Serie A
Una Lazio a due facce
La Lazio di Sarri ha giocato in questa stagione 13 partite ed e’ stata letteralmente a due facce con un rendimento interno diametralmente opposto a quello fuori casa.

Una Lazio implacabile in casa fa da contraltare ad una timida ed irriconoscibile squadra quando va in trasferta. E’ questo il primo bilancio della Lazio sarriana che non riesce a dare continuita’ alle ottime performance casalinghe quando e’ chiamata a giocare fuori.
I numeri d’altronde parlano chiaro. I biancocelesti in casa non hanno mai perso e a pensarci bene hanno sbagliato solo 20 minuti col Cagliari nel match finito comunque 2 a 2. Tutte le altre prestazioni sono state a dir poco convincenti.
La Lazio ha demolito lo Spezia con un punteggio tennistico, battuto la Roma che la precedeva in classifica, superato con autorita’ il Lokomotiv Mosca in Europa League, sconfitto i campioni d’Italia dell’Inter, pareggiato a reti inviolate col Marsiglia (che ha costretto a medesimo punteggio in Francia il blasonato PSG) e superato la Fiorentina lanciata verso la quarta posizione.

Non solo: se analizziamo i dati vediamo che le ultime tre vittorie le ha ottenute contro squadre che la precedevano in classifica nelle quali non ha preso nessun gol su azione. Inter e Roma hanno segnato su rigore ed un’altra rete, sempre dei giallorossi, è venuta da corner.
Si evidenzi inoltre come i più blasonati bomber di suddette squadre, così come quelli delle due di Europa League, siano stati completamente annullati dai difensori biancocelesti e nessuno di essi (parliamo di gente come Abraham, Dzeko, Milik, Vlahovic) abbia raggiunto la sufficienza in pagella nei match contro gli aquilotti.
Sono dati che dovrebbero far riflettere i più astiosi critici dei biancocelesti soprattutto se rapportati al poco tempo a disposizione che ha avuto il Comandante Sarri. Siamo alla stagione post europeo e tra impegni di Campionato, Europa League e nazionali (in cui molti giocatori laziali sono coinvolti) il tempo per lavorare su tattica e movimenti è davvero poco.
Poi c’è l’altra faccia della medaglia, quello del rendimento esterno che non lascia spazio a dubbi: la Lazio in trasferta ha ottenuto risultati da squadra in lotta per la retrocessione.
Tolta la prima vittoria di Empoli ha solo pareggiato all’ultimo minuto a Torino su rigore contro i granata. Poi solo tante, troppe cocenti delusioni, tanto in campionato quanto in Europa. Sconfitte nette, senza attenuanti e prestazioni a dir poco deprimenti.
A MIlano, Bologna e Verona la Lazio ha perso senza giocare subendo per l’arco di tutti i novanta minuti. Come un pugile senza guardia che aspetta solo di finire al tappeto, è stata “maltrattata” calcisticamente parlando.
Coi rossoneri nessun tiro in porta. Idem a Bologna dove i felsinei avevano ipotecato il successo dopo mezz’ora ed a Verona dove Simeone addirittura ha siglato 4 reti, quando lo stesso giocatore lo scorso anno, in 33 presenze a Cagliari, era andato a segno 6 volte in totale.
In Europa League non è andata di certo meglio con la inopinata sconfitta di Istanbul contro il Galatasaray in cui la Lazio ha fatto un vero e proprio harakiri.
Che succede allora ai ragazzi di Sarri? Problema mentale? Fisico? Mancate rotazioni?

Beh.. forse un po’ tutto. La rosa della squadra è la più “anziana” della serie A e i recuperi, giocando ogni 3 giorni, sono complicati. La mancanza di abitudine al gioco di Sarri comporta una occupazione dello spazio in campo non sempre fluida e lineare, cosicchè i giocatori laziali sono costretti a correre di più. Peraltro senza profitto.
A livello di testa questa squadra si porta dietro da anni un vero e proprio blocco che le ha permesso di raggiungere il piazzamento Champions una sola volta.
Inoltre la rosa non appare completa. La mancanza di un esterno sinistro basso, mancino di piede, obbliga a spostare un “destro” a sinistra (Lulic Marusic Hysaj). Il centrale che era stato preso per dare rotazioni ai titolarissimi Luiz Felipe e Acerbi è stato sbagliato clamorosamente (Vavro). Sarri ci ha adattato Radu e Patric.

In mezzo al campo le tante primavere di Leiva si sentono e qui Sarri ha rispolverato Cataldi, che si sta ritagliando spazi sempre più importanti. Escalante non vede mai il campo. Akpa Akpro quando subentra abbassa troppo il livello tecnico del palleggio della squadra. Basic deve ancora conoscere il nostro campionato.
In avanti gli esterni alti Anderson e Pedro sono obbligati sempre agli straordinari poichè Zaccagni è spesso ai box e Moro è troppo giovane ed acerbo.
Discorso a parte ovviamente quello di Immobile, costretto a giocare poichè Muriqi (preferito misteriosamente a Caicedo in estate) è un vero e proprio rebus. Una seconda punta che non entra quando la squadra deve recuperare (a Verona) o quando la squadra deve tenere palla alta (ieri contro i Viola) ci chiediamo a cosa possa servire.
A Sarri ed ai suoi ragazzi il compito di invertire la rotta in trasferta. Una Lazio con maggiore continuità potrebbe dire la sua per la zona Champions. D’altronde a pensarci bene era il suo obiettivo dichiarato a inizio stagione. Ed è assolutamente ancora lì a portata di mano.
Serie A
Termina il primo tempo di Sassuolo-Torino: revocato un rigore ai granata
Durante la partita tra Sassuolo e Torino, un penalty inizialmente assegnato al Torino viene revocato. La decisione è stata presa a seguito di un fallo precedente all’episodio del contatto falloso in area di Doig su Adams.
Revoca del Penalty: la Decisione dell’Arbitro
Durante la partita di calcio tra il Sassuolo e il Torino, c’è stato un cambiamento di decisione che ha suscitato molto interesse. Inizialmente, era stato assegnato un calcio di rigore al Torino a causa di un contatto falloso in area di Doig su Adams. Tuttavia, questa decisione è stata successivamente revocata a causa di un fallo precedente all’episodio, un intervento a inizio azione di Tameze su Matic.
Al 26° minuto, dopo 3 minuti dalla decisione iniziale, l’arbitro Calvazara ha cambiato la sua decisione in seguito ad una revisione sul campo. Questo rappresenta un esempio della complessità e della necessità di precisione nel calcio, dove ogni decisione può avere un impatto significativo sul risultato finale di una partita.

L’Announcement dell’Arbitro
L’arbitro ha spiegato la sua decisione con queste parole: “A seguito di revisione il calciatore numero 61 del Torino prima del fallo da rigore commette un’irregolarità: decisione finale punizione per il Sassuolo”. Questo annuncio ha chiarito la sequenza degli eventi e ha confermato la decisione finale di revocare il calcio di rigore assegnato precedentemente al Torino.
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Fonte: Gianluca Di Marzio
Serie A
Cagliari, Pisacane: “Mercato? Chiedete ad Angelozzi. Nelle ultime tre gare abbiamo gettato quattro punti. Gaetano? Può essere determinante”
Fabio Pisacane commenta in conferenza stampa la prestazione del suo Cagliari contro il Pisa di Gilardini. Di seguito le parole del tecnico
Il tecnico del Cagliari Fabio Pisacane, ha parlato in conferenza stampa commentando il pareggio contro il Pisa di Gilardino. Di seguito le parole del tecnico rossoblu.
La conferenza stampa di Pisacane
“Dispiace, perché nelle ultime tre gare in casa abbiamo gettato al vento quattro punti. Una squadra come la nostra non può permetterselo, deve mettere dentro un po’ di sana furbizia e capire che la partita è finita senza puntare a essere sempre belli.
Dobbiamo mettere dentro un po’ di sana furbizia, capire che, ad un certo punto la gara è finita. Nel primo tempo siamo stati sottotono, anche se qualche azione l’abbiamo confezionata. Soffrivamo i calci piazzati e la profondità del Pisa. Nella ripresa la squadra è cresciuta di condizione. Oggi sono due punti persi”.
Rodriguez e Kilicsoy?
“Il difensore è un calciatore forte, non è più un mistero. Sono contento per Semih: per lui non è facile, arrivando da un altro calcio. Oggi c’erano i presupposti per giocare titolare, ed è stato premiato”.
Gaetano e Luperto?
“Gaetano continua a crescere. L’infortunio è acqua passata, può essere l’uomo del girone di ritorno. Un giocatore come lui può essere un elemento determinante”.
Luperto sembra essere fuori dai suoi piani
“Sul mercato le domande dovete farle ad Angelozzi, la scelta mia è tecnica perché volevo un giocatore con caratteristiche diverse da Mina”.
Serie A
Pisa, Gilardino si accontenta: “Complimenti ai ragazzi, ma avremmo dovuto chiudere la partita nel primo tempo”
Pisa, Alberto Gilardino ha parlato ai margini del pareggio per 2-2 maturato dai toscani in casa del Cagliari. Qui di seguito le parole del tecnico toscano.
Un punto a testa per Cagliari e Pisa, che nel lunch match di giornata si dividono la posta in palio con un 2-2 finale che consente a entrambe di uscire imbattute.
Ad evitare la sconfitta ai nerazzurri è stato Moreo che, all’89’, ha insaccato il pallone che regala un punto ai toscani.
Nel post partita, in conferenza stampa, l’allenatore del Pisa, Alberto Gilardino, ha commentato la gara.
Qui di seguito le sue parole, riprese da Sestaporta.news.
Sull’approccio alla partita
“Dopo la partita di Lecce ero stato molto critico e oggi invece gli devo fare i complimenti per come hanno affrontato la gara, per come hanno approcciato la gara. Primo tempo molto positivo, forse avremmo dovuto chiudere la partita per le occasioni avute. Nel secondo tempo molto chiara la situazione, abbiamo subito 15-20′ troppo e abbiamo preso due gol che non avremmo dovuto prendere“.
Su chi è subentrato
“Dobbiamo lavorare di più su certi principi e certi concetti, poi nel finale la squadra ha avuto una grande reazione e chi è entrato ha trovato il pareggio. Energia e linfa i cambi, sono molto soddisfatto”.
Sui gol subiti
“Male sulle reti subite con Folorunsho che ha segnato a difesa piazzata, più l’altra leggerezza nel secondo gol subito. Ci portiamo però a casa un punto in un campo molto difficile”.
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