Serie A
Serie A, dal 10 gennaio per entrare negli spogliatoi vaccino obbligatorio
La lega di Serie A ha deciso dal prossimo 10 gennaio vaccino obbligatorio per continuare a lavorare ed entrare negli spogliatoi.
Il Corriere dello Sport fa una risamina sulla situazione Covid nel mondo del calcio italiano.
La FIGC ha stimato che, gli atleti no vax, sono circa il 2% dei tesserati totali. Numeri che continuano a creare problemi.
Dal prossimo 10 di gennaio, per accedere agli spogliatoi e, di conseguenza, lavorare normalmente, i calciatori dovranno obbligatoriamente essere muniti di super green pass, rilasciato in seguito alla vaccinazione.
Serie A
Rocchi: “Non sono soddisfatto degli arbitraggi”
Gianluca Rocchi, designatore arbitrale CAN A e B, ha commentato l’operato degli arbitri in questo turno di campionato appena trascorso.
Intervenuto all’evento di presentazione è “Giustizia in goal. Calcio e regole giuridiche: inquadramento e prospettive”, il responsabile degli arbitri Rocchi ha così parlato degli arbitri impegnati nell’ultimo turno di Serie A:
Errori arbitrali, il commento di Rocchi
Ecco le sue parole
“Soddisfatto degli arbitraggi dell’ultima giornata? No! La formazione è fondamentale, specialmente in un gruppo. Noi siamo 46 arbitri: o metto un chip dentro ciascuno di loro, oppure ognuno ha una testa pensante e una sua filosofia. L’obiettivo è avere una linea comune: possono essere liberi di rappresentare il proprio pensiero, ma se prendiamo una decisione va seguita tutti insieme. L’ideale sarebbe avere omogeneità al cento per cento, ma è praticamente impossibile: si tratta di essere umani. Anche con una norma scritta benissima, resta a chi giudica la possibilità di interpretazione”.
Sul Var
“La nostra idea sarebbe di avere operatori al VAR solo di ruolo, ci siamo accorti che hanno una filosofia un po’ diversa. La separazione è fondamentale, se si lavora su un gruppo piccolo le interpretazioni sono più comuni che su un gruppo grande. Anche se molto criticati, i nostri VAR sono molto apprezzati e riceviamo ogni settimana offerte dall’estero. Ne mandiamo pochi perché siamo pochi, dispiace aver perso Irrati e Valeri, ma dimostra la bontà del lavoro fatto”.
Serie A
Milan, Pioli meglio di Fonseca? Il confronto è impietoso
Dopo la sconfitta di Firenze, Paulo Fonseca è tornato a navigare in acque agitate. Il confronto con il suo predecessore al Milan è impietoso.
I primi mesi di Paulo Fonseca sulla panchina non sono stati per niente clementi con il tecnico portoghese. L’ex allenatore della Roma, dopo aver vinto il derby contro l’Inter, sembrava aver ristabilizzato la situazione ma le sconfitte in Champions League contro il Leverkusen e in Serie A contro la Fiorentina lo hanno riportato su acque più agitate.
Infatti, il Milan si trova con undici punti conquistati nelle prime sette gare di campionato, occupando il sesto posto in classifica insieme al Torino. Oltre a ciò la campagna in Champions League non è partita nel migliore dei modi con due sconfitte su due gare.
L’avvio di stagione molto a rilento ha riportato alla mente dei tifosi il suo predecessore, Stefano Pioli, ora allenatore dell’Al Nassr di CR7. L’ex tecnico rossonero, molto criticato nei suoi anni a Milanello, non aveva mai avuto un inizio così difficoltoso in Serie A.
Con l’allenatore emiliano in panchina il Diavolo aveva sempre raggiunto i 14 punti nelle prime sette giornate: 17 punti nel 2020/21, 19 punti nel 2021/22, 14 punti nel 2022/23 e 18 punti nella stagione 2023/24.
Per trovare un precedente peggiore dobbiamo tornare indietro all’inizio della stagione 2019/2020 quando sedeva sulla panchina rossonera Marco Giampaolo. L’allora tecnico del Milan collezionò solo 9 punti nelle prime sette gare che gli costò l’esonero proprio dopo sette giornate a favore di Pioli.
Serie A
Roma tra Rensch, Boga e Laurienté, chi entrerà?
L’AS Roma si guarda intorno per rimpolpare le file degli esterni. Il rendimento generale della squadra si alza di poco e non si riesce ancora a fare gol.
Se con il terzino dell’Ajax Devyne Rensch non si é concluso nulla quest’estate questo non vuol dire che la Roma di Juric non continui a guardarsi intorno. Rensch, che non voleva rinunciare al suo Ajax, ha da poco dichiarato: “Anche la situazione con me è cambiata. Alla fine non è andata. […] Guardi anche la situazione dell’Ajax e come ti vedono come giocatore […] Alla fine ho capito: voglio solo restare all’Ajax e dimostrare che appartengo qui”.
Questo però non vuol dire che il club giallorosso non sia più alla caccia di nuovi innesti. Di sicuro ne ha bisogno. Il rendimento di Dobvyk sembra essere molto migliorato in campo, con una bella crescita. Ma nonostante i piccoli grandi miglioramenti la Roma non sta garantendo una performance costante ai suoi tifosi. La sconfitta contro l’Elfsborg pesa ancora. Ed in tanti si chiedono se davvero tutti i cambiamenti a cui la squadra é stata sottoposta siano valsi la pena.
Roma tra nuove entrate e discordie arbitrali
A sentire Juric però, i giallorossi sono in una fase crescente, di miglioramento costante nonostante il pareggio contro il Monza ed il mancato rigore: “Mi dispiace perché la mia Roma ha fatto oggi una grande partita, in controllo, creando tante palle gol: era da tanto tempo che non ne creavamo così tante. Sicuramente, bisogna diventare più bravi e metterla dentro. Abbiamo anche concesso molto poco: un’occasione, più il gol.”
Ecco cosa manca, alla squadra e ai tifosi: il gol. C’é bisogno di realizzare e finalizzare i risultati, di mostrare i frutti di tutti gli sforzi fatti fino ad ora. Solo questo avrebbe il potere di incoraggiare i tifosi e fargli capire che aver tenuto duro nella bufera non é stato inutile. E le new entries dovrebbero servire proprio a questo. Ma di chi si parla?
I giocatori che attualmente sembrerebbero essere più vicini alla Roma sono Boga, l’ex Atlanta che terminerà il contratto con il Nizza a gennaio, e Laurienté, attaccante del Sassuolo. Ma non si può mai sapere se il club giallorosso non riservi altre sorprese. Sicuramente avere altri due esterni permetterebbe a Juric di avere un margine maggiore rispetto ai cambi e rinforzare la strategia offensiva. Lo scopo é sempre quello di arrivare ad una continuità nei risultati per tornare a vedere una Roma sempre più combattiva in campo.
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