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Esclusiva – Altobelli:” Pioli e Mourinho fantastici. Dybala e Lukaku perfetti per l’inter.”

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alessandro altobelli

Ha rilasciato un’intervista esclusiva al sito www.Calciostyle.it l’ex campione del mondo del 1982 Alessandro “Spillo” Altobelli.

altobelli

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Ecco le parole di Spillo Altobelli:

 Altobelli cosa pensa della stagione dell’Inter?

“Sono molto soddisfatto della stagione dell’Inter perchè ha vinto la Coppa Italia e la Supercoppa ed è arrivata seconda a solo due punti dal Milan.

Mi è piaciuta la squadra perchè è stata molto competitiva fino alla fine.”

Un giudizio sul primo anno di Mourinho alla Roma?

“E’ un allenatore che mi è rimasto nel cuore, perchè ci ha fatto vincere il Triplete.

Muorinho ha fatto benissimo nel suo primo anno alla Roma, vincendo una Coppa europea che mancava da tanti anni. Dimostrando ancora una volta di essere un vincente.”

Altobelli, un parere invece su Zaniolo?

“Zaniolo è un talento, potrà diventare un grande giocatore. L’ importante che non si faccia distrarre da tutte le cose che gli accadono fuori dal campo, e deve essere disposto a fare tanti sacrifici e fare bene il suo lavoro sul prato verde.

Bisognerà capire se il ragazzo sarà disposto ad avere un comportamento sempre giusto per il bene della squadra.”

Se fosse Zaniolo rimarrebbe a Roma? 

“La Roma è una grande squadra che quest’anno con gli acquisti giusti sarà ancora più forte. E’ una piazza con dei tifosi molto appassionati e calorosi ,è un idolo e quindi se fossi in lui rimarrei a Roma.”

Su Dybala?

“Mi ha sorpreso la notizia che non rimarrà alla Juventus, è un ottimo giocatore e non conosco i motivi del suo addio alla squadra di Allegri. Io lo vedrei molto bene all’Inter “

Un attacco con Lautaro – Dybala – Lukaku non sarebbe un problema per le casse della società ?

“A me non interessano i conti dell’Inter, io sono un tifoso che vuole solo che la mia squadra abbia i calciatori più forti e che possa vincere. ”

Matic come lo vede come giocatore ?

Il serbo per me è un buon acquisto, poi se lo ha voluto Mourinho vuol dire che sicuramente è un elemento valido.”

Frattesi?

“E’ un gran bel giocatore, che con il Sassuolo ha dimostrato le sue qualità. Può crescere ancora tanto.”

Vice Abraham ?

“Abraham è un calciatore eccezionale, ha fatto un ottimo primo anno.

La Roma non può prendere un altro giocatore della stessa qualità, ma una riserva che in qualche partita possa sostituirlo. Vedrei bene l’attaccante del Cagliari , Joao Pedro .”

Quali sono i motivi che hanno portato la Juventus a fare un campionato al di sotto delle aspettative?

“La Juventus dopo 10 anni ha iniziato un processo di ringiovanimento. Quest’anno infatti,  ha lasciato la squadra Chiellini e Dybala. C’è un cambiamento, anche se poi comunque Allegri è arrivato al quarto posto.”

Cosa è mancato al Napoli di Spalletti  per vincere lo scudetto?

“E’ una squadra che avuto degli alti e bassi. Ha avuto molti problemi a causa dei tanti infortuni, ed ha sbagliato diverse partite che invece avrebbe dovuto vincere.”

Un pensiero su Pioli e su quale sarebbe l’acquisto giusto che servirebbe al Milan?

“Pioli ha ottenuto un grande successo con il Milan. La squadra ha dimostrato di avere un bel gioco ed è riuscito a far maturare molti giovani facendoli diventare competitivi. Maldini ha una visione del mercato a 360 gradi, sicuramente comprerà dei calciatori di valore.”

Le candidate ai primi quattro posti nel prossimo campionato, per lei, quali saranno?

“Inter, Milan, Juventus, per i primi tre posti e poi si giocheranno il quarto posto Napoli, Roma e Lazio.”

 

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Orfeo Zanforlin: “Motta deve conquistare i tifosi” – VIDEO

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Orfeo Zanforlin

Intervista a Orfeo Zanforlin, allenatore ed opinionista televisivo, ora coordinatore del settore giovanile della S.C. Caronnese ai microfoni di Calciostyle.

 

Riportiamo le risposte di Orfeo Zanforlin alle nostre domande

Zanforlin

Orfeo, di Thiago Motta sei contento? Gioco nuovo, mentalità giovanile…

“Dobbiamo però pensare anche alle esperienze passate. Noi abbiamo già vissuto il cambiamento proprio il post Massimiliano Allegri. Tutti volevano un calcio spettacolare e siamo andati a cercare proprio dei profili congrui a questa richiesta, soprattutto da parte dei tifosi che volevano vedere… Non bastava più vincere i trofei, fare delle finali di Champions League o comunque giocartela sempre ad un certo livello. Non bastava più, siamo arrivati ad un punto che volevamo vincere ma anche giocare un bel calcio”.

“E da qui Sarri, Andrea Pirlo. C’è stata una svolta e se vogliamo non è che abbia portato benissimo al di là delle vittorie e dei risultati che comunque hanno ottenuto perché anche Andrea Pirlo nel suo piccolo qualcosa ha vinto, così come Sarri. Però sono risultati figli, come dire, di una squadra che disponeva di una macchina da guerra che faceva tanti goal, mi riferisco a Ronaldo. Era difficile anche capire il valore di questa squadra perchè avevamo un grandissimo giocatore, bastava mettere la palla lì davanti e ti risolveva tutti gli eventuali se vogliamo chiamarli o definirli problemi”.

“Quindi ha pagato bene ma relativamente, da momento che abbiamo perso Ronaldo sono cominciati i problemi, e lì si è visto! Adesso siamo di fronte ad un altro cambiamento, speriamo che questo invece porti bene, io sono contento che arrivi un altro allenatore e che arrivi soprattutto Thiago Motta per quello che ci ha fatto vedere, ma non solo quest’anno, Se facciamo un passo indietro ed analizziamo il suo, seppur breve, percorso in Serie A con Spezia… Insomma ha sempre fatto bene nelle difficoltà e mi sembra un allenatore preparato che produce un calcio interessante e moderno, molto aperto, basti pensare come utilizza Calafiori che parte difensore e durante la partita in situazioni dove lui si propone arriva addirittura a fare i goal! Ne abbiamo visti proprio un paio contro di noi”.

“Quello che deve fare innanzitutto non è tanto conquistare lo spogliatoio, secondo me ci riuscirà anche perché ci sono dei ragazzi, nel nostro spogliatoio, molto intelligenti che si renderanno disponibili, ma soprattutto deve conquistare i tifosi e cioè trasmettere entusiasmo, cosa che negli ultimi 3 anni è mancato! Questo entusiasmo che ha diviso la tifoseria. Oggi l’allenatore deve essere bravo a conquistare anche loro e lo deve fare soprattutto sul campo, non tanto col chiacchiericcio, con le conferenze stampa, ma proprio facendo divertire la Juventus che dobbiamo però considerare che non sarà facile. Non è che quando lui arriva ha la bacchetta magica e pronti via da un calcio si passa ad un altro, il suo pensiero lo dovrà trasmettere alla squadra proprio in situazioni di gioco!”

L’intervista completa ed integrale potete vederla e seguirla dal seguente link:

https://www.youtube.com/watch?v=aZGo9r0HCvg

 

 

 

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ESCLUSIVA CS – Davide Carrieri: “Lautaro è il simbolo della seconda stella e su Taremi e Zielinski…”

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Davide Carrieri Inter

Ai microfoni di Calciostyle ha parlato l’opinionista di Calcissimo e tifoso dell’Inter Davide Carrieri, riguardo allo scudetto vinto dal club nerazzurro.

Le parole di Davide Carrieri

Inter, Carrieri

Di seguito le parole rilasciate in esclusiva ai nostri microfoni dall’opinionista di Calcissimo Davide Carrieri, relative allo scudetto dell’Inter e non solo:

Qual è stata la partita in cui hai capito che l’Inter poteva vincere lo Scudetto?

“Essendo stato un campionato in cui l’Inter ha vinto con 20 punti di distacco rispetto alla seconda, è difficile trovare una partita in cui si è capito che si poteva vincere lo scudetto. Se devo dirti una partita che mi ha dato la certezza che avremmo vinto il titolo ti dico Roma-Inter.

Perché, se siamo riusciti a ribaltare una partita del genere in cui eravamo sotto nel punteggio contro una Roma completamente rivitalizzata da De Rossi, voleva dire che quest’anno non ce ne era per nessuno. Inoltre, secondo me quella partita ha influito sui giocatori della Juventus dal punto di vista psicologico, infatti quella giornata la Juve perse con l’Udinese e da lì in poi il distacco in classifica è aumentato”.

Secondo te questo scudetto è uno di quelli più importanti vinti dall’Inter?

“Si, anche perche è lo scudetto della seconda stella. Questo scudetto è molto prestigioso anche per via della cavalcata che ha portato a vincere il titolo nel girono del derby contro il Milan. Per me vincere il ventesimo scudetto il giorno del derby e raggiungere questo traguardo storico prima del Milan rappresenta un qualcosa di leggendario”.

Vincere lo scudetto il giorno del derby è un qualcosa secondo te che difficilmente potrà riaccadere?

“Si, è un qualcosa di estremamente raro. Nella storia ultracentenaria del derby, c’è però stato un precedente risalente al 2008, anno del nostro centenario, in cui se avessimo vinto la stracittadina saremmo stati campioni in casa del Milan, per via degli scontri diretti. In quel caso però l’Inter perse il derby e rischiò di perdere anche il titolo, cosa che invece non è successa quest’anno”.

Se dovessimo attribuire due nomi a questa cavalcata trionfale dell’Inter, uno a livello di campo e l’altro a livello dirigenziale, quali sarebbero?

“Il principale calciatore legato a questo scudetto dell’Inter è il capitano Lautaro Martinez, che quest’anno ha avuto la consapevolezza di sapere cosa vuol dire avere quella fascia al braccio che prima hanno avuto diversi campioni della storia di questo club.

Inoltre quest’anno ha avuto una continuità che non aveva mai avuto, ha fatto i primi due terzi di stagione strepitosi, infatti ha segnato 23 gol in 24 partite. Nonostante abbia avuto un calo nell’ultima parte di stagione, per me Lautaro rappresenta il simbolo di questa seconda stella.

Speriamo che il calciatore argentino sia impeccabile anche nella vicenda legata al suo rinnovo di contratto perchè, in caso contrario, mi dispiacerebbe perdere un protagonista dell’Inter di questi ultimi anni.

Per quanto riguarda il discorso extra campo, il simbolo non può che essere Beppe Marotta, il vero artefice di questa cavalcata dei nerazzurri. Arrivato nel 2018 dopo i tanti scudetti in bianconero, ha fatto tornare l’Inter dove meritava con un lavoro straordinario che ò cresciuto di anno in anno, portando nomi sempre più altisonanti nel club di zona Porta Nuova“.

Pensi che l’Inter rimanga competitiva ugualmente con il cambio di proprietà?

“L’Inter secondo me rimarrà comunque competitiva, perchè ha dimostrato in questi anni come operare, avendo fatto sempre giusti acquisti dopo cessioni importanti, e il fatto che alcuni esponenti di Oaktree facessero parte del consiglio di amministrazione dell’Inter, vuol dire che hanno già una certa conoscenza del modus operandi di Marotta e della dirigenza. L’Inter da questo punto di vista parte avvantaggiata e inoltre avendo lo stesso allenatore, salvo rivolgimenti improvvisi della situazione, saprà come operare dall’inizio a differenza di altri club.

Per cui secondo me, in vista del prossimo campionato di Serie A, l’Inter è in pole position, mentre per provare ad aggredire le big europee, servirebbe uno sforzo che in questi anni non ha dimostrato di voler fare”.

Cosa ne pensi dei due nuovi acquisti dell’Inter, Taremi e Zielinski?

“Sicuramente sono due acquisti molto importanti per il club perchè l’anno prossimo le squadre come Inter e Juventus avranno molti più impegni rispetto al solito con il mondiale per club, la Champions League con più partite, la Supercoppa a 4 squadre, oltre alla Serie A e alla Coppa Italia.  Sicuramente per essere competitivi su più fronti non basta la rosa di quest’anno, dal punto di vista numerico.

Per quanto riguarda Zielinski e Taremi, l’attaccante iraniano è un ottimo tassello per l’attacco dell’Inter mentre per l’ex Napoli il discorso è più complicato visto che il centrocampo è il reparto più completo, ma il calciatore dopo una stagione un pò complicata, ha tanta voglia di far bene e non può che farlo con la maglia nerazzurra. Però per puntare a qualcosa di veramente concreto secondo me serve un altra punta, un qualcosa di più sulla fascia destra e un ricambio per Acerbi per quanto riguarda il pacchetto difensivo”.

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Esclusiva CS, Tommy “Bomber” er Cuoco: “Non sono io che mi reputo il numero uno, me lo fa capire chi mi ama. Mia madre mi ha insegnato tutto. Su Roma e Inter…”

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Tommy er Cuoco“, il “re della cucina romanesca fatta de core“, ha parlato in esclusiva ai microfoni di CalcioStyle di cucina e di calcio.

Indice

Il mio segreto? L’aver reso la mia passione una professione”

Francesco: “Da dove nasce la passione per la cucina?

A me non è mai piaciuto studiare, credo si senta anche da come parlo. Il mio modo di cucinare riflette la mia personalità, in quanto a me piace creare uno stile ‘ignorante’ ma con sentimento. Viene tutto da dentro. La mia passione per la cucina nasce dal fatto che a me è sempre piaciuto mangiare. E siccome prima o poi avrei dovuto fare qualcosa a livello lavorativo, allora ho fatto diventare la mia passione per il cibo una professione.❞

Nessun personaggio: ciò che vedete sono io

Francesco: “Ciò che vediamo nei video è un personaggio oppure sei tu?

Tommy er Cuoco:Non è un personaggio. Quello sono io, al 100%. Ovviamente durante le riprese spingo un po’ il piede sull’acceleratore, ma se la gente dice che ‘faccio il personaggio’ e quel personaggio mi riesce così bene…beh allora dovrebbero capire che quella persona sono io. Io non prendo in giro nessuno. Io nei video faccio vedere il vero Tommy. Non è un qualcosa che io faccio vedere nella speranza che piaccia al pubblico.❞

La vecchia cucina romana non morirà mai. Il gourmet…

Francesco: “Tu molte volte nei video parli di ‘vecchia cucina’, a cosa ti riferisci?

Tommy er Cuoco:Tu quanto rientri la sera a casa ti metti a fare il piatto stellato? No, uno quando torna a casa dopo il lavoro mangia ‘alla vecchia maniera’. Mangi la vera cucina romana, che può essere fatta in tanti modi ma non è una cosa gourmet. E’ una cosa che molto probabilmente tutti abbiamo imparato dalle nostre nonne: è l’unica cucina che non morirà mai. Poi anche io posso andare a mangiare gourmet, per levarmi lo sfizio di tanto in tanto, ma non me lo mangio certo tutti i giorni. La ‘vera cucina’ secondo me è quella.

La carbonara rappresenta Tommy er Cuoco nel mondo

Francesco: “Perché la carbonara è così rappresentativa per te?

Tommy er Cuoco:Faccio tantissimi piatti, ma la carbonara è così rappresentativa perché ci partono da tutta Italia (ma non solo, anche da tutta Europa) per venire qui a mangiarla. Quando mi dicono che non ho vinto nessun premio, io rispondo che è vero ma nessuno mi ha mai permesso di partecipare. Ogni volta che ho provato ad avvicinarmi alle competizioni mi hanno sempre ‘impedito’ di partecipare. Con uno che non è capace puoi anche vincere, ma rimani così. Con uno forte puoi anche perdere, ma impari certamente qualcosa.

Tommy er Cuoco sponsorizza una persona, non il ristorante

Francesco: “A cosa è dovuta la tua crescita così repentina?

Tommy er Cuoco:La differenza fra me e gli altri è che io creo e sponsorizzo una persona, prima che un personaggio. E alle persone questo piace, perché sono me stesso. A me non interessa sponsorizzarmi. Non ne ho bisogno, perché per fortuna abbiamo il ristorante pieno tutti i giorni. Io oltre al cibo offro uno spettacolo quotidiano a chi viene a mangiare da noi. Non sono uno di quelli che ti dice ‘ti faccio mangiare con 15 euro’ perché da me con 15 euro non ci compri nemmeno l’acqua, te lo dico molto chiaramente. Le persone amano Tommy er Cuoco perché vedono la realtà di una cucina. Quando ti mettono la fogliolina di basilico o ti dicono ‘adesso sfumiamo con un filo di vino’ non ti dicono la verità, perché quando lavori a 70 gradi dentro una cucina in quel momento sei tutto tranne che una persona dolce.❞

Devo tutto a mia madre, la mia ‘passione’ per i nonni…

Francesco: “Chi ti ha avvicinato al mondo gastronomico?

Tommy er Cuoco:Mia madre, perché io non ho avuto i nonni. Per questo amo i nonni, ma mia nonna è stata la maestra di mia madre e lei mi ha trasmesso tutto l’amore per la ‘vecchia cucina’. Puoi studiare anche per anni, ma se non hai la giusta passione per questo lavoro non esiste niente che ti faccia fare un piatto spettacolare.❞

Haters, rispondo così. Ai colleghi consiglio di…

Francesco: “Il tuo rapporto con gli haters?

Tommy er Cuoco: ❝La gente pensa di potermi insegnare qualcosa, ma loro sono sotto i miei video a commentare e questo implica che mi conoscono mentre io invece non sapevo nemmeno della loro esistenza. Si pensano leoni, ma invece sono dei gattini affettuosi che miagolano. Loro vogliono quei dieci minuti di gloria e ho capito che a loro basta quello. Una volta ottenuti, a telefono spento, io rimango sempre Tommy er Cuoco mentre loro a momenti non li riconosce nemmeno la loro famiglia. Io non rendo piccolo nessuno, sono loro a rendersi piccoli da soli. Chi sei tu per insegnarmi come devo fare il mio mestiere? Forse puoi dire una cosa esatta, ci sta, ma con tutto il rispetto non puoi insegnarmi a cucinare se fai l’idraulico. Così come io non posso insegnare a te a fare l’idraulico. Personalmente non ho mai bloccato nessuno, sono loro che si auto-bloccano quando capiscono che non c’è possibilità di replica. Tutti dovrebbero fare come faccio io, perché purtroppo ci sono tante persone che smettono di fare questo lavoro o addirittura si ammazzano per colpa degli haters. Spero che tutti prendano spunto da me da questo punto di vista, perché gli haters servono ma devi essere consapevole che uno può parlare di te solo se ti conosce. E il semplice fatto che lui possa commentare ciò che fai, significa che sei già meglio di lui.❞

Tommy er Cuoco, siparietto ludico su Inter e Roma

Di seguito, il reel del quiz che CalcioStyle ha fatto a Tommy er Cuoco. Il noto rusticano romano ha regalato due battute sulla Roma e sul derby di Milano: decisivo per lo scudetto nerazzurro.

Di seguito, il video integrale dell’intervista. 

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