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Milan, Pioli può contare su un nuovo rinforzo: esordio positivo
Milan, sorride il tecnico Stefano Pioli. Potrà finalmente contare su un ragazzo il quale ha fin da subito mostrato le sue qualità.
L’esordio in Champions League di Sergino Dest è stato del tutto positivo. Subentrato ad uno spento Calabria, il classe 2000 americano ha fatto capire di non essere arrivato a Milano per caso.
Come sappiamo, Dest è stato fortemente voluto proprio dalla dirigenza rossonera la quale ha chiuso la trattativa in tempi record accettando un ingaggio di certo pesante da 3,8 milioni di euro con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato a 20 milioni.
Il giovane terzino destro è subentrato nella gara contro il Salisburgo senza la minima traccia di timore reverenziale verso un’avversario tosto e verso la competizione stessa la quale fa tremare le gambe per blasone ed importanza.
Si è subito dimostrato “in palla”, propositivo anche in fase di non possesso. Un inizio all’altezza delle aspettative. Un giocatore che verrà certamente utile a Pioli proprio in un momento in cui non ci si potrà affidare a Florenzi, ma non solo. Dest può essere impiegato senza alcun problema anche in avanti come esterno destro, avendo egli giocato in quella posizione ai tempi dell’Ajax.
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Juventus, Allegri: ” Con la Roma partita affascinate, non ci saranno Sandro e Yldiz. Su De Rossi…”
Massimiliano Allegri in conferenza stampa presenta Roma-Juventus, gara valida per la trentacinquesima giornata di Serie A, in programma domani alle 20:45 all’Olimpico di Roma.
Di seguito le sue parole:
Come si avvicina la squadra a questa partita?
“Ci siamo avvicinati bene, poi vediamo domani se riusciremo a tornare alla vittoria. La Roma ha grandi qualità tecniche. Sarà una partita affascinante, ma difficile e complicata”.
Può giocare Weah?
“Ha fatto una buona partita. In questo periodo sta meglio e può giocare. Domani non ci saranno Alex Sandro e Kenan Yildiz che ha una gastroenterite”.
Come sta McKennie?
“Ha fatto un’ottima stagione. In questo momento ho bisogno di tutti. Davanti Kean sta decisamente meglio e anche Milik dopo il gol contro la Lazio è in fiducia. Sabato ha fatto molto bene. Cambiaso può giocare da esterno anche da interno. Sa giocare a calcio e può ancora migliorare tanto”.
Sulle parole di De Rossi?
“Ringrazio Daniele. Io poi ho giocato con suo papà nel Livorno. Daniele ha dato entusiasmo e spensieratezza, nonostante Mourinho avesse fatto un ottimo lavoro. Troveremo una Roma arrabbiata dalla sconfitta di giovedì che vuole tornare a combattere per i primi quattro posti in campionato”.
Quanto si sente Juventino?
“Ormai sono 10 anni che vivo a Torino e ho avuto la fortuna di far parte di questa grande famiglia e grande club. Il Dna di ogni società va sempre rispettato”.
Sarebbe servita più spensieratezza per fare meglio?
Il calcio è difficile da spiegare. Il calcio va giocato, ci sono momenti in cui va bene e in cui va meno bene. Noi abbiamo avuto in paio di mesi dove non abbiamo avuto attaccanti. Non dobbiamo pensare a quello che è stato. Domani abbiamo una bella partita da giocare contro una squadra forte. Bisogna prepararsi a giocare una bella partita”.
Una sfida tra generazioni? Un pensiero sul Grande Torino..
“Giusto ricordare con grande affetto il grande Torino che è stata una squadra memorabile. Dybala è un giocatore straordinario a livello tecnico, di livello assoluto. Paredes lo scorso anno non ha fatto bene, ma il valore del giocatore nessuno l’ha messo in dubbio”.
È giusto recuperare Atalanta- Fiorentina a fine stagione?
“Fortunatamente il destino è nelle nostre mani. Dobbiamo fare i punti per non interessarci di questa partita. Il calendario è pieno e lo scorso anno sarà ancora peggio”.
Il risultato del Bologna vi influenza?
“Per quanto riguarda il risultato noi siamo davanti e dobbiamo fare punti. I nostri 65 punti non bastano per la Champions. Il Bologna ha fatto una grande stagione e nessuno si aspettava questo”.
Ha parlato con Vlahovic?
“Ho parlato con lui come con tutti. Gli attaccanti stanno bene, quando segna nelle partitine vuol dire che stanno bene. Sono contento, perchè possono diventare determinanti”.
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Torino, 75 anni fa era Grande e fu annientato
Settantacinque anni, per colpa di un beffardo destino, il Grande Torino Campione d’Italia venne annientato. Ricordiamo insieme la strage di Superga.
Il Torino, allora, si chiamava Grande Torino: l’appellativo se lo era meritano appieno, dal momento che nella decade degli anni Quaranta aveva avuto un exploit pazzesco: ben cinque scudetti conquistati, a partire dalla stagione 1942-1943.
Fino alla fatale stagione 1948-1949 proprio alla fine della quale, il 4 maggio del 1949, avvenne un terribile incidente aereo che passò alla storia come la tragedia di Superga.
Indice
4 maggio 1949: la tragedia di Superga
L’incidente coinvolse il velivolo Fiat G.212, un aereo da trasporto sia civile che militare, registrato come I-ELCE, che si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga a Torino.
A bordo c’era l’intera squadra dell’allora Grande Torino, insieme a dirigenti, giornalisti sportivi e l’equipaggio. Tutti persero la vita, per un totale di 31 persone.
Grande Torino, le circostanze dell’incidente aereo
L’incidente avvenne dopo l’ultima partita giocata contro il Benfica a Lisbona. Alcuni giocatori e personaggi influenti non erano a bordo per vari motivi, tra i quali infortuni, malattie e impegni personali.
L’aereo, dopo uno scalo intermedio a Barcellona, avrebbe dovuto atterrare a Torino, ma le cattive condizioni meteorologiche contribuirono all’incidente.
Tragedia di Superga, le vittime
Come abbiamo scritto, la squadra del Grande Torino venne annientata. Ad eccezione di due fortunati giocatori: il difensore Sauro Tomà, che non prese parte alla trasferta portoghese per un infortunio al menisco e trovò poi la morte a 92 anni (nel 2018), e il portiere di riserva Renato Gandolfi, al quale fu preferito il terzo portiere Dino Ballarin.
Morirono tre dirigenti del club: il direttore generale Egidio Agnisetta, il dirigente accompagnatore Ippolito Cavalieri e Andrea Bonaiuti, addetto all’organizzazione delle trasferte. Oltre, ovviamente, al giovane allenatore, l’inglese Leslie Lievesley, al direttore tecnico Egri Erbstein e al massaggiatore Ottavio Cortina.
Nell’incidente morirono anche tre noti giornalisti sportivi: Renato Casalbore di Tuttosport, Renato Tosatti della Gazzetta del Popolo e Luigi Cavallero de La Nuova Stampa. Avevano tutti meno di 60 anni.
Gli effetti della tragedia sulla collettività
L’incidente ebbe un impatto devastante sulla città di Torino e sull’intero Paese. I funerali delle vittime attirarono una partecipazione popolare massiccia.
Nonostante la tragedia, il campionato continuò e il Torino fu proclamato Campione d’Italia. La Nazionale italiana, colpita dall’evento, scelse di viaggiare via nave per i Mondiali in Brasile l’anno successivo.
I resti dell’aereo e alcune memorabilia sono conservati nel Museo del Grande Torino. Molti dei giocatori sono sepolti a Torino e nei loro comuni d’origine, mentre alcuni membri dell’equipaggio sono sepolti nella città stessa.
Stamattina, a dedicare omaggi via social alle sfortunate vittime di quell’incidente sono in molti. A partire dagli stessi granata, ma includendo anche i cugini/eterni rivali della Juventus.
1949-2024
Il Grande Torino, per sempre Leggenda.#Superga75 pic.twitter.com/wZxl6UEYpS
— Torino Football Club (@TorinoFC_1906) May 4, 2024
4 maggio 1949, una data per sempre nella memoria. 75 anni fa, nella tragedia di Superga, se ne andava il Grande Torino.
Juventus Football Club si unisce al ricordo.
— JuventusFC (@juventusfc) May 4, 2024
Non mancano anche i media, come RaiSport.
4 maggio 1949 – 4 maggio 2024
Invincibili
Indimenticabili #Torino #GrandeTorino pic.twitter.com/c4lJuN6nk6— RaiSport (@RaiSport) May 4, 2024
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Rassegna stampa: i quotidiani del 4 maggio
Rassegna stampa, le prime pagine dei quotidiani sportivi in edicola oggi: tra campionato e mercato, parte il Giro d’Italia.
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