Calciomercato
Calciomercato Roma: in chiusura il primo colpo per Mourinho
Rui Patricio. É lui il prescelto dalla Roma per difendere i pali capitolini nella prossima stagione.
Tra esuberi e sogni di mercato, la Roma continua a lavorare sottotraccia e scrupolosamente, al fine di consegnare una squadra pronta ed esperta a José Mourinho. Dopo attente valutazioni sulle nomee in ballo per vestire la maglia giallorossa, i Friedkin cominciano ad andare al sodo per quanto riguarda i primi acquisti. La parola d’ordine impartita dallo Special One alla società é esperienza. Questo é ciò che serve ad una squadra con giovani pronti e forti, ai quali peró serve un’ulteriore guida d’esperienza oltre ai senatori già in rosa.
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Calciomercato Roma: Rui Patricio sempre più vicino

La scelta é stata fatta: Rui Patricio é il prescelto da Josè Mourinho per ricoprire la porta giallorossa nella prossima stagione. Esperienza e leadership da vendere, oltre ad un buon senso della posizione ed ottime abilità nelle uscite. Rui Patricio si prepara a sbarcare nella capitale, con la Roma pronta a venire incontro al Wolverhampton nella richiesta di 12 milioni di euro. La dirigenza inglese sembra ben disposta a lasciar andar via il portiere portoghese, tanto che ha già chiuso il suo sostituto : Josè Sà.
La differenza economica tra le parti si sta costantemente assottigliando, con la Roma che inizialmente aveva offerto 7 milioni per il cartellino del portiere campione d’Europa. Dopo il no alla prima offerta giallorossa, i Friedkin sono saliti con la richiesta, raggiungendo pian piano la cifra pattuita dalla società Wolves. Un grande ottimismo avvolge la trattativa, con la Roma pronta ad accontentare la prima richiesta dello Special One.
Calciomercato
Manchester City, Guardiola non vuole responsabilità sulla scelta del nuovo allenatore: “Il club farà la scelta migliore”
Pep Guardiola annuncia che non lui non sarà influente nella scelta del prossimo allenatore del Manchester City, ma sarà il club a deciderlo in autonomia.
Il futuro della panchina del Manchester City
Pep Guardiola, attuale allenatore del Manchester City, ha dichiarato che non avrà voce in capitolo sulla scelta del suo successore. Secondo quanto riportato da Fabrizio Romano, Guardiola ha sottolineato che “alla fine, saranno i risultati a decidere la fine del capitolo. Il club farà la scelta migliore”. Queste parole lasciano intendere che un addio dello spagnolo non è così lontano e che la scelta del sostituto sarà affidata completamente alla società, che sceglierà il candidato migliore per guidare il club in futuro.

Pep Guardiola the Manchester City manager ahead of the Premier League match Manchester City vs Wolverhampton Wanderers at Etihad Stadium, Manchester, United Kingdom, 22nd January 2023
(Photo by Conor Molloy/News Images)
Guardiola e il suo impatto sul club
Sotto la guida di Guardiola, il Manchester City ha raggiunto numerosi successi, diventando una delle squadre più competitive a livello internazionale. La sua filosofia di gioco e la capacità di gestire lo spogliatoio hanno portato il club a vincere diversi titoli. Nonostante ciò, il tecnico catalano sembra volersi distaccare dalla decisione su chi prenderà il suo posto, lasciando alla dirigenza il compito di individuare il profilo più adatto per continuare il percorso vincente intrapreso.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨🔵 Pep Guardiola says he will not decide new Man City manager.
“When the club, myself, or results – at the end always results decide the end of the chapter – the club will choose the best one”.
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) Dec 20, 2025
Calciomercato
Al-Hilal, Theo Hernandez: “Cifre esorbitanti per il rinnovo? Tutto falso. La mia priorità era restare al Milan”
Il terzino dell’Al-Hilal Theo Hernandez ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport dove ha parlato del suo addio al Milan e del rapporto con Inzaghi.
Il francese torna a parlare dopo un lungo periodo e racconta della sua nuova esperienza all’Al-Hilal, ma soprattutto del suo addio al Milan in estate. Theo ha lasciato queste dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport, rivelando qualche retroscena e svelando qualche curiosità.
Al-Hilal, le parole di Theo Hernandez
Theo, come si vive a Riad?
“Da dio. È stata la scelta migliore. L’unico neo è il traffico: tremendo”
Come l’ha convinta Inzaghi?
“Mi ha detto: ‘Andiamo a vincere insieme?’. So che all’Inter lo chiamavano ‘demone’. In campo una persona, fuori un’altra: un gentleman. Ogni tanto mi ha fatto qualche battuta sul fatto che l’anno scorso gli ho fatto perdere la Supercoppa qui a Riad, ma anche lo staff mi ricorda i derby o i duelli con Dumfries”. Lui e lo staff mi sfottono per le sei vittorie di fila con l’Inter, ma l’anno scorso abbiamo vinto noi…”.

SIMONE INZAGHI LANCIA IL PALLONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Ha incontrato il Milan?
“Sì, prima della partita con il Napoli. Quando andai via non riuscii ad abbracciarli tutti come avrei voluto. Mi dispiace che abbiano perso. Ho detto ‘bravo’ a Bartesaghi, che si merita tutto, e abbracciato Modric, con cui ho giocato a Madrid. Un genio: è di un altro livello”.
Ha visto anche i dirigenti?
“Allegri, Tare e Ibra. Furlani non si è fatto vedere”.
Non sarebbe mai andato via?
“Mai. La mia priorità era restare”. Non ho mai chiesto cifre esorbitanti per il rinnovo né spinto per la cessione, tutto falso. Avrei meritato un trattamento migliore, alcuni compagni spingevano perché restassi”
Lo scorso gennaio rifiutò il Como?
“Il mio agente non me ne ha mai parlato. Dicevano che avessi chiesto cifre esorbitanti per il rinnovo, che spingessi per la cessione… tutto falso”.
Il suo post d’addio fu polemico: “La direzione che ha preso il club e alcune decisioni non rispecchiano i valori e l’ambizione che mi hanno portato qui.
È la verità. Quando sono arrivato c’erano Massara, Boban e Maldini, il mio idolo. Ibra è un top, ma dopo Paolo è cambiato tutto in peggio”.
Le critiche dei tifosi le hanno fatto male?
“Molto. So che ho commesso degli errori, come le espulsioni con la Fiorentina o col Feyenoord, ma siamo umani. Non ero sereno mentalmente e avrei potuto fare meglio, ma i tifosi sanno chi è stato Theo al Milan”.
Si è parlato anche di presunte aggressioni.
“Finalmente ho l’occasione di parlarne: c’è chi vuole rovinarti la vita e la carriera. Sono stato male nel leggere certe cose, ma la mia famiglia sa che non è vero”
Torniamo al campo: disertare il famoso cooling break di Fonseca fu un errore?
“È stato ingigantito. Io e Leao eravamo entrati da poco e siamo rimasti lì. Dicevano che non avessimo un bel rapporto con gli allenatori, ma non era vero. Io andavo d’accordo anche con Conceiçao. Lui era autoritario, ma la gente parlava a vanvera”.
Si è sentito abbandonato dal Milan?
“Avrei meritato un trattamento migliore. Non me l’aspettavo. Alcuni compagni mi spingevano a restare, ma quando un dirigente ti chiama e ti dice ‘se resti qui ti mettiamo fuori rosa’ io che cosa posso fare? Cerco altro”.
Quante volte è stato vicino a lasciare i rossoneri?
“Onestamente non lo so. Al mio agente ho sempre detto di non dirmi nulla, in Italia avrei giocato solo nel Milan”.
Era stato scelto grazie a Maldini.
“Il giorno in cui mi ha chiamato per incontrarci è stato il più bello della mia vita sportiva. Mi raggiunse a Ibiza e parlammo di fronte a un’aranciata. Non volevo crederci. Se sono diventato ciò che sono, e anche il difensore del Milan con più gol, è grazie a lui. Tuttora siamo sempre in contatto. La sua maglia con dedica mi emoziona: ‘Theo, il mio degno erede'”.
Il suo addio l’ha spiazzata?
“Mi sono sentito spaesato. L’anno scorso io e Calabria ci presentammo a Milanello con la maglia di Paolo, a qualcuno non andò bene. Hanno strappato una bandiera per nulla. A parte Ibra, la mancanza di milanismo di sente”.
Com’era Zlatan come compagno?
“In allenamento ci massacrava. Per il nostro bene”.
Il segreto di Pioli, invece?
“Dopo quel ko a Bergamo per 5-0 ci rivoltò come un calzino. Ricordo i suoi discorsi e la sua calma. Lo scudetto del 2022 è nato lì, con quella sconfitta. Eravamo una famiglia, sono stati anni magici, irripetibili, da batticuore. E pensare che con Giampaolo all’inizio non giocavo quasi mai… ma vabbé, ero appena arrivato”.
Il suo gol più bello?
“Quello in Milan-Atalanta 2-0, l’anno dello scudetto. Un coast to coast di 90 metri. I tifosi me ne parlano ancora: istinto puro”.
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Fonte: l’account X di Schira
#TheoHernandez a GdS: “Dicevano che io e #Leao avessimo problemi con gli allenatori: non è vero! Rafa fortissimo, ma ogni tanto ha la testa non si sa dove: non lo vedo punta. Ho commesso errori (espulsioni con Fiorentina e Feyenoord), ma siamo umani e non ero sereno mentalmente”
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 20, 2025
Calciomercato
Fiorentina, addio a Dodò: ecco il possibile sostituto
Il mercato di gennaio potrebbe portare un vera rivoluzione in casa Fiorentina: possibile addio anche per Dodò.
Non vi è dubbio che una delusioni maggiori di questa stagione è quella relativa al rendimento del terzino brasiliano. Un tira e molla anche relativo al possibile rinnovo del contratto, che alla fine ha lasciato sicuramente tracce sulle prestazioni in campo di Dodò.
Il suo cartellino potrebbe essere uno di quelli sacrificati per fare mercato a gennaio: la Fiorentina ha bisogno sia di un rinnovo generale nell’undici da mandare in campo sia di entrate economiche per trovare gli elementi in grado di poter sperare in una salvezza dalla retrocessione, che ad ora, sarebbe un miracolo…
Su Dodò da qualche giorno si rilancia un interesse dell’Inter, potrebbe essere l’alternativa a Dumfries che ha subito un intervento chirurgico alla caviglia e dovrà stare fuori almeno un paio di mesi. La società viola davanti ad un’offerta da 15 milioni si sederebbe al tavolo delle trattative…
Per sostituirlo la Fiorentina, come riporta tuttomercatoweb.com, penserebbe ad un ritorno in Italia di Davide Calabria.

DORTMUND, GERMANY – 04.10.23: Davide Calabria, The match of match UEFA Champion League Borussia Dortmund vs AC Milan at SIGNAL IDUNA PARK
L’ex capitano del Milan, passato in estate a parametro zero al Panathinaikos in estate dal Bologna, ha trovato in Grecia una maglia da titolare, che lo ha visto sin qui protagonista con la propria squadra sia in campionato che in Europa League, raccogliendo 15 presenze totali e 2 reti.
Su Calabria c’è da registrare anche un interesse della Lazio.
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