Serie A
Dieci regole da modificare nel calcio: il tempo ‘effettivo’
Eccoci nella 2° puntata della rubrica: 10 regole da modificare nel panorama del calcio internazionale moderno.
Oggi affrontiamo un altro tema abbastanza ricorrente in qualsiasi match disputato, che influisce e condiziona il risultato finale di una partita: il tempo.
Come sappiamo, per una partita di calcio il tempo regolamentare consta di 45 minuti per tempo per un totale complessivo di 90 minuti (+ eventuale recupero) a partita. Questa è la teoria esposta nel regolamento.
Ma, nell’effettivo, quanto tempo prezioso viene perso a causa di falli, infortuni, sviste/errori arbitrali, perdite di tempo (che nella maggior parte dei casi permettono ai secondi di scorrere inesorabili per impedire eventuali attacchi ulteriori della squadra avversaria).
Basti pensare alle finali di Champions League o le partite decisive che vertono le sorti della Serie A e delle principali squadre in lotta al titolo (da Inter a Milan, da Juventus a Napoli passando per l’Atalanta).
Di recente anche il presidente del Coni (ad oggi risultato positivo) Giovanni Malagò aveva considerato di introdurre il tempo ‘effettivo’.
Intervenuto a proposito del VAR, Malagò aveva voluto spegnere alcune polemiche sorte dopo vari episodi accaduti negli anni precedenti.
Infatti, dopo che la Video Assistant Referee era entrata nei poteri decisionali degli arbitri, si pensava che il margine di errore fosse davvero minimo; eppure le decisioni del dispositivo tecnologico richiedono molto tempo, che poi va recuperato.
Dicevamo del tempo effettivo: la durata per ogni partita potrebbe essere di 60 minuti effettivi.
Un’ora di tempo di cui dispongono le squadre in cui si fronteggiano e, in questo modo, il clima e l’atmosfera di qualunque partita diverrebbe molto più intenso del solito.
Ogni squadra è conscia del fatto che il tempo a disposizione è preciso, e non ci sarebbero perdite di tempo varie e in modo plateale, portieri che ritardano rimesse dal fondo, simulazioni e tanto altro.
Nel calcio di oggi, purtroppo, anche i raccattapalle in base al risultato della partita ritardano la consegna del pallone: il fattore campo non è perciò da sottovalutare.
La squadra in svantaggio si affretterebbe ad attaccare spinta dal pubblico così come la squadra in difesa non ricorrerebbe a gesti inutili per far scorrere le lancette dell’orologio.
Infatti l’arbitro dovrebbe stoppare i secondi non appena la palla esce dal terreno di gioco o quando si accendono inutili discussioni tra i calciatori all’interno del suddetto rettangolo.
Niente più proteste e lamentele per il recupero accordato o per i gol segnati negli ultimi istanti di gioco: in tal modo verrebbero evitate numerose discussioni a posteriori.
Molti altri sport, con mezzi inferiori al calcio, hanno introdotto il tempo effettivo di gioco senza particolari problemi tecnici, come il basket.
Tale impiego comporterebbe degli investimenti e dei cambiamenti minimi: cronometraggio della partita affidato al quarto uomo (che finalmente avrebbe un ruolo preciso).
Tabellone luminoso visibile ed eventuale segnale acustico per indicare la fine dei due tempi di gioco: in questo modo l’arbitro avrebbe un compito in meno a cui pensare.
Il quarto uomo stopperebbe il tempo a gioco fermo e lo riattiverebbe nella ripresa, 2 tempi da 30 minuti ciascuno per 60 minuti complessivi di gioco effettivo.
Focus
Juventus-Salernitana 1-1, le pagelle
JUVENTUS – SALERNITANA 1-1
Nella partita che avrebbe potuto portare la qualificazione matematica in Champions League si è palesemente confermato che molti giocatori della Juventus non meritano di stare dove stanno!
Le pagelle di Juventus-Salernitana 1-1
SZCZESNY 6: Sul goal preso ha provato a compiere il miracolo ma non ci è riuscito. Per il resto della partita è stato attento.
GATTI 6: Usa le maniere forti agonistiche, quelle che nel calcio si vedono spesso. Nel secondo tempo si propone anche in avanti per provare a dare supporto.
BREMER 6: Unico giocatore che nel primo tempo ci ha messo impegno sfiorando anche il goal dalla distanza. Nel secondo tempo si vede in alcuni tratti come attaccante aggiunto.
RUGANI 5: Poco preciso! (dal 77′ YILDIZ 6: Dribbla, tira, crossa, con lui cambia sempre qualcosa).
CAMBIASO 6: Corre molto, colpisce un palo, cambia spesso posizione e cerca di darsi da fare.
MCKENNIE 5: Si vede che non ne ha più, stremato, si lascia saltare spesso dagli avversari. (dal 46′ MIRETTI 6: Corre ed ha voglia, colpisce una traversa, va ancora vicino al goal con un tiro da fuori).
LOCATELLI 5: Lui il regista di centrocampo non lo può fare alla Juventus, quel ruolo non fa per lui, lento! Mezzo punto in più solo per la deviazione di tacco che consente il pareggio!
RABIOT 6: Colpa sua sul goal della Salernitana lasciando libero Pierozzi di colpire di testa. Poca roba durante la partita ma merito suo per il pareggio mettendoci la zampata per l’1-1.
KOSTIC 4.5: Involuzione di quel giocatore che ci ha abituato a tanti cross correndo su e giù per la fascia. In questa partita ha solamente confermato la sua stagione, insufficiente! (dal 46′ ILING JUNIOR 5: Si impegna ma non basta e non incide, serve molto di più a questa Juventus).
KEAN 4: Assente, fantasma, non tocca mai una palla utile! (dal 46′ CHIESA 6.5: Con lui in campo cambia la solfa, dribbla, gioca per la squadra, si impegna. Il suo contributo sarà fondamentale per la finale di Coppa Italia contro l’Atalanta).
VLAHOVIC 5.5: Colpisce una traversa da subito e lotta tantissimo per la squadra, poi prende un cartellino giallo forse non giusto e si innervosisce portandolo a spegnersi in campo. (dal 77′ MILIK 6.5: Sfiora il goal di testa costringendo il portiere avversario a compiere un miracolo, dà peso in avanti e ci mette impegno).
ALLEGRI 6: Chiunque può dire la qualunque sulle scelte, su qualsiasi cosa, ma per battere questa Salernitana non serve avere chissà che cosa in campo. Colpa sua? Probabilmente si ma questa è la dimostrazione che in campo ci vanno i giocatori e di certo tanti di questi non meritano la maglia che indossano. Allegri sta finendo la sua storia con la Juventus ma ai giocatori non interessa qualificarsi in Champions League vincendo contro una squadra già retrocessa? La società dov’è? Mistero…
Serie A
Atalanta-Roma: le formazioni ufficiali
Ecco le scelte di Daniele De Rossi e Gian Piero Gasperini per il big match tra Atalanta e Roma delle 20:45, valido per la trentaseiesima giornata di Serie A.
Tutto pronto al Gewiss Stadium, dove alle 20:45 scenderanno in campo Atalanta e Roma, trentaseiesimo turno di Serie A. I ragazzi di Gasperini volano sulle ali dell’entusiasmo dopo l’approdo alla finale di Europa League, e vogliono superare in classifica proprio i giallorossi. Gli uomini di De Rossi non vogliono fallire questo scontro diretto importantissimo per la corsa Champions League.
Queste le formazioni ufficiali di Atalanta-Roma:
Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; De Roon, Hien, Djimsiti; Hateboer, Koopmeiners, Ederson, Ruggeri; Pasalic; De Ketelaere, Scamacca. All.: Gasperini
Roma (4-3-3): Svilar; Kristensen, Mancini, N’Dicka, Angelino; Cristante, Paredes, Pellegrini; Baldanzi, Lukaku, El Shaarawy. All.: De Rossi
Serie A
Torino, sincerità Juric: “L’abbiamo rubata…”
Il Torino vince al Bentegodi contro l’Hellas Verona: un 2-1 in rimonta che tiene vive le speranze granata di tornare in Europa.
Il Torino vince ma non convince.
Il primo ad ammetterlo è il tecnico granata Juric che a DAZN nell’immediato dopo gara ha dichiarato: “Per la prima volta da quando sono a Torino, l’abbiamo rubata. Ce ne sono state tante in cui ho recriminato dopo avendo fatto più degli avversari, mentre oggi non abbiamo fatto bene. Abbiamo avuto slancio nel finale e bravi i ragazzi entrati dalla panchina, ma la prestazione è stata negativa”.
Proverete il rush finale nelle prossime gare? “Sono stati tre anni ottimi, sempre nella parte sinistra della classifica ereditando una squadra che lottava per la salvezza. Tre anni molto intensi e vorrei che si finisse bene, con lo spirito di questa partita”
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