Serie A
Saponara, parole d’amore per Firenze: “Legame speciale con la città e con il mister”
Riccardo Saponara, fresco di rinnovo contrattuale per un’altra stagione fino al giugno 2023, è intervenuto in sala stampa a Moena.
Saponara, 31 anni, è intervenuto in sala stampa a Moena parlando a 360′ del mondo viola e del suo particolare rapporto con il mister Italiano, sbocciato nella mezza stagione giocata in prestito a La Spezia nel 2021.
Queste le parole raccolte da Firenzeviola.it: “Nell’ultimo anno e mezzo (prendo anche i sei mesi della stagione in cui sono andato allo Spezia) mi sento finalmente una risorsa importante. Ho un gran rapporto con lo staff tecnico ed in particolare col mister.
Sono un ragazzo che sente la fiducia intorno adesso. Il mister confermandomi mi ha conferito la facoltà di essere un leader. I feedback che ho ricevuto dai miei compagni sono una grande soddisfazione. Sono cresciuto tanto e diventato un ragazzo importante per il gruppo.
Il mister penso sia un tecnico completo. In più credo che sia bravissimo a stimolare i giocatori. Io sono cresciuto con allenatori con idee di calcio simili: penso a Sarri, Giampaolo e Sousa. Ci sono tante idee che danno entusiasmo all’ambiente ma anche a noi stessi”.
Il legame con Firenze: ” Io durante la seconda parte di stagione ho creduto nella società e nella loro volontà di continuare insieme. Non ho mai sondato il terreno con altre squadre, avevo questa parola con la società e non ho mai dubitato in loro. Sono legatissimo alla squadra e alla città e l’anno scorso ho potuto far vedere quanto valgo“.
Sulle ambizioni che deve avere la Fiorentina, qualcuno sogna la CL: “Questa squadra non si deve porre limiti. La scorsa stagione è indicativa di questo. Anche in questa stagione dobbiamo continuare a crescere, aiutare i giocatori di livello che sono appena arrivati e migliorare sempre. L’obiettivo è vincere partita dopo partita, inutile mettersi obiettivi. Chiaro che le aspettative quest’anno saranno più alte”.
Serie A
Fiorentina: i convocati per il match contro il Sassuolo
Fiorentina: i convocati di Vincenzo Italiano per il match di campionato contro i neroverdi in programma domani, domenica 28 aprile, alle 20:45
Di seguito la lista dei convocati viola per il match di campionato contro il Sassuolo, partita in programma domani, domenica 28 marzo, alle ore 20:45 allo Stadio Artemio Franchi:
Portieri: Terracciano, Christensen, Martinelli.
Difensori: Biraghi, Comuzzo, Dodo, Faraoni, Kayode, M. Quarta, Milenkovic, Parisi, Ranieri.
Centrocampisti: Barak, Bonaventura, Castrovilli, Duncan, Infantino, Lopez, Arthur.
Attaccanti: Belotti, Beltran, Gonzalez, Ikoné, Kouame, Sottil
Assenti dalla lista Nzola, che resta fuori dall’elenco ancora una volta, e Mandragora, fuori per una lombalgia.
Serie A
Cagliari, Ranieri: “Sappiamo cosa fare, il Genoa è una squadra forte”
Il mister del Cagliari Claudio Ranieri ha parlato in conferenza stampa in vista del match contro il Genoa, in programma lunedì alle 20:45.
Cagliari, le parole di Ranieri
Di seguito le parole dell’allenatore del Cagliari Claudio Ranieri rilasciate in conferenza stampa in vista del match contro il Genoa, valevole per la 34^giornata di campionato:
C’è il pericolo di sottovalutare l’avversario?
“Conosciamo la forza dell’avversario. All’andata abbiamo vinto, ma nel finale avevano avuto tantissime occasioni. Dobbiamo essere compatti e fare al massimo il nostro lavoro”.
Come stanno Oristanio e Petagna?
“Bene, entrambi potrebbero giocare domani in sostituzione di Luvumbo”.
Makoumbou è sembrato in flessione contro la Juve.
“Non condivido. Quando canti e porti la voce non puoi pretendere di essere sempre brillantissimo. A Milano ha fatto una partita eccelsa”.
Come si evolve la quota salvezza?
“Ho detto ai miei ragazzi di lottare fino alla fine, poi vedremo quanti punti avremo fatto”.
Cosa significa per le i Genova?
“Vi ho esordito da calciatore, nel 73. Perdemmo 2-1 e segnarono i miei diretti avversari, Corradi e Simoni. Da ex Samp? Genova è un ambiente bellissimo, i tifosi del Genoa spingono tantissimo e sarà una bella partita. Noi siamo pronti a questo rush finale”.
Petagna potrà dire la sua in questo finale?
“Non solo, a breve tornerà anche Mancosu e poi Pavoletti. E tutti potranno dire la loro”.
Chi batterà il prossimo rigore?
“Vedremo chi giocherà. Io li assegno, poi si arrangiano loro”
Serie A
Napoli-Roma, De Rossi: “N’Dicka sta bene. A Udine…”
L’allenatore giallorosso ha parlato sui canali della Roma alla vigilia della trasferta di Napoli e dell’ultima vittoria nel recupero contro l’Udinese.
Dopo la fondamentale vittoria all’ultimo respiro nel recupero della 32esima giornata di Serie A contro l’Udinese, la Roma si prepara per la trasferta di Napoli.
Un altro banco di prova per la squadra giallorossa, che vuole tenere a distanza l’Atalanta e non perdere ulteriore terreno dal Bologna. Proprio di questa gara ha parlato Daniele De Rossi ai canali ufficiali della Roma.
Quali saranno le difficoltà per questa partita? “Le difficoltà maggiori sono quelle di preparare tantissime partite ravvicinate avendo pochi giorni per prepararle, ed avere avversari forti come il Napoli o come il Bologna e l’Udinese. Servirebbero forze fresche, ma non ci piangiamo addosso. Sarà una partita difficile, a livello di qualità dei giocatori sono vicini all’Inter. L’anno scorso erano ingiocabili, quest’anno hanno avuto delle difficoltà, ma rimangono una squadra tosta.”
Che partita ti aspetti? “C’è sempre una forte rivalità. Quando ho dato l’addio al calcio feci una battuta sui tifosi della Roma che mi sarebbero mancati come quelli avversari che mi facevano sentire importante. Napoli era uno stadio che, per l’odio sportivo che mi riservava, mi faceva sentire importante. Domani ci sarà un ambiente ostile, ma siamo pronti perchè lo abbiamo fatto anche in Europa.”
Quanto aiuta la vittoria con l’Udinese? “Assolutamente aiuta, ma non troppo perché non abbiamo fatto niente, abbiamo ripreso 3 punti che volevamo conquistare con il Bologna. Non dobbiamo sentirci rilassati. Il nostro traguardo è molto difficile da raggiungere, visto anche il calendario. Domani dobbiamo fare un altro passo verso quella direzione.”
Quali sono le condizioni di N’Dicka? “Evan sta bene, si è allenato e ha subito fatto capire di sentirsi benissimo. Non ha paura dei contrasti. Lui e Mancini avranno un bel da fare davanti con Osimhen, che è uno degli attaccanti più forti al mondo. Siamo molto fiduciosi. Saremo pronti a fare a meno anche di Paredes, che è un giocatore molto importante per noi.”
L’esperimento Azmoun-Abraham? “Interessante, soprattutto in vista che abbiamo un attaccante della stessa struttura come Lukaku. Anche a Frosinone feci la stessa cosa ma non andò bene, anche per colpa mia. Non avevamo preparato bene questa coppia. È qualcosa di ripetibile nei momenti in cui vuoi portare presenza e centimetri in area. Si può partire così anche dall’inizio si può partire così, a patto che ci sia un’organizzazione diversa che possa sorreggere questi due attaccanti. In futuro dobbiamo essere pronti ad avere questa soluzione preparandola di più a livello tattico.”
Da qui alla fine la Roma può sbagliare poco “Se tre mesi fa mi avessero detto che sarei stato a quattro punti dall’Atalanta e a sei della Lazio a poche giornate dalla fine ci avrei messo la firma. Abbiamo reso questa rincorsa Champions non solo un sogno, ma qualcosa di possibile. Sarà difficile per il peso delle squadre dietro, che sono molto forti, e per la difficoltà del calendario. Abbiamo fatto ottime partite contro squadre forti e pessime partite contro squadre sulla carta meno forti. Verso la fine del campionato le squadre di bassa classifica possono essere più fastidiose delle altre.
Un pensiero per la Roma femminile Campione d’Italia? “Provo grande orgoglio ed un pizzico d’invidia. Ho parlato ieri sera con il mister Spugna e Bavagnoli, e siamo molto orgogliosi di loro. Se mi fai ricordare quella scalinata che abbiamo sceso insieme io ed Elisa Bartoli, sono felice proprio per loro. Il primo giorno erano intimorite un po’ da noi, era tutto nuovo per loro. Adesso spetta a loro metterci a nostro agio, perché sono loro le vere campionesse. Siamo contenti per loro, non vediamo l’ora di eguagliarle facendo qualcosa di importante per la squadra. Il calcio femminile sta crescendo molto. È un movimento importante anche per il calcio maschile. Sono ragazze malate di calcio quanto i calciatori. È giusto che abbiano il giusto riconoscimento anche in questi casi, quando si vince.”
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