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Udinese, si presenta Cioffi: “Mi aspetto segnali già da oggi”

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Udinese, Gabriele Cioffi

Il nuovo tecnico dell’Udinese si è presentato in conferenza stampa, dopo la decisione di terminare l’avventura assieme a Andrea Sottil.

Gabriele Cioffi, nuovo tecnico dell’Udinese, si è presentato nella conferenza stampa di rito nella sala stampa del Bluenergy Stadium. Cioffi prende il posto di Andrea Sottil, esonerato dalla società friulana dopo il pessimo inizio di campionato.

Di seguito le sue dichiarazioni:

In che cosa mister si sente cresciuto in questi mesi, che tecnico vedremo? Che emozioni prova?

“L’emozione principale è ovviamente felicità di aver avuto una seconda chance che nel calcio non è facile. La prima volt apuò essere fortuna, la seconda non lo è, sono carico, mi sento pronto, ovviamente sono cambiato perché un anno è tanto, un anno dopo una stagione difficile ti fa maturare. La voglia è sempre presente, penso che ci sarà fino a quando non dovrò crescere i nipoti”.

Cosa sta frenando la squadra?

“Rispondo con un’ovvietà, sono stati venduti giocatori importanti, ma è un’ovvietà che non appartiene al mondo dell’Udinese, il Becao pescato quattro anni fa non è il Becao di ora, così come Walace e Beto. Quando vengono presi giocatori dallo scouting si fa spesso un ghigno, ma qui ci sono tanti Becao, Beto e Walace, lo dico alla fiorentina, sono grossi, sono belli”.

Le priorità quali sono?

“Il mio primo obiettivo è capire cos’abbiano in testa i giocatori, l’Udinese prende solo giocatori con potenziale, devo capire perché non stiano esprimendo al meglio le loro caratteristiche. Poi ci sarà da aggiustare qualcosa ma lì è perché la visione del calcio cambia di tecnico in tecnico, ma ho trovato una squadra in salute”.

La reazione dei tifosi e i tre elementi dello staff:

“Se la società non avesse percepito una buona fede e professionalità da parte mia io non sarei tornato qui. Poi le persone fanno i film, ma la società ha capito la mia buona fede e perchè no la mia ingenuità, non c’è da vergognarsi. La mia è stata una scelta professionale e va rispettata, può aver ferito la sensibilità di qualcuno, ma il legame con il Friuli è rimasto forte, nei due anni in cui sono rimasto qui ho creato amicizie forti, anche quando ero a casa sono tornato più volte in visita perchè è una terra che mi piace.

Sullo staff Bacci è stato l’unico giocatore che mi ha picchiato ancora prima che cominciasse una partita, mi diede una botta sul petto che ancora mi ricordo. Siamo rimasti in contatto, ha lavorato in D, poi in B portoghese da primo per tre anni, è stato assistente di Lucesco tra PAOK e Arabia, quest’anno ha rescisso e abbiamo deciso di intraprendere un percorso insieme. Andrea è una piacevole scoperta fatta a Viareggio.Per il Match Analyst ho grande rispetto di Andreazzoli, l’ho incotrato e ci ho parlato di calcio, quando c’è stata la necessità l’ho chiamato è stato”.

Adesso si gioca contro squadre importanti:

“Questo campionato può sempre riservare sorprese, non è come una volta dove le prime otto erano ingiocabili. Il menù è ricco (ride in riferimento al calendario), dobbiamo farci trovare pronti”.

 

Da tanto tempo a Udine non si viveva una situazione del genere:
“Da giocatore sei triste, il giocatore viaggia per emozioni, o vanno a 100 o a 0, ora sono a 0, il mio compito è fargli capire che si può andare a step e ricominciare a macinare andando verso il 100”.

Che aspettative hai per il Monza? L’assenza di leadership?

“Dai ragazzi mi aspetto già oggi qualcosa, per poi arrivare a domenica per portare punti a casa e invertire la rotta, pensiamo all’oggi, non al Monza. Il Monza è una squadra rigenerata da Palladino, creando una mentalità che mi piace, fresca, positiva, che regge a Roma per un’ora di gioco anche sotto di un uomo. Dobbiamo lavorare duramente già da oggi per affrontare la partita in una condizione mentale più consapevole.

Per quanto riguarda i leader, ho visto l’Udinese ecome ho seguito tutta la Serie A, non so nelle top squadre ci siano più di tre o quattro leader. L’Udinese li ha, Silvestri, Walace, Deulofeu, Perez, Pereyra, sono tutti leader, poi ci sono quelli caratteriali e quello che fa la prestazione, ma il mio compito è tirare fuori il meglio di tutti loro, se ci aspettiamo che siano quattro uomini a risollevare la situazione non ci siamo”.

 

Udinese
Pereyra dove lo vede meglio?

“A parte in porta penso possa giocare ovunque, ieri non ci ho parlato perchè l’ho visto provato dalla situazione, ci parlerò oggi e vedrò le sue sensazioni”.

 

La gara di Coppa Italia sarà un ostacolo o un’opportunità?

“Dobbiamo allenarci giocando, non c’è tempo per fare grandi stravolgimento di modulo, è questione di tempi, quindi anche in Coppa sfrutteremo l’occasione”.

 

C’è una tabella per uscire dalle sabbie mobili?

“Ci si può credere o meno, ma non ho fatto tabelle, c’è poco da fare tabelle, dobbiamo uscire da quella che in toscano chiamiamo mota, dalla melma, non dobbiamo pensare, dobbiamo agire. Di natura non sono una persona ansiosa, quello che io sono lo trasmetto dall’ambiente, se io sono ansioso trasmetto ansia, se io sono tranquillo trasmetto tranquillità, se pensi al semaforo rosso lo becchi rosso, se pensi positivo magari becchi tre verdi”.

 

Nella sua gestione Samardzic era ancora in fase di maturazione, ora è individuato come l’uomo della svolta, come lo ha ritrovato?

“Ieri in ristorante quando ho incontrato Samardzic gli ho chiesto se fosse ancora arrabbiato con me, mi ha sorriso e credo abbia detto tutto. Mi dirà lui di cosa ha bisogno”.

 

In questo momento sembra proprio la vecchia guardia a essere con il freno a mano tirato:

“Se intendiamo vecchia guardia come quattro o cinque giocatori non sono da soli che possono dare una svolta, devono tutti dare una svolta. I giovani hanno bisogno inizialmente di una guida, per fare un esempio sono convinto che Walace tornerà a fare il Walace e se ci si chiede se tornerà a farlo già da Monza sì lo farà già da Monza”.

 

Il recupero di Masina e Davis? Bacci in allenamento ha già dato segnali chiari, quanto conta il dialogo?
“Bacci è di Massa, ci sono le Cave lì, ho già detto tutto, mi serve un uomo con quel carattere. Non ci sono mezze misure per arrivare a nessun obiettivo, con le mezze misure non si va lontano, quando Bacci dice che ha il fischietto in allenamento ma non lo usa intende quello, si va all in. Credo sia fondamentale mettere un giocatore e un ragazzo in condizione di esprimersi per quello che ha dentro, se non capisci che ha dentro non potrà esprimersi al meglio. Masina e Davis sono recuperi importanti, Adam ha la radiolina, comunica tanto, Keinan quando ero in Inghilterra nelle giovanili dell’Aston Villa l’ho seguito, va recuperato, siamo contenti sia tornato”.

Serie A

Serie A, classifica marcatori: è derby per la vetta

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Milan, Pulisic

Dopo la 14° giornata la classifica marcatori della Serie A si aggiorna e vede al comando due attaccanti contemporaneamente. Sfida che sa di derby.

Con i posticipi del lunedì anche questa giornata si è conclusa. L’ultimo incontro in ordine di tempo nello specifico ha avuto un grosso peso sulla classifica marcatori.

Serie A, Pulisic e Lautaro guidano la classifica marcatori

Questa nuova stagione ha evidenziato un problema che più degli altri identifica il calcio italiano nel resto d’Europa, ovvero quello del gol. Una delle giornate passate (la 7°) ha addirittura registrato il più basso numero di reti segnate nella storia della Serie A e di conseguenza anche la classifica marcatori è stata pesantemente influenzata.

Attualmente in Italia infatti, rispetto alle altre leghe europee, il numero di gol segnati dai giocatori nelle prime posizioni è di gran lunga inferiore a quello dei leader di LigaPremier LeagueBundesliga Ligue 1. L’egemonia di Mbappé (16 gol in 16 partite), Harry Kane (17 gol in 13 partite), Greenwood (10 gol in 15 partite) e Haaland (15 gol in 15 partite) non è paragonabile a quella dei leader della Serie A.

Infatti, al comando della classifica marcatori della Serie A ci sono Lautaro MartinezChristian Pulisic entrambi a 7 gol. Lo statunitense ha siglato proprio ieri sera una doppietta contro il Torino, che gli ha permesso di agganciare il toro. Attualmente dunque il duello per il titolo è fra Inter Milan, in un vero e proprio derby anche tra singoli.

Un dato sicuramente negativo ma che rispecchia in pieno la mancanza innanzitutto di giocatori di caratura internazionale e inoltre dimostra la differenza di ritmi tra partite giocate in patria e in Europa. La tattica prevale quasi sempre e dunque il giocatore ritenuto minaccia principale spesso viene efficacemente eclissato.

classifica marcatori

LAUTARO MARTINEZ PENSA ALLA CHAMPIONS LEAGUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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Serie A

Pisa, non solo Nzola: anche Akinsanmiro in Coppa d’Africa

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Pisa

La Federazione Calcistica della Nigeria ha convocato Ebenezer Akinsanmiro per la Coppa d’Africa. Il Pisa dovrà quindi fare a meno anche del centrocampista.

La Federazione Calcistica della Nigeria ha ufficialmente convocato il giovane talento Ebenezer Akinsanmiro per la prossima Coppa d’Africa. Nato nel 2004, Akinsanmiro milita attualmente nelle fila del Pisa, in prestito dall’Inter. La convocazione rappresenta un importante riconoscimento per il centrocampista, che continua a dimostrare il suo valore in campo.

Le dinamiche di mercato: Pisa e Inter

Il trasferimento di Akinsanmiro al Pisa prevede un’opzione di acquisto fissata a 6 milioni di euro. Tuttavia, l’Inter ha astutamente inserito una clausola di riacquisto del valore di 7 milioni di euro, segnalando chiaramente l’intenzione di monitorare da vicino la crescita del giocatore. Questa strategia potrebbe rivelarsi vantaggiosa per i nerazzurri, soprattutto se il giovane dovesse brillare nella competizione continentale.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Schira

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Serie A

Milan-Como a Perth, colpo di scena: ora più che no che sì

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milan como perth

Milan-Como del 8 febbraio non si giocherà a San Siro: Perth esclusa, la gara potrebbe restare in Italia, tra problemi logistici e richieste AFC.

La gara di Serie A tra Milan e Como, in programma domenica 8 febbraio, non potrà andare in scena a San Siro a causa della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, e dovrà quindi trovare una nuova sistemazione.

Inizialmente si era ipotizzato che la partita potesse essere disputata oltreoceano, a Perth, città australiana la cui squadra aveva già affrontato il Milan in un’amichevole pre-campionato quest’estate, terminata con il risultato di 9-0 in favore dei rossoneri.

Questa però sembra destinata a non essere l’unica delusione inflitta dall’Italia ai danni del continente Oceanico: infatti inizialmante la Figc  aveva indicato Perth come soluzione al problema di San Siro, offrendo uno scenario suggestivo dove disputare la gara. Oggi, però, qualcosa sembra essere cambiato: la stessa Federazione Italiana avrebbe fatto sapere che i piani iniziali, che proponevano Perth come città ospitante, potrebbero essere rivisti.

Con la società rossonera che ora deve trovare una nuova soluzione al problema, il Milan potrebbe decidere di spostare la gara in Italia, magari in uno stadio libero quel weekend e preferibilmente in territorio lombardo, come ha fatto l’Inter, che ha scelto Monza per i quarti di Coppa Italia.

 

Milan-Como: le ragioni

Dietro ai motivi della rettifica risulterebbero esserci particolari richieste mosse dalla Asian Football Confederation e da Football Australia, che, stando alle indiscrezioni riportate dalla Gazzetta dello Sport, avrebbero imposto alcune condizioni difficili da rispettare.

La prima prevede che la Lega Serie A non possa pubblicizzare la gara Milan-Como come una partita valida per il campionato di Serie A. Inoltre, la lega asiatica avrebbe richiesto che l’incontro fosse diretto da un arbitro proveniente dalla AFC e non dall’Italia.

Per questi motivi, la gara oggi sembra più lontana che mai dall’essere disputata in Australia – ironico se si considera la distanza di circa 14.200 km in linea d’aria tra Milano e Perth – a meno di improbabili stravolgimenti da parte della FIFA, attualmente unico organo in grado di mediare tra le parti, in modo tale da sbloccare la situazione.

 

 

 

 

 

 

Milan-Como

LA DELUSIONE DI RAFAEL LEAO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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