Quanto fatto dalla Reggina e da Inzaghi fino ad ora è di certo un buon lavoro. L’amaro in bocca lo lascia però la distanza dalla prima della classe.
Ieri l’altro si è chiuso un novembre chiave per poter dare una misura effettiva al valore di questa Reggina. Ad oggi, per quanto visto, mi sento di poter dire che il livello sia alto.
Gli avversari affrontati uno dopo l’altro a novembre sono stati Genoa, Venezia e Benevento. E con ognuna di queste ottime squadre la Reggina ha convinto.
Solo col Benevento sono sfuggiti i 3 punti per via di disattenzioni. Ciò mette in luce cosa effettivamente manchi a questa squadra: l’abitudine di competere a certi livelli.
Non si tratta solo di giocatori. La Reggina è una squadra che da tempo immemore non lottava per qualcosa di così importante e, la non abitudine ad ambire a una cosa così grande viene trasmessa in primis dalla società.
D’altra parte, l’uomo che sa come si vince in Serie B gli amaranto lo hanno in panchina e non credo sia un caso che tutto nell’ambiente reggino giri attorno a lui.
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