fan. If I hadn’t been a tennis player, what would I have done? When I was a child, I also loved to play football…”
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 29, 2025
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Baggio e il Pallone d’Oro: il “Divin Codino” celebrato al World Sports Summit di Dubai
Roberto Baggio, leggenda del calcio, partecipa al World Sports Summit a Dubai, celebrando i 32 anni dalla vittoria del Pallone d’Oro.
Un’icona del calcio al World Sports Summit
Roberto Baggio, uno dei più grandi simboli del calcio mondiale, ha fatto il suo trionfale ingresso al World Sports Summit di Dubai. Questo evento prestigioso riunisce personalità di spicco dello sport globale per discutere delle sfide e delle opportunità future nel mondo sportivo. La presenza di Baggio non solo arricchisce ulteriormente il summit, ma rappresenta anche un omaggio alla sua straordinaria carriera. Esattamente 32 anni fa, nel dicembre del 1993, Baggio otteneva il massimo riconoscimento individuale per un calciatore, il Pallone d’Oro, consacrandosi tra i migliori di sempre.
Ricordi indelebili e un futuro nello sport
Durante il suo intervento, Baggio ha condiviso momenti salienti della sua carriera e ha discusso delle potenzialità del calcio moderno. L’evento ha offerto l’opportunità di riflettere su come il calcio abbia evoluto nel corso degli anni e sulle sfide che i futuri talenti dovranno affrontare. La partecipazione di Baggio al summit non è solo un tributo al passato glorioso, ma anche un invito a guardare avanti, esplorando nuovi orizzonti per lo sport e i suoi protagonisti.
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Fonte: l’account X di Schira
One of the greatest football legend Roberto #Baggio is just arrived at #WorldSportsSummit in Dubai. Exactly 32 years ago he won the Ballon d’Or. 💎
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 29, 2025
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FIFA, Infantino: “Non c’è mai troppo calcio, anzi ne servirebbe di più”
Gianni Infantino durante un intervento al World Sports Summit, ha delineato la visione della FIFA per un calcio sempre più globale, inclusivo e sostenibile.
Il presidente della FIFA, Gianni Infantino, in un discorso pronunciato al World Sports Summit di Dubai, ha espresso la visione dell’organo di governo mondiale del calcio: un calcio sempre più globale, inclusivo e sostenibile. Infantino ha affrontato uno dei temi più dibattuti degli ultimi anni, il numero di partite e la presunta “saturazione” del calendario. Ha sottolineato la necessità di trovare un equilibrio tra calcio di club e calcio delle nazionali, tra partite significative e insignificanti.
Ha inoltre parlato degli investimenti della FIFA nello sviluppo del calcio in tutto il mondo e ha affermato: “Stiamo investendo miliardi di dollari nello sviluppo del calcio in tutto il mondo. Nei 211 Paesi tutti ricevono sovvenzioni per costruire campi e formare giocatori. Entro il prossimo anno avremo 100 accademie FIFA in 100 Paesi diversi”.
Infantino sul Mondiale per club e il Mondiale 2026
Infantino ha riservato spazio anche per parlare del Mondiale per club, uno dei progetti più ambiziosi della FIFA. Ha definito l’ultima edizione disputata negli Stati Uniti un successo commerciale e ha sottolineato l’importanza di dare spazio al calcio dei club.
Ha poi parlato delle impressionanti cifre previste per il Mondiale 2026, che si giocherà tra Stati Uniti, Canada e Messico: “48 squadre, 104 partite: 104 Super Bowl in un mese. Avremo sei o sette milioni di persone negli stadi e sei miliardi davanti alla televisione. In appena due settimane abbiamo ricevuto 150 milioni di richieste di biglietti. In 100 anni di storia della Coppa del Mondo la FIFA ne ha venduti 44 milioni in totale. È qualcosa di assolutamente incredibile”.
Il ruolo della FIFA nel calcio mondiale
Infantino ha infine ribadito il ruolo fondamentale della FIFA nel finanziamento del calcio mondiale: “Siamo l’unica organizzazione che finanzia il calcio in tutto il mondo. Senza la FIFA non ci sarebbe calcio in 150 Paesi”.
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Fonte: Gianluca Di Marzio
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