Serie A
Sabatini: “I dati? Elemento di supporto. Ho comprato ubriaconi…”
Walter Sabatini in un’intervista alla Gazzetta dello Sport ha avuto modo di parlare dei dati nel calcio e quale utilità abbiano per lui. Ecco le parole dell’ex ds.

Sabatini, le dichiarazioni tra algoritmi e colpo d’occhio
“I numeri sono un supporto, ma non descrivono la qualità. Per capire la personalità si valutano piccoli gesti di lealtà e non se uno va o meno in discoteca: Sinner deve fare i conti con sé stesso e il suo staff, un calciatore con un gruppo di persone”
Walter Sabatini, qual è il suo rapporto con l’utilizzo dei dati per fare mercato?
“Ormai tutti ci abbiamo che fare perché imperversano: è una cultura di importazione e ci dobbiamo adeguare, usufruendo di questa conoscenza come strumento per affiancare il lavoro di scouting che è sempre stato fatto da noi direttori sportivi italiani. Io considero i dati un elemento di supporto, altri lo considerano decisivo e scelgono direttamente sulla base di questi. Non commento, evidentemente hanno scoperto che è redditizio. Io, però, qualche dubbio ce l’avrei…”
Su cosa in particolare?
“I dati ti raccontano le cose nel loro numero e nel loro ripetersi, ma non possono descrivere la qualità. Ieri sera ho visto fare uno stop orientato a un calciatore che non è in Italia in questo momento e che non nominerò, ma appena l’ho osservato fare quel gesto tecnico ho pensato: ‘Se avessi avuto squadra in questo momento, l’avrei già comprato oggi, ammesso che sia in vendita’. Queste sono cose che giudichi con l’istinto, con la storia che c’è dentro di te: nel mio passato ho avuto centinaia di giocatori, quindi, quando ne vedo uno, la mia psiche fa un lavoro automatico quasi di selezione naturale”.
Istinto e esperienza, quindi, secondo lei sono le doti principali nella scelta di un calciatore?
“Assolutamente, ma pure una certa sensibilità che hai o non hai, anche se non ritengo che la mia sia al di sopra di ogni sospetto. A quel punto intervengono i dati, che non rifiuto, ma che considero collaterali. Magari tu puoi vedere dalle statistiche che un centrocampista non accelera o fa solo un’accelerazione a partita, che corre per 7 km anziché 12 o che ha incrementi di velocità inesistenti e allora devi cominciare a interrogarti. Torniamo all’esempio del calciatore di prima…”
Prego.
“Mi è caduto l’occhio su di lui, poi magari guardando i dati riferiti alla prestazione scopro che è un giocatore ininfluente da un punto di vista atletico e quindi mi viene un dubbio che adesso non ho. A quel punto forse rivedo la mia decisione, mentre se le statistiche fossero confortanti magari sceglierei con più velocità e con più convinzione”.
Un aspetto che i dati non possono mettere in evidenza, poi, è la personalità: quanto è importante il colloquio con un calciatore e il fatto di conoscere la sua vita privata?
“Io ho preso giocatori che erano ubriaconi, però hanno giocato un calcio straordinario, quindi mi pare veramente molto limitativo dire che un calciatore si possa giudicare dal fatto che vada o meno in discoteca. Per me conta il fatto che sia leale, che capisca il senso della collaborazione, dell’altruismo, dell’onestà intellettuale. Il calciatore non è un tennista, un Sinner, che fa i conti solo con sé stesso o al massimo con il suo staff, ma deve confrontarsi sempre con un gruppo di persone all’interno del quale non sono le regole che ne stabiliscono la forza o la debolezza, ma tutta una serie di piccoli comportamenti legati a principi come altruismo, lealtà e generosità. E questo non lo scopri domandando a un giocatore se va in discoteca o se mangia la pizza tutti i giorni, ma magari notando se, quando un compagno sbaglia un passaggio, gesticola e muove il braccio per mandarlo a quel paese o se rientra per surrogare la distrazione di un compagno o se fa 40 metri per raddoppiare la marcatura”.
Ma Sabatini parlava con i calciatori prima di acquistarli?
“Sì, ci ho quasi sempre parlato, ma non facevo domande particolari, perché non modificavo o prendevo una decisione sulla base dalle parole di un giocatore: quelle sono gratis per tutti, anche per loro… A convincermi sono gli sguardi, i piccoli comportamenti di tutti i giorni”.
E questo aspetto come fa Sabatini a conoscerlo prima di avere a che fare quotidianamente con un giocatore?
“Parlo, mi informo. Mettiamo che mi interessi un giocatore di Zurigo: mi rivolgo a un collega o anche una persona normale che vive in quella città. Quando un giocatore si comporta male chi risiede in quel posto lo sa…”
Serie A
Inter, Dumfries dice addio a Jorge Mendes: si affida ad Ali Barat
L’esterno olandese dell’Inter Denzel Dumfries ha deciso di cambiare il suo procuratore: non sarà più un assistito di Jorge Mendes, bensì di Ali Barat.
Arrivano importanti novità dal laterale dell’Inter: Denzel Dumfries non si affiderà più al portoghese Jorge Mendes per la gestione delle sue vicende contrattuali e di mercato. L’olandese ha deciso di cambiare scuderia ed entrerà a far parte del team gestito da Ali Barat. L’anglo-iraniano è colui che ha preso il posto di Mino Raiola nel massimo livello mondiale dei procuratori ed è dunque una figura di grande spessore.

DENZEL DUMFRIES ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Inter, il rientro di Dumfries slitta nel 2026
Nel frattempo l’ex PSV è alle prese con un infortunio alla caviglia. Il giocatore è ormai fermo da diverso tempo ed il suo rientro era previsto per metà dicembre. I tempi di recupero però, sembrano essere più lunghi del previsto e l’olandese potrebbe addirittura rientrare nel 2026. Nei prossimi giorni seguiranno ulteriori aggiornamenti, ma le ultime condizioni non sono particolarmente rassicuranti per l’Inter.
Serie A
Mckennie e David trascinano i bianconeri! Finisce 2-0 Juventus-Pafos
Il primo tempo di Juventus-Pafos ha visto i bianconeri soffrire molto più del previsto contro i ciprioti. Vicini al gol con Yildiz, Koopmeiners e David.
La prima occasione significativa del match arriva al 7′ minuto con un cross di Bruno. Kelly lancia su Cambiaso che rischia il piú classico degli autogol, ma con un grande riflesso salva tutto Di Gregorio.
Due minuti dopo Yildiz impensierisce il Pafos. Conclusione a giro del talento bianconero, attento Michael in tuffo.
All’11’ minuto grande occasione di Koopmeiners. Angolo potente al centro di Yildiz, colpo di testa in solitaria per l’ex Atalanta che manda incredibilmente a lato.
Al 31′ palo di Anderson Silva. Contropiede Pafos, Oršić al centro con una deviazione, conclusione della punta che si stampa sul legno.
Infine, l’ultima occasione fondamentale è stata con David. Azione di angolo per la Juventus, torre di Kelly per la punta che, da due passi, manda incredibilmente a lato.

LA DELUSIONE DI DUSAN VLAHOVIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il secondo tempo di Juventus-Pafos
I bianconeri in questa seconda metà di gara pressano molto di più gli avversari e hanno più occasioni, concedendo meno ai ciprioti.
I tiri di Koopmeiners, Kelly e Conceição mettono in difficoltà la difesa avversaria, ma le occasioni vincenti sono quelle di Weston Mckennie e Jonathan David.
Al 67′ arriva la rete del centrocampista statunitense. Cambiaso trova l’americano in area, gran stop a seguire con il destro che si inserisce sotto il sette. 1-0 Juventus-Pafos.
Jonathan David trova il 2-0 al 72′. Giocata di Conceição che apre per Yildiz, pallone perfetto per la punta che insacca in uno contro uno con Micheal.
I bianconeri trovano un’altra vittoria in Champions League, dopo quella contro il Bodø/Glimt.
La squadra di Luciano Spalletti ora ha possibilità sempre più concrete di riuscire a raggiungere uno dei primi 8 posti in classifica, evitando così i playoff.
La cosa certa è che stasera è arrivata una vittoria fondamentale per raggiungere la qualificazione.
Serie A
Lazio, Marušić resta ma il futuro è incerto: Juventus e Napoli già all’erta
Adam Marušić rinnova con la Lazio, ma Juventus e Napoli monitorano la situazione: possibile pre-contratto già da gennaio per un arrivo a parametro zero.
In una situazione particolare, che quasi strizza l’occhio al mondo del basket americano, conosciuto comunemente come NBA, la Lazio era riuscita, nonostante le mire del diretto interessato, a garantirsi per un’altra stagione le prestazioni di Adam Marušić. Il terzino montenegrino, autore di una stagione estremamente positiva in biancoceleste fino a qui, era stato molto vicino a lasciare il club durante l’ultima estate, fino a quando la dirigenza non lo aveva convinto esercitando l’opzione per il rinnovo.
Marušić, così come i giocatori NBA che in sede di negoziazione di contratto con una determinata franchigia lasciano una possibile opzione di rinnovo ( sia a favore del club che per i giocatori) per un’ulteriore stagione, è rimasto quindi alla Lazio, una decisione che fino a qui si è rivelata molto positiva date le prestazioni in campo. Tuttavia, questa scelta non si è mostrata altrettanto vantaggiosa dal punto di vista economico, dato che il giocatore si aspettava almeno un aumento dell’ingaggio, accompagnato magari anche da un ulteriore rinnovo, dato che ad oggi il termine del suo contratto è fissato al termine della stagione corrente.
Lazio, la situazione Marušić
Questo fattore potrebbe portare a una nuova firma contrattuale per Marušić, ma non è detto che avvenga con la Lazio. Infatti, altre squadre di Serie A starebbero monitorando attentamente la situazione, pensando al montenegrino come a un possibile rinforzo già a partire dal prossimo gennaio. Tra le squadre interessate risulterebbero principalmente Juventus e Napoli, entrambe alla ricerca di un nuovo innesto sugli esterni (più i bianconeri che i partenopei, considerati anche gli ultimi movimenti di mercato).
Secondo Calciomercato.com, già a partire da gennaio le due squadre potrebbero valutare l’opzione di offrirgli un pre-contratto, in modo da assicurarsi il suo arrivo a parametro zero la prossima estate.

MATTIA ZACCAGNI E RICCARDO ORSOLINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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